Descrizione
Località Ponte Ruffio, Cesena, Forlì-Cesena, Emilia-Romagna
Data 18 agosto 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 8
Numero vittime uomini 8
Numero vittime uomini adulti 8
Descrizione: Nella seconda metà di agosto del 1944 le Brigate nere riuscirono, grazie alla collaborazione di alcuni delatori, tra cui un ex partigiano catturato (secondo alcuni testimoni poteva trattarsi di un infiltrato), a individuare numerosi membri dei Gap della zona di Cesenatico (FC), in parte uccisi (v. Episodi di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944 e Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944) e un gruppo di marinai disertori. Il gruppo era composto dal maresciallo Giuseppe Poggiali e dai giovani Gino Gusella, Rino Liverani, Angelo Prodi, Tullio Giorgetti, Guglielmo Zannuccoli e Sauro Casali in servizio al semaforo marittimo militare di Cesenatico fino al suo smantellamento, dopo il quale il gruppo decise di disertare e di unirsi alle formazioni partigiane. Per farlo presero contatto con antifascisti e partigiani della zona di Cesenatico e si spostarono nei dintorni di Cesena per partire per l’Appennino e raggiungere l’8ª brigata Garibaldi. La sera del 18 agosto 1944 il gruppo, a cui si erano aggiunti altri tre uomini che volevano aggregarsi ai partigiani (Dino Ricci, Arnaldo Gaza e Isacco “Sascia” Hakim), si trovava a Ponte Ruffio nella casa colonica della famiglia Pieri. Qui, grazie ad una delazione di uno dei partigiani che aveva indirizzato i marinai in zona e che dopo essere stato catturato svolgeva il ruolo di informatore dei fascisti, venti o trenta brigatisti neri di Cesena (secondo alcune fonti unitamente ad alcuni tedeschi) raggiunsero i marinai e gli altri tre uomini che si erano uniti a loro, li fecero prigionieri e, legatili tutti insieme, li portarono al centro del ponte di Ruffio e li uccisero sparando loro. Sauro Casali si salvò perché all’arrivò dei fascisti si trovava fuori dalla casa e fuggì. Gino Gusella fu legato con gli altri, ma fu solo ferito ad un braccio e si salvò fingendosi morto tra i corpi dei compagni.
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: - Procedimento contro Andreotti Walther (nato a Cesena il 23/06/1924) davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì per collaborazionismo e per aver partecipato alle operazioni di Bagnile e Martorano (v. Episodi di Bagnile e Martorano (FC), 29 aprile 1944) e di Ponte Ruffio. Disse di non aver avuto un ruolo significativo, avendo, nel caso di Ponte Ruffio, soltanto guidato un camion ed essendosi fermato a distanza di qualche centinaio di metri dalla casa dove furono catturate le vittime. Questa tesi difensiva fu addotta da numerosi fascisti. La Corte ritenne comunque Andreotti colpevole di collaborazionismo e l’08/11/1945 lo condannò a 8 anni di reclusione con le attenuanti generiche. Andreotti presentò ricorso in Cassazione. Il 30/08/1946 la Corte di cassazione dichiarò estinto il reato per amnistia.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Belli Agostino (nato a Cesena il 25/08/1903), Matassoni Bruno (nato a Cesena il 20/04/1897), Strada Nello (nato a Cesena il 10/02/1907), Briganti Urbano (nato a Cesena l’08/05/1897), Tafani Amos (nato a Rocca Strada (GR) il 31/12/1914) e Verani Ezio (nato a Cesena il 07/10/1903), tutti fascisti delle Brigate nere di Cesena, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio del 18/08/1944, l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione: per l’eccidio di Ponte Ruffio furono accusati Belli, Matassoni e Strada. Con sentenza del 04/01/1947, per l’episodio specifico di Ponte Ruffio, Strada fu assolto per non aver commesso il fatto. Belli e Matassoni furono invece ritenuti colpevoli e condannati a trent’anni di reclusione con un terzo della pena condonato. Degli altri imputati, per i fatti loro contestati, Verani e Briganti furono assolti per non aver commesso il fatto e Tafani fu condannato per l’uccisione di Barbieri e Barducci (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Belli, Matassoni e Tafani e quella del 27/02/1947 contro Valzania Attilio per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Valzania Attilio (nato a Cesena l’08/12/1918) imputato per collaborazionismo e diversi altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio. La Corte ritenne Valzania colpevole e con sentenza 27/02/1947 lo condannò a trent’anni di reclusione per collaborazionismo, per l’omicidio di Ponte Ruffio e per una