Descrizione
Località Quartiere Valloria, Savona, Savona, Liguria
Data 4 aprile 1944 - 5 aprile 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 13
Numero vittime uomini 13
Numero vittime uomini adulti 13
Descrizione: Tra la fine del 1943 e gli inizi del 1944 il fascismo a Savona si sta organizzando e lo dimostra il suo primo vero atto di forza con il Natale di sangue, l’eccidio del 27 dicembre al forte della Madonna degli Angeli.
Protetti dagli occupanti tedeschi, le autorità fasciste rafforzano la loro presenza e il loro potere militare e politico: si costituisce la Milizia Volontari per la Sicurezza Nazionale, nasce il Tribunale speciale provinciale per giudicare gli appartenenti al Partito nazionale fascista che hanno tradito o si sono resi colpevoli di violenza contro uomini e cose del fascismo nei 45 giorni tra il 25 luglio e l’ 8 settembre; si costituisce una centuria di avanguardisti moschettieri, il prefetto Mirabelli in febbraio lancia un appello ai giovani sbandati, renitenti o partigiani, contemporaneo al decreto del duce del 18 febbraio che stabilisce la pena di morte per i militari delle classi 1923/24/25 che non si presentano o disertano.
Arresti di militanti antifascisti e dura repressione dello sciopero del 1° marzo con conseguenti deportazioni nei lager nazisti sembrano consolidare il controllo fascista su Savona e provincia.
I gruppi partigiani savonesi formatesi subito dopo l’8 settembre invece sono più che mai in difficoltà: ai primi di gennaio l’uccisione del maresciallo dei carabinieri di Pontinvrea, accanito nella ricerca dei renitenti, provoca un rastrellamento di reparti tedeschi nella zona; tra i partigiani sfuggiti all’arresto vengono richiamati dal P.C.I. gli elementi sconosciuti all’autorità fascista e quindi non ancora “bruciati”, per rinforzare la resistenza clandestina.
La sera del 1° aprile alcuni soldati tedeschi appartenenti alla 29° divisione delle SS di stanza a Savona, dopo aver abbondantemente bevuto in un’osteria, iniziano a litigare; a un tedesco parte un colpo di pistola che ferisce un commilitone, un certo Willy Lange, e i militari inventano un ipotetico attacco di ribelli. Il comando tedesco accetta la versione dei suoi uomini e coglie l’occasione per una feroce rappresaglia. Si riuniscono il comandante della piazza di Savona, maggiore Fritz Nancke, il console tedesco Manheroff, il Prefetto Filippo Mirabelli, il Questore Pareti, il Federale Pestalozzi, il suo vice D’Agostino e il capo degli arditi Bonetto e decidono che la vita del militare tedesco vale quella di 13 italiani. Le tredici vittime designate si trovano da settimane nel carcere di S. Agostino e quindi materialmente non colpevoli e infatti sono accusati di essere i mandanti morali di un delitto probabilmente mai avvenuto.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Le responsabilità di italiani e tedeschi sopra indicati sono desunti dal ruolo che ricoprivano all’epoca dei fatti e quindi sul presunto potere decisionale in merito
Procedimento penale: nessuno
Annotazioni: Sulla “Gazzetta di savona” del 4 aprile 1944 compare un breve articolo dal titolo Il vile assassinio di un soldato tedesco perpetrato da terroristi nemici il cui testo è il seguente:
“Il 1° aprile in via Antonio Forzano è stato ucciso in maniera vile il trentacinquenne soldato tedesco Willy Lange, mentre si recava al suo comando. Le constatazioni immediate svolte sul fatto hanno confermato l’impressione che si tratti di un assassinio preorganizzato dai terroristi nemici. Una prima traccia dei colpevoli è stata trovata. Le autorità tedesche hanno disposto un compenso di lire 100.000 per la cattura dell’attentatore o degli attentatori”.
Sul fatto che dette il via alla rappresaglia non si trova traccia documentaria né di indagini da parte delle Autorità fasciste e tedesche né di un Willy Lange in nessun ospedale né di un funerale.
Secondo lo storico Giorgio Viarengo che ha avviato ricerche anche in archivi tedeschi il principale colpevole fu Max Ablinger, austriaco, all'epoca maresciallo del distaccamento savonese, in precedenza coinvolto in altri eccidi genovesi: certamente quello di Masone,oltre alla deportazione di Calvari, con venti ebrei, tra cui diversi bambini, prelevati dal "campo" della Fontanabuona e trasferiti ad Auschwitz dove morirono.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): memoria condivisa
Scheda compilata da IRMA DEMATTEIS
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2017-04-07 06:51:18
Vittime
Elenco vittime
Paolo Antonini, di professione barbiere, nato a Savona nel 1913, di famiglia antifascista, attivo nei primi nuclei partigiani e organizzatore delle SAP, era stato arrestato e sottoposto a sevizie nel febbraio ’44.
Lorenzo Baldo, nato a Corneliano d’Alba nel 1890, di famiglia poverissima, era emigrato in Paesi esteri e infine si era stabilito a Savona dove gestiva un’osteria con la moglie. Ai primi di febbraio ’44, SS tedesche fecero irruzione e trovarono nel locale micce d’esplosivo. Tutta la famiglia fu arrestata, nonostante le proteste d’innocenza.
Nello Bovani era nato a Savona nel 1913 da genitori toscani, operaio, sposato con figli. Di fede comunista, era sorvegliato speciale dal febbraio 1943 per la sua attività cospirativa. Partigiano nei primi gruppi savonesi di montagna, era stato catturato dai carabinieri il 16 marzo ’44 per una delazione.
