Descrizione
Località Fratte e strada per Tolmezzo, Paluzza, Udine, Friuli-Venezia Giulia
Data 21 luglio 1944 - 22 luglio 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 3
Numero vittime uomini 3
Numero vittime uomini adulti 2
Numero vittime uomini anziani 1
Descrizione: Come rappresaglia per le azioni compiute dai partigiani nel periodo precedente e con lo scopo di togliere al movimento resistenziale la possibilità di trovare ricoveri sicuri e l’appoggio della popolazione della Carnia, una contro-banda composta da SS e da militi fascisti (24 tedeschi e 4-5 italiani appartenenti all’SS Larstwehn-Btl. agli ordini di un maresciallo), travestiti da partigiani,
Giunta sulla strada nazionale, la controbanda responsabile delle stragi delle casere lanza e Codin, di quella di Malga Promosso e dell’uccisione di due donne al bosco del Moscardo, si diresse verso il paese di Paluzza. In località “Fratte” due operai di Paluzza di ritorno dal lavoro vennero uccisi; sui corpi di entrambi furono riscontrate molteplici ferite, con un largo squarcio alla gola con recisione della carotide.
Il giorno seguente giunsero da Tolmezzo una settantina di militari SS-Karstwehr-Btl. comandati dall’SS-Obersturmfuhrer Kuhbandner che fu coadiuvato dal Waffen-Hauptsturmfuhrer der SS Giuseppe Occelli. Sulla strada per Paluzza il reparto uccise Gino Miss. Complessivamente durante l’operazione di rappresaglia morirono 52 persone.
Modalità di uccisione: arma da taglio,uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Procedimento penale contro Giuseppe Occelli
Archivio di Stato di Udine, Fondo Corte d’Assise Straordinaria, busta E.c. 1, Registri delle sentenze 1946, sentenza n. 53 contro Giuseppe Occelli; (fascicolo processuale) Ivi, busta E.d. 12, fascicolo 201/45 «Giuseppe Occelli».
Giuseppe Occelli è stato processato dalla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine l’8 marzo 1946; fu accusato di aver comandato un reparto dell’esercito tedesco in rastrellamento contro le formazioni partigiane in Istria, nel Collio, in Carnia e nel Canal del Ferro; fu accusato di intelligenza col nemico per aver fornito informazioni ai tedeschi sulla disposizione dei reparti italiani a Tarvisio nel settembre 1943; fu imputato di collaborazione politica per aver preso parte ad arresti, perquisizioni, atti di violenza contro patrioti e le popolazioni loro favorevoli ed aver partecipato ed eccidi e saccheggi. Riconosciuto colpevole dei primi due capi d’imputazione fu condannato a 24 anni di reclusione. Con sentenza del 24 ottobre 1946 la Corte di Cassazione dichiarò il reato estinto per amnistia annullando la sentenza senza rinvio.
Tribunale competente
Corte d’Assise Straordinaria di Udine
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Memoria consolidata
Scheda compilata da FABIO VERARDO
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-10-24 09:24:06
Vittime
Elenco vittime
Pagavino Oreste, di Giovanni e Puntel Luigina. Nato il 4/9/1905. Nato e residente a Paluzza, coniugato. Professione muratore. Civile. Tumulato a Paluzza.
Primus Benvenuto, di Pietro e Puntel Sabata. Nato il 31/10/1894. Nato e residente a Paluzza, coniugato. Professione muratore. Civile. Tumulato a Timau.
Elenco vittime civili 2
Pagavino Oreste
Primus Benvenuto
Elenco vittime partigiani 1
Miss Gino
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Giuseppe Occelli
Nome Giuseppe
Cognome Occelli
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Giuseppe Occelli. Nato il 6 gennaio 1907, residente a Tarvisio. Professione Ufficiale dell’esercito italiano in servizio permanente effettivo, Waffen-Hauptsturmfuhrer
Note procedimento Procedimento penale contro Giuseppe Occelli Archivio di Stato di Udine, Fondo Corte d’Assise Straordinaria, busta E.c. 1, Registri delle sentenze 1946, sentenza n. 53 contro Giuseppe Occelli; (fascicolo processuale) Ivi, busta E.d. 12, fascicolo 201/45 «Giuseppe Occelli». Giuseppe Occelli è stato processato dalla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine l’8 marzo 1946; fu accusato di aver comandato un reparto dell’esercito tedesco in rastrellamento contro le formazioni partigiane in Istria, nel Collio, in Carnia e nel Canal del Ferro; fu accusato di intelligenza col nemico per aver fornito informazioni ai tedeschi sulla disposizione dei reparti italiani a Tarvisio nel settembre 1943; fu imputato di collaborazione politica per aver preso parte ad arresti, perquisizioni, atti di violenza contro patrioti e le popolazioni loro favorevoli ed aver partecipato ed eccidi e saccheggi. Riconosciuto colpevole dei primi due capi d’imputazione fu condannato a 24 anni di reclusione. Con sentenza del 24 ottobre 1946 la Corte di Cassazione dichiarò il reato estinto per amnistia annullando la sentenza senza rinvio. Tribunale competente Corte d’Assise Straordinaria di Udine
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Paluzza, municipio
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Paluzza, municipio
Descrizione: Paluzza, Lapide presso il Municipio con i nomi delle vittime
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Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Paluzza, luogo dell\'uccisione
Descrizione: Cippo sul luogo dell’uccisione con i nomi delle vittime
luogo della memoria a
Tipo di memoria: luogo della memoria
Descrizione: Piazza 21-22 luglio a Paluzza
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Ogni anno, nella domenica più vicina all’anniversario, nella cappella di malga Pramosio si tiene una messa di suffragio per le vittime alla quale partecipano molte persone. Altre commemorazioni si tengono in tutti i paesi interessati dall’evento.