Descrizione
Località Barbeano, Spilimbergo, Pordenone, Friuli-Venezia Giulia
Data 27 ottobre 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini adulti 1
Numero vittime uomini anziani 1
Descrizione: Nei giorni precedenti al 27 ottobre 1944 i reparti partigiani compirono un’azione a Tauriano di Spilimbergo nel corso della quale vennero uccisi due militari cosacchi. Sospettando che i responsabili si nascondessero nella vicina Barbeano, tedeschi e cosacchi compirono una perlustrazione in paese. Mentre la pattuglia ispezionava il borgo, un partigiano tese un agguato agli occupanti e, esplodendo una raffica di mitra nascosto in un’abitazione, uccise un militare tedesco; quelli che lo accompagnavano, feriti lievemente, ripiegarono.
A questo nuovo attacco seguì immediata la rappresaglia. Una compagnia di cosacchi guidati da alcuni ufficiali e da militari tedeschi armati fino ai denti piombò su Barbeano. Con violenza fu fatto obbligo a tutta la popolazione di radunarsi nella piazza del paese; quanti si opposero vennero minacciati e percossi.
Le donne furono separate dagli uomini; molti vennero arrestati e condotti a Spilimbergo; nei giorni successivi una trentina di persone furono deportate in Germania (tra queste dieci perirono per i maltrattamenti e per le condizioni di detenzione). Nel corso del rastrellamento fu fermato anche Carlo Marinuzzi; l’uomo, benché innocente, fu preso e impiccato nella piazza del paese. La popolazione e la sua famiglia furono costrette ad assistere all’esecuzione. Grande strazio fu suscitato in tutti quando la fune si spezzò e il malcapitato fu nuovamente fatto salire sul patibolo.
Quindi vennero saccheggiate e date alle fiamme alcune abitazioni; tra queste vi era anche la casa dalla quale era partita la raffica che aveva freddato il militare tedesco. Complessivamente furono incendiate diciassette case e stalle senza badare al bestiame che vi era contenuto che perì nell’incendio. In questi frangenti si registrò la seconda vittima della rappresaglia. Sante Sedran si trovava nella sua abitazione e, impossibilitato a mettersi in salvo a causa delle sue precarie condizioni di salute, morì arso vivo.
Infine la popolazione fu costretta a sborsare al Comando tedesco una somma ingente di denaro per evitare ulteriori rappresaglie e per garantire l’incolumità degli ostaggi.
L’episodio destò grande impressione e fu citato già al tempo come esempio delle barbarie tedesche e cosacche.
Modalità di uccisione: impiccagione,incendio
Violenze connesse: deportazione della popolazione,furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: rappresaglia
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Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Memoria consolidata.
Scheda compilata da Fabio Verardo
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-15 16:42:34
Vittime
Elenco vittime
Martinuzzi Carlo, di Pietro e Bisaro Anna. Nato il 16/07/1908 a Spilimbergo e ivi residente, coniugato. Professione mosaicista. Tumulato a Barbeano.
Sedran Sante [Santo], di Giacomo e Bonutto Domenica. Nato il 29/07/1862 a San Giorgio della Richinvelda (Pordenone), residente a Spilimbergo, coniugato. Professione contadino. Tumulato a Splimbergo.
Elenco vittime civili 2
Martinuzzi Carlo.
Sedran Sante.
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Le commemorazioni delle vittime della rappresaglia si tengono in occasione dell’anniversario della liberazione.
altro a Spilimbergo, cimitero
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Spilimbergo, cimitero
Descrizione: Alcune lastre marmoree collocate nel cimitero di Spilimbergo ricordano le vittime del Comune; i nomi sono divisi due categorie: i partigiani ed i militari caduti in combattimento da una parte, le vittime civili dall’altra. Nell’elenco sono riportate anche le vittime di Barbeano.
lapide a Splimbero, Barbeano, via Montello
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Splimbero, Barbeano, via Montello
Anno di realizzazione: 1946
Descrizione: Una lapide in memoria delle due vittime della rappresaglia è stata posta in via Montello a Barbeano; l’epigrafe recita: “Sedran Sante arso vivo, Martinuzzi Carlo impiccato e i martiri dei campi di tormento tedeschi chiedono a noi giuramento di tutto sacrificare perchè la barbarie nazi-fascista non rinasca nel mondo. Il C.L.N. di Spilimbergo, 1 maggio 1946” .