rapina, condonando però un terzo della pena. Dichiarò inoltre di non doversi procedere per gli atri reati ascritti a Valzania perché estinti per amnistia. La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Valzania e quella del 04/01/1947 contro Belli e Matassoni per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Aguzzoni Amedeo (nato a Cesena l’08/12/1905) imputato per collaborazionismo e diversi altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio. La Corte ritenne Aguzzoni colpevole e con sentenza 20/03/1947 lo condannò a trent’anni di reclusione per collaborazionismo, per l’omicidio di Ponte Ruffio e per una rapina, condonando però un terzo della pena. Dichiarò inoltre di non doversi procedere per gli atri reati ascritti a Aguzzoni perché estinti per amnistia. La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Aguzzoni e quella del 07/02/1947 contro Casadei e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Casadei Egisto (nato a Cesena il 02/06/1907), Valducci Colombo (nato a Cesena l’08/04/1903), Sandali Aderno (nato a Ferrara il 09/08/1912), Fiori Mario (nato a Cesena il 04/04/1899), Berardi Lino (nato a Cesena il 29/09/1923), tutti fascisti repubblicani, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio e l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione, ma tutti furono accusati per Ponte Ruffio. Con sentenza del 07/02/1947, per l’episodio specifico di Ponte Ruffio, la Corte condannò Valducci e Casadei all’ergastolo, sostituendo la pena con trent’anni di reclusione; condannò inoltre Sandali a ventisette anni di reclusione condonando un terzo della pena. La Corte invece assolse Berardi e Fiori dalle accuse di omicidio per insufficienza di prove, pur condannando Fiori per devastazione e saccheggio. Casadei fu condannato anche per l’uccisione di Barbieri e Barducci (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Casadei, Valducci e Sandali e quella del 20/03/1947 contro Aguzzoni e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame. Annullò inoltre senza rinvio la parte della sentenza relativa alla condanna di Fiori.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Battistini Augusto (nato a Cesena il 14/08/1900), Calboli Giovanni (nato a Bertinoro (FC) il 16/06/1911), Guerrini Vincenzo (nato a Torre dei Passeri (PE) il 22/02/1920, residente a Cesena), Mazzocchi Mario (nato a Cesena il 24/03/1910), Pieri Emilio (nato in Lussemburgo il 16/04/1907, residente a Cesena), Valentini Marino (nato a Cesena il 16/10/1910), Drudi Primo (nato a Montiano (FC) il 30/01/1889), Foschi Primo (nato a Cesena il 26/06/1897) e Fariselli Giordano (nato a Cesenatico (FC) il 29/10/1912). Tutti gli imputati, ad eccezione di Fariselli (ex partigiano catturato e sfruttato per le sue informazioni come delatore), erano fascisti repubblicani. Furono tutti imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio, il rastrellamento e le uccisioni di Bagnile e Martorano (v. Episodi di Bagnile (FC) e Martorano (FC), 29 aprile 1944), l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). A tutti gli imputati fu contestato l’eccidio di Ponte Ruffio. Negli interrogatori in istruttoria e nel dibattimento secondo la Corte d’Assise di Forlì risultò provata la responsabilità di tutti gli imputati tranne Primo Foschi che fu assolto per insufficienza di prove. Con sentenza del 10/01/1947 Battistini fu condannato all’ergastolo, sostituito in trent’anni di reclusione (fu condannato anche per l’uccisione di Barbieri e Barducci e per le uccisioni di Cesena, oltre che per collaborazionismo, saccheggio e devastazione) e gli altri a trent’anni di reclusione con un terzo della pena condonato. Per tutti la Corte dichiarò di non doversi procedere per collaborazionismo e per gli altri reati rientranti sotto la definizione di collaborazionismo per intervenuta amnistia.
I condannati presentarono ricorso in Cassazione. La Corte di Cassazione nel 1948 dichiarò che il procedimento contro Battistini, Calboli, Foschi, Drudi, Fariselli, Guerrini, Valentini, Mazzocchi e Pieri dovesse essere unito a quello contro Battistini, Aldo Sibirani e Guido Garaffoni celebrato sempre davanti alla Corte d’Assise di Forlì e annullò la sentenza del 10/01/1947 per nullità del dibattimento, per irregolare costituzione del contraddittorio. Annullò inoltre la sentenza del 30/01/1947 contro Battistini, Sibirani e Garaffoni per mancanza di motivazione e rinviò entrambi i procedimenti alla Corte d’Assise di Perugia per un nuovo esame.
