Descrizione
Località Cascia, Cascia, Perugia, Umbria
Data 31 marzo 1944 - 2 aprile 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 14
Numero vittime uomini 14
Numero vittime uomini ragazzi 1
Numero vittime uomini adulti 3
Numero vittime uomini anziani 6
Numero vittime uomini senza informazioni 4
Descrizione: L'area di Cascia, centro nevralgico della zona operativa della brigata “Gramsci” (qui ufficialmente fondata il 1 febbraio 1944, in frazione Colforcella data alle fiamme durante il rastrellamento, ma nei fatti esistente come tale da almeno un mese prima) e “capitale” di una “zona libera” di oltre 1.500 km², tale dal 16 marzo precedente ma in gran parte già da metà febbraio, viene investita già il 31 marzo da una delle prime ondate della “Grossunternehmen gegen die Banden”. Le truppe tedesche rimangono in quest'area specifica almeno fino a tutto il giorno successivo ed è in queste 48 ore che, stando alle notizie disponibili, cadono tutte le tredici vittime fatte qui, mentre non è da escludere, anzi è piuttosto probabile stando alla documentazione, che catture e successive deportazioni avvengano anche nei giorni seguenti.
Non su tutte le vittime si hanno sufficienti informazioni, oltre ai tre ignoti di cui si sanno soltanto luogo e data di morte o rinvenimento dei cadaveri (cfr. “Elenco delle vittime decedute”).
Nulla si sa ad esempio delle circostanze dell'uccisione in frazione Colmotino dei pastori-agricoltori Emilio Di Curzio e Raffale Marsili il 31 marzo; con loro cade anche Alessandro Civitenga, trovatori per caso insieme a loro per motivi di lavoro, non essendo residente in zona. Lo stesso dicasi per l'anziano Fortunato De Angelis, ucciso sempre il 31 in frazione Poggio Primocaso; non è dato nemmeno sapere se gli uomini coinvolti siano o meno gli stessi che nella medesima frazione, in località Fosso della Madonnella, hanno lo stesso giorno risparmiato le vite di sei disertori e del parroco rifugiatisi ai margini del bosco.
Ben più dettagliate sono invece le circostanze della brutale uccisione, il 1 aprile nei pressi della frazione Colle Giacone, degli anziani Geremia Di Curzio, Enrico Massari e Sabatino Pignoloni. Nei pressi del minuscolo centro abitato, su un altipiano a circa 1.000 metri di quota dove tra l'altro aveva sede il “campo di addestramento” della brigata “Gramsci”, c'è uno spazio denominato “Capanne”, fatto appunto di fienili, ricoveri per bestiame e rustici vani per il rifugio dei pastori. Tutta la gente del posto è fuggita fra i vicini boschi in località Madonna della Stella, mentre i tre, confidando nel fatto che l'età avanzata li avrebbe risparmiati, sono rimasti a guardia dei miseri averi di tutti. Al loro arrivo i tedeschi incendiano tutto, gettando i tre (secondo le numerose testimonianze ancora vivi) nei roghi.
Pressoché nulle le notizie in merito all'uccisione di Alessandro e Benedetto Vertecchi, in frazione Tazzo, mentre per il giovane partigiano Franco Spanicciati, originario di Norcia, si sa che viene ferito in uno scontro nei pressi dell'abitato di Cascia, poi ricoverato nel locale Ospedale civile (lo stesso che tanta assistenza aveva fornito ai partigiani sin dai mesi autunnali, insieme alle religiose del Santuario di Santa Rita) dove muore qualche giorno dopo.
Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: deportazione della popolazione,furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: rastrellamento
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Annotazioni: Non avendo avuto supporto in merito dal Comune di Cascia, le date di morte riportate sono quelle indicate nelle diverse lapidi (ritenendo più affidabili queste piuttosto che la documentazione originale coeva, che generalmente colloca la data di morte 1-2 giorni dopo; ciò può essere chiaramente addebitabile o al rinvenimento del cadavere o ad una ritardata – a causa delle contingenze – denuncia e poi compilazione dell'atto di morte).
Di una delle tre ignote vittime in frazione Cerasola è documentato il rinvenimento dei cadavere il 24 aprile, come comunicato dal comandante dei Carabinieri di Norcia, mar. Vincenzo Antonicelli (che erroneamente pone questa frazione nel comune di Norcia), al capo della provincia, precisando che è stato provveduto al recupero e al seppellimento.
Fra quelli indicati come civili, non si è in grado di precisare l'eventuale grado di collaborazione con la brigata “Gramsci”. Vista anche l'età, si tende comunque ad escludere che fossero partigiani combattenti, a prescindere dal riconoscimento ottenuto.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Come tutti gli episodi legati alla “Grossunternehnem gegen die Banden”, la memoria è ancora ben radicata, senza polemiche o recriminazioni reciproche, nelle singole comunità.
Scheda compilata da Tommaso Rossi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-10-17 20:52:04
Vittime
Elenco vittime
Civitenga Alessandro fu Benedetto, di anni 62, agricoltore (ma secondo diverse fonti postino), civile; riconosciuto partigiano della brigata “Gramsci” [date illeggibili nel documento], «caduto in combattimento».
