Descrizione
Località Gordale e piazza del paese, Castel Vittorio, Imperia, Liguria
Data 3 dicembre 1944 - 5 dicembre 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 21
Numero vittime uomini 18
Numero vittime uomini adulti 13
Numero vittime uomini anziani 4
Numero vittime uomini senza informazioni 1
Numero vittime donne 3
Numero vittime donne bambine 1
Numero vittime donne adulte 2
Descrizione: dal Vol. III di Francesco Biga “Storia della Resistenza imperiese”pagg. 443, 444:
Uno dei fatti più orrendi, solo secondo a quello di Torre Paponi, accade il 3 dicembre 1944 nell'alta Val Nervia, quando duecento uomini combattenti Tedeschi, bersaglieri e brigatisti neri, provenienti da Dolceacqua raggiungono il paese di Castelvittorio per rastrellare la zona.
Dal giorno che un reparto tedesco si era insidiato nell'abitato (8 ottobre 1944) la popolazione, benchè costretta a subire continue violenze, aveva fatto capire da quali sentimenti era animata. Ai lavori di fortificazione e di costruzione di trinceramenti, che i Tedeschi imponevano, spesso non si presentava nessuno o solo pochi comandati.
I Castellesi non avevano timore di tenere occultati nelle proprie case di campagna i partigiani, con pericolo della vita.
La collaborazione con le forze partigiane, invece di affievolirsi, si faceva più solidale, anche se il rischio era maggiore.
Si taceva e si lavorava per la Resistenza. Il nemico lo sapeva e tacciava di “banditi” tutti gli abitanti ed attendeva il giorno della sanguinosa vendetta. Non bastavano più le vessazioni quotidiane, i giorni di terrore trascorsi dagli uomini trattenuti come ostaggi nelle celle della posticcia prigione locale.
Appunto il 3 dicembre si presenta l'occasione per la rappresaglia. All'alba, iniziato il rastrellamento a monte Gordale, dove i tedeschi sapevano esservi partigiani alloggiati e riforniti di viveri dalla popolazione di Castelvittorio, si accende una sparatoria durante la quale un sottufficiale nemico rimane ferito.
La reazione è immediata e si abbatte spietata ed inesorabile sui contadini. Le porte vengono sfondate, i barbari entrano con impeto e ferocia nelle case, strappano gli uomini dai loro letti senza dare alcuna spiegazione, urlano solo “alles Kaput” (tutti a morte).
Gli uomini e le donne capiscono che è la fine: stringendo i denti e muti, come sanno essere i contadini delle aspre montagne liguri nei momenti terribili, vanno avanti nella direzione indicata loro dai carnefici. Cinque minuti dopo giunge l'ordine di fucilare i diciannove catturati: dieci in un luogo e nove in un altro.
La sentenza viene impartita, come poi ha riferito un Tedesco, dall'ufficiale Von Katen, aiutante maggiore del battaglione, con queste precise parole: “ la terza compagnia, che ha avuto un ferito, ha l'onore di fucilare dieci civili”. A trecento metri di distanza viene ripetuta la stesa sentenza per gli altri nove condannati.
Prima dell'esecuzione, a tutti viene promessa salva la vita se avessero svelato l'ubicazione del rifugio partigiano, dal quale erano partite le fucilate, ma nessuno parla.
Anche le madri e le mogli rimaste nei casolari vicino odono e capiscono, ma non parlano, non dicono niente che possa danneggiare i partigiani. Lunghe raffiche di mitragliatori “Mayerling” abbattono i diciannove condannati i cui corpi rimangono sparpagliati per le “fasce” ed i cespugli. Tra questi una madre e due ragazze, falciate a bruciapelo, colpevoli di essersi scagliate con veemenza contro coloro che stavano per uccidere marito e padre.
Seguono saccheggi e rapine.
Emilio Allavena e Giovanni Orengo (Tumelin) emergono ancora di più da questo eccidio senza pari in Val Nervia.
La lezione che il nemico vuole impartire al paese non è ancora finita: ai due suddetti, accusati di aver rifornito i garibaldini, viene riservata la fucilazione da eseguirsi sulla pubblica piazza del paese.
Mentre la popolazione è a monte Gordale a raccogliere i propri famigliari trucidati, un tribunale improvvisato pronuncia la sentenza di morte.
Anche questi due contadini dimostrano al nemico ed ai compaesani di quale sangue freddo si può essere capaci. Nessuna disperazione ma calma assoluta, e vanno alla morte.