- Procedimento davanti alla Corte d’Assise di Perugia conclusosi nel 1948 contro 19 fascisti, accusati di collaborazionismo e altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio, il rastrellamento di Ronta e Martorano (v. Episodi di Bagnile e Martorano (FC), 29 aprile 1944), le uccisioni di San Giorgio (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944), la strage della Rocca di Cesena (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Battistini fu condannato a 24 anni di reclusione, 16 dei quali furono condonati. Fu scarcerato nel 1952. Non conosciamo nel dettaglio le decisioni della Corte relativamente agli altri imputati.
Annotazioni: Le vittime hanno tutte ottenuto il riconoscimento della qualifica di partigiano, ma si trattava in parte di disertori e in parte di renitenti alla leva che furono intercettati e uccisi dai fascisti prima di poter raggiungere l’8ª brigata Garibaldi come era nelle loro intenzioni. Il perseguitato per motivi razziali, Hakim, probabilmente non fu ucciso in quanto ebreo, ma come oppositore che intendeva unirsi alla Resistenza.
Nelle carte della Corte d’Assise di Cesena Hakim è indicato come Isacco Flatrini o Flatini; inoltre tra le vittime di Ponte Ruffio non compare Poggiali, ma Comiotti Primo, nome non presente negli elenchi dell’Anpi e dell’Istituto storico di Forlì-Cesena.
- In alcune fonti e in alcune lapidi compare Romano Giorgetti anziché Tullio.
Episodi collegati:
- Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944.
- Episodio di Cesena, Rocca, (FC), 3 settembre 1944.
Scheda compilata da ROBERTA MIRA
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-30 21:24:20
Vittime
Elenco vittime
- Gaza Arnaldo, nato a Cesenatico (FC) il 20/01/1925. Riconosciuto partigiano dell’8ª brigata Garibaldi dal 01/03/1944 al 18/08/1944.
- Giorgetti Tullio (in alcune fonti Romano), nato a Rimini il 21/05/1926, apprendista operaio. Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 11/11/1943 al 24/08/1944.
- Hakim Isacco “Sascia”, nato a Bologna il 22/03/1917, commerciante. In quanto perseguitato razziale si allontanò da Bologna e si rifugiò a Gatteo (FC) presso un albergatore che gli fece ottenere dei documenti falsi. Hakim decise poi di unirsi ai partigiani. Riconosciuto partigiano dell’8ª brigata Garibaldi dal 10/02/1944 al 18/08/1944.
- Liverani Rino, nato a Dozza (BO) il 06//07/1926, residente a Imola (BO). Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 02/02/1944 al 28/08/1944.
- Ricci Dino, nato a Cesenatico (FC) il 26/03/1924. Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 03/03/1944 al 18/08/1944.
- Poggiali Giuseppe, nato a Russi (RA) il 17/07/1910, residente a Ravenna, commerciante. Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 02/02/1944 al 18/08/1944.
- Prodi Angelo, nato a Ravenna nel 1922. Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 02/02/1944 al 18/08/1944.
- Zannuccoli Guglielmo, nato a Cesenatico (FC) il 10/05/1926, bracciante. Riconosciuto partigiano della 29ª brigata Gap dal 15/04/1944 al 03/09/1944.
Elenco vittime partigiani 7
Gaza Arnaldo
Giorgetti Tullio
Liverani Rino,
Ricci Dino,
Poggiali Giuseppe
Prodi Angelo
Zannuccoli Guglielmo
Elenco vittime ebree 1
Hakim Isacco
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Aderno Sandali
Nome Aderno
Cognome Sandali
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Sandali Aderno, nato a Ferrara il 09/08/1912, fascista repubblicano appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia.
Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Casadei Egisto (nato a Cesena il 02/06/1907), Valducci Colombo (nato a Cesena l’08/04/1903), Sandali Aderno (nato a Ferrara il 09/08/1912), Fiori Mario (nato a Cesena il 04/04/1899), Berardi Lino (nato a Cesena il 29/09/1923), tutti fascisti repubblicani, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio e l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione, ma tutti furono accusati per Ponte Ruffio. Con sentenza del 07/02/1947, per l’episodio specifico di Ponte Ruffio, la Corte condannò Valducci e Casadei all’ergastolo, sostituendo la pena con trent’anni di reclusione; condannò inoltre Sandali a ventisette anni di reclusione condonando un terzo della pena. La Corte invece assolse Berardi e Fiori dalle accuse di omicidio per insufficienza di prove, pur condannando Fiori per devastazione e saccheggio. Casadei fu condannato anche per l’uccisione di Barbieri e Barducci (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Casadei, Valducci e Sandali e quella del 20/03/1947 contro Aguzzoni e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame. Annullò inoltre senza rinvio la parte della sentenza relativa alla condanna di Fiori.
