La Forcella, San Pietro Infine, 11/11/1943
(Caserta - Campania)
Episodio di riferimento: San Pietro Infine, 9-10/11/1943
Descrizione
Località La Forcella, San Pietro Infine, Caserta, Campania
Data 11 novembre 1943
Matrice strage Nazista
Numero vittime 7
Numero vittime uomini 4
Numero vittime uomini adulti 3
Numero vittime uomini anziani 1
Numero vittime donne 3
Numero vittime donne ragazze 1
Numero vittime donne adulte 1
Numero vittime donne anziane 1
Descrizione: Il paese di San Pietro Infine sorgeva al confine tra Campania e Lazio, in posizione di importanza primaria sulla Linea Reinhard. I combattimenti tra l’esercito tedesco e quello alleato lo distrussero integralmente. La popolazione trovò rifugio in alcune grotte della zona. Il paese è stato ricostruito più a valle; il vecchio insediamento costituisce il cuore del Parco della Memoria.
La terza strage di S. Pietro Infine avvenne il giorno dopo le prime due. In questa occasione fu sterminata la famiglia Nardelli (G. Nardelli, G. Mignanelli, Vittore Nardelli, A. Colella, Vincenzo Nardelli, D. Nardelli), che forse non aveva compreso un ordine tedesco. Le fonti, orali e documentarie, non restituiscono una motivazione univoca per gli eccidi, e fanno riferimento a una reazione per dei furti avvenuti oppure per la mancata evacuazione di alcune aree. Va considerato, anche, che nei giorni della strage i tedeschi riportarono numerose vittime nei combattimenti contro il nemico, e questo potrebbe averli spinti a un eccesso di violenza nei confronti dei civili
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: minamenti e esplosioni
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: ripulitura e desertificazione
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Estremi e note penali: Nominativi generici, non identificati, emersi dalla documentazione. I nomi indicati sono quelli reperiti attraverso la consultazione dei registi delle perdite (Namentliche Verlustmeldungen) conservati presso il WAST. Se è certa la presenza in zona dei reparti ai quali questi militari appartenevano, non può essere accertata, se non attraverso ulteriori indagini – di competenza della polizia giudiziaria, non dei consulenti storici – la loro responsabilità nella strage.
Procura Militare di Napoli.
Prima indagine: 2013. Consulente tecnico: Prof. Felicio Corvese. Consulenti tecnici ausiliari: Dr. Giuseppe Angelone, Dr. Isabella Insolvibile
Ulteriori sviluppi: nessuno
Annotazioni: La ricerca si è sviluppata, a eccezione degli studi confluiti nella poca bibliografia citata, quasi esclusivamente in occasione dell’indagine predisposta dalla Procura Militare di Napoli.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La strage di S. Pietro Infine è una strage del tutto dimenticata. Ancora oggi, di quel luogo si ricorda perlopiù il ruolo di prima linea, la completa distruzione dell’abitato, l’evacuazione della popolazione, ma nessuna notizia specifica è reperibile, in loco e su internet, relativa alla strage.
Scheda compilata da Isabella Insolvibile
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-23 21:34:55
Vittime
Elenco vittime
Colella Angela
Mignanelli Giusta
Nardelli Domenica
Nardelli Giuseppe
Nardelli Vincenzo
Nardelli Vittore
Civile ignoto
Elenco vittime civili 7
Colella Angela
Mignanelli Giusta
Nardelli Domenica
Nardelli Giuseppe
Nardelli Vincenzo
Nardelli Vittore
Civile ignoto
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
III./Fallschirm-Jäger-Regiment 6/2. Fallschirm-Jäger-Division
Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Luftwaffe
I./Panzer-Grenadier-Regiment (mot.) 8/3. Panzer-Grenadier-Division
Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht
III./Panzer-Grenadier-Regiment (mot.) 8/3. Panzer-Grenadier-Division
Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Luciano Luberti
Nome Luciano
Cognome Luberti
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Luberti Luciano, caporalmaggiore nella Wehrmacht ed interprete della Feldgendarmerie trupp; conosciuto come il “boia” di Albenga.
Note procedimento Nel caso in cui i responsabili della presente fucilazione siano i medesimi di quelli delle stragi avvenute presso la foce del Centa, i procedimenti penali risultano i seguenti: Contro i militari tedeschi: Dosse Gerhard, capitano del 1° Battaglione del Grenadier-Regiment 80 della 34a Infanterie Division, nonché vero responsabile e organizzatore della presente e delle altre stragi avvenute ad Albenga, presso la foce del Centa, Strupp Friederich, maresciallo della Feldgendarmerie trupp, Nüsslein Hans e Fuchss Alfred, sottufficiali della Feldgendarmerie trupp, viene aperto un procedimento penale nel 1945. Tale procedimento viene però accantonato fino al 1994, quando la Procura militare della Repubblica di Torino apre un nuovo procedimento penale «contro ignoti militari», il quale viene tuttavia archiviato nel 1995 e poi nuovamente riaperto nel 1996. Prendono dunque il via nuove indagini, dalle quali emerge che il maresciallo Strupp è deceduto nel 1993, il sottufficiale Fuchss è deceduto nel 1971, mentre il sottufficiale Nüsslein muore durante lo svolgimento delle indagini. Per quanto riguarda l’ex capitano Dosse, ancora in vita, contro di lui viene avviato un processo per «reato continuato di violenza con omicidio contro privati italiani» (a causa della carenza di prove schiaccianti, l’accusa viene ristretta alla morte delle 12 vittime del 12-01-1945 e non di tutte e 59 le vittime decedute presso la foce del Centa). Il 13-11-2006, infine, il Tribunale militare di Torino emana la sentenza definitiva condannando Dosse Gerhard all’ergastolo ma, essendo ormai 98enne, non sconterà nemmeno un giorno di carcere. Ghio Luciano (“Pisano”), arrestato nel mese di luglio 1945, il 24 dello stesso mese viene processato dalla Corte d’Assise straordinaria istituita a Savona, la quale lo condanna a 30 anni di reclusione, ridotti poi a 20 a seguito dell’amnistia Togliatti. Nel 1953 la pena viene ulteriormente ridotta grazie all’indulto del governo Pella. A Natale del medesimo anno Ghio Luciano viene rimesso in libertà grazie ad un’ulteriore amnistia. Luberti Luciano, il “boia” di Albenga, viene arrestato il 14-07-1945 a Ventimiglia (IM), mentre cercava di raggiungere Marsiglia per entrare a far parte della Legione straniera. Il 24 dello stesso mese prende il via il processo contro di lui e il 26 la Corte d’Assise straordinaria istituita a Savona condanna l’imputato alla fucilazione alla schiena. Il 04-03-1948 tale condanna a morte viene tuttavia ritenuta incostituzionale dalla Corte d’Appello di Genova e tramutata nel carcere a vita. Nel 1953 Luberti Luciano ottiene un’ulteriore riduzione della pena grazie all’indulto del governo Pella finché, a Natale del medesimo anno, non viene rimesso in libertà grazie ad un’ennesima amnistia. Zambianchi Romeo, il “vice boia”, viene processato e condannato alla fucilazione alla schiena dalla Corte d’Assise straordinaria istituita a Savona per i reati di collaborazionismo. La condanna viene eseguita il 21-04-1946.
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto Wehrmacht reparto non precisato
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a San Pietro Infine
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: San Pietro Infine
Descrizione: Nella piazza del paese è presente una lapide con l’indicazione dei nomi delle vittime della guerra. Tra i nomi sono presenti quelle delle vittime della strage, ma senza indicazioni specifiche.
museo a San Pietro Infine
Tipo di memoria: museo
Ubicazione: San Pietro Infine
Descrizione: Il vecchio paese di San Pietro Infine, abbandonato dopo la guerra, è il cuore del Parco della Memoria Storica della Regione Campania. Ospita un Centro Visite Multimediali.
onorificenza alla città a San Pietro Infine
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Ubicazione: San Pietro Infine
Anno di realizzazione: 2003
Descrizione: Medaglia d’Oro al Merito Civile al Comune di S. Pietro Infine, 11.11.2003. Motivazione: «Comune situato sulla linea Reinhard, occupato da truppe tedesche, durante l\'ultimo conflitto mondiale, si trovò al centro di numerosi combattimenti, subendo viol