Descrizione
Località Rieti, Rieti, Rieti, Lazio
Data 1 febbraio 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Il 14 dicembre 1943 un nucleo partigiano stanziato sui monti Sabini compie un attacco ad una pattuglia tedesca nei pressi della Trattoria “Dei Pini”, non lontano dalla frazione San Valentino di Poggio Mirteto. Un militare tedesco viene catturato dai partigiani, mentre un altro, ferito, viene soccorso all'interno della trattoria; altri commilitoni si recano al comando a relazionare sull'accaduto. La rappresaglia scatta immediatamente con un'irruzione all'interno dell'osteria, nel tentativo di arrestare tutti i presenti. Dato che alcuni cercano di fuggire, scoppia una sparatoria nella quale rimane ucciso Barbuti (trovatosi lì occasionalmente – evidentemente in licenza – perché fidanzato della figlia del gestore) e ferito Mandola. Nei giorni successivi il militare catturato riesce a fuggire, relazionando che alla macchia – dove lui era stato condotto – si trovano una trentina circa di “ribelli”. Nei giorni successivi anche il locale presidio della GNR procede ad indagini, compiendo quasi venti arresti ed accusando cinque uomini di favoreggiamento ai partigiani e partecipazione all'aggressione. Uno di questi, lo studente ventunenne Giuseppe Felici, sarebbe stato fucilato a Rieti il 9 aprile successivo (cfr. apposita scheda). Prende una serie di provvedimenti anche il capo della provincia di Rieti Ermanno Di Marsciano, impartendo ordini vessatori verso la popolazione al podestà di Poggio Mirteto, Giuseppe De Vito, anch'egli fucilato a Rieti insieme a Felici e ad altri tredici detenuti.
Fra gli arrestati condotti a Rieti, dopo qualche giorno le indagini si concentrano sul giovane Ottorino Caproni, contadino figlio di un dipendente comunale, di cui si ritiene inequivocabile il coinvolgimento nella Resistenza. Visti i suoi continui rifiuti di collaborare, il Tribunale militare tedesco di stanza a Rieti ne decreta (in una farsa di processo dove non venne ammessa difesa né appello) la fucilazione, eseguita alle ore 7 del mattino del 1° febbraio 1944, presso il campo di tiro militare del capoluogo. Felici viene fucilato a Rieti il 9 aprile successivo dai tedeschi, su richiesta del capo della provincia, insieme ad altre quattordici persone.
Modalità di uccisione: fucilazione
Tipo di massacro: punitivo (rappresaglia fino al 2019-08-07)
--> Per saperne di più sulle tipologie
Estremi e note penali: Nel dopoguerra vengono istruiti diversi procedimenti per i numerosi episodi accaduti nel Reatino, tutti poi accorpati nel processo contro l'ex capo della provincia Ermanno Di Marsciano (già federale di Perugia negli anni della guerra). La conclusione, il 3 dicembre 1949, è «non doversi procedere in ordine ai delitti di concorso in omicidio e saccheggio e devastazione, per insufficienza di prove […] E in ordine ai delitti di collaborazionismo militare, furto, lesioni e rapina, per essere tali reati estinti per amnistia».
Scheda compilata da Tommaso Rossi
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge
Ultimo aggiornamento dei dati: 2019-08-07 09:50:32
Vittime
Elenco vittime
Caproni Ottorino di Egidio, di anni 19, contadino, partigiano (o comunque legato ai partigiani).
Elenco vittime legate a partigiani 1
Caproni Ottorino.
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
onorificenza alla città a
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Anno di realizzazione: 2005
Descrizione: Con decreto del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in data 31 marzo 2005, la provincia di Rieti è stata decorata di medaglia d\'argento al Merito civile: «La Comunità provinciale del Reatino resisteva, con fierissimo contegno, all\'accanita