E' il 5 di dicembre quando una scarica di mitra nel petto dei due padri di famiglia chiude la settimana più terribile che la storia del paese ricordi.
Da testimonianza del dott. Francesco Peverello di Castelvittorio pubblicata sull'opuscolo “Castelvittorio nella Resistenza” pag. 21: ….....la bambina Orengo Giovanna, di appena due anni, con la madre Orengo Caterina, lo zio Orengo Luigi, il nonno e la nonna Orengo Luigi e Orengo Maria Caterina, furono bricuiati vivi nella loro misera abitazione. …..
Modalità di uccisione: fucilazione
Tipo di massacro: rappresaglia
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Scheda compilata da SABINA GIRIBALDI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-30 22:32:51
Vittime
Elenco vittime
Allavena Emilio (nome di battaglia “Tranvai”) fu Giacomo, nato a Castelvittorio il 17.08.1908, anni 36, commerciante, partigiano (II Divis. V Brig.) dal 28.07.1944 al 5.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 9210, fucilato nella piazza del Paese – Castelvittorio il 5.12.1944
Allavena Eugenio Giovanni (nome di battaglia “Eugenio”) di Giacomo, nato a Castelvittorio il 21.08.1923, anni 21, contadino, partigiano (II Divis. V Brig.) dal 20.06.1944 al 3.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 9211, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944
Allavena Filiberto (nome di battaglia “Eugenio”) di Giacomo, nato a Castelvittorio il 21.08.1923, anni 21, contadino, partigiano (II Divis. V Brig.) dal 20.06.1944 al 3.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 9212, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944
Balbis Mario di Giovanni, (nome di battaglia “Mureto”) di Giacomo, nato a Castelvittorio l\'8.12.1902, anni 42, contadino, partigiano (II Divis. V Brig.) dal 22.08.1944 al 3.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 9213, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944
Moro Remo fu Giuseppe, nato a Castelvittorio il 25.04.1913, anni 31, partigiano (div. SAP “G.Serrati”), dal 24.5.1944 al 3.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 9247, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944
Orengo Caterina (nome di battaglia “Leva”) di Luigi, nata a Castelvittorio il 25.11.1915, anni 29 casalinga, partigiana (div. SAP “G.Serrati”) dal 2.07.1944 al 3.12.1944, n° dichiraz. Integrativa 19337, bruciata viva nella sua abitazione località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944
Orengo Giacomo (nome di battaglia “Bellorino”) fu Francesco, nato a Castelvittorio il 25.07.1884, anni 60, contadino, partigiano (Div. SAP “G. Serrati”) dal 19.07.1944 al 3.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 9249, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944
Orengo Giobatta (nome di battaglia “Paurè”) fu Giacomo, nato a Castelvittorio il 10.10.1894, anni 50, partigiano (Div. SAP “G. Serrati”), n° dichiaraz. Integrativa 9250, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944
Orengo Giovanni (nome di battaglia “Tumelin”) fu Bartolomeo, nato a Castelvittorio il 15.05.1890, anni 54, commerciante, partigiano (Div. SAP “G. Serrati”) dal 02.07.1944 al 5.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 15651, fucilato sulla Piazza del paese – Castelvittorio il 5.12.1944
Pastore Lodovico (nome di battaglia “quinto”) fu Giacomo, nato a Castelvittorio il 31.10.1905, anni 39, partigiano (Div. SAP “G. Serrati”) dal 2.7.44 al 3.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 15658, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944
Peverello Giuseppe (nome di battaglia “Tagliera” fu Giovanni, nato a Castelvittorio il 19.03.1902, ci anni 42, partigiano (Div. SAP “G. Serrati”) dal 2.7.44 al 3.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 15659, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944.
Rebaudo Giovanni fu Giacomo, nato a Castelvittorio il 3.12,1887, civile, anni 57, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944
Rebaudo Giovanni (nome di battaglia “Taviotto”) di Luigi, nato a Castelvittorio il 17.11.1907, anni 37, partigiano (Div. SAP “G. Serrati”) dal 2.7.44 al 3.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 15664, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944
Rebaudo Giuseppe (nome di battaglia “Pippo”) fu Giacomo, nato a Castelvittorio il 25.11,1883, anni 61, agricoltore, partigiano (Div. SAP “G. Serrati”) dal 2.7.44 al 3.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 15665, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944
Rebaudo Stefano (nome di battaglia “buffalo”) fu Giacomo, nato a Castelvittorio il 31.08.1894, anni 50, agricoltore, partigiano (Div. SAP “G. Serrati”) dal 2.7.44 al 3.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 15666, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944.
