Descrizione
Località Foce del Centa, Albenga, Savona, Liguria
Data 3 dicembre 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 4
Numero vittime uomini 3
Numero vittime uomini adulti 3
Numero vittime donne 1
Numero vittime donne adulte 1
Descrizione: Le vittime vengono fucilate per rappresaglia in seguito ad un attacco partigiano guidato da Angelo Casanova (“Falco”) contro le forze tedesche a Leca d’Albenga il 01-12-1944, durante il quale persero la vita 8 militari tedeschi e 4 rimasero feriti. Si tratta dell’unico caso in cui viene resa nota l’avvenuta esecuzione tramite un comunicato al commissario prefettizio, il quale imponee l’affissione di manifesti recanti l’accusa, nei confronti delle vittime, di «complicità e favoreggiamento nei recenti attentati».
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: sevizie-torture
Tipo di massacro: rappresaglia
--> Per saperne di più sulle tipologie
Estremi e note penali: Procedimento contro i militari tedeschi Dosse Gerhard, capitano del 1° Battaglione del Grenadier-Regiment 80 della 34a Infanterie Division, nonché vero responsabile e organizzatore della presente e delle altre stragi avvenute ad Albenga, presso la foce del Centa, Strupp Friederich, maresciallo della Feldgendarmerie trupp, Nüsslein Hans e Fuchss Alfred, sottufficiali della Feldgendarmerie trupp, viene aperto un procedimento penale nel 1945. Tale procedimento viene però accantonato fino al 1994, quando la Procura militare della Repubblica di Torino apre un nuovo procedimento penale «contro ignoti militari», il quale viene tuttavia archiviato nel 1995 e poi nuovamente riaperto nel 1996. Prendono dunque il via nuove indagini, dalle quali emerge che il maresciallo Strupp è deceduto nel 1993, il sottufficiale Fuchss è deceduto nel 1971, mentre il sottufficiale Nüsslein muore durante lo svolgimento delle indagini. Per quanto riguarda l’ex capitano Dosse, ancora in vita, contro di lui viene avviato un processo per «reato continuato di violenza con omicidio contro privati italiani» (a causa della carenza di prove schiaccianti, l’accusa viene ristretta alla morte delle 12 vittime del 12-01-1945 e non di tutte e 59 le vittime decedute presso la foce del Centa). Il 13-11-2006, infine, il Tribunale militare di Torino emana la sentenza definitiva condannando Dosse Gerhard all’ergastolo ma, essendo l'ex-nazista ormai 98enne, non sconterà nemmeno un giorno di carcere.
Luberti Luciano, il “boia” di Albenga, viene arrestato il 14-07-1945 a Ventimiglia (IM), mentre cerca di raggiungere Marsiglia per entrare a far parte della Legione straniera. Il 24 dello stesso mese prende il via il processo contro di lui e il 26 luglio la Corte d’Assise straordinaria istituita a Savona condanna l’imputato alla fucilazione alla schiena. Il 04-03-1948 tale condanna a morte viene tuttavia ritenuta incostituzionale dalla Corte d’Appello di Genova e tramutata nel carcere a vita. Nel 1953 Luberti Luciano ottiene un’ulteriore riduzione della pena grazie all’indulto del governo Pella finché, a Natale del medesimo anno, non viene rimesso in libertà grazie ad un’ennesima amnistia.
Zambianchi Romeo, il “vice boia”, viene processato e condannato alla fucilazione alla schiena dalla Corte d’Assise straordinaria istituita a Savona per i reati di collaborazionismo. La condanna viene eseguita il 21-04-1946.
Annotazioni: I responsabili italiani appartengono probabilmente a un distaccamento della 34a Brigata Nera, suddivisa in 5 compagnie con reparti stanziati anche ad Albenga
Per quanto riguarda le vittime, Casanova Maria Giovanna e Ottonello Adelfo, essi vengono generalmente identificati come vittime civili. Il Malandra li identifica tuttavia anche come partigiani combattenti.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La memoria dell\'eccidio non è condivisa.
Scheda compilata da Dario Ferrero, Fabio Mocco
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge
Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-09-09 16:33:54
Vittime
Elenco vittime
Bertoglio Antonio, n. 29-06-1896 a Sestri Ponente (GE), residente ad Albenga (SV), carpentiere.
Casanova Maria Giovanna, n. 17-07-1912 a Pegli (GE), residente ad Albenga (SV), casalinga, sposata con Ottonello Adelfo e sorella del partigiano Casanova Angelo (“Falco”), autore dell’attentato del 01-12-1944. Riconosciuta anche come partigiana combattente appartenente alla 6a Div. Garibaldi Bonfante, 4a Brg. Arnera.
Ottonello Adelfo, n. 04-11-1912 ad Albenga (SV), residente ad Albenga (SV), muratore, marito di Casanova Maria Giovanna. Riconosciuto anche come partigiano combattente appartenente alla 6a Div. Garibaldi Bonfante, 2a Brg. Berio.
