Descrizione
Località Forgioni, Ruviano, Caserta, Campania
Data 29 settembre 1943 - 30 settembre 1943
Matrice strage Nazista
Numero vittime 6
Numero vittime uomini 6
Numero vittime uomini adulti 6
Descrizione: Ubicati a ridosso del fiume Volturno, ovvero della linea difensiva tedesca Viktor, la frazione Garzano di Caserta ed il paese di Ruviano, negli ultimi giorni di settembre, furono teatro di due episodi di violenza sui civili collegati tra loro. In quei giorni, scontri cruenti avvenivano a Napoli e nella parte nord-orientale della provincia.
Tra il 28 ed il 30 settembre, i reparti tedeschi dislocati nel territorio compreso tra le due località provocarono la morte di 12 persone in due momenti differenti, ma a distanza di poco meno di 48 ore.
Gli eventi criminosi si verificarono all’interno di una situazione caratterizzata da forti contrasti tra esercito di occupazione tedesco e popolazione civile. I reparti operanti in Campania dopo l’8 settembre ebbero come principale obiettivo il rallentamento degli Alleati. La difesa delle risorse alimentari, delle infrastrutture, dalla necessità di sottrarsi alla deportazione o all’evacuazione diede luogo a rapporti conflittuali tra gli occupanti e la popolazione. In alcuni casi essi si trasformarono in aperta ostilità nei confronti dei soldati tedeschi, a volte con carattere di sollevazione (nel caso di Napoli), ma più spesso gli attacchi vennero praticati da piccoli nuclei di uomini armati, se non addirittura da singoli individui.
Sulla collina di Monte Calvo, nelle pertinenze della frazione S. Clemente, alcuni uomini, tra cui il Bernardi, rifugiati da qualche giorno in una grotta, furono sorpresi da una pattuglia tedesca. Il comandante scelse alcuni di loro che vennero portati nell’accampamento ubicato nella limitrofa frazione di Garzano, dove già si trovavano altri civili rastrellati nell’area. Dopo aver passato la notte in una tenda, gli uomini (una decina) vennero trasferiti a Ruviano, presso la sede del comando tedesco, e rinchiusi nel porcile di una masseria.
Il giorno dopo, in base alla testimonianza di Bernardi, vennero fatti uscire ed assistettero ad una discussione fra due ufficiali, con due divise diverse (una più scura, l’altra più chiara), che li divisero in due gruppi da cinque, in base al luogo in cui erano stati catturati. Uno dei due ufficiali voleva fucilare solo tre dei prigionieri, mentre l’altro, quello con l’uniforme più chiara, decise per tutti i cinque uomini del gruppo. Dopo che tutti e dieci i prigionieri scavarono una fossa poco profonda, i cinque (o sei) prescelti furono uccisi a colpi di mitra ed i loro corpi ricoperti col terreno dai superstiti. Questi ultimi, scampati alla fucilazione, vennero deportati in Italia centrale.
Modalità di uccisione: fucilazione
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Responsabili delle uccisioni potrebbero essere stati soldati appartenenti alla compagnia comando del II./Pz.A.R. 16 o alla compagnia comando del II./Pz.Gren.Rgt. 79, in quanto il paesino di Ruviano, in quei giorni, rientrava nel settore di competenza di queste due unità, ubicate alle estremità orientale ed occidentale del luogo in cui avviene la fucilazione.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Un’altra versione, riportata in un dattiloscritto del 2008, riferisce che un pastore quarantanovenne, Giuseppe Venditto, avrebbe reagito ad un tentativo di violenza da parte di un soldato tedesco nei confronti della figlia diciassettenne, uccidendolo con il suo bastone in un bosco distante un paio di chilometri da Valle di Maddaloni. Questa seconda ricostruzione, però, mostra alcune incongruenze, soprattutto sul rapporto tra questa uccisione e i fatti di Garzano-Ruviano. Tuttavia, nel testo si riferisce il nome della vittima: caporale Alfred Brenneis, appartenente alla batteria comando del 16° reggimento di artiglieria corazzata (Stab./Pz.A.R.16) della 16. Panzer-Division. Il nominativo sarebbe stato fornito al Comune di Ruviano nel 2008 dall’allora addetto militare presso l’ambasciata tedesca a Roma, ten. col. Hagen Peukert. Effettivamente, il 29 settembre, la batteria comando del Pz.A.R.16 era ubicata poco ad est del luogo dell’eccidio, che verrà perpetrato il giorno successivo.
Scheda compilata da Giuseppe Angelone
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-08-27 10:30:16
Vittime
Elenco vittime
1. Correra Giuseppe, impiegato, n. 08/05/1914, anni 29
2. Correra Luigi, impiegato, n. 11/07/1910, anni 33
3. Quarto Corrado, studente, n. 05/11/1922, anni 21
4. Quarto Francesco, studente, n. 18/08/1921, anni 22
5. Rossi Giuseppe, studente, anni 20
6. Errico Mario, bersagliere, da Napoli, n. 27/07/1911, anni 32
Elenco vittime civili 5
1. Correra Giuseppe, impiegato, n. 08/05/1914, anni 29
2. Correra Luigi, impiegato, n. 11/07/1910, anni 33
3. Quarto Corrado, studente, n. 05/11/1922, anni 21
4. Quarto Francesco, studente, n. 18/08/1921, anni 22
5. Rossi Giuseppe, studente, anni 20
Elenco vittime militari 1
Errico Mario, bersagliere, da Napoli, n. 27/07/1911, anni 32
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
II./Pz.Gren.Rgt. 79/16. Panzer-Division/Kampfgruppe von Döring/XIV. PanzerKorps
Tipo di reparto: Wehrmacht
II./Pz.Art.Rgt. 16/16. Panzer-Division/Kampfgruppe von Döring/XIV. PanzerKorps
Tipo di reparto: Wehrmacht
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
sconosciuto RÜDIGER ACKERMANN
Nome sconosciuto
Cognome RÜDIGER ACKERMANN
Stato sospettato in quanto unico reparto presente nella zona
Note responsabile comandante II./Pz.A.R. 16
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto II./Pz.Art.Rgt. 16/16. Panzer-Division/Kampfgruppe von Döring/XIV. PanzerKorps
sconosciuto v. DÖRING
Nome sconosciuto
Cognome v. DÖRING
Stato sospettato in quanto unico reparto presente nella zona
Note responsabile comandante Kampfgruppe v. Döring
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Ruviano
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Ruviano
Descrizione: Lapide commemorativa