BIVIO NOIARIS, SUTRIO, 22 .07.1944
(Udine - Friuli-Venezia Giulia)
Episodio di riferimento: Valle del But
Descrizione
Località Bivio Noiaris, Sutrio, Udine, Friuli-Venezia Giulia
Data 22 luglio 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 3
Numero vittime uomini 3
Numero vittime uomini adulti 3
Descrizione: Come rappresaglia per le azioni compiute dai partigiani nel periodo precedente e con lo scopo di togliere al movimento resistenziale la possibilità di trovare ricoveri sicuri e l’appoggio della popolazione della Carnia, una contro-banda composta da SS e da militi fascisti (24 tedeschi e 4-5 italiani appartenenti all’SS Larstwehn-Btl. agli ordini di un maresciallo), travestiti da partigiani, dopo essere transitati per le casere Lanza e Codin e aver ucciso 6 persone che avevano fraternizzato con loro, puntarono verso malga Pramosio, dove giunsero il 21 luglio per poi proseguire verso Paluzza lasciando dietro sé una scia di massacri e devastazioni.
Il giorno seguente giunsero da Tolmezzo una settantina di militari SS-Karstwehr-Btl. comandati dall’SS-Obersturmfuhrer Kuhbandner che fu coadiuvato dal Waffen-Hauptsturmfuhrer der SS Giuseppe Occelli. Sulla strada per Paluzza il reparto uccise un’altra persona mentre il resto del gruppo, dopo aver tratto in inganno diverse persone, si riunì alla banda, proseguendo alla volta di Cercivento, dove furono massacrate altre tre persone. In seguito fu condotto un rastrellamento a Paluzza con azioni di saccheggio e violenze alla popolazione; il reparto prese diversi ostaggi e ripiegò su Tolmezzo compiendo ulteriori efferatezze; altri tre uomini furono presi con l’inganno e uccisi. Molti furono uccisi a Sutrio, dove venne fatta un’altra retata, altri furono finiti con un colpo di pistola e scaraventati nel greto del torrente But in località Aghevive, al ponte di Noiaris e a Piano d’Arta. I sette ostaggi giunti a Tolmezzo furono imprigionati per qualche giorno, e poi liberati. Complessivamente durante l’operazione di rappresaglia morirono 52 persone.
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Procedimento penale contro Giuseppe Occelli
Archivio di Stato di Udine, Fondo Corte d’Assise Straordinaria, busta E.c. 1, Registri delle sentenze 1946, sentenza n. 53 contro Giuseppe Occelli; (fascicolo processuale) Ivi, busta E.d. 12, fascicolo 201/45 «Giuseppe Occelli».
Giuseppe Occelli è stato processato dalla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine l’8 marzo 1946; fu accusato di aver comandato un reparto dell’esercito tedesco in rastrellamento contro le formazioni partigiane in Istria, nel Collio, in Carnia e nel Canal del Ferro; fu accusato di intelligenza col nemico per aver fornito informazioni ai tedeschi sulla disposizione dei reparti italiani a Tarvisio nel settembre 1943; fu imputato di collaborazione politica per aver preso parte ad arresti, perquisizioni, atti di violenza contro patrioti e le popolazioni loro favorevoli ed aver partecipato ed eccidi e saccheggi. Riconosciuto colpevole dei primi due capi d’imputazione fu condannato a 24 anni di reclusione. Con sentenza del 24 ottobre 1946 la Corte di Cassazione dichiarò il reato estinto per amnistia annullando la sentenza senza rinvio.
Tribunale competente
Corte d’Assise Straordinaria di Udine
Annotazioni: Nonostante la gravità e la notorietà del fatto vi sono stime differenti sul numero complessivo delle vittime:
se la cifra più citata è quella di 52 vittime (Buvoli et al.), Carnier parla di 46 vittime, Colonnello e Vuga di 54, Toppan di 49.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Memoria consolidata
Scheda compilata da FABIO VERARDO
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-22 11:58:11
Vittime
Elenco vittime
Cappellari Emilio, di Emilio e di De Zorzio Luigia. Nato il 5/2/1921. Nato e residente a Piano d’Arta, celibe. Professione segalino. Partigiano Osoppo-Friuli, btg. “Val Tagliamento”, nome di battaglia “Giulio”. Tumulato a Piano d’Arta.
Del Moro Gelindo, di Odorico e Dorotea Teresina. Nato il 5/8/1920. Nato e residente a Sutrio, celibe. Professione falegname. Civile. Tumulato a Sutrio.
Maieron Luigi, di Luigi e Ortis Giuseppina. Nato il 10/11/1911. Nato e residente a Cercivento, celibe. Professione contadino. Riconosciuto partigiano della Osoppo-Friuli, btg. “Carnia”. Tumulato a Cercivento.
Elenco vittime civili 1
Del Moro Gelindo
Elenco vittime partigiani 2
Cappellari Emilio
Maieron Luigi
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Giuseppe Occelli
Nome Giuseppe
Cognome Occelli
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Waffen-Hauptsturmfuhrer der SS Giuseppe Occelli. Giuseppe Occelli. Nato il 6 gennaio 1907, residente a Tarvisio. Professione Ufficiale dell’esercito italiano in servizio permanente effettivo
Note procedimento Procedimento penale contro Giuseppe Occelli Archivio di Stato di Udine, Fondo Corte d’Assise Straordinaria, busta E.c. 1, Registri delle sentenze 1946, sentenza n. 53 contro Giuseppe Occelli; (fascicolo processuale) Ivi, busta E.d. 12, fascicolo 201/45 «Giuseppe Occelli». Giuseppe Occelli è stato processato dalla Sezione speciale della Corte d’Assise di Udine l’8 marzo 1946; fu accusato di aver comandato un reparto dell’esercito tedesco in rastrellamento contro le formazioni partigiane in Istria, nel Collio, in Carnia e nel Canal del Ferro; fu accusato di intelligenza col nemico per aver fornito informazioni ai tedeschi sulla disposizione dei reparti italiani a Tarvisio nel settembre 1943; fu imputato di collaborazione politica per aver preso parte ad arresti, perquisizioni, atti di violenza contro patrioti e le popolazioni loro favorevoli ed aver partecipato ed eccidi e saccheggi. Riconosciuto colpevole dei primi due capi d’imputazione fu condannato a 24 anni di reclusione. Con sentenza del 24 ottobre 1946 la Corte di Cassazione dichiarò il reato estinto per amnistia annullando la sentenza senza rinvio. Tribunale competente Corte d’Assise Straordinaria di Udine