Schivo Giovanni, n. 04-04-1891 ad Alassio (SV), residente ad Albenga (SV), fabbro, padre del partigiano Schivo Bruno (“Cimitero”).
Elenco vittime civili 1
Bertoglio Antonio
Elenco vittime legate a partigiani 3
Casanova Maria Giovanna
Ottonello Adelfo
Schivo Giovanni
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Alfred Fuchss
Nome Alfred
Cognome Fuchss
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Fuchss Alfred, sottufficiale della Feldgendarmerie trupp.
Note procedimento Procedimento contro i militari tedeschi Dosse Gerhard, capitano del 1° Battaglione del Grenadier-Regiment 80 della 34a Infanterie Division, nonché vero responsabile e organizzatore della presente e delle altre stragi avvenute ad Albenga, presso la foce del Centa, Strupp Friederich, maresciallo della Feldgendarmerie trupp, Nüsslein Hans e Fuchss Alfred, sottufficiali della Feldgendarmerie trupp, viene aperto un procedimento penale nel 1945. Tale procedimento viene però accantonato fino al 1994, quando la Procura militare della Repubblica di Torino apre un nuovo procedimento penale «contro ignoti militari», il quale viene tuttavia archiviato nel 1995 e poi nuovamente riaperto nel 1996. Prendono dunque il via nuove indagini, dalle quali emerge che il maresciallo Strupp è deceduto nel 1993, il sottufficiale Fuchss è deceduto nel 1971, mentre il sottufficiale Nüsslein muore durante lo svolgimento delle indagini. Per quanto riguarda l’ex capitano Dosse, ancora in vita, contro di lui viene avviato un processo per «reato continuato di violenza con omicidio contro privati italiani» (a causa della carenza di prove schiaccianti, l’accusa viene ristretta alla morte delle 12 vittime del 12-01-1945 e non di tutte e 59 le vittime decedute presso la foce del Centa). Il 13-11-2006, infine, il Tribunale militare di Torino emana la sentenza definitiva condannando Dosse Gerhard all’ergastolo ma, essendo l\'ex-nazista ormai 98enne, non sconterà nemmeno un giorno di carcere.
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto Grenadier-Regiment 80/34. Infanterie-Division
Friederich Strupp
Nome Friederich
Cognome Strupp
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Strupp Friederich, maresciallo della Feldgendarmerie trupp.
Note procedimento Procedimento contro i militari tedeschi Dosse Gerhard, capitano del 1° Battaglione del Grenadier-Regiment 80 della 34a Infanterie Division, nonché vero responsabile e organizzatore della presente e delle altre stragi avvenute ad Albenga, presso la foce del Centa, Strupp Friederich, maresciallo della Feldgendarmerie trupp, Nüsslein Hans e Fuchss Alfred, sottufficiali della Feldgendarmerie trupp, viene aperto un procedimento penale nel 1945. Tale procedimento viene però accantonato fino al 1994, quando la Procura militare della Repubblica di Torino apre un nuovo procedimento penale «contro ignoti militari», il quale viene tuttavia archiviato nel 1995 e poi nuovamente riaperto nel 1996. Prendono dunque il via nuove indagini, dalle quali emerge che il maresciallo Strupp è deceduto nel 1993, il sottufficiale Fuchss è deceduto nel 1971, mentre il sottufficiale Nüsslein muore durante lo svolgimento delle indagini. Per quanto riguarda l’ex capitano Dosse, ancora in vita, contro di lui viene avviato un processo per «reato continuato di violenza con omicidio contro privati italiani» (a causa della carenza di prove schiaccianti, l’accusa viene ristretta alla morte delle 12 vittime del 12-01-1945 e non di tutte e 59 le vittime decedute presso la foce del Centa). Il 13-11-2006, infine, il Tribunale militare di Torino emana la sentenza definitiva condannando Dosse Gerhard all’ergastolo ma, essendo l\'ex-nazista ormai 98enne, non sconterà nemmeno un giorno di carcere.
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto Grenadier-Regiment 80/34. Infanterie-Division
Gerhard Dosse
Nome Gerhard
Cognome Dosse
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Dosse Gerhard, capitano del 1° Battaglione del Grenadier-Regiment 80 della 34a Infanterie Division
Note procedimento Procedimento contro i militari tedeschi Dosse Gerhard, capitano del 1° Battaglione del Grenadier-Regiment 80 della 34a Infanterie Division, nonché vero responsabile e organizzatore della presente e delle altre stragi avvenute ad Albenga, presso la foce del Centa, Strupp Friederich, maresciallo della Feldgendarmerie trupp, Nüsslein Hans e Fuchss Alfred, sottufficiali della Feldgendarmerie trupp, viene aperto un procedimento penale nel 1945. Tale procedimento viene però accantonato fino al 1994, quando la Procura militare della Repubblica di Torino apre un nuovo procedimento penale «contro ignoti militari», il quale viene tuttavia archiviato nel 1995 e poi nuovamente riaperto nel 1996. Prendono dunque il via nuove indagini, dalle quali emerge che il maresciallo Strupp è deceduto nel 1993, il sottufficiale Fuchss è deceduto nel 1971, mentre il sottufficiale Nüsslein muore durante lo svolgimento delle indagini. Per quanto riguarda l’ex capitano Dosse, ancora in vita, contro di lui viene avviato un processo per «reato continuato di violenza con omicidio contro privati italiani» (a causa della carenza di prove schiaccianti, l’accusa viene ristretta alla morte delle 12 vittime del 12-01-1945 e non di tutte e 59 le vittime decedute presso la foce del Centa). Il 13-11-2006, infine, il Tribunale militare di Torino emana la sentenza definitiva condannando Dosse Gerhard all’ergastolo ma, essendo l\'ex-nazista ormai 98enne, non sconterà nemmeno un giorno di carcere.
