Descrizione
Località Perugia, Perugia, Perugia, Umbria
Data 6 marzo 1944 - 8 marzo 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 8
Numero vittime uomini 8
Numero vittime uomini adulti 8
Descrizione: Sull'ampia zona collinare posta al centro dell'Umbria, fra i Comuni di Bettona, Bevagna, Cannara, Collazzone, Deruta e Gualdo Cattaneo insistono sin dai mesi autunnali due formazioni partigiane, la “Francesco Innamorati” e la “Leoni”. La prima, che in realtà si assesta in quest'area con un po' di ritardo rispetto all'altra, emana essenzialmente da di Perugia, almeno nel suo nucleo originario, in particolare per iniziativa dell'elemento comunista dell'antifascismo cittadino. La seconda, talvolta (non senza una certa forzatura) avvicinata al Partito d'Azione, ha una genesi più eterogenea. Fra i suoi promotori, sostenitori e finanziatori c'è Alberto Del Buontromboni (nato a Terni il 12 dicembre 1896), possidente antifascista con tenute sull'area pianeggiante del Comune di Deruta. Il suo giovanissimo figlio Augusto ne diventa uno dei principali responsabili militari. La brigata prende posto sulle colline sopra la frazione derutese di Castelleone (da lì il nome “Leoni”), accogliendo decine di contadini della zona, dove l'antifascismo era sensibilmente radicato, e un certo numero di militari sbandati dopo l'Armistizio, oltre a renitenti e disertori della zona. È soprattutto nei mesi invernali che le due brigate iniziano a compiere una serie di azioni importanti, che mettono in allarme non solo i tedeschi ma soprattutto i nuclei e presidi fascisti della zona. Tra la fine di febbraio e i primissimi giorni di marzo si assiste all'exploit più significativo, con diversi attacchi a presidi e distaccamenti (non sempre andati a buon fine) e i più importanti prelevamenti dai magazzini, anche in pianura; c'è infine un attacco ad una piccola autocolonna tedesca nella zona di Pomonte (Gualdo Cattaneo), al cui esito non del tutto positivo molte testimonianze attribuiscono immediate ricadute sullo scatenamento del rastrellamento.
All'alba del 6 marzo 1944 le sentinelle poste ai margini della vasta zona operativa iniziano ad avvistare consistenti movimenti di truppe, in avvicinamento concentrico verso l'area dove si trovano i comandi. Quando verso le 8.30 comincia il cannoneggiamento i responsabili, pur consapevoli dell'insostenibile squilibrio di forze e armamento, decidono di affrontare laddove più opportuno lo scontro, per provare a consentire lo sganciamento del grosso degli effettivi. L'urto viene retto fino a dopo le 15, allorché cede anche il gruppo guidato da Mario Grecchi (cfr. scheda apposita per maggiori dettagli). Almeno quattro sono i partigiani caduti nello scontro, una ventina almeno quelli catturati il 6 marzo e anche nei giorni immediatamente successivi, dopo che sono stati scovati nei nascondigli o si sono consegnati per evitare ulteriori e peggiori rappresaglie verso le famiglie. Otto di questi vengono fucilati alle ore 12 dell'8 marzo 1944 al Poligono di Tiro di Perugia in borgo XX giugno, mentre Mario Grecchi è tenuto in vita fino al 17.
Da un procedimento a suo carico, risulta che per espressa volontà di Galliano Santucci, segretario politico del Fascio di Deruta nonché commissario prefettizio del medesimo Comune, sono stati lasciati insepolti per una settimana i cadaveri di due patrioti caduti durante il rastrellamento del 6 marzo (non vengono però fatti i nomi), che poterono poi essere composti nella bara solo usando il denaro trovatogli addosso; altro elemento di brutalità risiede nel fatto, come documentano i registri cimiteriali di Perugia, che gli otto fucilati l'8 marzo sono trasportati al cimitero «senza cassa».