Agostino Belli
Nome Agostino
Cognome Belli
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Belli Agostino, nato a Cesena il 25/08/1903, fascista repubblicano, appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia.
Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Belli Agostino (nato a Cesena il 25/08/1903), Matassoni Bruno (nato a Cesena il 20/04/1897), Strada Nello (nato a Cesena il 10/02/1907), Briganti Urbano (nato a Cesena l’08/05/1897), Tafani Amos (nato a Rocca Strada (GR) il 31/12/1914) e Verani Ezio (nato a Cesena il 07/10/1903), tutti fascisti delle Brigate nere di Cesena, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio del 18/08/1944, l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione: per l’eccidio di Ponte Ruffio furono accusati Belli, Matassoni e Strada. Con sentenza del 04/01/1947, per l’episodio specifico di Ponte Ruffio, Strada fu assolto per non aver commesso il fatto. Belli e Matassoni furono invece ritenuti colpevoli e condannati a trent’anni di reclusione con un terzo della pena condonato. Degli altri imputati, per i fatti loro contestati, Verani e Briganti furono assolti per non aver commesso il fatto e Tafani fu condannato per l’uccisione di Barbieri e Barducci (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Belli, Matassoni e Tafani e quella del 27/02/1947 contro Valzania Attilio per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.
Amedeo Aguzzoni
Nome Amedeo
Cognome Aguzzoni
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Aguzzoni Amedeo, nato a Cesena l’08/12/1905, fascista repubblicano, appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì
Note procedimento Imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia. La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Casadei, Valducci e Sandali e quella del 20/03/1947 contro Aguzzoni e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame. Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Valzania Attilio (nato a Cesena l’08/12/1918) imputato per collaborazionismo e diversi altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio. La Corte ritenne Valzania colpevole e con sentenza 27/02/1947 lo condannò a trent’anni di reclusione per collaborazionismo, per l’omicidio di Ponte Ruffio e per una rapina, condonando però un terzo della pena. Dichiarò inoltre di non doversi procedere per gli atri reati ascritti a Valzania perché estinti per amnistia. La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Valzania e quella del 04/01/1947 contro Belli e Matassoni per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame. - Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Aguzzoni Amedeo (nato a Cesena l’08/12/1905) imputato per collaborazionismo e diversi altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio. La Corte ritenne Aguzzoni colpevole e con sentenza 20/03/1947 lo condannò a trent’anni di reclusione per collaborazionismo, per l’omicidio di Ponte Ruffio e per una rapina, condonando però un terzo della pena. Dichiarò inoltre di non doversi procedere per gli atri reati ascritti a Aguzzoni perché estinti per amnistia. La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Aguzzoni e quella del 07/02/1947 contro Casadei e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.
Attilio Valzania
Nome Attilio
Cognome Valzania
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Valzania Attilio, nato a Cesena l’08/12/1918, fascista repubblicano appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia.
Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Valzania Attilio (nato a Cesena l’08/12/1918) imputato per collaborazionismo e diversi altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio. La Corte ritenne Valzania colpevole e con sentenza 27/02/1947 lo condannò a trent’anni di reclusione per collaborazionismo, per l’omicidio di Ponte Ruffio e per una rapina, condonando però un terzo della pena. Dichiarò inoltre di non doversi procedere per gli atri reati ascritti a Valzania perché estinti per amnistia. La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Valzania e quella del 04/01/1947 contro Belli e Matassoni per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.rn- Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Aguzzoni Amedeo (nato a Cesena l’08/12/1905) imputato per collaborazionismo e diversi altri reati tra cui le uccisioni di Ponte Ruffio. La Corte ritenne Aguzzoni colpevole e con sentenza 20/03/1947 lo condannò a trent’anni di reclusione per collaborazionismo, per l’omicidio di Ponte Ruffio e per una rapina, condonando però un terzo della pena. Dichiarò inoltre di non doversi procedere per gli atri reati ascritti a Aguzzoni perché estinti per amnistia. La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Aguzzoni e quella del 07/02/1947 contro Casadei e altri per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame
Augusto Battistini
Nome Augusto
Cognome Battistini
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Battistini Augusto, nato a Cesena il 14/08/1900, fascista repubblicano.
