Descrizione
Località Sant'Angelo Lodigiano, Sant'Angelo Lodigiano, Lodi, Lombardia
Data 1 luglio 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Numero vittime donne 1
Numero vittime donne adulte 1
Descrizione: Alla fine di gennaio 1944 in tutti i comuni del Lodigiano fu affisso un manifesto con le disposizioni del capo della provincia di Milano riguardante i renitenti. Il nuovo giro di vite preparava il terreno alla chiamata di leva delle classi 1922-1923 con scadenza fissata al 25 febbraio; il 18 febbraio Mussolini emanò un decreto che prevedeva la pena di morte per chi non si fosse presentato nei tre giorni successivi alla scadenza. La massa di renitenti alimentò il flusso di giovani che a partire dalla primavera 1944 si portò in montagna per aggregarsi a formazioni combattenti partigiane. Coloro che assunsero il rischio di restare in paese cercarono di volta in volta un rifugio sicuro al riparo dai rastrellamenti che continuarono per mesi.
Il rastrellamento del 1° luglio a Sant’Angelo Lodigiano era stato condotto dalla GNR di Lodi, in collaborazione con reparti di Milano e Pavia, alla ricerca di renitenti e sbandati. Ma l’operazione diede scarsissimi risultati, poiché il giorno prima il milite Giulio Collenghi (infiltrato nella GNR su indicazione di Antonio Achille, coordinatore della 3a brigata del popolo) aveva avvertito del rastrellamento Achille; questi aveva inviato a S. Angelo il quindicenne Regio Rossetti per dare l’allarme al tenente Pietro Speziani.
I coniugi Semenza, con quattro dei sette figli, stavano tornando a casa dopo un’inutile fila in attesa dell’arrivo del latte. Improvvisamente dal fondo di via S. Martino i militi della brigata nera iniziarono a sparare. Le persone in preda al panico scapparono velocemente. Maria Garibaldi venne colpita e fece appena in tempo a mettere a terra Giovanna, la figlia più piccola, prima di cadere senza vita. Il marito Luigi fu colpito al ventre dalla stessa scarica di mitra, mentre il figlioletto Antonio venne solo sfiorato dal sibilo di un terzo colpo. Anche la figlia Lina, testimone sopravvissuta, e la sorella Mina restarono illese. Luigi Semenza fu soccorso da un medico e alla fine del rastrellamento fu trasportato dai vigili del fuoco all’ospedale di Lodi. La salma di Maria Garibaldi fu composta dalle donne del cortile. Il funerale fu celebrato, ma la salma fu trattenuta per altri due giorni nella camera mortuaria del cimitero, quando anche il marito Luigi spirò. Furono sepolti insieme.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: rastrellamento
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Scheda compilata da Simona Distante
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-09-07 15:17:54
Vittime
Elenco vittime
Garibaldi Maria, n. 9-03-1906, coniugata con Semenza Luigi, residente in via S. Martino a S. Angelo Lodigiano
Semenza Luigi, n. 19-05-1904, coniugato con Garibaldi Maria, residente in via S.Martino a S. Angelo Lodigiano
Elenco vittime civili 2
Garibaldi Maria,
Semenza Luigi
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
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Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Sant\'Angelo Lodigiano, via San Martino
Descrizione: Lapide in memoria dei coniugi Semenza posta in via S. Martino a Sant’Angelo Lodigiano.
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Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Sant\'Angelo Lodigiano
Descrizione: Il Comune di Sant’Angelo ha dedicato alle vittime una via.