Da quel momento in poi la “Leoni” cessa di esistere come tale, sebbene alcuni suoi effettivi continuino a combattere in altre formazioni. Il discorso è diverso per la “Innamorati”, che, appostata in posizione più protetta rispetto alla direzione d'arrivo del grosso delle truppe, riesce in gran parte a sganciarsi. Nonostante la fisiologica emorragia di effettivi che segue tali operazioni, un numero consistente mantiene i contatti e circa un mese dopo rientra in azione, sebbene in un'area diversa dell'Umbria (ad ovest di Perugia in direzione del lago Trasimeno).
L'area obiettivo del rastrellamento prosegue fino all'inizio del mese di giugno ad essere oggetto di particolare attenzione da parte delle autorità fasciste provinciali (Rocchi destina a questi compiti anche un numero consistente di militi forestali), che esercitano continue minacce e ritorsioni sulla popolazione, eseguendo anche decine di arresti con conseguenti – più o meno lunghe – detenzioni in carcere.
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: furto e-o saccheggio,incendio di abitazione
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Procedimento contro Santucci Galliano [...] arrestato il 31 maggio 1945, in libertà provvisoria il 20 luglio 1945, imputato di collaborazionismo politico col nemico. Accusato di essere stato «diligentissimo delatore dell'attività spiegata dai patrioti della zona, sollecitando più volte il capo della provincia e il segretario federale perché disponessero il rastrellamento delle formazioni […]; richiedendo [...] l'intervento di dette autorità repubblicane affinché venissero effettuati detti rastrellamenti [...] e facendo distribuire armi ai fascisti per fronteggiare la situazione; per aver fatto apprezzamenti laudatori in merito al rastrellamento di Castelleone, che seguì da parte dei tedeschi in data 6 marzo 1944 con conseguenze luttuose [...]». Si dice inoltre «fascista antemarcia, squadrista, sciarpa littorio, più volte segretario politico del fascio, che dopo l'8 settembre 1943 ha provveduto a ricostruire. Di umili origini, insieme ai due fratelli si è arricchito talmente tanto da risultare uno dei derutesi più facoltosi. Dirige un laboratorio di maioliche con diversi operai. Abilissimo delatore». Il 20 novembre 1945 la Corte d'Assise di Perugia lo assolve per insufficienza di prove.
Procedimento penale contro Campi Alessandro, fu Vittorio e di Grazia Anna, nato a Deruta il 21 agosto 1898, ivi residente, segretario politico di quel Fascio repubblicano [sic].
Scheda compilata da Tommaso Rossi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-31 21:55:33
Vittime
Elenco vittime
Angeletti Mariano di Cipriano, di anni 18 da Deruta (Perugia), celibe, contadino, partigiano; riconosciuto partigiano della brigata “Leoni” dal 2 febbraio all\'8 marzo 1944, «civile, fucilato».
Biagioni Antonio fu David, capitano, nato a Collazzone (Perugia) il 03/09/1887, partigiano; riconosciuto partigiano della brigata “Francesco Innamorati” dal 20 ottobre 1943 al 6 aprile 1944, «fucilato a Perugia».
Marinacci Renato di Adolfo, nato a Deruta (Perugia) il 09/10/1915, coniugato con Ricci Antonia (30/4/1913-22/1/1995), partigiano; riconosciuto partigiano della brigata “Leoni” dal 25 febbraio all\'8 marzo 1944, «fucilato».
Nonni Giovanni di Ermenegildo, nato a Deruta (Perugia) nel 1921, celibe, partigiano; riconosciuto partigiano della brigata “Leoni” dal 18 ottobre 1943 all\'8 marzo 1944, «fucilato».
Ricciarelli Giulio fu Eugenio, di anni 19 da Deruta (Perugia), celibe, partigiano; riconosciuto partigiano della brigata “Leoni” dal 25 febbraio all\'8 marzo 1944, «fucilato».
Tiradossi Pasquale di Francesco, nato a Torgiano (Perugia) il 15/04/1924, celibe, partigiano; riconosciuto partigiano della brigata “Francesco Innamorati” dal 1 ottobre 1943 al 6 aprile 1944, «fucilato a Perugia».
Veschini Ettore di Nazzareno, nato a Deruta (Perugia) nel 1920, celibe, partigiano; riconosciuto partigiano della brigata “Leoni” dal 18 ottobre 1943 all\'8 marzo 1944, «fucilato».