Rebaudo Stefano (nome di battaglia “Merlo”) di Luigi, nato a Castelvittorio il 3.02.1902, anni 42, agricoltore, partigiano (Div. SAP “G. Serrati”) dal 2.7.44 al 3.12.1944, n° dichiaraz. Integrativa 15667, fucilato nella località Gordale – Castelvittorio il 3.12.1944
Elenco vittime civili 6
Orengo Giuseppe
Orengo Luigi
Orengo Luigi
Orengo Giovanna
Orengo Maria Caterina
Rebaudo Giovanni
Elenco vittime partigiani 15
Allavena Emilio
Allavena Eugenio Giovanni
Allavena Filiberto
Balbis Mario
Moro Remo
Orengo Caterina
Orengo Giacomo
Orengo Giobatta
Orengo Giovanni
Pastore Lodovico
Peverello Giuseppe
Rebaudo Giovanni
Rebaudo Giuseppe
Rebaudo Stefano
Rebaudo Stefano
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Grenadier-Regiment 253/34. Infanterie-Division
Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Sconosciuto Von Katen
Nome Sconosciuto
Cognome Von Katen
Note responsabile Ufficiale Von Katen (aiutante maggiore del Battaglione)
Memorie
Memorie legate a questa strage
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Negli anni 80 è stato istituito dall\'Istituto Storico della Resistenza di Imperia e dalla Provincia di Imperia un Sottocomitato per la commemorazione degli eccidi di Castelvittorio con lo scopo della costruzione del monumento – scultura in ricordo di tut
lapide a Castelvittorio, cimitero
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Castelvittorio, cimitero
Descrizione: Lapide in marmo, croce in marmo riferita a rastrellamento e fucilazione del 3.12.1944 – iscrizione: ai Martiri di Castelvittorio innocenti vittime all\'alba della Libertà della Patria 3.12.1944 delle barbarie più efferate (segue elenco dei nomi dei caduti
cippo a Castelvittorio, località Rolando
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Castelvittorio, località Rolando
Descrizione: Cippo in laterizio: lapide in marmo; riferita a fucilazione del 5.12.1944 – iscrizione: Qui caddero i Martiti Orengo Giovanni e Allavena Emilio trucidati dai nazisti il 5 dicembre 1944 – situato nella località Rolando comune di Castelvittorio.
lapide a Castelvittorio, monte Gordale
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Castelvittorio, monte Gordale
Descrizione: Lapide in marmo riferita a combattimento, rastrellamento e fucilazione – iscrizione: (segno della croce) qui cadde trucidato dai nazi-fascisti il Martire Peverello Giuseppe 1902-1944 La Moglie e Figli posero – situata monte Gordale Comune di Castelvittori
monumento a Castelvittorio, monte Gordale
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Castelvittorio, monte Gordale
Descrizione: Cappella: altare in marmo. Lapidi in marmo; riferite a fucilazione del 3.12.1944 – iscrizione: Qui dalla Germania scesro i barbari e vi trucidarono innocenti (segue elenco nomi caduti) – situata a monte Gordale Comune di Castelvittorio
lapide a Castelvittorio, piazza IV novembre
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Castelvittorio, piazza IV novembre
Descrizione: Lapide in marmo riferita a combattimento, rappresaglia e fucilazione (anche del 3 e del 5 dicembre 1944) – (collocata sul cippo dedicato anche ai caduti del 1915-18) – iscrizione: Ai Martiri Castellesi vittime della barbaria più efferata innocenti olocaus
monumento a
Tipo di memoria: monumento
Anno di realizzazione: 1985
Descrizione: Scultura in pietra, lapide in bronzo; riferita a combattimento, rappresaglia e fucilazione. (3.12.1944 e 5.12.1944) – Iscrizione: Castelvittorio partigiana a ricordo del suo sacrificio per la Libertà (segue elenco nomi caduti) – situata sulla spianata all
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Negli anni 80 è stato istituito dall\'Istituto Storico della Resistenza di Imperia e dalla Provincia di Imperia un Sottocomitato per la commemorazione degli eccidi di Castelvittorio con lo scopo della costruzione del monumento – scultura in ricordo di tut