Descrizione
Località Cimitero, Udine, Udine, Friuli-Venezia Giulia
Data 11 febbraio 1945
Matrice strage Nazista
Numero vittime 23
Numero vittime uomini 23
Numero vittime uomini adulti 23
Descrizione: Il 7 febbraio 1945 i GAP della zona di Udine e della Bassa friulana danno l’assalto alle carceri di via Spalato a Udine; l’azione è organizzata da Valerio Stella “Ferruccio” e Alfio Tambosso “Ultra”, e viene comandata da Gelindo Citossi “Romano il mancino”; l’audace colpo ha fortuna e vengono liberati 73 prigionieri politici, 2 sacerdoti e 3 militari inglesi. Come risulta facilmente intuibile l’azione ha vasta eco – sino ad essere riportata in contesto internazionale – e risulta clamorosa per la risonanza e per il significato militare e politico.
I tedeschi reagiscono immediatamente e mettono in atto una dura rappresaglia. L’11 febbraio 1945 23 fra partigiani prigionieri e ostaggi sono condotti fuori dal cimitero di Udine e vengono fucilati contro il muro della porta orientale del campo santo. I tedeschi pubblicano un comunicato nel quale affermano che i partigiani sono stati condannati a morte con una sentenza del Tribunale speciale per la sicurezza pubblica poiché appartenenti a gruppi di «ribelli» e per rappresaglia in seguito all’uccisione di due guardie giudiziarie del carcere di Udine. Il plotone di esecuzione è comandato da un sottufficiale della Milizia Difesa Territoriale. Un agente della questura poi resta di guardia ai cadaveri.
Modalità di uccisione: fucilazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Ganzitti Clelio
Con sentenza numero 148 del 1 dicembre 1945 Ganzitti, accusato di collaborazionismo per aver compiuto vari rastrellamenti e per aver partecipato alla fucilazione dei 23 partigiani a Udine, è condannato dalla Sezione speciale delle Corte d’Assise di Udine a 12 e 7 mesi di reclusione per collaborazionismo. Nella sentenza, pur facendo riferimento all’episodio di Udine, si attesta che non vi siano prove sufficienti per stabilire se l’imputo abbia o meno preso parte al plotone di esecuzione. La Corte di Cassazione con sentenza del 5/3/1947 annulla la sentenza della Corte di Udine per mancanza di motivazioni sulla misura della pena e sulla confisca; dichiara assorbito il secondo dei motivi e rigetta il ricorso sul resto; rinvia il procedimento alla Sezione speciale della Corte d’Assise Straordinaria di Vicenza.
Tulio Amadio - Foi Giuliano - Bertagnolio Giorgio - Zapparoli Gino
Amadio, Foi, Bertagnolio e Zapparoli vengono portati a giudizio davanti alla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine il 4 marzo 1946 con altri con l’accusa di collaborazionismo, di avere compiuto rastrellamenti e violenze e di aver partecipato alla fucilazione dell’11 febbraio 1945. All’interno del testo della sentenza si discute la loro posizione anche in rapporto agli ordini ricevuti dalle autorità militari della Repubblica sociale. Amadio viene assolto perché il fatto non costituisce reato; Foi viene assolto per insufficienza di prove; Bertagnolio è condannato a 3 anni di reclusione; Zapparoli a 16 anni. Con sentenza del 4/6/1947 la Corte di Cassazione rigetta il ricorso presentato da Bertagnolio e dichiara inammissibile il ricorso di Zapparoli. Con sentenza del 17/4/1957 la Corte d’Appello di Trieste concede la riabilitazione a Bertagnolio.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): L’episodio è ricordato come una delle rappresaglie più gravi e dolorose del periodo di occupazione.
