Descrizione
Località Marsciano, Marsciano, Perugia, Umbria
Data 25 marzo 1944 - 28 marzo 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 3
Numero vittime uomini 3
Numero vittime uomini adulti 3
Descrizione: Renitenti alla leva della RSI, insieme ai cugini Roberto Ceci e Nello Casaletti sono arrestati nella notte tra il 24 e il 25 marzo 1944 nell’abitazione della famiglia Ceci, nella località di Montelagello del Comune di Marsciano, da una squadra investigativa della GNR di Perugia alle dirette dipendenze del capo della provincia Armando Rocchi. Condotti nella locale Prefettura, subiscono violenti interrogatori affinché rivelino informazioni sull’esistenza di altri renitenti nella zona, vengono quindi reclusi per tre giorni nel carcere di Perugia. La mattina del 28 marzo sono trasferiti a Marsciano e qui, in una sala del palazzo comunale, immediatamente processati dal Tribunale militare di guerra di Perugia presieduto dal colonnello dell’esercito della RSI Michele De Logu. Riconosciuti colpevoli del reato di renitenza alla leva, in base all’art. 2 del decreto del Capo del governo della RSI del 18 febbraio 1944 n. 10, sono condannati a morte. Roberto Ceci e Nello Casaletti vengono invece condannati a 24 anni di reclusione, in quanto militari che non si erano presentati al reparto di appartenenza allo scadere di una licenza di convalescenza. Nonostante la presentazione di una domanda di grazia, la sentenza è eseguita nel primo pomeriggio dello stesso giorno: i tre giovani sono fucilati presso il muro di cinta del cimitero di Marsciano da una squadra di dodici militi della RSI. Alcuni mesi dopo la Liberazione, il 5 aprile 1945, le salme vengono traslate dal cimitero di Marsciano a quello della frazione di Mercatello dello stesso Comune con una grande cerimonia pubblica.
Modalità di uccisione: fucilazione
Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati, tra cui il comandante del plotone di esecuzione Pietro Facioni, per sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”. Nei confronti del Capo della provincia di Perugia Armando Rocchi e dei membri del Tribunale militare della RSI, il processo si concluse nel dicembre 1953 con il non luogo a procedere “per non avere commesso il fatto” o perché non era stato possibile “ravvisarsi il delitto di aiuto al tedesco”; ma anche, in alcuni casi, poiché gli imputati risultavano sottoposti ad altri procedimenti penali della stessa natura.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Sin dal 28 marzo 1945, con la sottoscrizione promossa in tutte le frazioni del Comune Marsciano dal CLN locale per sostenere le spese di esumazione, traslazione e funerale solenne dei Ceci, con la partecipazione di tutte le autorità civili della provincia ai solenni funerali, e con la lettera pubblica dei giovani comunisti marscianesi che chiedevano di aver l’onore di portare a spalla i feretri dei “tre martiri”, l’eccidio assunse i caratteri di un simbolo civile. Divenne, in sostanza, un fattore identificativo, costruito secondo il consolidato rituale del martirio, con cui si puntava a coagulare l’insieme della comunità locale, creando una sorta di religione civile e, al tempo stesso, fondando la nuova tradizione antifascista della comunità locale, destinata a durare, senza sostanziali incrinature, sino ad oggi.
Scheda compilata da Angelo Bitti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2017-12-06 14:10:21
Vittime
Elenco vittime
Ceci Armando, nato il 14/04/1923 a San Vito in Monte, frazione di San Venanzo (Terni), residente in frazione Montelagello di Marsciano, colono, celibe. Fratello di Giuseppe e cugino di Ulisse.
Ceci Giuseppe, nato il 03/10/1925 a San Vito in Monte (Terni), residente in frazione Montelagello di Marsciano, colono, celibe. Fratello di Armando e cugino di Ulisse.
Ceci Ulisse, nato il 03/05/1925 a San Vito in Monte (Terni), residente in frazione Montelagello di Marsciano, colono, celibe. Cugino di Armando e Giuseppe.
Elenco vittime renitenti 3
Ceci Armando.
Ceci Giuseppe.
Ceci Ulisse.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Agelisao Taranto
Nome Agelisao
Cognome Taranto
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile colonnello con funzione di pubblico ministero.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati.
Amico Calogero
Nome Amico
Cognome Calogero
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile tenente colonnello in qualità di giudice a latere.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati.
Armando Rocchi
Nome Armando
Cognome Rocchi
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile capo della Provincia di Perugia.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati, per sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”. Nei confronti del Capo della provincia di Perugia Armando Rocchi e dei membri del Tribunale militare della RSI, il processo si concluse nel dicembre 1953 con il non luogo a procedere “per non avere commesso il fatto” o perché non era stato possibile “ravvisarsi il delitto di aiuto al tedesco”; ma anche, in alcuni casi, poiché gli imputati risultavano sottoposti ad altri procedimenti penali della stessa natura.
Artemio Brozzetti
Nome Artemio
Cognome Brozzetti
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile civile iscritto al PFR.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati per sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”.
Bianca Puccetti
Nome Bianca
Cognome Puccetti
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile civile iscritta al PFR.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputatiper sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”.
Clito Puccetti
Nome Clito
Cognome Puccetti
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile civile iscritto al PFR.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputatiper sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”.