Note procedimento Arrestato dai carabinieri nel giugno 1945, detenuto a Forlì e imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. La Cassazione annullò la sentenza rinviando il procedimento alla Corte d’Assise di Perugia. Nuovamente condannato a pena detentiva, fu scarcerato nel 1952 Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Battistini Augusto (nato a Cesena il 14/08/1900), Calboli Giovanni (nato a Bertinoro (FC) il 16/06/1911), Guerrini Vincenzo (nato a Torre dei Passeri (PE) il 22/02/1920, residente a Cesena), Mazzocchi Mario (nato a Cesena il 24/03/1910), Pieri Emilio (nato in Lussemburgo il 16/04/1907, residente a Cesena), Valentini Marino (nato a Cesena il 16/10/1910), Drudi Primo (nato a Montiano (FC) il 30/01/1889), Foschi Primo (nato a Cesena il 26/06/1897) e Fariselli Giordano (nato a Cesenatico (FC) il 29/10/1912). Tutti gli imputati, ad eccezione di Fariselli (ex partigiano catturato e sfruttato per le sue informazioni come delatore), erano fascisti repubblicani. Furono tutti imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio, il rastrellamento e le uccisioni di Bagnile e Martorano (v. Episodi di Bagnile (FC) e Martorano (FC), 29 aprile 1944), l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). A tutti gli imputati fu contestato l’eccidio di Ponte Ruffio. Negli interrogatori in istruttoria e nel dibattimento secondo la Corte d’Assise di Forlì risultò provata la responsabilità di tutti gli imputati tranne Primo Foschi che fu assolto per insufficienza di prove. Con sentenza del 10/01/1947 Battistini fu condannato all’ergastolo, sostituito in trent’anni di reclusione (fu condannato anche per l’uccisione di Barbieri e Barducci e per le uccisioni di Cesena, oltre che per collaborazionismo, saccheggio e devastazione) e gli altri a trent’anni di reclusione con un terzo della pena condonato. Per tutti la Corte dichiarò di non doversi procedere per collaborazionismo e per gli altri reati rientranti sotto la definizione di collaborazionismo per intervenuta amnistia. I condannati presentarono ricorso in Cassazione. La Corte di Cassazione nel 1948 dichiarò che il procedimento contro Battistini, Calboli, Foschi, Drudi, Fariselli, Guerrini, Valentini, Mazzocchi e Pieri dovesse essere unito a quello contro Battistini, Aldo Sibirani e Guido Garaffoni celebrato sempre davanti alla Corte d’Assise di Forlì e annullò la sentenza del 10/01/1947 per nullità del dibattimento, per irregolare costituzione del contraddittorio. Annullò inoltre la sentenza del 30/01/1947 contro Battistini, Sibirani e Garaffoni per mancanza di motivazione e rinviò entrambi i procedimenti alla Corte d’Assise di Perugia per un nuovo esame.
Bruno Matassoni
Nome Bruno
Cognome Matassoni
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Matassoni Bruno, nato a Cesena il 20/04/1897, fascista repubblicano, appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia.
Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Belli Agostino (nato a Cesena il 25/08/1903), Matassoni Bruno (nato a Cesena il 20/04/1897), Strada Nello (nato a Cesena il 10/02/1907), Briganti Urbano (nato a Cesena l’08/05/1897), Tafani Amos (nato a Rocca Strada (GR) il 31/12/1914) e Verani Ezio (nato a Cesena il 07/10/1903), tutti fascisti delle Brigate nere di Cesena, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio del 18/08/1944, l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944) e le uccisioni dello sferisterio della Rocca del 03/09/1944 (v. Episodio di Cesena, Rocca (FC), 3 settembre 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione: per l’eccidio di Ponte Ruffio furono accusati Belli, Matassoni e Strada. Con sentenza del 04/01/1947, per l’episodio specifico di Ponte Ruffio, Strada fu assolto per non aver commesso il fatto. Belli e Matassoni furono invece ritenuti colpevoli e condannati a trent’anni di reclusione con un terzo della pena condonato. Degli altri imputati, per i fatti loro contestati, Verani e Briganti furono assolti per non aver commesso il fatto e Tafani fu condannato per l’uccisione di Barbieri e Barducci (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Belli, Matassoni e Tafani e quella del 27/02/1947 contro Valzania Attilio per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame. La Cassazione il 10/11/1948 annullò la sentenza contro Valzania e quella del 04/01/1947 contro Belli e Matassoni per mancanza di motivazione e rinviò gli atti alla Corte d’Assise di Perugia per nuovo esame.
