Descrizione
Località Caserma Umberto I, Pordenone, Pordenone, Friuli-Venezia Giulia
Data 27 novembre 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Franco Martelli, già maggiore del Reggimento “Cavalleggeri di Saluzzo” era riuscito a tornare a Pordenone presso la sua famiglia nell’ottobre del 1943. Di estrazione cattolica e monarchica, nella primavera del 1944 decise di entrare in contatto con le formazioni Osoppo, assumendo il nome di battaglia “Ferrini”. Grazie alle sue doti organizzative e militari divenne prima Comandante delle formazioni osovane e poi Capo di Stato Maggiore della brigata unificata “Ippolito Nievo B”, che aveva il compito di fornire direttive univoche a tutte le formazioni operative sul territorio, anche se di diversa ispirazione politica. Il mese di novembre segnò un momento di grave difficoltà per le forze partigiane della zona, colpite da vaste operazioni condotte dai reparti nazifascisti. La mattina del 25 novembre 1944 a casa del comandante si presentarono due persone in abiti civili: erano Antonio Piccoli e Nello Del Frè, due componenti della “Banda Leschiutta”. Mentre i due tentavano, spacciandosi per civili in cerca di contatti con i partigiani, di indurre “Ferrini” ad un passo falso, Angelo Leschiutta, Alfred Dörnenburg e altri uomini fecero irruzione nell’abitazione, ponendolo in stato di arresto. A quel punto venne trasferito alle “Casermette” di via Molinari a Pordenone per essere interrogato. Il giorno successivo venne processato da un tribunale militare tedesco presieduto dal nazista Schlieben, comandante della piazza di Pordenone, e condannato a morte. “Ferrini” venne fucilato alle ore 10.30 del 27 novembre 1944 presso la Caserma “Umberto I” di Pordenone. Prima di cadere ucciso dai colpi sparati dal plotone urlò “Viva l’Italia”, suscitando viva impressione tra gli stessi comandanti tedeschi che avevano disposto l’esecuzione.
Modalità di uccisione: fucilazione
Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: Nel 1997 Sergio Dini, Pm della Procura Militare di Padova, raccogliendo numerosi fascicoli aperti nell’immediato dopoguerra dalla Procura a seguito di denunce inerenti fatti di sangue avvenuti nel pordenonese ad opera di un non meglio specificato “Donnemburg”, “Dorrnemberg” o “Dornerberg”, meglio conosciuto come il “Foghin”, decise di riaprire le indagini per accertare le responsabilità circa i fatti accaduti tra l’agosto 1944 e l’aprile del 1945 in quella zona. L’istruttoria si sarebbe per lungo tempo arenata di fronte alle difficoltà incontrate nel ricostruire l’identità effettiva del tenente medico, ma grazie ai contatti presi tra il Consolato Generale d’Italia con la Deutsche Dienststelle (WASt), egli venne rintracciato a Speyer, dove risiedeva stabilmente dal 1965. Accolta nel 2004 la richiesta di rinvio a giudizio avanzata da Dini nei confronti di Dörnenburg per il reato di «violenza continuata contro privati nemici mediante omicidio», l’udienza venne fissata per il 19 aprile del 2005. L’ex tenente medico era chiamato a rispondere ad un capo di imputazione che lo accusava di 31 omicidi e di violenze varie avvenute nei territori del pordenonese. Il dibattimento non ebbe mai luogo perché il 31 marzo del 2005 Dörnenburg si sarebbe spento all’età di 89 anni presso l’ospedale di Speyer. Vedere procedimento penale n. 1465/97 della Procura Militare di Padova
Per quanto riguarda la “Banda Leschiutta”, alcuni dei suoi componenti, tra i quali Dal Frè Nello e Piccoli Antonio, vennero processati a fine guerra sempre dalla stessa Corte nel 1946. Il procedimento si sarebbe concluso con una serie di condanne piuttosto lievi. Vedere Sentenza n. 10, procedimento n. 82/46 del Reg. Gen.
Scheda compilata da Irene Bolzon
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-15 16:14:07
Vittime
Elenco vittime
Franco Martelli “Ferrini”, di Emanuele e Bonetti Maria, nato a Catania il 05/01/1911, residente a Pordenone, partigiano, comandante della 4. Divisione Osoppo “Friuli”.