Veschini Francesco di Nazzareno (fratello di Ettore), nato a Deruta (Perugia) nel 1915, coniugato, partigiano; riconosciuto partigiano della brigata “Leoni” dal 18 ottobre 1943 all\'8 marzo 1944, «fucilato».
Elenco vittime partigiani 8
Angeletti Mariano.
Biagioni Antonio.
Marinacci Renato.
Nonni Giovanni.
Ricciarelli Giulio.
Tiradossi Pasquale.
Veschini Ettore di Nazzareno.
Veschini Francesco.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Alessandro Campi
Nome Alessandro
Cognome Campi
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile fu Vittorio e di Grazia Anna, nato a Deruta (Perugia) il 21/08/1898, ivi residente, segretario politico di quel Fascio repubblicano, imputato in procedimento giudiziario presso il Tribunale di Perugia.
Armando Segoloni
Nome Armando
Cognome Segoloni
Ruolo nella strage Delatore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile spia.
Balilla Orcidi
Nome Balilla
Cognome Orcidi
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile squadrista e fascista repubblicano.
Nome del reparto Reparto fascista non precisato
Crispolto Fanini
Nome Crispolto
Cognome Fanini
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile carbonaio, residente a Signoria di Torgiano (Perugia), oggetto di indagini nell\'ottobre 1944 da parte della questura di Perugia. Non sottoposto a procedimento giudiziario perché morto nel corso dell\'estate precedente.
Felice Fanini
Nome Felice
Cognome Fanini
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile figlio di Crispolto.
Nome del reparto Reparto fascista non precisato
Ferruccio Spits
Nome Ferruccio
Cognome Spits
Ruolo nella strage Delatore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile Spia.
Note procedimento Il 18 luglio 1944 il capitano Valeriano Cucchi (ufficiale di complemento, già partigiano nella “Leoni”, poi volontario caduto con il “Cremona”), in veste di comandante della brigata “Mario Grecchi” riferisce alla prefettura che Ferruccio Spits ha indicato il luogo dove Pasquale Tiradossi era nascosto.
Fiorenzo Masucci
Nome Fiorenzo
Cognome Masucci
Ruolo nella strage Delatore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile Il 18 luglio 1944 il capitano Valeriano Cucchi (ufficiale di complemento, già partigiano nella “Leoni”, poi volontario caduto con il “Cremona”), in veste di comandante della brigata “Mario Grecchi” riferisce alla prefettura che Masucci Fiorenzo ha indicato il luogo dove era nascosta la vittima.
Galliano Santucci
Nome Galliano
Cognome Santucci
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile fu Antonio e Giommetti Elisa, nato a Deruta (Perugia) il 20/01/1896, ivi residente, segretario politico del Fascio repubblicano di Deruta e commissario prefettizio del medesimo comune, imputato in procedimento giudiziario presso il Tribunale di Perugia.
Note procedimento Procedimento contro Santucci Galliano [...] arrestato il 31 maggio 1945, in libertà provvisoria il 20 luglio 1945, imputato di collaborazionismo politico col nemico. Accusato di essere stato «diligentissimo delatore dell\'attività spiegata dai patrioti della zona, sollecitando più volte il capo della provincia e il segretario federale perché disponessero il rastrellamento delle formazioni […]; richiedendo [...] l\'intervento di dette autorità repubblicane affinché venissero effettuati detti rastrellamenti [...] e facendo distribuire armi ai fascisti per fronteggiare la situazione; per aver fatto apprezzamenti laudatori in merito al rastrellamento di Castelleone, che seguì da parte dei tedeschi in data 6 marzo 1944 con conseguenze luttuose [...]». Si dice inoltre «fascista antemarcia, squadrista, sciarpa littorio, più volte segretario politico del fascio, che dopo l\'8 settembre 1943 ha provveduto a ricostruire. Di umili origini, insieme ai due fratelli si è arricchito talmente tanto da risultare uno dei derutesi più facoltosi. Dirige un laboratorio di maioliche con diversi operai. Abilissimo delatore». Il 20 novembre 1945 la Corte d\'Assise di Perugia lo assolve per insufficienza di prove. L\'esito per lui positivo del procedimento che subisce, nonostante le accuse siano molto circostanziate e surrogate da numerose precise testimonianze, si compie anche per intervento in suo favore di numerosi antifascisti derutesi (fra cui Alberto Del Buontromboni) e dell\'ebreo Alberto Finzi, che testimonia di avere ricevuto protezione da Santucci.