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto Grenadier-Regiment 80/34. Infanterie-Division
Hans Nüsslein
Nome Hans
Cognome Nüsslein
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Nüsslein Hans, sottufficiale della Feldgendarmerie trupp.
Note procedimento Procedimento contro i militari tedeschi Dosse Gerhard, capitano del 1° Battaglione del Grenadier-Regiment 80 della 34a Infanterie Division, nonché vero responsabile e organizzatore della presente e delle altre stragi avvenute ad Albenga, presso la foce del Centa, Strupp Friederich, maresciallo della Feldgendarmerie trupp, Nüsslein Hans e Fuchss Alfred, sottufficiali della Feldgendarmerie trupp, viene aperto un procedimento penale nel 1945. Tale procedimento viene però accantonato fino al 1994, quando la Procura militare della Repubblica di Torino apre un nuovo procedimento penale «contro ignoti militari», il quale viene tuttavia archiviato nel 1995 e poi nuovamente riaperto nel 1996. Prendono dunque il via nuove indagini, dalle quali emerge che il maresciallo Strupp è deceduto nel 1993, il sottufficiale Fuchss è deceduto nel 1971, mentre il sottufficiale Nüsslein muore durante lo svolgimento delle indagini. Per quanto riguarda l’ex capitano Dosse, ancora in vita, contro di lui viene avviato un processo per «reato continuato di violenza con omicidio contro privati italiani» (a causa della carenza di prove schiaccianti, l’accusa viene ristretta alla morte delle 12 vittime del 12-01-1945 e non di tutte e 59 le vittime decedute presso la foce del Centa). Il 13-11-2006, infine, il Tribunale militare di Torino emana la sentenza definitiva condannando Dosse Gerhard all’ergastolo ma, essendo l\'ex-nazista ormai 98enne, non sconterà nemmeno un giorno di carcere.
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto Grenadier-Regiment 80/34. Infanterie-Division
Luciano Luberti
Nome Luciano
Cognome Luberti
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Luberti Luciano, caporalmaggiore nella Wehrmacht ed interprete della Feldgendarmerie trupp; conosciuto come il “boia” di Albenga.
Note procedimento Luberti Luciano, il “boia” di Albenga, viene arrestato il 14-07-1945 a Ventimiglia (IM), mentre cerca di raggiungere Marsiglia per entrare a far parte della Legione straniera. Il 24 dello stesso mese prende il via il processo contro di lui e il 26 luglio la Corte d’Assise straordinaria istituita a Savona condanna l’imputato alla fucilazione alla schiena. Il 04-03-1948 tale condanna a morte viene tuttavia ritenuta incostituzionale dalla Corte d’Appello di Genova e tramutata nel carcere a vita. Nel 1953 Luberti Luciano ottiene un’ulteriore riduzione della pena grazie all’indulto del governo Pella finché, a Natale del medesimo anno, non viene rimesso in libertà grazie ad un’ennesima amnistia
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto Grenadier-Regiment 80/34. Infanterie-Division
Romeo Zambianchi
Nome Romeo
Cognome Zambianchi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Zambianchi Romeo, appartenente alle Brigate Nere e conosciuto come il “vice boia”.
Note procedimento Zambianchi Romeo, il “vice boia”, viene processato e condannato alla fucilazione alla schiena dalla Corte d’Assise straordinaria istituita a Savona per i reati di collaborazionismo. La condanna viene eseguita il 21-04-1946.
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto Brigata nera reparto imprecisato
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Albenga, località Leca, cimitero
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Albenga, località Leca, cimitero
Descrizione: In ricordo di Casanova Maria Giovanna e Ottonello Adelfo.
lapide a Albenga, località Leca, piazza Torino
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Albenga, località Leca, piazza Torino
Descrizione: In ricordo di Casanova Maria Giovanna e Ottonello Adelfo.
lapide a Albenga, via Trieste, chiesa Sacro Cuore
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Albenga, via Trieste, chiesa Sacro Cuore
Descrizione: In ricordo di Casanova Maria Giovanna e Ottonello Adelfo e Schivo Giovanni
lapide a Albenga, foce del Centa
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Albenga, foce del Centa
Descrizione: Una lapide, situata ad Albenga presso la foce del Centa e collocata sul sito di un bunker, ricorda tutte le vittime qui decedute.