Descrizione
Località Collemarmo e Scipione-Rufiano, Bisenti, Teramo, Abruzzo
Data 11 giugno 1944 - 13 giugno 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 9
Numero vittime uomini 8
Numero vittime uomini adulti 5
Numero vittime uomini anziani 2
Numero vittime uomini senza informazioni 1
Numero vittime donne 1
Numero vittime donne adulte 1
Descrizione: I partigiani a Bisenti costituirono la cosiddetta brigata Valviano, dal nome della località nella quale stanziavano. Nella zona operava l'agguerrita banda guidata dal brigadiere Aielli, che raccoglieva antifascisti dalla valle del Vomano alla valle del Fino, e che operava in stretto contatto con la banda Ammazzalorso, a coordinare l'attività del raggruppamento “Valviano” c'era il capitano Renato Molinari. La brigata, dopo il disarmo del comando tedesco a Penna Sant'Andrea il 28 marzo, assaltò con delle bombe a mano un'autocolonna nemica sulla strada Bisenti-Appignano, uccidendo 1 tedesco e ferendone gravemente altri. Durante la ritirata i tedeschi si vendicarono.
Tra l'11 e il 12 giugno 1944, in località Collemarmo, due tedeschi si presentarono da Degnitti Domenico e chiesero da mangiare, ma arrivarono i partigiani e li uccisero, accorsi altri tedeschi vennero uccisi Degnitti Domenico, Oreste Castiglione e Aristide Di Vincenzo, ed ancora Degnitti Candida, che era incinta, Giovanni Palusci e Degnitti Gaetano. In seguito venne bruciata la loro casa.
I tedeschi, inoltre, tenevano sotto scacco la contrada Scipione-Rufiano. I militi avevano rinchiuso in una piccola stalla Scipioni Gaetano, Violante Alberino, e Violante Vincenzo, il quale era un ex carabiniere, che militava tra le formazioni partigiane, trovato con un mitra e delle bombe a mano. I tedeschi dopo la cattura di Violante definirono la contrada “zona ribelle” e costrinsero la popolazione, bambini compresi, a scavare una grande fossa, tutti temettero di dover scavare la loro fossa comune, in realtà vi vennero sepolti i due tedeschi uccisi a Collemarmo e la popolazione risparmiata, ma portarono con sé i tre prigionieri, due furono uccisi con un colpo di pistola alla tempia e l'ex carabiniere fu seviziato e poi ucciso.
Degnitti Domenico, l'unico ucciso l'11-04-1944, era antifascista e Vincenzo Violante militava nella brigata “Valviano”.
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: furto e-o saccheggio,incendio di abitazione,sevizie-torture,stupro
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Annotazioni: Bisenti e Cermignano sono due comuni limitrofi, per questa ragione risulta esserci un po' di confusione nei luoghi di esecuzione. Marino Saputelli venne ucciso in contrada Saputelli, che si trova nel comune di Cermignano. Nei documenti della commissione italo-tedesca Vincenzo Violante risulta essere ucciso nel comune di Cermignano in località Villa Cupo, e non in località Scipione insieme a Scipioni Gaetano e Violante Alberino, in realtà secondo le testimonianze orali fu ucciso tra Bisenti e Cermignano. Inoltre sempre secondo i documenti della Commissione Italo-tedesca Vincenzo Violante risulta essere ucciso il 3 settembre 1944 e non in giugno, inoltre c'è difformità sulla modalità dell'uccisione, secondo la commissione avrebbe incontrato due soldati tedeschi e siccome armato di fucile da caccia veniva ucciso con bombe a mano, anche se risulta più verosimile la versione indicata nel pannello descrittivo.
Leggendo le interviste si notano delle incongruenze tra le fonti e i gli estremi anagrafici rinvenuti nel comune di Bisenti.
Sabatino Degnitti, cognato di Domenico e marito di Candida, racconta che l'11 giugno del 1944 a casa di Domenico Degnitti si presentarono dei tedeschi che terrorizzandolo lo costrinsero a dar loro da mangiare e da bere, nel frattempo in casa sopraggiunsero due partigiani (Ercole Di Girolamo, detto “Girasole”, e Giovanni Marchionne) che erano alla ricerca dei tedeschi, in quanto avevano compiuto diversi soprusi già in altre abitazioni. Quando arrivarono i partigiani, iniziò un conflitto a fuoco e vennero uccisi i due tedeschi e rimasero a terra Domenico Degnitti, Oreste Castiglione e Antonio Di Vincenzo, questi ultimi, tuttavia, secondo l'anagrafe furono uccisi il 12-06, e il Di Vincenzo risulta addirittura ucciso in contrada Saputelli, in altre fonti risulta che furono uccisi il 12-06 in contrada Collemarmo, ma non nell'abitazione del Degnitti Domenico; l'unico che in anagrafe risulta registrato all'11-06 è Domenico Degnitti.
Sabatino Degnitti racconta che il 12-06 i tedeschi, prima di stabilirsi in contrada Scipione, avevano catturato Marino Saputelli, in contrada Saputelli, nel comune di Cermignano, e che avevano fatto un ultimo rastrellamento a Collemarmo, prelevarono Giovanni Palusci e Degnitti Candida, e che fucilarono i tre prigionieri prima del calar del sole. In realtà secondo l'anagrafe Marino Saputelli venne ucciso in contrada Saputelli, anche se questo non spiega perchè la morte sia stata registrata nel comune di Bisenti, se Saputelli fa parte del comune di Cermignano, di conseguenza sembra verosimile il fatto che venne catturato a Saputelli e ucciso a Collemarmo insieme agli altri due.
