Descrizione
Località Cimitero di Dolceacqua, Dolceacqua, Imperia, Liguria
Data 25 novembre 1944 - 26 novembre 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini ragazzi 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Dal Vol. III di F. Biga “Storia della Resistenza imperiese” pag. 350: … il 25 (11.1944) a Dolceacqua subiscono la stessa sorte: Giuseppe Rondelli e Amelio Rondelli, rispettivamente di anni 16 e di anni 19, catturati dalla S.S. Due giorni prima..........
Sulla commovente fine dei Rondelli, la loro sorella racconta:
“... Era il giorno 25 di novembre, Amelio e Giuseppe erano ancora addormentati quando sentirono bussare violentemente alla porta. Furono obbligati ad uscire con le mani alzate, …..... . Erano quattro gli accompagnatori: due Tedeschi e due fascisti di Dolceacqua. Nel tratto di strada in località “Giuncheo” i Rondelli incontrarono la madre che tornava da Soldano; questa, vedendo i figli così scortati, rabbrividì ed esclamò: - cosa fanno le mie creature in mezzo a questi venduti? E' una vergogna, lasciateli! - . Ma i fascisti fecero prigioniera anche lei.
Condussero madre e figli a Camporosso al Comando provvisorio, poi lì caricati sopra un furgone blindato e li portarono al Comando di Dolceacqua. Lì la madre fu messa insieme ad altri ostaggi, separata dai figli. A questi, picchiati a sangue, fu ordinato di fare tre volte il giro del paese e alla popolazione fu detto che quello era un piccolo esempio di quanto sarebbe successo a chi si fosse ribellato ai nazifascisti ed alle S.S. I fratelli Rondelli trascinati per le vie del paese sanguinanti , non versarono una lacrima ma con il volto rivolto in alto, dissero: - Viva la Libertà, siamo certi che il nostro sacrificio non sarà inutile - . Furono ancora percossi e trascinati verso il cimitero, ma strada facendo, incontrarono un ragazzo di Bevera che viveva in montagna con i partigiani e, conoscendo i Rondelli rivolse loro un fuggevole saluto: così fu fatto pure lui prigioniero. Quando giunsero sulla porta del cimitero Amelio fu fatto passare per primo, poi l'amico, infine Giuseppe. Questi chiese come sola grazia di poter vedere per l'ultima volta la sorella, ma questo desiderio non venne esaudito. I tre prigionieri furono messi di fronte. Sapevano che per loro era giunta la fine ed in un ultimo slancio di generosità i due fratelli, pensando di salvare il compagno, dissero ad alta voce mentendo: - non vogliamo stare insieme a questo sporco fascista che ci fa schifo! - . Il ragazzo fu liberato mentre loro fu dato un badile perché si scavassero la fossa. Messi vicini, con una raffica di mitra vennero falciati. Erano le 19.30 del 25.11.1944. I nazifascisti li lasciarono a terra e si allontanarono chiudendo il portone del cimitero. Nella notte Giuseppe ferito gravemente ma ancora in vita, vedendo suo fratello che giaceva accanto. Lo prese tra le braccia per rianimarlo, ma Amelio era morto; allora lo strinse al petto. Abbracciati furono trovati il giorno dopo quando qualche passante, udendo dei lamenti, andò ad avvisare il Comando tedesco.
Fra quelli che si recarono sul posto c'era anche un dottore, il quale disse che il regazzo si sarebbe ancora potuto salvare con delle cure adatte; ma un fascista estrasse la pistola e lo finì.
Così si concluse la vita di questi due ragazzi, travolti dalla ferocia e dall'odio degli uomini...”
Modalità di uccisione: fucilazione
Tipo di massacro: rastrellamento
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Scheda compilata da Sabina Giribaldi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-30 22:31:41
Vittime
Elenco vittime
Rondelli Giuseppe, civile, anni 16 (deceduto il 26.11.1944)
Rondelli Amelio, civile, anni 19 (deceduto il 25.11.1944)
Elenco vittime civili 2
Rondelli Giuseppe
Rondelli Amelio
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Grenadier-Regiment 253/34. Infanterie-Division
Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht