Descrizione
Località San Fedele, Albenga, Savona, Liguria
Data 31 dicembre 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Bruno Andrea Giulio viene arrestato in data 30-12-1944 in località Lusignano e successivamente trucidato da un militare tedesco e da un collaborazionista italiano (non identificati) il 31-12-1944 in località San Fedele.
Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: Essendo la presente azione avvenuta il 31-12-1944, risulta verosimile che possa essersi trattato della Feldgendarmerie trupp del Grenadier-Regiment 80 della 34a Infanterie Division, comandata dal maresciallo Friederich Strupp, responsabile delle numerose stragi presso la foce del Centa dal dicembre 1944 al febbraio 1945.
Nel caso si sia effettivamente trattato della Feldgendarmerie trupp del Grenadier-Regiment 80 della 34a Infanterie Division, non sarebbe da escludere un coinvolgimento dei principali ufficiali responsabili delle stragi della foce del Centa, ovvero:
Dosse Gerhard, capitano del 1° Battaglione del Grenadier-Regiment 80 della 34a Infanterie Division.
Strupp Friederich, maresciallo della Feldgendarmerie trupp.
Fuchss Alfred, sottufficiale della Feldgendarmerie trupp.
Nüsslein Hans, sottufficiale della Feldgendarmerie trupp.
Sebbene non si sia a conoscenza dell’identità del collaborazionista italiano, non sarebbe da escludere che questi appartenesse alle Brigate Nere (probabilmente un distaccamento della 34a Brigata Nera, suddivisa in 5 compagnie con reparti stanziati anche ad Albenga).
Analogamente a quanto detto circa i responsabili tedeschi, non sarebbe da escludere il coinvolgimento degli italiani autori delle stragi presso la foce del Centa siano, ovvero:
Ghio Luciano, conosciuto come “Pisano”, infiltrato tra i partigiani e collaboratore della Feldgendarmerie.
Luberti Luciano, caporalmaggiore nella Wehrmacht ed interprete della Feldgendarmerie trupp; conosciuto come il “boia” di Albenga.
Zambianchi Romeo, appartenente alle Brigate Nere e conosciuto come il “vice boia”.
Nel caso in cui i militari coinvolti nella presente azione siano i medesimi di quelli delle stragi avvenute presso la foce del Centa, i procedimenti penali risultano i seguenti:
Contro i militari tedeschi Dosse Gerhard, capitano del 1° Battaglione del Grenadier-Regiment 80 della 34a Infanterie Division, nonché vero responsabile e organizzatore della presente e delle altre stragi avvenute ad Albenga, presso la foce del Centa, Strupp Friederich, maresciallo della Feldgendarmerie trupp, Nüsslein Hans e Fuchss Alfred, sottufficiali della Feldgendarmerie trupp, viene aperto un procedimento penale nel 1945. Tale procedimento viene però accantonato fino al 1994, quando la Procura militare della Repubblica di Torino apre un nuovo procedimento penale «contro ignoti militari», il quale viene tuttavia archiviato nel 1995 e poi nuovamente riaperto nel 1996. Prendono dunque il via nuove indagini, dalle quali emerge che il maresciallo Strupp è deceduto nel 1993, il sottufficiale Fuchss è deceduto nel 1971, mentre il sottufficiale Nüsslein muore durante lo svolgimento delle indagini. Per quanto riguarda l’ex capitano Dosse, ancora in vita, contro di lui viene avviato un processo per «reato continuato di violenza con omicidio contro privati italiani» (a causa della carenza di prove schiaccianti, l’accusa viene ristretta alla morte delle 12 vittime del 12-01-1945 e non di tutte e 59 le vittime decedute presso la foce del Centa). Il 13-11-2006, infine, il Tribunale militare di Torino emana la sentenza definitiva condannando Dosse Gerhard all’ergastolo ma, essendo ormai 98enne, non sconterà nemmeno un giorno di carcere.
Ghio Luciano (“Pisano”), arrestato nel mese di luglio 1945, il 24 dello stesso mese viene processato dalla Corte d’Assise straordinaria istituita a Savona, la quale lo condanna a 30 anni di reclusione, ridotti poi a 20 a seguito dell’amnistia Togliatti. Nel 1953 la pena viene ulteriormente ridotta grazie all’indulto del governo Pella. A Natale del medesimo anno Ghio Luciano viene rimesso in libertà grazie ad un’ulteriore amnistia.
Luberti Luciano, il “boia” di Albenga, viene arrestato il 14-07-1945 a Ventimiglia (IM), mentre cercava di raggiungere Marsiglia per entrare a far parte della Legione straniera. Il 24 dello stesso mese prende il via il processo contro di lui e il 26 la Corte d’Assise straordinaria istituita a Savona condanna l’imputato alla fucilazione alla schiena. Il 04-03-1948 tale condanna a morte viene tuttavia ritenuta incostituzionale dalla Corte d’Appello di Genova e tramutata nel carcere a vita. Nel 1953 Luberti Luciano ottiene un’ulteriore riduzione della pena grazie all’indulto del governo Pella finché, a Natale del medesimo anno, non viene rimesso in libertà grazie ad un’ennesima amnistia.
Zambianchi Romeo, il “vice boia”, viene processato e condannato alla fucilazione alla schiena dalla Corte d’Assise straordinaria istituita a Savona per i reati di collaborazionismo. La condanna viene eseguita il 21-04-1946.
Annotazioni: La carenza di fonti non consente di stabilire con precisione se si sia trattato di un’operazione di rastrellamento piuttosto che di rappresaglia.
Trucidato molto probabilmente con arma da fuoco.
Scheda compilata da DARIO FERRERO E FABIO MOCCO
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-10-11 22:45:05
Vittime
Elenco vittime
Bruno Andrea Giulio (“Andreino”), n. 19-12-1926 ad Albenga (SV), residente ad Albenga (SV), ortolano.
Elenco vittime civili 1
Bruno Andrea Giulio
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Albenga, via Trieste, chiesa Sacro Cuore
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Albenga, via Trieste, chiesa Sacro Cuore