Elenco vittime partigiani 1
Franco Martelli “Ferrini”, di Emanuele e Bonetti Maria, nato a Catania il 05/01/1911, residente a Pordenone, partigiano, comandante della 4. Divisione Osoppo “Friuli”.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Alfred Dörnenburg
Nome Alfred
Cognome Dörnenburg
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile medico. Più conosciuto con il soprannome di “Foghin” attribuitogli dalla popolazione locale per il suo frequente ricorso all’incendio delle abitazioni civili, rappresenta una delle figure chiave per comprendere la repressione operata da tedeschi e collaborazionisti nell’area del pordenonese. Nato il 22 gennaio del 1916 a Wuppertal, come sottotenente medico della Luftwaffe venne dislocato probabilmente prima ad Aviano e poi nell’agosto del 1944 presso il posto di comando di Roveredo in Piano. Responsabile della maggior parte delle operazioni contro le bande partigiane nella zona pedemontana avvenute tra l’agosto 1944 e la primavera del 1945 e mandante di numerose fucilazioni, rappresaglie, omicidi e atti di violenza contro la popolazione civile, egli venne catturato dagli Alleati il 1 maggio del 1945 a Maniago, riuscendo però nelle settimane seguenti a far perdere le proprie tracce. Il suo nominativo comparve successivamente con il numero 58/165 nella lista dei criminali di guerra ricercati dalla United Nations War Crimes Commission (UNWCC) per i fatti avvenuti nel pordenonese, ma di lui si sarebbero perse le tracce fino ai primi anni 2000, quando il Pm della Procura Militare di Padova Sergio Dini riuscì a ricostruire le sue generalità e ad avviare contro di lui un procedimento penale.
Note procedimento Nel 1997 Sergio Dini, Pm della Procura Militare di Padova, raccogliendo numerosi fascicoli aperti nell’immediato dopoguerra dalla Procura a seguito di denunce inerenti fatti di sangue avvenuti nel pordenonese ad opera di un non meglio specificato “Donnemburg”, “Dorrnemberg” o “Dornerberg”, meglio conosciuto come il “Foghin”, decise di riaprire le indagini per accertare le responsabilità circa i fatti accaduti tra l’agosto 1944 e l’aprile del 1945 in quella zona. L’istruttoria si sarebbe per lungo tempo arenata di fronte alle difficoltà incontrate nel ricostruire l’identità effettiva del tenente medico, ma grazie ai contatti presi tra il Consolato Generale d’Italia con la Deutsche Dienststelle (WASt), egli venne rintracciato a Speyer, dove risiedeva stabilmente dal 1965. Accolta nel 2004 la richiesta di rinvio a giudizio avanzata da Dini nei confronti di Dörnenburg per il reato di «violenza continuata contro privati nemici mediante omicidio», l’udienza venne fissata per il 19 aprile del 2005. L’ex tenente medico era chiamato a rispondere ad un capo di imputazione che lo accusava di 31 omicidi e di violenze varie avvenute nei territori del pordenonese. Il dibattimento non ebbe mai luogo perché il 31 marzo del 2005 Dörnenburg si sarebbe spento all’età di 89 anni presso l’ospedale di Speyer. Vedere procedimento penale n. 1465/97 della Procura Militare di Padova Per quanto riguarda la “Banda Leschiutta”, alcuni dei suoi componenti, tra i quali Dal Frè Nello e Piccoli Antonio, vennero processati a fine guerra sempre dalla stessa Corte nel 1946. Il procedimento si sarebbe concluso con una serie di condanne piuttosto lievi. Vedere Sentenza n. 10, procedimento n. 82/46 del Reg. Gen.
Angelo Leschiutta
Nome Angelo
Cognome Leschiutta
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile tenente della banda \"Leschiutta\".
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 4. battaglione ”Fascisti Friulani”
Sconosciuto Schlieben
Nome Sconosciuto
Cognome Schlieben
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile comandante della piazza di Pordenone.
Nome del reparto nazista Wehrmacht
Nome del reparto Militärgericht Pordenone
Memorie
Memorie legate a questa strage
altro a Pordenone, viale Franco Martelli
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Pordenone, viale Franco Martelli
Descrizione: La città di Pordenone subito dopo la Liberazione ha dedicato a Martelli uno dei suoi viali principali.
altro a Pordenone, ex caserma Umberto I
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Pordenone, ex caserma Umberto I
Anno di realizzazione: 1949
Descrizione: La caserma dove venne fucilato venne intitolata a lui nel 1949.
monumento a Pordenone
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Pordenone
Descrizione: Nel centro studi di Pordenone un monumento realizzato da Ado Furlan ricorda il sacrificio del maggiore e di altri caduti osovani.
monumento a Pordenone, ex caserma Umberto I
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Pordenone, ex caserma Umberto I
Anno di realizzazione: 2011
Descrizione: Il 30 aprile 2011 nell\'ex caserma Franco Martelli in via Montereale a Pordenone, è stato inaugurato un monumento dedicato a lui e a Rinaldo Azzano, Olivo Chiarot, Davide D\'Agnolo, Ferruccio Gava, Agostino Mestre, Giacobbe Perosa, Pietro Pigat, Edoardo Ruffo ed Elli Vello, i dieci partigiani fucilati dai nazifascisti tra novembre 1944 e gennaio 1945.
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Anno di realizzazione: 1947
Descrizione: Alla memoria di Martelli, con decreto del 23 aprile 1947, venne concessa la Medaglia d’Oro al Valore Militare.
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: In prossimità del 27 novembre, l\'Anpi di Pordenone organizza una commemorazione all\'ex caserma Martelli, dove nel 2011 è stato eretto il monumento dedicato alla sua memoria.