Scheda compilata da Fabio Verardo
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2018-12-28 17:30:48
Vittime
Elenco vittime
Bernardon Carlo, di Salvatore e di Di Michel Angelina. Nato il 11.9.1926. Nato e residente a Cavasso Nuovo, celibe. Professione studente. Partigiano della Garibaldi Sud Arzino, nome di battaglia “Silo”. Tumulato a Cavasso Nuovo.
Bernardon Michele, di Antonio e Maraldo Maria. Nato il 22.9.1926. Nato e residente a Cavasso Nuovo, celibe. Professione operaio. Partigiano della I Divisione Osoppo, nome di battaglia “Ettore”. Tumulato a Cavasso Nuovo.
Bernardon Osvaldo, di Genserico e Bier Ida. Nato il 5.7.1916. Nato e residente a Cavasso Nuovo, celibe. Professione manovale. Partigiano della I Divisione Osoppo, nome di battaglia “Aquila”. Tumulato a Cavasso Nuovo.
Bernardon Reno, di Genserico e Bier Ida. Nato il 20.4.1926. Nato e residente a Cavasso Nuovo. Professione manovale. Partigiano della Garibaldi Sud Arzino, nome di battaglia “Polo”. Tumulato a Cavasso Nuovo.
Chinese Antonio, di Luigi e Modotto Maria. Nato il 11.8.1911. Nato e residente a Oseacco di Resia, celibe. Professione insegnante. Partigiano NOVJ, Resianskij Btg. Tuulato a Oseacco di Resia.
Clede Luigi, da Gamel – Lubiana, non meglio identificato.
Dovigo Pietro, da Noventa di Piave, non meglio identificato.
Giordano Attilio, di Arturo e Pendalo Isolina. Nato il 30.5.1919. Nato a Nimis e residente a Tricesimo, celibe. Professione studente. Partigiano della Garibaldi Natisone, Brg. “Picelli”, nome di battaglia “Bill”. Tumulato a Tricesimo.
Juri Lino, di Pietro e Grinovero Lucia. Nato il 19.1.1921. Nato e residente a Buttrio, celibe. Professione contadino. Partigiano della Garibaldi Friuli, btg. GAP. Tumulato a Buttrio.
Lovisa Ferdinando, di Riccardo e Doltelli Valentina. Nato il 25.4.1916. Nato e residente a Cavasso Nuovo, coniugato. Professione manovale. Partigiano della Garibaldi Sud Arzino, nome di battaglia “Guerra”. Tumulato a Cavasso Nuovo
Lovisa Mario, Francesco di Domenico e De Michieli Maria. Nato il 2.9.1923. Nato e residente a Cavasso Nuovo, coniugato. Professione manovale. Partigiano della I Divisione Osoppo, nome di battaglia “Terribile”. Tumulato a Cavasso Nuovo.
Manca Gesuino, di Felice e Libica Giuseppina. Nato il 3.3.1917. Nato a Terralba (Ca) e residente a Cavasso Nuovo, coniugato. Professione manovale. Partigiano della I Divisione Osoppo, nome di battaglia “Figaro”. Tumulato a Cavasso Nuovo.
Maraldo Fortunato, di Pietro e Serena Anna. Nato il 26.7.1921. Nato e residente a Cavasso Nuovo, celibe. Professione carpentiere. Partigiano della I Divisione Osoppo, nome di battaglia “Uragano”. Tumulato a Cavasso Nuovo
Maroelli Giovanni, di Carlo e Rizzotti Anna. Nato il 10.9.1923. Nato e residente a Artegna, celibe. Professione meccanico. Partigiano della III Brigata Osoppo. Tumulato a Udine.
Parmesan Bruno, di Antonio e Zambon Maria. Nato il 14.4.1924. Nato a Venezia e residente a Cavasso Nuovo, celibe. Professione operaio. Partigiano della I Divisione Osoppo, nome di battaglia “Venezia”. Tumulato a Venezia.
