Descrizione
Località Meoste, Bagno a Ripoli, Firenze, Toscana
Data 2 luglio 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 3
Numero vittime uomini 3
Numero vittime uomini adulti 2
Numero vittime uomini anziani 1
Descrizione: La mattina del 2 luglio 1944, verso le 8, otto soldati tedeschi giungono a Meoste, frazione di Bagno a Ripoli. Li guida Umberto Calosi, ex caposquadra della MVSN. I militari si recano nella casa posta in via Roma 136 di Tullio Loisi, un contadino da tempo perseguitato dal Calosi e da altri fascisti repubblicani per non essersi voluto iscrivere al fascio locale e accusato di dare protezione ai partigiani. In assenza del Loisi, alla macchia, i tedeschi asportano da casa sua un costoso apparecchio radio, della biancheria e dei conigli. Subito dopo si spostano al numero 142 di via Roma, abitazione della famiglia Manzi che il Calosi aveva più volte accusato di dare ospitalità a partigiani. Giunti sull'aia, i tedeschi ed il Calosi intimano il fermo, armi alla mano, dei fratelli Giovanni e Pietro Simone e del figlio del primo, Aldo Manzi, mentre intimano ad Ida Bellucci, Anna Barbieri (moglie di Pietro Simone) e Taddei Margherita (una loro conoscente lì presente) di rimanere in casa e di chiudere le finestre. Uno dei soldati provvede inoltre a chiudere la porta d'ingresso. I tre uomini, incalzati dalle domande dei soldati tedeschi che chiedono di rivelargli dove hanno nascosto i partigiani, ne negano la presenza. Il Calosi, però, insiste nell'affermare il loro appoggio ai partigiani e, a seguito di un'ulteriore smentita, è sentito pronunciare da Ida Bellosi all'indirizzo dei Manzi la frase: “alla fucilazione”. Mentre un soldato tedesco comincia a perquisire la loro abitazione, il sedicenne Elio Manzi, fratello di Aldo, si allontana dalla casa, dicendo di recarsi a messa. Fermato da uno dei tedeschi è però lasciato andare su raccomandazione del Calosi. Quest'ultimo, ordina poi ad Aldo di recarsi presso l'abitazione della cognata a prendere alcuni indumenti personali che si fa consegnare poco prima di congedarsi. Verso le 9.30, Giovanni, Pietro Simone e Aldo Manzi vengono condotti dai tedeschi nel campo sottostante l'abitazione e fucilati di fronte ad un pagliaio. I loro corpi vengono poco dopo scoperti da Ida Bellucci precipitatasi fuori di casa all'udire degli spari. Nel primo pomeriggio dello stesso giorno un gruppo di tedeschi fa di nuovo sosta all'abitazione dei Manzi dove requisiscono 6 quintali di grano, vestiti, biancheria, animali ed altri generi.
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: punitivo
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Scheda compilata da Francesco Fusi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2021-01-04 11:05:10
Vittime
Elenco vittime
Manzi Aldo di Giovanni e di Bellucci Ida, nato a Londa (Firenze) il 08/08/1923, mezzadro.
Manzi Giovanni fu Ettore e fu Pieroni Clorinda, nato a Dicomano (Firenze) il 07/05/1889, mezzadro.
Manzi Pietro Simone fu Eletto e fu Pieroni Clorinda, nato a Dicomano (Firenze) il 28/10/1884, mezzadro.
Elenco vittime legate a partigiani 3
Manzi Aldo.
Manzi Giovanni.
Manzi Pietro Simone.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Umberto Calosi
Nome Umberto
Cognome Calosi
Ruolo nella strage Delatore
Note responsabile fu Angelo e Bacci Zelinda, nato l\'11/03/1895 a Bagno a Ripoli. Ex caposquadra della MVSN.
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Bagno a Ripoli, Meoste
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Bagno a Ripoli, Meoste
Anno di realizzazione: 1945
Descrizione: Il popolo di Meoste nel primo anniversario dell\'eccidio pose in prossimità de luogo dell\'uccisione una lapide in ricordo dei caduti.