Descrizione
Località Piazza Piola e Viale San Michele del Carso, Milano, Milano, Lombardia
Data 21 agosto 1944 - 23 agosto 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Così descrisse i fatti Arturo Colombo: «era il 21 agosto del 1944, lunedì. La città, allora, viveva sotto l'incubo della guerra: una città sconvolta, semidistrutta dai bombardamenti, coi nazisti che la facevano da padroni, insieme agli sgherri della “Muti”. E, quasi non bastasse, pochi giorni prima, il 10 agosto, c'era stata l'incredibile fucilazione dei quindici patrioti a piazzale Loreto. «Poi tutto fu fermo, la città, il cielo, il fiato del giorno. Rimasero i carnefici soltanto, vivi davanti ai morti», scrisse Salvatore Quasimodo. I partigiani, intanto, tessevano la tela della Resistenza. E anche Mariolino Greppi aveva lasciato i suoi compagni dell'VIII Matteotti, per scendere a Milano in bicicletta e consegnare dei documenti segreti al comando generale. Poi, in piazza Piola, davanti all'edicola, aveva preso in cambio un pacco di giornali clandestini; ma qualcuno l'aveva notato e subito era scattato l'arresto e l’interrogatorio nell' ufficio della polizia “repubblicana”, presso la sede del gruppo rionale fascista “Tonoli” in via del Santo. Intanto, altri agenti erano andati a casa di Greppi: avevano raccolto una telefonata e, imitando la voce di Mariolino, avevano fissato con l'ignoto interlocutore un appuntamento al bar Motta di piazzale Baracca. E lì, all'ora stabilita, avevano fatto trasportare il giovane Greppi, lasciandolo apparentemente solo, sperando che permettesse di scoprire altri antifascisti. Ma Mariolino aveva subito intuito quello sporco gioco, preferendo una drastica scelta di campo. Di colpo se l'era data a gambe, saltando su uno dei pochissimi tram allora in circolazione. Il conduttore aveva capito cosa stava accadendo, e aveva tentato di accelerare, mentre i militi e gli agenti sparavano. Allora, per non coinvolgere quei poveracci incolpevoli e indifesi, ecco che il giovane Mario Greppi si gettò dalla piattaforma proprio davanti alla casa di via San Michele del Carso; forse sperava ancora di farla franca. Ma un brigatista gli sparò a bruciapelo, colpendolo in pieno petto. La corsa all' ospedale, per tentare di salvargli il polmone sanguinante, si rivelerà inutile. Nemmeno due giorni dopo, il 23 agosto, Mariolino morì».
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: punitivo
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Scheda compilata da GIOVANNI SCIROCCO E LUIGI BORGOMANERI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-10-12 06:41:25
Vittime
Elenco vittime
1. Mario Greppi, nato a Milano il 26 giugno 1920, caduto a Milano il 23 agosto 1944, studente, Commissario di Brigata nella formazione dei Fratelli di Dio, appartenente all\'VIII Brigata Matteotti.
Elenco vittime partigiani 1
Mario Greppi
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a via San Michele del Carso 5, Milano
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: via San Michele del Carso 5, Milano
Descrizione: Lapide a Milano in via San Michele del Carso, al numero civico 5
altro a Campo dei caduti, Angera
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Campo dei caduti, Angera
Descrizione: Memoria ad Angera, al Campo dei caduti
altro a Angera Municipio.
Tipo di memoria: altro
Ubicazione: Angera Municipio.
Descrizione: Memoria al municipio di Angera
luogo della memoria a Angera
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Angera
Anno di realizzazione: 1947
Descrizione: Fondazione Mario Greppi per le orfane dei partigiani e dei fascisti che, nata ad Angera nel 1947, rimase in attività fino ai primi anni 60.
commemorazione a Angera
Tipo di memoria: commemorazione
Ubicazione: Angera
Descrizione: Il 23 agosto, fino alla morte di Antonio Greppi avvenuta il 22 ottobre del 1982, l\'Anpi organizzava una visita al cimitero di Angera. Ora Mario Greppi, insieme ad altri due caduti Partigiani della zona, viene ricordato dal Comune di Angera con una corona di alloro nella cappella di famiglia e a Milano, il 23 agosto di ogni anno, viene deposta una corona sulla lapida, dove una volta c’era la sua casa, e dove è stato ferito a morte, al numero 5 di Viale San Michele del Carso.