Petrucco Osvaldo, di Fernando e Pontello Lucia. Nato il 3.11.1916. Nato e residente a Cavasso Nuovo, coniugato. Professione contadino. Partigiano della I Divisione Osoppo, nome di battaglia “Scarpa”. Tumulato a Cavasso Nuovo.
Pontello Vincenzo, di Antonio e Della Valentina Matilde. Nato il 28.5.1918. Nato e residente a Cavasso Nuovo, celibe. Professione meccanico. Partigiano della I Divisione Osoppo, nome di battaglia “Fulmine”. Tumulato a Cavasso Nuovo.
Pradolin Luciano, di Giobatta e Crozzoli Domenica. Nato il 28.2.1921. Nato e residente a Tramonti di Sopra. Professione insegnante. Comandante partigiano della I Divisione Osoppo, nome di battaglia “Goffredo”. Tumulato a Tramonti di Sopra.
Serena Renzo, di Alessandro e Colussi Iolanda. Nato il 25.11.1925. Nato e residente a Cavasso Nuovo, celibe. Professione meccanico. Partigiano della I Divisione Osoppo, nome di battaglia “Julia”. Tumulato a Cavasso Nuovo.
Stabile Renato, di Sigismondo e Furlan Maria. Nato il 11.8.1925. Nato e residente ad Aquileia, celibe. Professione operaio. Partigiano della Garibaldi Friuli, btg. GAP. Tumulato a Udine.
Tomasso Ubaldo, di Arduino e Calderan Maddalena. Nato il 25.3.1921. Nato e residente a Frisanco, celibe. Professione artigiano. Partigiano della Garibaldi Sud Arzino, btg. “Tagliamento”. Tumulato a Frisanco.
Zambon Gino di Sante e Zambrogno Severina. Nato il 14.3.1926. Nato e residente a Cavasso Nuovo, celibe. Professione operaio. Partigiano della Garibaldi Carnia, nome di battaglia “Garibaldi”. Tumulato a Udine.
Zambon Giovanni, di Pietro e Maraldo Ermenegilda. Nato il 30.7.1896. Nato e residente a Cavasso Nuovo, coniugato. Professione pavimentatore. Partigiano della I Divisione Osoppo, nome di battaglia “Pecio”. Tumulato a Cavasso Nuovo.
Elenco vittime partigiani 23
Bernardon Carlo
Bernardon Michele
Bernardon Osvaldo
Bernardon Reno
Chinese Antonio
Clede Luigi
Dovigo Pietro
Giordano Attilio
Juri Lino
Lovisa Ferdinando
Lovisa Mario
Manca Gesuino
Maraldo Fortunato
Maroelli Giovanni
Parmesan Bruno
Petrucco Osvaldo
Pontello Vincenzo
Pradolin Luciano
Serena Renzo
Stabile Renato.
Tomasso Ubaldo
Zambon Gino
Zambon Giovanni
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Clelio Ganzitti
Nome Clelio
Cognome Ganzitti
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Ganzitti Clelio, nato il 10 agosto 1894, residente a Buia (Ud)
Note procedimento Con sentenza numero 148 del 1 dicembre 1945 Ganzitti, accusato di collaborazionismo per aver compiuto vari rastrellamenti e per aver partecipato alla fucilazione dei 23 partigiani a Udine, è condannato dalla Sezione speciale delle Corte d’Assise di Udine a 12 e 7 mesi di reclusione per collaborazionismo. Nella sentenza, pur facendo riferimento all’episodio di Udine, si attesta che non vi siano prove sufficienti per stabilire se l’imputo abbia o meno preso parte al plotone di esecuzione. La Corte di Cassazione con sentenza del 5/3/1947 annulla la sentenza della Corte di Udine per mancanza di motivazioni sulla misura della pena e sulla confisca; dichiara assorbito il secondo dei motivi e rigetta il ricorso sul resto; rinvia il procedimento alla Sezione speciale della Corte d’Assise Straordinaria di Vicenza.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 5. Reggimento Milizia Difesa Territoriale Ufficio politico investigativo squadra K 9
Gino Zapparoli
Nome Gino
Cognome Zapparoli
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Zapparoli Gina, residente a Bologna, al momento del processo latitante
