Vittime
Elenco vittime
Giovanni ALLONZI, nato a Lonigo (Vicenza) il 26 giugno 1905. Residente a Sarre, Fochat, n. 30. Operaio Cogne, gruista ai servizi elettrici. Coniugato, padre di quattro figli (due femmine, due maschi)
Pietro ANGIARI, nato a San Germano dei Berici (Vicenza) il 22 agosto 1907. Residente a Quart, Villair, n. 93. Operaio Cogne, aiuto fonditore nelle acciaierie. Coniugato, padre di quattro figli (due femmine, due maschi)
Emiro BIANQUIN, nato a Pollein (Valle d’Aosta) il 14 maggio 1910. Residente a Pollein, n. 39. Operaio Cogne, manovratore arrivi e spedizioni. Coniugato, padre di un ragazzo e di una ragazza.
Sylvain BICH, nato a Die (Francia) il 22 agosto 1925. Residente a Sarre, Chezallet, n. 8. Operaio Cogne, manovale all’officina calderai. Celibe.
Laurent BLANC, nato a Saint-Marcel (Valle d’Aosta) il 27 novembre 1909. Residente a Saint-Marcel, località Plout. Operaio Cogne, manovale al reparto ferroleghe. Coniugato, con un figlio e una figlia.
Quinto BRÉDY, nato a Valpelline (Valle d’Aosta) il 13 settembre 1914. Residente a Valpelline. Operaio Cogne, manovale al reparto ferroleghe. Coniugato, con un figlio.
Francesco BONATTI, nato a Mozzo (Bergamo), 21 anni.
Modesto CHENAL, nato a Valpelline (Valle d’Aosta) il 27 maggio 1913. Residente a Valpelline. Operaio Cogne, manovale alle acciaierie ad arco. Coniugato.
Florindo COMIOTTO, nato a Schulz (Svizzera) il 28 ottobre 1913. Residente ad Aosta, Pont-Suaz, n. 2. Operaio Cogne. Coniugato.
Angelo CRESTANELLO, nato a Lonigo (Vicenza) il 17 settembre 1909. Residente ad Aosta, Pont-Suaz, n. 31. Operaio Cogne, ferraiolo addetto alla manutenzione edile. Coniugato, padre di un bambino e di una bambina.
Amato CRÉTIER, nato a Quart (Valle d’Aosta) il 9 ottobre 1912. Residente a Quart, Villefranche, n. 13. Operaio Cogne, fuochista all’officina meccanica. Coniugato, padre di due figli (un maschio, una femmina).
Natale DOVEIL, nato a Perloz (Valle d’Aosta) il 2 novembre 1914. Residente ad Aosta, via Guglielmo Marconi, n. 31. Operaio Cogne, rampinaio alla lavorazione al caldo. Coniugato, con due figlie.
Antonio FICHET, nato a Gressan (Valle d’Aosta) il 16 aprile 1903. Residente a Quart. Operaio Cogne, manovale addetto agli arrivi e delle spedizioni. Coniugato, padre di due figlie e di un figlio.
Angelo FRAMARIN, nato a Gambellara (Vicenza) il 4 ottobre 1906. Residente ad Aosta, Case Fresia, n. 52. Operaio Cogne, gruista, manutenzione elettrica. Coniugato, con cinque figli (tre maschi, due femmine), di cui due gemelli nati il 27 aprile 1944.
Aldo GIANOTTI, nato a Baio Dora (Torino) l’11 dicembre 1921. Residente a Montalto (Torino), via Colle. Operaio Cogne, scroccatore alla preparazione acciai. Celibe
Estevan GUARGUAGLINI, nato a Gavorrano (Grosseto) il 18 novembre 1921. Residente ad Aosta, Case operaie n. 8. Operaio Cogne, manovale ai magazzini. Celibe.
Ferdinando JACQUEMIN, nato ad Aosta il 15 novembre 1912. Residente ad Aosta, Signayes, n. 45. Operaio Cogne, tempratore ai trattamenti termici. Coniugato, padre di due figli.
Marino LACROIX, nato ad Aosta il 13 giugno 1916. Residente ad Aosta, Porossan. Operaio Cogne. manovale al reparto ferroleghe. Coniugato, con un figlio.
Adolfo LEONE, nato a Cambiasca (Novara) il 12 marzo 1914. Residente a Bianzé (Vercelli), domiciliato ad Aosta presso il dormitorio della Cogne. Operaio Cogne, manovale addetto alla manutenzione edile. Coniugato, padre di un figlio.
Damiano LUCIANAZ, nato a Pollein (Valle d’Aosta) il 7 giugno 1918. Residente a Pollein. Operaio Cogne, cesoiatore al laminatoio. Celibe.
