Descrizione
Località Montiano, Magliano in Toscana, Grosseto, Toscana
Data 14 giugno 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Nell’area di Magliano in Toscana combatterono alcuni reparti della Banda “Arancio Montauto” e il distaccamento “Monte Bottigli” della formazione partigiana di Grosseto (diretta dal CPLN), comandato dal carabiniere Fiorenzo Pellicci e costituitosi il 4 aprile 1944, poco dopo la strage di Maiano Lavacchio. Nel mese di maggio, questa banda che per radicalità e modalità d’azione fu paragonata ai GAP che agivano nelle città italiane, compì numerose imboscate a danno dei nazifascisti in località Crocino - lungo la strada Montiano-Scansano - provvide a giustiziare alcuni fascisti autori di rastrellamenti e disarmò le caserme della Guardia di Finanza e della GNR di Montiano. Dopo la liberazione di Capalbio e Porto S. Stefano, il 13 giugno i militari del 142. e 143. Reggimento fanteria della 36. Divisione Texas (5. Armata americana) dovettero fronteggiare una forte opposizione tedesca a Bengodi (Orbetello), sulla riva sinistra del torrente Osa. Il giorno successivo il 142. Reggimento inflisse una dura sconfitta ai reparti della 162. Divisione di fanteria Turkmena, riuscendo a occupare il paese di Magliano in Toscana. In seguito a tale disfatta, il comando tedesco fu costretto a far intervenire le riserve. Col passaggio del fronte i nazifascisti si macchiarono di crimini contro i civili nell’area di Montiano. Il giorno successivo all’uccisione del renitente alla leva Alfiero Butelli in località Tre Ponti (13 giugno), alcuni militi della 98. Legione GNR si recarono presso il podere Vignale, dove viveva il mezzadro Simone Mazzarelli con la sua famiglia. Vistisi rifiutare del vino, puntarono un moschetto contro il proprietario di casa e uccisero con alcuni colpi di pistola suo figlio Giuseppe, un diciannovenne presumibilmente renitente alla leva. Durante l’azione, Simone riuscì a fuggire per i campi nonostante gli spari dei fascisti. Poche ore dopo la sua abitazione fu saccheggiata e incendiata dai militi della 98. Legione GNR, che bruciarono anche il corpo di Giuseppe.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: furto e-o saccheggio
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: ritirata
--> Per saperne di più sulle tipologie
Estremi e note penali: Mantellassi venne denunciato insieme ad altri militi rimasti sconosciuti dalla Legione Territoriale dei CC RR di Livorno. Titolo del reato: omicidio, incendio e aiuto al nemico. Gli atti per l’istruttoria furono trasmessi all’Ufficio del PM presso la Sezione speciale della Corte d’Assise di Grosseto il 23 marzo 1946. Gli atti per l’istruttoria, trasmessi all’Ufficio del PM presso la Sezione speciale della Corte d’Assise di Grosseto il 23 marzo 1946, non furono mai restituiti. Il fascicolo su questo episodio (n° d’ordine 1165) è presente nell’elenco dei criminali nazifascisti in Italia, rinvenuto nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nelle note dell’elenco, che riportano gli estremi dell’invio dei fascicoli alle procure militari di competenza dopo il ritrovamento dell’armadio nel 1994, si legge “non luogo provvedere (28/11/1994)”.
Scheda compilata da Marco Grilli
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge
Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-05 23:12:56
Vittime
Elenco vittime
Mazzarelli Giuseppe, di anni 19, forse renitente alla leva, figlio del mezzadro del podere Vignale appartenente all’amministrazione agricola Vivarelli-Colonna.
Elenco vittime civili 1
Mazzarelli Giuseppe.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Lorenzo Mantellassi
Nome Lorenzo
Cognome Mantellassi
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile milite della 98. Legione GNR.
Note procedimento Mantellassi venne denunciato insieme ad altri militi rimasti sconosciuti dalla Legione Territoriale dei CC RR di Livorno. Titolo del reato: omicidio, incendio e aiuto al nemico. Gli atti per l’istruttoria furono trasmessi all’Ufficio del PM presso la Sezione speciale della Corte d’Assise di Grosseto il 23 marzo 1946. Gli atti per l’istruttoria, trasmessi all’Ufficio del PM presso la Sezione speciale della Corte d’Assise di Grosseto il 23 marzo 1946, non furono mai restituiti. Il fascicolo su questo episodio (n° d’ordine 1165) è presente nell’elenco dei criminali nazifascisti in Italia, rinvenuto nel cosiddetto “armadio della vergogna”. Nelle note dell’elenco, che riportano gli estremi dell’invio dei fascicoli alle procure militari di competenza dopo il ritrovamento dell’armadio nel 1994, si legge “non luogo provvedere (28/11/1994)”.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 98. legione GNR di Grosseto
Memorie
Memorie legate a questa strage
museo a Grosseto, ISGREC
Tipo di memoria: museo
Ubicazione: Grosseto, ISGREC
Descrizione: Mostra permanente dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isgrec): “Stragi nazifasciste nella provincia di Grosseto”, visitabile presso la sede dell’Isgrec in Via de’ Barberi 61, Grosseto.