Note procedimento Zapparoli viene portato a giudizio davanti alla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine il 4 marzo 1946 con altri con l’accusa di collaborazionismo, di avere compiuto rastrellamenti e violenze e di aver partecipato alla fucilazione dell’11 febbraio 1945. All’interno del testo della sentenza si discute la loro posizione anche in rapporto agli ordini ricevuti dalle autorità militari della Repubblica sociale. Zapparoli viene condannato a 16 anni. Con sentenza del 4/6/1947 la Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di Zapparoli.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 5. Reggimento Milizia Difesa Territoriale Ufficio politico investigativo squadra K 9
Giorgio Bertagnolio
Nome Giorgio
Cognome Bertagnolio
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Bertagnolio Giorgio, nato il 18 febbraio 1925, residente Reasuleil (Francia)
Note procedimento Bertagnolio viene portato a giudizio davanti alla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine il 4 marzo 1946 con altri con l’accusa di collaborazionismo, di avere compiuto rastrellamenti e violenze e di aver partecipato alla fucilazione dell’11 febbraio 1945. All’interno del testo della sentenza si discute la loro posizione anche in rapporto agli ordini ricevuti dalle autorità militari della Repubblica sociale. Bertagnolio è condannato a 3 anni di reclusione. Con sentenza del 4/6/1947 la Corte di Cassazione rigetta il ricorso presentato da Bertagnolio. Con sentenza del 17/4/1957 la Corte d’Appello di Trieste concede la riabilitazione a Bertagnolio. Tribunale competente: Corte d\'Assise Straordinaria di Udine
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 5. Reggimento Milizia Difesa Territoriale Ufficio politico investigativo squadra K 9
Giuliano Foi
Nome Giuliano
Cognome Foi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Foi Giuliano, nato il 7 settembre 1919, residente a Udine
Note procedimento Foi viene portato a giudizio davanti alla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine il 4 marzo 1946 con altri con l’accusa di collaborazionismo, di avere compiuto rastrellamenti e violenze e di aver partecipato alla fucilazione dell’11 febbraio 1945. All’interno del testo della sentenza si discute la loro posizione anche in rapporto agli ordini ricevuti dalle autorità militari della Repubblica sociale. Foi viene assolto per insufficienza di prove. Tribunale competente: Corte d’Assise Straordinaria di Udine
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 5. Reggimento Milizia Difesa Territoriale Ufficio politico investigativo squadra K 9
Tulio Amadio
Nome Tulio
Cognome Amadio
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Tulio Amadio, nato il 7 giugno 1897, residente a Udine
Note procedimento Amadio viene portato a giudizio davanti alla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine il 4 marzo 1946 con altri con l’accusa di collaborazionismo, di avere compiuto rastrellamenti e violenze e di aver partecipato alla fucilazione dell’11 febbraio 1945. All’interno del testo della sentenza si discute la loro posizione anche in rapporto agli ordini ricevuti dalle autorità militari della Repubblica sociale. Amadio viene assolto perché il fatto non costituisce reato. Tribunale competente: Corte d\'Assise Straordinaria di Udine
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 5. Reggimento Milizia Difesa Territoriale Ufficio politico investigativo squadra K 9
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Cimitero di Udine
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Cimitero di Udine
Descrizione: Targa monumento al cimitero di Udine “Contro questo muro – la sanguinaria ferocia nazifascista – sprezzante delle eterne leggi di giustizia – ostaggi tratti dal carcere – all\'alba dell\'11 febbraio 1945 – per selvaggia rappresaglia spense”
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Ogni anno, in occasione dell’anniversario dell’eccidio, si tiene una commemorazione ufficiale presso il cimitero di Udine.