De Angelis Fortunato fu G. Antonio, di anni 61, nato a Cascia e residente in frazione Poggio Primocaso, agricoltore, civile; riconosciuto partigiano della brigata “Gramsci” dal 3 febbraio al 31 marzo 1944, «caduto a Cascia».
Di Curzio Emilio di Pietro, di anni 16, nato a Cascia e residente in frazione Colmotino, pastore, civile; riconosciuto partigiano della brigata “Gramsci” dal 31 ottobre 1943 al 1 aprile 1944, «fucilato a Cascia».
Di Curzio Geremia fu Antonio, nato a Cascia il 01/06/1883, residente in frazione Colle Giacone, agricoltore/pastore, civile; riconosciuto partigiano della brigata “Gramsci” dal 3 febbraio al 31 marzo 1944, «fucilato a Cascia».
Marsili Raffaele fu Giulio, di anni 37, nato a Cascia e residente in frazione Colmotino, agricoltore, civile; riconosciuto partigiano della brigata “Gramsci” dal 20 ottobre 1943 al 1 aprile 1944, «caduto a Colmotino».
Massari Enrico fu Pietro, nato a Cascia il 15/10/1883, residente in frazione Colle Giacone, agricoltore/pastore, civile; riconosciuto partigiano della brigata “Gramsci” dal 15 novembre 1943 al 1 aprile 1944, «caduto in combattimento».
Pignoloni Sabatino fu Giuseppe, nato a Cascia il 12/02/1874, residente in frazione Colle Giacone, agricoltore/pastore, civile; riconosciuto partigiano della brigata “Gramsci” dal [date illeggibili nel documento], «caduto a Collegiacone».
Spanicciati Francesco (Franco) di Antonio, nato a Norcia IL 08/07/1925 e residente a Cascia, partigiano; riconosciuto partigiano della brigata “Gramsci” dal 27 settembre 1943 al 4 aprile 1944, «caduto a Cascia».
Vertecchi Alessandro di/fu Benedetto, di anni 36, nato a Cascia e residente in frazione Tazzo, agricoltore, civile; riconosciuto partigiano della brigata “ Gramsci” dal 21 gennaio al 1 aprile 1944, «caduto a Tazzo».
Vertecchi Benedetto fu Vincenzo, di anni 65, nato a Cascia e residente in frazione Tazzo, agricoltore, civile (i due presumibilmente sono padre e figlio); riconosciuto partigiano della brigata “ Gramsci” dal 21 gennaio al 1 aprile 1944, «caduto a Tazzo».
Ignoto ucciso il 2 aprile 1944 in località Cerasola.
Ignoto ucciso il 2 aprile 1944 in località Cerasola.
Ignoto ucciso il 2 aprile 1944 in località Cerasola.
Ignoto fucilato in data indefinita fra le frazioni Avendita e Fogliano.
Elenco vittime civili 9
Civitenga Alessandro.
De Angelis Fortunato.
Di Curzio Emilio.
Di Curzio Geremia.
Marsili Raffaele.
Massari Enrico.
Pignoloni Sabatino.
Vertecchi Alessandro.
Vertecchi Benedetto.
Elenco vittime partigiani 1
Spanicciati Francesco.
Elenco vittime indefinite 4
Ignoto.
Ignoto.
Ignoto.
Ignoto.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Alarmeinheiten/Platzkommandantur Rieti/14. Armee
Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Heer Wehrmacht
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Jürgen von Kamptz
Nome Jürgen
Cognome von Kamptz
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile SS Gruppenführer comandante del Bandenbekämpfungsstab 14. Armee
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto Banden-Bekämpfungs-Stab von Kamptz
Werner Wilcke
Nome Werner
Cognome Wilcke
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile SS Sturmbannführer (maggiore) comandante del 1./20 SS Polizei Regiment.
Nome del reparto nazista Polizei
Nome del reparto I./SS-Polizei-Regiment 20
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Cascia, Colmotino
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Cascia, Colmotino
Anno di realizzazione: 1975
Descrizione: Lapide in frazione Colmotino dedicata ad Emilio Di Curzio e Raffaele Marsili (non vi compare Alessandro Civitenga, ucciso nelle medesime circostanze; il motivo può risiedere nel fatto che non fosse originario di quella frazione, ma vi si trovasse casualme
altro a Cascia, Colle Giacone
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Cascia, Colle Giacone
Descrizione: Stele in frazione Colle Giacone sul luogo dell\'uccisione di Geremia Di Curzio, Enrico Massari e Sabatino Pignoloni (eretta, in data ignota, per volontà dalle famiglie).
lapide a Cascia
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Cascia
Descrizione: Lapide che a Cascia ricorda tredici vittime del nazifascismo cadute in tutto il territorio comunale (in questa non è compreso Franco Spanicciati, che invece compare a Norcia sulla parte dedicata alle vittime della Resistenza del monumento ai Caduti di tut
altro a Cascia, Fosso della Madonnella
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Cascia, Fosso della Madonnella
Descrizione: In località Fosso della Madonnella (frazione Poggio Primocaso) sorge un\'edicola votiva con all\'interno una lapide, voluta dai sei scampati alla fucilazione insieme al loro parroco il 31 marzo 1944 (non si è a conoscenza della data di inaugurazione, ma v