OSPEDALE DI GRADO, GRADO, 08.04.1945

(Gorizia - Friuli-Venezia Giulia)

Descrizione

Località Ospedale, Grado, Grado, Gorizia, Friuli-Venezia Giulia

Data 8 aprile 1945

Matrice strage Fascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: La notte tra il 27 e il 28 dicembre 1944 militi della compagnia della Milizia di Difesa Territoriale di stanza presso la Caserma Piave di Palmanova avviarono un rastrellamento nelle frazione di Melarolo di Trevignano Udinese. Durante l’operazione, che portò all’uccisione di tre ragazzi accusati di intelligenza coi partigiani e alla devastazione di numerose abitazioni, venne fatta irruzione anche nella casa di Luigi Ciani, comandante una squadra partigiana della zona. Il ragazzo venne fermato da un gruppo di militi per essere immediatamente fucilato ma egli riuscì a mettersi in fuga. Ferito gravemente da una raffica di mitra riuscì comunque a trovare rifugio presso una famiglia amica, venendo ricoverato qualche giorno dopo sotto falso nome all’ospedale di Grado. A distanza di qualche mese, tra l’8 e il 9 di aprile, il sergente Remigio Rebez, accompagnato da alcuni componenti della “Banda Ruggiero”, si recò presso l’ospedale di Grado per svolgere alcune indagini e, durante un sopralluogo nelle stanze, riconobbe Ciani. Duramente malmenato nel suo letto da Rebez, Ciani sarebbe morto il giorno seguente.

Modalità di uccisione: tortura a morte

Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Circa i nomi di coloro che si presentarono all’ospedale di Grado per percuotere i degenti, i testimoni che vennero interpellati durante il processo avvenuto nel dopoguerra riuscirono a riconoscere solamente Remigio Rebez, accusato di aver picchiato Ciani.
Il processo contro alcuni dei componenti della “Banda Ruggiero” venne celebrato dalla Corte Straordinaria d’Assise di Udine nel settembre del 1946. Le varie sedute d’udienza si svolsero in un clima molto teso, dato che ad innervosire il pubblico accorso in aula contribuì il comportamento degli imputati, i quali intonarono canti fascisti e si esibirono facendo il saluto romano. Per tali ragioni il giudice fu più volte costretto ad allontanare il pubblico e a continuare l’udienza a porte chiuse.
Ruggiero, Rebez e Rotigni (contumace) sarebbero stati condannati alla pena capitale. La pena sarebbe stata commutata nel 1947 in ergastolo e ridotta prima a 20 anni dal decreto di indulto del 9.2.1948 e poi a 19 per effetto di quello del 23.12.1949. Il 12 febbraio del 1954 la Corte d’Assise di Venezia applicò l’amnistia prevista dal decreto presidenziale del 19.12.1953 riducendo ulteriormente la pena a 5 anni.
Alessandro Munaretto, condannato in primo grado a 20 anni di reclusione, per effetto degli stessi indulti avrebbe prima ottenuto la decurtazione della pena e poi la libertà vigilata nel 1951, così come Bianco, Cragno e Turrin.
Tribunale competente:
Corte d’Assise Straordinaria di Udine

Scheda compilata da Irene Bolzon
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-06-20 12:20:48

Vittime

Elenco vittime

Luigi Ciani, di Domenico e Savio Carolina, nato a Palmanova il 28.10.1916, ivi residente, partigiano.

Elenco vittime partigiani 1

Ciani Luigi

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Remigio Rebez

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • museo a Caserma Piave di Palmanova

Bibliografia


Irene Bolzon, Repressione antipartigiana in Friuli. La Caserma “Piave” di Palmanova e i processi del dopoguerra, Kappa Vu, Udine, 2012.
Alberto Buvoli, Franco Cecotti e Luciano Patat (a cura di), Atlante storico della lotta di liberazione italiana nel Friuli Venezia Giulia. Una resistenza di confine 1943-1945, IRSML, IFSML, Istlib Pordenone, Centro Isontino di Ricerca Leopoldo Gasparini, Trieste-Udine-Pordenone-Gradisca, 2005.

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

Archivio di Stato di Udine, Fondo CAS Udine, procedimento n. 76/46 del reg. gen.