IMPONZO, TOLMEZZO, 09.10.1944
(Udine - Friuli-Venezia Giulia)
Episodio di riferimento: Carnia-Alto Friuli Unternehmen Waldläufer
Descrizione
Località Imponzo, Tolmezzo, Udine, Friuli-Venezia Giulia
Data 9 ottobre 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini adulti 2
Descrizione: Il 9 ottobre 1944, nel corso delle operazione di rastrellamento Waldlaufer, il parroco di Imponzo don Giuseppe Treppo, per aver tentato di porre fine ai saccheggi e alle violenze contro i suoi parrocchiani e per aver cercato di salvare alcune donne dai brutali tentativi di stupro da parte dei soldati cosacchi e caucasici, venne barbaramente ucciso dalle truppe collaborazioniste. Le testimonianze raccolte fra la popolazione su mandato della Curia arcivescovile di Udine allo scopo di compilare una relazione sull’accaduto riportano che il sacerdote fu prima ferocemente battuto con un nervo di bue, poi colpito alla testa col calcio del fucile, preso a calci, schernito e finito con un colpo di arma da fuoco. Don Treppo fu quindi sepolto velocemente per occultarne il cadavere.
Nel corso della stessa operazione, fu ucciso dai cosacchi anche Canzio Zarabara. Gortani riporta che l’uomo fu catturato in uno stavolo, fu percosso e condotto in paese; qui venne trattenuto per tre ore e poi venne fucilato nonostante la popolazione del luogo avesse più volte negato che egli fosse un partigiano.
È interessante notare che l’arcivescovo di Udine, monsignor Giuseppe Nogara, volle far luce sulla morte di don Treppo. Chiese pertanto con insistenza alle autorità tedesche di chiarire le responsabilità sul caso e gli fu risposto che il sacerdote non era stato ucciso dai reparti caucasici, come si era detto in un primo momento, ma da un sottufficiale tedesco per legittima difesa. Secondo la deposizione del sottufficiale in questione, il parroco aveva fatto fuoco su di lui per primo costringendolo a sparare a sua volta. Allora Nogara ordinò una relazione completa dei fatti ad una commissione di alcuni sacerdoti del posto; il documento chiarì che don Treppo si era adoperato per la difesa della sua comunità ed era stato ucciso da alcuni «russi»; nessun elemento emerse circa il colpo di pistola esploso contro il sottufficiale tedesco. I tedeschi fecero infine sapere che avrebbero aperto un procedimento presso il Tribunale di polizia SS contro i responsabili della morte del sacerdote, ma si ignora l’esito di tale provvedimento.
Modalità di uccisione: tortura a morte,uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: furto e-o saccheggio,stupro
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Nessun procedimento noto
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): L’episodio destò già al tempo notevole impressione. Fu riportato in molte fonti, in particolare nei diari storici parrocchiali della Carnia. Questo episodio è stato assunto a simbolo per rappresentare il tentativo di difendere la popolazione delle violenze delle truppe cosacco-caucasiche che, nell’ottobre del 1944, occupavano la Carnia ed è citato in molti studi per descrivere la gravità e la violenza attuata dalle truppe collaborazioniste. Vi è una piazza dedicata a don Giuseppe Treppo a Imponzo
Scheda compilata da FABIO VERARDO
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-10-26 17:34:01
Vittime
Elenco vittime
Treppo Giuseppe, nato il 9/7/1902 a Sedilis, residente a Tolmezzo, celibe. Professione sacerdote. Parroco del paese di Imponzo.
Zababara Canzio, nato il 15/4/1897. Nato e residente a Tolmezzo, celibe. Professione contadino.
Elenco vittime civili 1
Zababra Canzio
Elenco vittime religiosi 1
Treppo don Giuseppe
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Alberto Micottis
Nome Alberto
Cognome Micottis
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Micottis Alberto, nato il 10 marzo 1909, residente a Tarcento
Note procedimento Con sentenza numero 100 del 17 ottobre 1945 della Corte d’Assise Straordinaria di Udine Micottis venne condannato a 5 anni sei mesi e 20 giorni per aver preso parte al rastrellamento. Il 1/7/1946 la Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine dichiarò inammissibile il ricorso del condannato. Pochi giorni dopo, il 22/71946, la stessa Corte dichiarò il reato estinto per amnistia Archivio di Stato di Udine, Fondo Corte d’Assise Straordinaria, busta E d 5, fascicolo 118/46.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 4. battaglione ”Fascisti Friulani”
Bruno Valter Pozzi
Nome Bruno Valter
Cognome Pozzi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Pozzi Bruno Walter, nato l’11 maggio 1906, residente a Udine
Note procedimento Con sentenza numero 97 del 21 giugno 1946 della Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine Bruno Walter Pozzi fu condannato a 8 anni di reclusione per collaborazionismo. Con sentenza del 27/2/1947 la Corte di Cassazione annullò ricorso di Pozzi per tardiva presentazione di motivi; il 3/6/1947 la Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine dichiarò estinto il reato per amnistia. Archivio di Stato di Udine, Fondo Corte d’Assise Straordinaria, busta E d 19, fascicolo 49/46.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 4. battaglione ”Fascisti Friulani”
Egon Delaege
Nome Egon
Cognome Delaege
Note responsabile Comandante di Compagnia
Note procedimento Nominativo emerso dalla documentazione o sospettato in quanto comandante di reparto presente in loco
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto III./SS-Polizei-Regiment 15
Gerard Schwerdtfeger
Nome Gerard
Cognome Schwerdtfeger
Note responsabile Comandante
Note procedimento Emerso dalla documentazione o sospettato in quanto comandante di reparto presente in loco
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto III./SS-Polizei-Regiment 15
Memorie
Memorie legate a questa strage
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: Medaglia d’oro al merito civile Motivazione: Don Giuseppe Treppo curato di una piccola frazione del Comune di Tolmezzo, occupata dalla truppe tedesco-cosacche, continuava a svolgere la sua missione pastorale adoperandosi, con eroico coraggio, nel soccor