Descrizione
Località Compignano, Marsciano, Perugia, Umbria
Data 17 giugno 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Sin dall'autunno 1943 i Carabinieri della stazione di Marsciano mantengono stretti contatti con gli esponenti locali dell'antifascismo organizzato, a loro volta in contatto con il CLN provinciale, consultandosi sempre prima di prendere provvedimenti e informando prima di ogni operazione di pattuglia o rastrellamento. Ciò ha permesso di salvare numerosi ex prigionieri di guerra o renitenti/disertori dalla cattura; lo stesso dicasi per i principali antifascisti marscianesi, fra cui il medico socialista Adolfo Bolli. In questa opera il maresciallo comandante, Pietro Misseri (originario di Prato), ha sempre fatto affidamento su tutti i suoi (pochi) uomini, fra cui Giuseppe Briganti.
Dopo un po' di tempo i fascisti locali iniziano ad insospettirsi e a diffidare dei carabinieri locali, arrivando anche a non ammettere più il maresciallo Misseri alla Casa del Fascio. Questi e i suoi uomini, d'accordo con gli antifascisti, rientrano ancora più “nei ranghi”, per fugare ogni dubbio. Nell'imminenza del passaggio del fronte, giunge al maresciallo l'ordine di caricare tutta la dotazione della caserma in un camion e raggiungere il comando dell'Arma a Perugia, prima di muoversi verso nord. D'accordo con gli antifascisti marscianesi decidono di disobbedire, rifugiandosi in un casolare presso la frazione di Compignano; l'ausiliario Briganti si offre per recarsi ogni sera, in abiti borghesi ed armato solo di pistola, a conferire nei pressi di Marsciano con gli antifascisti. La sera del 17 viene però intercettato da una pattuglia tedesca ed ucciso dopo brutali torture.
È presumibile, vista la dinamica dell'uccisione e la situazione contingente, che il cadavere di Briganti sia stato appositamente lasciato insepolto.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: sevizie-torture
Tipo di massacro: ritirata
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Annotazioni: Nella memoria familiare è tramandato il dettaglio del recupero del cadavere, nei giorni successivi all’uccisione, all’interno di un cespuglio di rovi nei pressi del luogo dell’uccisione, da parte di civili del posto. Tale elemento è stato presentato dal sottotenente dei Carabinieri Silvano Barbini, nipote della vittima, in occasione della cerimonia di commemorazione di Briganti tenutasi a Marsciano il 17 giugno 2019, alla presenza delle massime autorità civili e militari della provincia di Perugia.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La memoria dei vari eccidi subiti da questi territori durante la Resistenza, oltre che dei civili morti per cause belliche durante il passaggio del fronte, è ancora molto viva ed è sempre stata debitamente coltivata. Le celebrazioni tuttavia, più che il 25 aprile, sono incentrate sul 28 marzo, data in cui ricorre l\'anniversario della fucilazione di Armando, Giuseppe e Ulisse Ceci.
Scheda compilata da Tommaso Rossi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2019-07-03 16:23:50
Vittime
Elenco vittime
Briganti Giuseppe, di Emilio e Boscherini Caterina, nato a Cortona (AR) il 17 ottobre 1920, Carabiniere in servizio presso la stazione di Marsciano.
Elenco vittime carabinieri 1
Briganti Giuseppe.
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Marsciano, caserma dei Carabinieri
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Marsciano, caserma dei Carabinieri
Descrizione: Lapide con motivazione della concessione di Medaglia d’Argento al Valore militare (1949), all’interno della Caserma dei Carabinieri di Marsciano, a lui intitolata.