Descrizione
Località Montieri, Montieri, Grosseto, Toscana
Data 20 gennaio 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini ragazzi 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: La renitenza alla leva fu un fenomeno rilevante in Maremma, aspramente combattuto dal Capo della provincia Ercolani. I giovani che rifiutarono di prendere le armi per il nuovo esercito della RSI costituirono spesso il nucleo iniziale di varie formazioni partigiane. Le bande maremmane svolsero attiva propaganda per portare i renitenti dalla loro parte, compiendo anche azioni dirette, quali il boicottaggio della consegna delle cartoline precetto e l’intervento armato per impedire la loro cattura. La lotta ai renitenti disposta da Ercolani fu durissima, comprendendo non solo i rastrellamenti, ma anche misure estreme quali l’arresto dei familiari. Ciò valse in particolare per il Comune di Montieri, dove l’insuccesso del primo bando Graziani (novembre 1943) fu evidentissimo. In seguito al fermo dei genitori di 13 renitenti, ordinato dallo stesso Ercolani, il 20 gennaio 1944 una folla inferocita, costituita prevalentemente da donne, si recò dinanzi alla sede del fascio e alla caserma dei carabinieri, invocando la liberazione degli arrestati. Contro i dimostranti furono sparati dalla finestra della casa del fascio alcuni colpi da arma da fuoco, che provocarono due vittime e un ferito. Come emerge dal “Processone” ai fascisti repubblicani della provincia, già dal 15 gennaio Ercolani aveva minacciato podestà e segretari politici di renderli responsabili per il mancato arruolamento dei giovani di leva, così come per il non arresto dei familiari dei renitenti. Pare inoltre che avesse dato ordine al segretario politico del PFR di Montieri, Engels Lombardi, di «tirar sulla gente come agli uccelletti» in caso di dimostrazioni. Il bando di Mussolini del 18 febbraio 1944 sancì la pena di morte per i renitenti. Il 22 marzo 1944 i partigiani delle Brigate Garibaldi “Guido Boscaglia” e “Spartaco Lavagnini” occuparono per una notte intera il paese di Montieri, con l’intenzione anche di vendicare i fatti del 20 gennaio. Nell’azione il segretario politico Lombardi fu ferito ma riuscì a fuggire. Nelle settimane seguenti i partigiani furono costretti a fare i conti con numerosi rastrellamenti.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
--> Per saperne di più sulle tipologie
Estremi e note penali: Engels Lombardi, fondatore e segretario politico del PFR di Montieri, fu imputato per duplice omicidio e lesioni dalla Corte d’Assise di Grosseto.
La Corte d’Assise di Grosseto condannò Lombardi a 30 anni di reclusione (16/12/1945). Non conosciamo gli esiti degli eventuali gradi successivi di giudizio.
Scheda compilata da Marco Grilli
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge
Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-11-17 18:58:07
Vittime
Elenco vittime
Giustini Delio, anni 13.
Mecacci Venanzio, anni 48, minatore.
Elenco vittime civili 2
Giustini Delio.
Mecacci Venanzio.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Engels Lombardi
Nome Engels
Cognome Lombardi
Ruolo nella strage Autore
Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano
Note responsabile fondatore e segretario politico del PFR di Montieri.
Note procedimento Fu imputato per duplice omicidio e lesioni dalla Corte d’Assise di Grosseto. La Corte d’Assise di Grosseto condannò Lombardi a 30 anni di reclusione (16/12/1945). Non conosciamo gli esiti degli eventuali gradi successivi di giudizio.
Memorie
Memorie legate a questa strage
museo a Grosseto, ISGREC
Tipo di memoria: museo
Ubicazione: Grosseto, ISGREC
Descrizione: Mostra permanente dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isgrec): “Stragi nazifasciste nella provincia di Grosseto”, visitabile presso la sede dell’Isgrec in Via de’ Barberi 61, Grosseto.