Enrico Bambini
Nome Enrico
Cognome Bambini
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile civile iscritto al PFR, padrone del campo in cui lavoravano le famiglie delle vittime.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati per sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”.
Gavino Masala
Nome Gavino
Cognome Masala
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile colonnello in qualità di giudice a latere.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati.
Gino Saluzzi
Nome Gino
Cognome Saluzzi
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile tenente colonnello in qualità di giudice a latere.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati per sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”.
Giuseppe Brozzetti
Nome Giuseppe
Cognome Brozzetti
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile civile iscritto al PFR.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati per sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”.
Leonardo Ferraro
Nome Leonardo
Cognome Ferraro
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile tenente colonnello in qualità di giudice a latere.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati.
Mario Cassetta
Nome Mario
Cognome Cassetta
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile civile iscritto al PFR.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati per sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”.
Ottavio Cagiotti
Nome Ottavio
Cognome Cagiotti
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile civile iscritto al PFR.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati per sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”.
Pietro Facioni
Nome Pietro
Cognome Facioni
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile tenente della GNR comandante del plotone di esecuzione.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati, tra cui il comandante del plotone di esecuzione Pietro Facioni, per sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 102. battaglione/102. legione GNR di Perugia
Raffaele De Logu
Nome Raffaele
Cognome De Logu
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile presidente del Tribunale militare che emise la condanna.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati.
Redento Puccetti
Nome Redento
Cognome Puccetti
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile civile iscritto al PFR.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati per sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”.
Sante Biscarini
Nome Sante
Cognome Biscarini
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile civile iscritto al PFR.
Note procedimento Il procedimento penale, avviato all’inizio del 1945 dalla Procura del Regno presso il Tribunale di Perugia, coinvolse 50 persone, tutte imputate per aver, a vario titolo, commesso fatti “diretti a favorire le operazioni militari del nemico, collaborando ed aiutando il tedesco invasore, avendo proceduto a rastrellamenti di giovani che non si erano arruolati alla chiamata alle armi dello pseudo governo repubblicano fascista […] commettendo fatti diretti a menomare la fedeltà dei cittadini verso lo Stato italiano”. Il 27 luglio 1945, il giudice istruttore presso il Tribunale di Perugia trasmetteva “per competenza” gli atti del procedimento al Tribunale Militare territoriale di guerra di Firenze che disponeva il proseguimento dell’azione penale per 18 imputati, in pratica tutti gli appartenenti alla GNR che avevano proceduto all’arresto e alla fucilazione dei Ceci, mentre furono disposti ulteriori indagini nei confronti degli altri indiziati. Al termine della fase istruttoria, il 30 luglio 1946, per 34 imputati il giudice istruttore militare dichiarava il non doversi procedere per amnistia; mentre per due imputati il reato era estinto per la morte. Infine, per altri nove, il procedimento venne trasferito alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Firenze che, il 10 novembre 1948, provvide ad assolvere tutti gli imputati per sopraggiunta amnistia o per aver agito in “stato di necessità”.
Memorie
Memorie legate a questa strage
commemorazione a Marsciano
Tipo di memoria: commemorazione
Ubicazione: Marsciano
Descrizione: Ogni anno il 28 marzo, in occasione dell’anniversario dell’eccidio, alla presenza delle autorità cittadine, della popolazione e degli studenti delle scuole locali, si tiene una commemorazione nel luogo dove è avvenuta la fucilazione.
luogo della memoria a Marsciano, cimitero
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Marsciano, cimitero
Descrizione: Il luogo della fucilazione, presso il muro di cinta del cimitero di Marsciano, costituisce un luogo della memoria: ogni anno vi si tiene la commemorazione dell’eccidio a cura della locale amministrazione comunale.
monumento a Marsciano, palazzo comunale.
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Marsciano, palazzo comunale.
Anno di realizzazione: 1984
Descrizione: Monumento commemorativo dei fratelli Ceci, posto a fianco all’ingresso del palazzo comunale di Marsciano dalla Amministrazione comunale nel 1984, in occasione del quarantesimo anniversario dell’eccidio.
lapide a Marsciano, piazza Marx, palazzo ex Casa del Fascio
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Marsciano, piazza Marx, palazzo ex Casa del Fascio
Descrizione: I nomi delle tre vittime sono anche presenti nei nomi dei “quindici civili caduti per cause della guerra 1940-45”, iscritti nella serie di lapidi poste sulla facciata di un palazzo di piazza Marx, nel centro di Marsciano, già sede della Casa del fascio.
lapide a Marsciano, cimitero
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Marsciano, cimitero
Descrizione: Lapide posta sul muro di cinta del cimitero di Marsciano, nei pressi del luogo dove avvenne la fucilazione.
altro a Marsciano, Mercatello
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Marsciano, Mercatello
Anno di realizzazione: 1945
Descrizione: Cappella presso il cimitero di Mercatello, in cui dal 28 marzo 1945 riposano le spoglie dei tre giovani, edificata per volontà dell’amministrazione comunale.
lapide a Marsciano, palazzo comunale.
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Marsciano, palazzo comunale.
Descrizione: Lapide in ricordo dei tre giovani renitenti, posta sulla facciata del municipio di Marsciano, nell’edificio dove si tenne il processo, in occasione del primo anniversario della fucilazione.