Descrizione
Località Madonna delle Rose, Torricella Peligna, Chieti, Abruzzo
Data 26 dicembre 1943 - 27 dicembre 1943
Matrice strage Nazista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini adulti 1
Numero vittime uomini anziani 1
Descrizione: Antonio De Felice, testimone del delitto, e padre di Gino, nella denuncia del 4 ottobre 1944, resa ai carabinieri di Torricella Peligna, ricordava che la mattina del 26 dicembre si era allontanato insieme al figlio dalla masseria in cui erano sfollati, posta sotto Madonna delle Rose, per recarsi in un’altra masseria di loro proprietà, sita in contrada Salvari, al fine di recuperare beni ed oggetti.
Giunti nella piana di Madonna delle Rose furono avvistati e fermati da quattro soldati tedeschi, che chiesero loro i documenti. Dopo averli identificati strapparono i documenti e senza aggiungere altro spararono colpendo a morte il figlio Gino mentre Antonio rimase ferito alla guancia sinistra. Antonio nella denuncia riportava che insieme a loro si trovava Nicola D’Ulisse che, colpito alle spalle, morì il giorno successivo a seguito delle ferite riportate. [Fonte, Commissione Parlamentare 100/138]
Lo stesso episodio è riportato in un’altra sintetica ricostruzione dei carabinieri: Gino De Felice stava trasportando della biancheria su un asino quando venne fermato da cinque soldati tedeschi, «i quali messolo insieme al padre Antonio e a D’Ulisse Nicola, in linea di fronte, gli tirarono una raffica di mitragliatrice, uccidendo il padre e il D’Ulisse Nicola. Quest’ultimo morì il giorno seguente per le ferite riportate». I tedeschi si impadronirono sia dell’asino sia della biancheria. [Fonte, Commissione Parlamentare 9/144. È evidente l’errore riportato nella ricostruzione: Antonio DE FELICE non venne ucciso dal momento che denunciò l’episodio nell’ottobre del 1944, a morire fu invece suo figlio Gino].
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: furto e-o saccheggio
Tipo di massacro: ripulitura e desertificazione
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Estremi e note penali: Per l’omicidio di Gino De Felice e Nicola D’Ulisse la Procura generale militare del Regno aprì un procedimento a carico di ignoti militari tedeschi n. 813/66 R.G.
Il 19 dicembre 1966 la Procura generale militare della Repubblica ordinava l’archiviazione degli atti per impossibilità di identificare gli autori del fatto.
La documentazione è riportata nel fascicolo n. 100/138 della Commissione parlamentare d’inchiesta.
Annotazioni: Il 1° Battaglione aveva sotto comando anche il 3° Battaglione di Alta Montagna situato nell’area tra Torricella e Montenerodomo (Artese).
Nella vicina Casoli tra novembre e dicembre ’43 era operativo il Fallschirm-Jäger-Regiment 1 –III.
Esiste discordanza sul luogo di uccisione nel fascicolo Commissione Parlamentare 9/144 si parla di Pietragrossa contrada di Torricella Peligna, mentre nella denuncia contenuta nel fascicolo CPI 100/138 si parla di Madonna delle Rose.
Anche in riferimento alla professione dei De Felice ci sono delle discordanze: nel fascicolo della CPI 9/144 vengono definiti entrambi contadini. A Torricella Peligna gli abitanti ricordano che Antonio era sarto, mentre Gino era maestro elementare; così come riportato in http://www.torricellapeligna.com/SantAgata.htm «Gino De Felice, un giovane maestro elementare, che fu ucciso sotto gli occhi del padre Antonio, il sarto del paese». La professione di Antonio è confermata anche nel fascicolo della CPI 100/138.
Scheda compilata da Marco D’Urbano
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-08-22 11:19:49
Vittime
Elenco vittime
1. De Felice Gino, nato a Torricella Peligna il 21/11/1920, figlio di Antonio e Di Marino Maria, maestro elementare.
2. D’Ulisse Nicola, nato a Torricella Peligna il 04/02/1888, figlio di Vincenzo e D’Ambrosio Nicoletta
Elenco vittime civili 2
De Felice Gino,
D’Ulisse Nicola
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Torricella Peligna
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Torricella Peligna
Anno di realizzazione: 1961
Descrizione: Torre ai caduti civili della seconda guerra mondiale ideata da Attilio Calabrese ed inaugurata nel settembre del 1961. Si trova nel punto più alto del paese. Ricorda il sacrificio delle vittime civili avvenuto durante l’occupazione tedesca. Alta circa 20 metri con basamento di pietra e ringhiera finemente lavorata, alla base reca scolpiti i nomi delle vittime, fra cui anche coloro che morirono nell’eccidio di Sant’Agata del 21 gennaio 1944.
monumento a Cimitero di Torricella Peligna
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Cimitero di Torricella Peligna
Anno di realizzazione: 1962
Descrizione: Monumento ossario dedicato ai caduti civili della seconda guerra mondiale situato all’interno del cimitero. Fu promosso da Attilio Calabrese, dal parroco Francesco Di Pasqua con il contributo dei cittadini di Torricella e dell’amministrazione comunale. Inaugurato nel 1962 conserva i resti delle vittime civili. Sulle 2 lastre di marmo sono incisi i nomi delle vittime, compresi coloro che morirono nell’eccidio di Sant’Agata del 21 gennaio 1944.
onorificenza alla città a Torricella Peligna
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Ubicazione: Torricella Peligna
Anno di realizzazione: 1976
Descrizione: Il 30 Marzo del 1976 il comune di Torricella Peligna è stato insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione. «Per oltre nove mesi oppose fiera resistenza alla tracotanza delle forze tedesche e fasciste di occupazione. La popolazione sostenne apertamente e validamente la formazione del Gruppo Patrioti della Maiella ed alla intimazione di evacuazione dell’abitato oppose netto rifiuto. Sacrifici sofferti in vite umane barbaramente stroncate, deportazioni, vessazioni e distruzioni di ogni sorta non valsero a piegare la resistenza. Nella lotta partigiana i suoi cittadini seppero dare generoso ed efficace contributo di combattenti di sangue e di valore alla causa della libertà della Patria». Zona di Torricella Peligna Settembre 1943-Giugno 1944.