Colombo Valducci
Nome Colombo
Cognome Valducci
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Valducci Colombo, nato a Cesena l’08/04/1903, fascista repubblicano appartenente alle Brigate nere. Arrestato, detenuto a Forlì; imputato davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì. Condannato. Sentenza annullata dalla Cassazione e rinvio per nuovo esame a Corte d’Assise di Perugia.
Note procedimento Procedimento davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì contro Casadei Egisto (nato a Cesena il 02/06/1907), Valducci Colombo (nato a Cesena l’08/04/1903), Sandali Aderno (nato a Ferrara il 09/08/1912), Fiori Mario (nato a Cesena il 04/04/1899), Berardi Lino (nato a Cesena il 29/09/1923), tutti fascisti repubblicani, imputati per collaborazionismo e per vari reati, tra cui l’eccidio di Ponte Ruffio e l’eccidio di San Giorgio del 22/08/1944 (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). Non a tutti gli imputati furono contestati i medesimi capi di imputazione, ma tutti furono accusati per Ponte Ruffio. Con sentenza del 07/02/1947, per l’episodio specifico di Ponte Ruffio, la Corte condannò Valducci e Casadei all’ergastolo, sostituendo la pena con trent’anni di reclusione; condannò inoltre Sandali a ventisette anni di reclusione condonando un terzo della pena. La Corte invece assolse Berardi e Fiori dalle accuse di omicidio per insufficienza di prove, pur condannando Fiori per devastazione e saccheggio. Casadei fu condannato anche per l’uccisione di Barbieri e Barducci (v. Episodio di San Giorgio (FC), 22 agosto 1944). La Cassazione il 17/01/1948 annullò la sentenza contro Casadei, Valducci e Sandali e quella del 20/03/1947
Walther Andreotti
Nome Walther
Cognome Andreotti
Stato imputato in procedimento
Note procedimento Procedimento contro Andreotti Walther (nato a Cesena il 23/06/1924) davanti alla Corte d’Assise straordinaria di Forlì per collaborazionismo e per aver partecipato alle operazioni di Bagnile e Martorano (v. Episodi di Bagnile e Martorano (FC), 29 aprile 1944) e di Ponte Ruffio. Disse di non aver avuto un ruolo significativo, avendo, nel caso di Ponte Ruffio, soltanto guidato un camion ed essendosi fermato a distanza di qualche centinaio di metri dalla casa dove furono catturate le vittime. Questa tesi difensiva fu addotta da numerosi fascisti. La Corte ritenne comunque Andreotti colpevole di collaborazionismo e l’08/11/1945 lo condannò a 8 anni di reclusione con le attenuanti generiche. Andreotti presentò ricorso in Cassazione. Il 30/08/1946 la Corte di cassazione dichiarò estinto il reato per amnistia.
Memorie
Memorie legate a questa strage
luogo della memoria a Igea Marina
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Igea Marina
Descrizione: una via è intitolata a Tullio Giorgetti.
luogo della memoria a Ceseatico
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Ceseatico
Descrizione: due viali sono intitolati a Dino Ricci e a Arnaldo Gaza.
monumento a Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Forlì, piazza Saffi, portico di San Mercuriale
Descrizione: sacrario dei caduti partigiani; compaiono tra i fucilati a Ponte Ruffio Gaza, Zannuccoli, Giorgetti e Ricci.
lapide a Cesenatico, cimitero
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Cesenatico, cimitero
Descrizione: lapide che ricorda gli uccisi a Ponte Ruffio il 18/08/1944 e gli uccisi alla Rocca il 03/09/1944 (sulla lapide è riportata la data del 04/09/1944).
lapide a Cesena, piazza del Popolo, loggia del palazzo comunale
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Cesena, piazza del Popolo, loggia del palazzo comunale
Descrizione: nel lapidario dedicato ai martiri della Resistenza sono ricordati tra i fucilati a Ponte Ruffio Gaza, Zannuccoli e Ricci.
monumento a Cesena, ponte Ruffio
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Cesena, ponte Ruffio
Descrizione: monumento sul luogo dell’eccidio.