Descrizione
Località Sacile, Sacile, Pordenone, Friuli-Venezia Giulia
Data 22 agosto 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Salvadorini Giacomo era un partigiano inquadrato nella Brigata “Ciro Menotti” della Divisione “Nannetti”. Alle ore 12 del 22 agosto 1944 si trovava nei pressi di un’osteria del centro di Sacile quando, denunciato dalle grida di un uomo che lo accusava di seguirlo con un’arma in mano, venne aggredito da un militare tedesco sopraggiunto a seguito del tramestio. Nella colluttazione che ne seguì Salvadorini rimase gravemente ferito e, posto in stato di arresto, venne portato presso la caserma Slataper di Sacile per essere interrogato. Poche ore dopo Salvadorini venne trascinato con forza, attaccato con una corda ad una camionetta, in piazza Zamboni e, dopo un violento pestaggio pubblico, impiccato nei pressi della Torre.
Modalità di uccisione: impiccagione
Violenze connesse: sevizie-torture
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
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Estremi e note penali: L’uomo che con le proprie grida aveva provocato l’arresto di Salvadorini era Dario Berenucci che per tale episodio, con l’accusa di aver denunciato alle SS nella stessa giornata sia Salvadorini che l’oste Giuseppe Tommasella di Sacile per aver dato aiuto a diversi partigiani, venne processato il 1 marzo del 1946 dalla Corte Straordinaria d’Assise di Udine. Durante il dibattimento egli, sostenuto da un testimone, dichiarò che Salvadorini lo aveva prima minacciato con la pistola e poi inseguito, motivo per il quale egli iniziò ad urlare per attirare l’attenzione del tedesco. Per tale motivo l’imputato Berenucci, al quale venne riconosciuto dalla Corte di aver agito per legittima difesa, venne assolto dall’accusa.
Annotazioni: La dinamica dell’episodio, così come ricostruita nella descrizione sintetica, si basa sulle testimonianze raccolte dalla CAS di Udine durante l’istruttoria a carico di Berenucci. Esiste tuttavia una versione differente circa le modalità con cui avvenne l’arresto di Salvadorini. Il partigiano Arturo Zoldan “Rigoletto” avrebbe infatti raccontato che Salvadorini si trovava a Sacile assieme al compagno Andrea Varnier per una missione che era stata assegnata loro dal comandante Attilio Zoldan “Oscar”. Segnalati da una delazione, i due vennero però arrestati grazie ad un’imboscata tesagli dai nazifascisti. Varnier sarebbe riuscito però a fuggire, mentre Salvadorini rimase in mano ai suoi aguzzini, che lo torturarono ripetutamente. Rimane dunque estremamente dubbia la posizione di Berenucci, il quale probabilmente fu il responsabile della soffiata.
Scheda compilata da Irene Bolzon
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-10-29 18:08:06
Vittime
Elenco vittime
Salvadorini Giacomo “Brodo”, fu Leopoldo, nato a Nizza Monferrato (Asti) il 22/01/1903 e residente a La Spezia, partigiano dal 07/10/1944.
Elenco vittime partigiani 1
Salvadorini Giacomo.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Dario Berenucci
Nome Dario
Cognome Berenucci
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note procedimento L’uomo che con le proprie grida aveva provocato l’arresto di Salvadorini era Dario Berenucci che per tale episodio, con l’accusa di aver denunciato alle SS nella stessa giornata sia Salvadorini che l’oste Giuseppe Tommasella di Sacile per aver dato aiuto a diversi partigiani, venne processato il 1 marzo del 1946 dalla Corte Straordinaria d’Assise di Udine. Durante il dibattimento egli, sostenuto da un testimone, dichiarò che Salvadorini lo aveva prima minacciato con la pistola e poi inseguito, motivo per il quale egli iniziò ad urlare per attirare l’attenzione del tedesco. Per tale motivo l’imputato Berenucci, al quale venne riconosciuto dalla Corte di aver agito per legittima difesa, venne assolto dall’accusa.
Memorie
Memorie legate a questa strage
altro a Sacile
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Sacile
Descrizione: Sulla torre dove avvenne l’impiccagione di Salvadorini è oggi presente una targa commemorativa recante la scritta “Salvadorini Giacomo / “Brodo” / martire / della barbarie teutonica / 22 agosto 1944”.
altro a Sacile
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Sacile
Descrizione: La piazzetta a ridosso di via Cavour è stata intitolata “Largo Giacomo Salvadorini”.
onorificenza alla città a
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Descrizione: Alla memoria di Salvadorini è stata concessa la Medaglia di bronzo al Valore Militare.