Ernesto MARANGONI, nato a Alonte (Vicenza) il 17 marzo 1915. Residente ad Aosta, via François de Sales, n. 6. Operaio Cogne, manovale addetto al reparto acciaierie, dirigente sindacale. Coniugato, con una figlia.
Giuseppe MARONI, nato a Chiuduno (Bergamo), residente a Carobbio degli Angeli (Bergamo), 23 anni
Giuseppe MATTIUZZO, nato a Villorba (Treviso) il 5 gennaio 1913. Residente a Morgex. Operaio Cogne, trapanista all’officina meccanica. Celibe
Giuseppe MEINARDI, nato a San Giorgio Canavese (Torino) il 5 dicembre 1915. Residente ad Ivrea, via Bollengo, n. 7. Operaio Cogne, scroccatore nell’officina preparazione acciai. Coniugato, padre di una bambina.
Marino MIO, nato a Fiume Veneto (Pn) il 16 luglio 1910. Residente ad Aosta, via Umberto I, n. 42. Operaio Cogne, gasista ai reparti altiforni. Coniugato, padre di due figlie (di cui una nata il 30 ottobre 1944) e un figlio.
Emilio MORANDIN, nato a Saccolongo (Padova) il 20 aprile 1910. Residente ad Aosta, via Giuseppe Giacosa, n. 7. Operaio Cogne, molatore ai laminatoi. Coniugato.
Giuseppe Pietro PERONO, nato a Carema (Torino) il 30 agosto 1909. Residente ad Aosta, via Cesare Battisti, n. 6. Operaio Cogne, fucinatore. Coniugato, con un figlio.
Pietro PERRUCHON, nato a Verrès (Valle d’Aosta) il 16 settembre 1908. Residente ad Aosta, via Tour de Bramafan. Operaio Cogne, aiuto maglio in fucina. Celibe.
Pantaleone QUENDOZ, nato a Gressan (Valle d’Aosta) il 16 aprile 1903. Residente a Gressan. Operaio Cogne, scroccatore ai laminatoi. Coniugato, padre di tre figli.
Bortolo QUOLLANI, nato a Vicenza il 10 ottobre 1912. Residente ad Aosta, Villa Chicco. Operaio Cogne, gruista agli altiforni. Coniugato, padre di due figlie e di un figlio.
Serafino RIVOLIN, nato a Bionaz (Valle d’Aosta) il 4 luglio 1901. Residente ad Aosta, Porossan. Operaio Cogne, manovale alle fonderie della ghisa. Coniugato, padre di due figli e di due figlie.
Giovanni Battista ROSINA, nato ad Alessandria il 15 giugno 1921. Residente ad Aosta, Case Filippine, n. 1/175. Operaio Cogne, tornitore all’officina meccanica. Celibe.
Luigi SOFIA, nato a Lonigo (Vicenza) il 20 marzo 1908. Residente ad Aosta, via Challand, n. 42. Operaio Cogne, martellatore al reparto fucinatura. Coniugato, padre di una figlia e di un figlio.
Luigi TONDAT, nato a Pasiano (Udine) il 2 giugno 1903. Residente a Gignod, Arliod. Operaio Cogne, manovratore al reparto arrivi e spedizioni. Coniugato, con un figlio.
Ettore VUILLERMOZ, nato a Saint-Christophe (Valle d’Aosta) il 4 febbraio 1904. Residente a Saint-Christophe, Sorreley, n. 72. Operaio Cogne, scriccatore al reparto laminatoi. Coniugato, padre di un figlio e di una figlia.
