Descrizione
Località Villa Santina, Villa Santina, Udine, Friuli-Venezia Giulia
Data 10 agosto 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini adulti 1
Numero vittime uomini anziani 1
Descrizione: Il 10 agosto 1944 i tedeschi misero in atto un attacco alle posizioni partigiane nei dintorni della cittadina di Tolmezzo. Forti aliquote dell’SS-Karstwehr-Battailon / 24 Waffen-Gebirgs (Kasrtjäger)-Division der SS attraversano il paese di Villa Santina e l’altopiano di Lauco venendo poi respinti dai partigiani. Nel corso di questi scontri nel paese di Villa Santina vennero uccisi due civili. Secondo la cronaca del cappellano di Invillino don Giuliano De Crignis, nelle prime ore del mattino oltre duecento tedeschi travestiti da partigiani avanzano da Tolmezzo a Villa Santina attraverso il greto del fiume Tagliamento. La guardia territoriale organizzata dai partigiani venne ingannata dai fazzoletti verdi e rossi che i tedeschi portavano al collo e non diede l’allarme; in breve i tedeschi circondarono il paese e cominciarono a dare la caccia agli uomini rastrellandoli. Un partigiano, tentando la fuga, fece cadere una bomba in mezzo ai tedeschi che dissero di voler bruciare per rappresaglia il borgo “De mufe” dove si era svolto il fatto. I rastrellati vennero condotti nella piazza del paese; con loro vi era anche Gio Batta Lorenzini, un sordomuto arrestato perché trovato in possesso di volantini partigiani. Successivamente furono presi altri due ostaggi. I tedeschi attaccarono quindi il paese di Lauco e spararono in direzione di Raveo, luogo nel quale morì il giovane partigiano Renato Cargnelutti di Invillino. In seguito sulla strada venne colpito a morte l’anziano Luigi Dorigo che si trovava per strada in cerca di fieno. Dopo l’azione i tedeschi ripartirono da Villa Santina con i due ostaggi e con Lorenzini; arrivati in prossimità della Madonna del Sasso, forse perché il giovane sordomuto fece intendere di non voler proseguire oltre, uccisero Gio Batta Lorenzini con un colpo alla testa dato col calcio del fucile. Gli altri due ostaggi Dilo e Naro Falcon, furono deportati in Germania.
Da diverse fonti il rastrellamento di Villa Santina è messo in relazione agli episodi di Amaro del 5 agosto e Cavazzo Carnico del 12 agosto 1944, che complessivamente costarono la vita a sette persone, ed ai bandi emanati dall’autorità tedesca del Litorale adriatico all’inizio del mese di agosto del 1944 che prescrivevano l’arruolamento dei giovani delle classi 1914-26 o il loro impiego nell’organizzazione Todt. I rastrellamenti furono avvertiti come episodi molto dolorosi; scrive Gortani che le operazioni furono «accompagnate da brutali percosse, saccheggi e ogni altra forma di terrorismo».
Modalità di uccisione: fucilazione,tortura a morte
Violenze connesse: furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: nessun procedimento noto
Annotazioni: Il cappellano di Invillino don Giuliano De Crignis suggerisce la partecipazione al rastrellamento di militari repubblicani; tale informazione non è attestata nelle fonti che si sono potute consultare.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Memoria consolidata
Scheda compilata da Fabio Verardo
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-05-13 15:51:39
Vittime
Elenco vittime
Dorigo Luigi, “Vigj da Bolge”, di Antonio e Cedolini Lucia. Nato il 31/1/1868. Nato a Socchieve e residente a Villa Santina, coniugato. Civile, invalido. Salma tumulata a Villa Santina.
Lorenzini Gio Batta, di Vittorio e Rizzi Maria. Nato il 4/4/1916. Nato a Gemona e residente a Villa Santina, celibe. Professione facchino. Partigiano della 2ª Brigata Osoppo-Friuli. Salma tumulata a Villa Santina.
Elenco vittime civili 2
Dorigo Luigi
Lorenzini Gio Batta
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: In occasione del 70° anniversario l’episodio è stato ricordato e commemorato dal Comune di Villa Santina anche grazie alle memorie ed alle testimonianze degli abitanti del paese.