In contrasto con tutte le fonti archivistiche, anagrafiche e letterarie, risulta la notizia, fornita da Sabatino Degnitti, che Gaetano Degnitti venne ucciso il 13 giugno, nello stesso giorno in cui vennero bruciate le varie abitazioni di Collemarmo.
Vincenzo Scipione, racconta che i tedeschi si presentarono nella contrada Scipione a fine maggio, e che alcuni di loro si presentavano alla popolazione come prussiani per dimostrarsi disponibili, e che altri per spaventarli dicevano che sarebbero presto arrivati i tedeschi veri che era molto più cattivi di loro.
A distanza di qualche giorno dal loro arrivo iniziarono i soprusi: lavori forzati, furti di bestiame, cibo e vino nelle cantine.
Secondo Vincenzo Scipione, la situazione divenne ancora più tesa quando i tedeschi catturarono Vincenzo Violante, ex carabiniere che partecipava di notte alle azioni partigiane, e che al momento della cattura si apprestava a partire da Scipione per compiere una missione con un mitra e delle bombe a mano addosso.
Vincenzo Violante, insieme al cugino Alberino Violante e Gaetano Scipione, venne rinchiuso quindi in una stalla (normalmente usata per tenere le galline) e il resto della popolazione (circa 50 persone) venne chiusa in una casa di sole due stanze (di proprietà dell'intervistato) e che potevano uscire solo i giovani per curare gli animali o per assolvere agli ordini impartiti dai tedeschi.
Vincenzo Scipione conferma la versione di Sabatino Degnitti raccontando che c'era una paura terribile in quanto era giunta la notizia che a Collemarmo erano stati uccisi dei tedeschi, e che nel conflitto a fuoco dell'11-06 erano morte 3 persone, e che il giorno successivo erano morte altre 4 persone (comprendendo presumibilmente anche Gaetano Degnitti) tra cui una donna incinta.
Scipione racconta che i tedeschi avrebbero ucciso 20 italiani in totale, dato che i tedeschi morti erano 2, infatti il comandante disse che tenendo conto delle 7 vittime di Collemarmo, avrebbe intanto ucciso 3 persone (quindi i 3 prigionieri) e poi avrebbe provveduto agli altri 10.
La contrada era terrrorizzata, i tre prigionieri vennero portati a Bisenti, ma non uccisi subito, addirittura vennero lasciati senza vigilanza, ma i tre non provarono neanche a scappare perchè erano consapevoli che scappando avrebbero segnato la condanna a morte dei propri famigliari ancora tenuti sotto controllo a Scipione.
I tedeschi intanto obbligarono gli abitanti di Scipione a scavare una grande fossa a circa 40 metri di distanza dalla casa, la popolazione era distrutta e terrorizzata in quanto temeva di scavare la propria tomba, in realtà arrivò un mulo in cui c'erano i cadaveri dei due tedeschi uccisi. A quel punto alcuni soldati fecero deporre delle fascine sotto i corpi dei due militari (Scipione parla di due bei giovani, alti e biondi, e uno, dati i gradi sulla divisa, era presumibilmente un tenente), fecero avvolgere i corpi con delle lenzuola bianche e fecero ricoprire i corpi con la terra. I tedeschi invitarono gli abitanti a pregare, i quali iniziarono a piangere e a disperarsi così tanto che i tedeschi si commossero, abbassarono i mitra e iniziarono a piangere anche loro, compreso il comandante che iniziò a singhiozzare inginocchiandosi a terra.
La mattina del 13 giugno, il giorno di Sant'Antonio, si svegliarono e si accorsero che i tedeschi se ne erano andati. I tre prigionieri, invece, vennero uccisi proprio il 13 giugno (il 12 giugno secondo l'anagrafe) nella località chiamata “la Castillàne” tra Bisenti e Cermignano. Gli abitanti di Scipione quando li trovarono (nel libro c'è una foto dei cadaveri) videro che Alberino Violante e Gaetano Scipione erano stati semplicemente fucilati, mentre Vincenzo Violante, ritenuto eversivo, fu seviziato al punto che non si riconosceva più nemmeno il corpo e poi ucciso. Molto probabilmente il testimone confonde il giorno del ritrovamento con il giorno dell'uccisione.
Gli abitanti di Scipione deposero tre croci sul luogo della strage, ricordando commossi il gesto dei loro concittadini, che non scappando fecero salvare gli altri abitanti, realizzarono, inoltre, uno stendardo dedicato a Sant'Antonio, e da quel giorno ogni 13 giugno il paese è in festa in onore del santo, infatti si attribuisce a lui il miracolo della loro salvezza.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La vicenda risulta molto consolidata nella memoria dei cittadini di Cermignano e di Bisenti.
Scheda compilata da Claudia Piermarini
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2021-01-12 11:43:13
Vittime
Elenco vittime
Castiglione Oreste.
Degnitti Candida.
Degnitti Domenico.
Degnitti Gaetano.
Di Vincenzo Antonio, detto Aristide.
Palusci Giovanni.
Scipione Gaetano.
Violante Alberino.
Violante Vincenzo.
Elenco vittime civili 7
Castiglione Oreste.
Degnitti Candida.
Degnitti Gaetano.
Di Vincenzo Antonio, detto Aristide.
Palusci Giovanni.
Scipione Gaetano.
Violante Alberino.
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Elenco vittime partigiani 1
Violante Vincenzo.
Elenco vittime antifasciste 1
Degnitti Domenico.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Cermignano
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Cermignano
Descrizione: Tre croci dedicate a Scipioni Gaetano, Violante Vincenzo e Violante Alberino