Giuseppe Casalini: nato a Savona nel 1907, operaio, sposato con figli, era attivo nel movimento clandestino antifascista fin dall’inizio della dittatura. Dopo l’8 settembre entrò a far parte dei GAP. Era stato arrestato come molti altri compagni nel mese di febbraio.
Matteo Antonio Desalvo: nato a Savona il 3 novembre 1916, impiegato e partigiano combattente dal\'ottobre 1943; arrestato dalla gendarmeria tedesca il 15.03.1944 a Savona, fu detenuto nel carcere di S. Agostino sino alla fucilazione del 5 aprile 1944.
Francesco Falco: nato a Savona nel 1916, impiegato, partigiano gappista dall’ottobre 1943, era stato catturato da gendarmi tedeschi nel locale di un’osteria della città insieme ad altri compagni durante una riunione cospirativa.
Mario Gaggero: nato a Quiliano nel 1914, contadino e sacrestano, l’8 marzo era stato arrestato per sabotaggio, perché a causa del taglio di un albero aveva provocato l’interruzione delle vie telefoniche.
Galli Angelo: nato in provincia di Alessandria nel 1920, garzone macellaio a Savona, gappista, era stato arrestato nel gennaio del ’44 dai carabinieri e poi consegnato alle SS tedesche.
Edoardo Gatti: nato a Millesimo nel 1917, operaio. Dopo l’8 settembre svolse attività cospirativa con i suoi due fratelli. Era stato arrestato nel febbraio da agenti dell’Ufficio politico della Questura.
Rambaldi Giuseppe: nato in Svizzera nel 1905, da anni si era trasferito a Savona dove faceva il carpentiere. A seguito di delazione furono trovate in un suo magazzino delle armi e venne arrestato dai tedeschi nel gennaio del ’44.
Salvo Pietro: nato nel 1923 a Savona, pasticciere, entrò da settembre del ’43 nei primi gruppi partigiani. Rientrato a Savona perché ritenuto più utile nelle azioni di città. Era stato arrestato nel gennaio dalla GNR e consegnato alle SS tedesche
Sanvenero Arturo: nato a Savona nel 1891, negoziante di tessuti, coniugato con prole, venne arrestato nel marzo dalla GNR e consegnato prima ai carabinieri poi alle SS e sottoposto a violenti interrogatori per fargli confessare il suo “crimine”: l’aiuto economico fornito alla Resistenza.
Aldo Tambuscio: nato a Savona nel 1914, coniugato con prole, operaio, di fede comunista, era vigilato dal 1942. Entrò nei primi gruppi partigiani dal settembre ’43; per una delazione fu sorpreso e catturato in una locanda con il compagno Bovani dai carabinieri e poi consegnato alle SS tedesche.
Elenco vittime civili 4
Lorenzo Baldo,
Mario Gaggero
Rambaldi Giuseppe
Sanvenero Arturo
Elenco vittime partigiani 9
Paolo Antonini
Nello Bovani
Giuseppe Casalini
Matteo Antonio Desalvo
Francesco Falco
Galli Angelo
Edoardo Gatti
Salvo Pietro
Aldo Tambuscio
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Filippo Mirabelli
Nome Filippo
Cognome Mirabelli
Note responsabile Prefetto
Max Ablinger
Nome Max
Cognome Ablinger
Ruolo nella strage Autore
Stato sospettato in quanto unico reparto presente nella zona
Note responsabile l’austriaco Max Ablinger, maresciallo del distaccamento savonese delle SS comandante del tribunale di guerra. il comandante della piazza di Savona maggiore Fritz Nancke, il console tedesco Manheroff.
Note procedimento Nessun procedimento penale. Le responsabilità sono desunte dal ruolo che ricoprivano all’epoca dei fatti e quindi sul presunto potere decisionale in merito
Sconosciuto Bonetto
Nome Sconosciuto
Cognome Bonetto
Note responsabile Capo Arditi
Note procedimento Nessun procedimento penale. Le responsabilità sono desunte dal ruolo che ricoprivano all’epoca dei fatti e quindi sul presunto potere decisionale in merito
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Nome Sconosciuto
Cognome D\'Agostino
Note responsabile Vice federale
Note procedimento Nessun procedimento penale. Le responsabilità sono desunte dal ruolo che ricoprivano all’epoca dei fatti e quindi sul presunto potere decisionale in merito
Sconosciuto Pareti
Nome Sconosciuto
Cognome Pareti
Note responsabile Questore
Note procedimento Nessun procedimento penale. Le responsabilità sono desunte dal ruolo che ricoprivano all’epoca dei fatti e quindi sul presunto potere decisionale in merito
Sconosciuto Pestolazzi
Nome Sconosciuto
Cognome Pestolazzi
Note responsabile Federale
Note procedimento Nessun procedimento penale. Le responsabilità sono desunte dal ruolo che ricoprivano all’epoca dei fatti e quindi sul presunto potere decisionale in merito
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Savona, Valloria, Ospedale San Paolo
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Savona, Valloria, Ospedale San Paolo
Descrizione: Lapide sul luogo dell’eccidio (nel cortile interno del complesso ospedaliero del “San Paolo”)
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: nell’Anniversario della strage e il 25 aprile. In occasione del 70° anniversario dell\'eccidio, il 4 aprile 2014, presso la Sala della Sibilla del Priamar (SV), l\'Isrec, con il patrocinio del Comune di Savona e del Comitato Cittadino della Resistenza An