Elenco vittime civili 33
Giovanni ALLONZI
Pietro ANGIARI
Emiro BIANQUIN
Sylvain BICH
Laurent BLANC
Quinto BRÉDY
Modesto CHENAL
Florindo COMIOTTO,
Angelo CRESTANELLO
Amato CRÉTIER
Natale DOVEIL
Antonio FICHET,
Angelo FRAMARIN
Aldo GIANOTTI
Estevan GUARGUAGLINI
Ferdinando JACQUEMIN
Marino LACROIX
Adolfo LEONE
Damiano LUCIANAZ
Ernesto MARANGONI
Giuseppe MATTIUZZO
Giuseppe MEINARDI
Marino MIO
Emilio MORANDIN
Giuseppe Pietro PERONO
Pietro PERRUCHON
Pantaleone QUENDOZ
Bortolo QUOLLANI
Serafino RIVOLIN
Giovanni Battista ROSINA
Luigi SOFIA
Luigi TONDAT
Ettore VUILLERMOZ
Elenco vittime militari 2
Francesco BONATTI,
Giuseppe MARONI
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Giobatta Tramontini
Nome Giobatta
Cognome Tramontini
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile comandante della casermetta sotto il Col du Mont
Note procedimento L’istruzione si apre nel settembre 1945 a carico di Simeone Mazzia caposquadra, del tenente Giovanni Brugnoni, responsabile a Fornet de Valgrisenche del magazzino di deposito dei generi utilizzati dagli alpini, di Giobatta Tramontini, comandante della casermetta sotto il Col du Mont, di Leonardo Rossi, comandante del II battaglione Bergamo, con sede a Leverogne, da cui dipende il presidio del Col du Mont. Il 18 maggio 1946, procedimento 39/46, la Corte straordinaria di Assise proscioglie da ogni addebito Tramontini e Rossi, assolti; Mazzia e Brugnoni, riconosciuti colpevoli della morte dei 33 operai, sono condannati a dieci anni di carcere. Dopo il ricorso in Cassazione, interviene comunque nell’ottobre del 1947 in loro favore il decreto di amnistia del 22 giugno 1946. Una altra causa, intentata da vedove, contro la amministrazione militare, la Cogne, contro Mazzia e Brugnoni, si risolve in un rigetto delle domande di risarcimento essendo stato il Comando tedesco responsabile in primis della precettazione, essendo quindi la Cogne estranea al fatto, il Mazzia per essere un civile sottoposto ad un ordine militare, il Brugnoni per essere un militare, lo Stato fu esonerato da ogni responsabilità, essendo l’attività della RSI «come estranea alla sfera giuridica del nostro ordinamento [della Repubblica Italiana], il quale anzi l’ha considerata, in determinati casi, come criminosa, sanzionandola penalmente». Le parti ricorrenti furono quindi condannate a rimborsare le spese della causa «per un ammontare di ben 86.879 lire». Non furono quindi imputate né le responsabilità civili né quelle penali. Alle vedove, con numerosi figli, venne data, a seconda dei casi e della benevolenza, una pensione civile o una pensione di guerra.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Battaglione “Bergamo”/4. Divisione alpina “Monterosa”
Giovanni Brugnoni
Nome Giovanni
Cognome Brugnoni
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile responsabile a Fornet de Valgrisenche del magazzino di deposito dei generi utilizzati dagli alpini
Note procedimento L’istruzione si apre nel settembre 1945 a carico di Simeone Mazzia caposquadra, del tenente Giovanni Brugnoni, responsabile a Fornet de Valgrisenche del magazzino di deposito dei generi utilizzati dagli alpini, di Giobatta Tramontini, comandante della casermetta sotto il Col du Mont, di Leonardo Rossi, comandante del II battaglione Bergamo, con sede a Leverogne, da cui dipende il presidio del Col du Mont. Il 18 maggio 1946, procedimento 39/46, la Corte straordinaria di Assise proscioglie da ogni addebito Tramontini e Rossi, assolti; Mazzia e Brugnoni, riconosciuti colpevoli della morte dei 33 operai, sono condannati a dieci anni di carcere. Dopo il ricorso in Cassazione, interviene comunque nell’ottobre del 1947 in loro favore il decreto di amnistia del 22 giugno 1946. Una altra causa, intentata da vedove, contro la amministrazione militare, la Cogne, contro Mazzia e Brugnoni, si risolve in un rigetto delle domande di risarcimento essendo stato il Comando tedesco responsabile in primis della precettazione, essendo quindi la Cogne estranea al fatto, il Mazzia per essere un civile sottoposto ad un ordine militare, il Brugnoni per essere un militare, lo Stato fu esonerato da ogni responsabilità, essendo l’attività della RSI «come estranea alla sfera giuridica del nostro ordinamento [della Repubblica Italiana], il quale anzi l’ha considerata, in determinati casi, come criminosa, sanzionandola penalmente». Le parti ricorrenti furono quindi condannate a rimborsare le spese della causa «per un ammontare di ben 86.879 lire». Non furono quindi imputate né le responsabilità civili né quelle penali. Alle vedove, con numerosi figli, venne data, a seconda dei casi e della benevolenza, una pensione civile o una pensione di guerra.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Battaglione “Bergamo”/4. Divisione alpina “Monterosa”
Leonardo Rossi
Nome Leonardo
Cognome Rossi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile comandante del II battaglione Bergamo, con sede a Leverogne, da cui dipende il presidio del Col du Mont