Giovanni Turchetti
Nome Giovanni
Cognome Turchetti
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile squadrista e fascista repubblicano.
Nome del reparto Reparto fascista non precisato
Giulio Cianetti
Nome Giulio
Cognome Cianetti
Ruolo nella strage Delatore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Nome del reparto Reparto fascista non precisato
Giuseppe Fanini
Nome Giuseppe
Cognome Fanini
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile figlio di Crispolto.
Nome del reparto Reparto fascista non precisato
Giuseppe Segoloni
Nome Giuseppe
Cognome Segoloni
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile squadrista e fascista repubblicano datosi alla latitanza.
Nome del reparto Reparto fascista non precisato
Guido Fodra
Nome Guido
Cognome Fodra
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile fascista repubblicano e spia.
Odoacre Melis
Nome Odoacre
Cognome Melis
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile maresciallo.
Nome del reparto Reparto fascista non precisato
Pietro Orcidi
Nome Pietro
Cognome Orcidi
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile squadrista e fascista repubblicano.
Nome del reparto Reparto fascista non precisato
Quirino Orcidi
Nome Quirino
Cognome Orcidi
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile squadrista e fascista repubblicano.
Nome del reparto Reparto fascista non precisato
Salvatore Turchetti
Nome Salvatore
Cognome Turchetti
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile segretario politico.
Vittorio Fanini
Nome Vittorio
Cognome Fanini
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile figlio di Crispolto.
Nome del reparto Reparto fascista non precisato
Memorie
Memorie legate a questa strage
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Ogni anno, sia nell\'anniversario del rastrellamento per quello che riguarda i monumenti nell\'area di Castelleone, che per il 25 aprile, tutti questi monumenti sono luogo di solenni celebrazioni (sia da parte delle Anpi che dei Comuni). In particolare a Perugia, l\'Amministrazione da decenni concentra la fase più solenne della commemorazione il 25 proprio in borgo XX giugno, di fronte alla lapide sulla porta d\'ingresso del (tuttora esistente ed attivo) Poligono di Tiro.
altro a
Tipo di memoria: altro
Descrizione: Molto diffusa, non solo nelle aree investite dal rastrellamento, è la toponomastica dedicata a queste vittime.
altro a Deruta, cimitero
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Deruta, cimitero
Descrizione: Cappella agli Eroi della Libertà, cimitero di Deruta (inaugurata l\'8 aprile 1945).
lapide a Deruta
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Deruta
Descrizione: Uno dei fucilati l\'8 marzo 1944, Renato Marinacci, compare anche sulle lapidi ai Caduti di Casalina (Deruta) e Collazzone.
monumento a Bettona
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bettona
Descrizione: Monumento alle brigate “Leoni” e “Francesco Innamorati”, sul luogo in cui si sono concentrati i maggiori scontri durante il rastrellamento il 6 marzo 1944 (lungo la strada che congiunge Castelleone di Deruta a Bettona, già nel territorio di questo comune).
monumento a
Tipo di memoria: monumento
Anno di realizzazione: 1945
Descrizione: Monumento ai Caduti militari e partigiani (Castelleone, Deruta); inaugurato l\'8 aprile 1945, è composto anche da un piccolo cubo in pietra con una breve epigrafe, originariamente collocato al Poligono di Tiro di Perugia come primo ricordo delle fucilazioni lì avvenute nel marzo 1944.
lapide a Perugia, Poligono di tiro
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Perugia, Poligono di tiro
Anno di realizzazione: 1945
Descrizione: Lapide ai 9 partigiani fucilati fra l\'8 e il 17 marzo 1944 al Poligono di Tiro di Perugia (ingresso del Poligono, borgo XX giugno 29); inaugurata il 20 giugno 1945.