Note procedimento L’istruzione si apre nel settembre 1945 a carico di Simeone Mazzia caposquadra, del tenente Giovanni Brugnoni, responsabile a Fornet de Valgrisenche del magazzino di deposito dei generi utilizzati dagli alpini, di Giobatta Tramontini, comandante della casermetta sotto il Col du Mont, di Leonardo Rossi, comandante del II battaglione Bergamo, con sede a Leverogne, da cui dipende il presidio del Col du Mont. Il 18 maggio 1946, procedimento 39/46, la Corte straordinaria di Assise proscioglie da ogni addebito Tramontini e Rossi, assolti; Mazzia e Brugnoni, riconosciuti colpevoli della morte dei 33 operai, sono condannati a dieci anni di carcere. Dopo il ricorso in Cassazione, interviene comunque nell’ottobre del 1947 in loro favore il decreto di amnistia del 22 giugno 1946. Una altra causa, intentata da vedove, contro la amministrazione militare, la Cogne, contro Mazzia e Brugnoni, si risolve in un rigetto delle domande di risarcimento essendo stato il Comando tedesco responsabile in primis della precettazione, essendo quindi la Cogne estranea al fatto, il Mazzia per essere un civile sottoposto ad un ordine militare, il Brugnoni per essere un militare, lo Stato fu esonerato da ogni responsabilità, essendo l’attività della RSI «come estranea alla sfera giuridica del nostro ordinamento [della Repubblica Italiana], il quale anzi l’ha considerata, in determinati casi, come criminosa, sanzionandola penalmente». Le parti ricorrenti furono quindi condannate a rimborsare le spese della causa «per un ammontare di ben 86.879 lire». Non furono quindi imputate né le responsabilità civili né quelle penali. Alle vedove, con numerosi figli, venne data, a seconda dei casi e della benevolenza, una pensione civile o una pensione di guerra.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Battaglione “Bergamo”/4. Divisione alpina “Monterosa”
Simenoe Mazzia
Nome Simenoe
Cognome Mazzia
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note procedimento L’istruzione si apre nel settembre 1945 a carico di Simeone Mazzia caposquadra, del tenente Giovanni Brugnoni, responsabile a Fornet de Valgrisenche del magazzino di deposito dei generi utilizzati dagli alpini, di Giobatta Tramontini, comandante della casermetta sotto il Col du Mont, di Leonardo Rossi, comandante del II battaglione Bergamo, con sede a Leverogne, da cui dipende il presidio del Col du Mont. Il 18 maggio 1946, procedimento 39/46, la Corte straordinaria di Assise proscioglie da ogni addebito Tramontini e Rossi, assolti; Mazzia e Brugnoni, riconosciuti colpevoli della morte dei 33 operai, sono condannati a dieci anni di carcere. Dopo il ricorso in Cassazione, interviene comunque nell’ottobre del 1947 in loro favore il decreto di amnistia del 22 giugno 1946. Una altra causa, intentata da vedove, contro la amministrazione militare, la Cogne, contro Mazzia e Brugnoni, si risolve in un rigetto delle domande di risarcimento essendo stato il Comando tedesco responsabile in primis della precettazione, essendo quindi la Cogne estranea al fatto, il Mazzia per essere un civile sottoposto ad un ordine militare, il Brugnoni per essere un militare, lo Stato fu esonerato da ogni responsabilità, essendo l’attività della RSI «come estranea alla sfera giuridica del nostro ordinamento [della Repubblica Italiana], il quale anzi l’ha considerata, in determinati casi, come criminosa, sanzionandola penalmente». Le parti ricorrenti furono quindi condannate a rimborsare le spese della causa «per un ammontare di ben 86.879 lire». Non furono quindi imputate né le responsabilità civili né quelle penali. Alle vedove, con numerosi figli, venne data, a seconda dei casi e della benevolenza, una pensione civile o una pensione di guerra.
Tipo di reparto fascista Esercito
Nome del reparto Battaglione “Bergamo”/4. Divisione alpina “Monterosa”
Memorie
Memorie legate a questa strage
commemorazione a Valgrisenche, cappella dello Châtelet
Tipo di memoria: commemorazione
Ubicazione: Valgrisenche, cappella dello Châtelet
Descrizione: Lungo le pendici del Col du Mont o alla cappella dello Châtelet (Valgrisenche), ogni anno è detta la Santa Messa in ricordo dei Caduti e vi si tiene la commemorazione.
lapide a Valgrisenche, Col du Mont
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Valgrisenche, Col du Mont
Descrizione: Lapide in memoria dei caduti civili al Col du Mont (Valgrisenche), sul monumento ai Caduti eretto nel Capoluogo.
cippo a Valgrisenche
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Valgrisenche
Anno di realizzazione: 1953
Descrizione: Sulle pendici del Col du Mont (2637 m), è stato eretto nel 1953 un cippo commemorativo con croce e targa in ricordo degli operai. Una prima croce in legno venne affissa nel 1949, travolta da una frana. Nel 1958, sopra Fornet di Valgrisenche a Grande Alpe,
cippo a Pépinière d’Entreprises
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Pépinière d’Entreprises
Anno di realizzazione: 2015
Descrizione: Ad Aosta, il 26 gennaio 2015, in occasione del settantesimo anniversario, è stato inaugurato un cippo, sul quale poggia una lapide commemorativa con i nomi dei caduti, posto di fronte allo stabilimento della Cogne Acciai Speciali (CAS), in una area verde