Santa Cecilia, Francavillla al Mare, 30.12.1943

(Chieti - Abruzzo)

Descrizione

Località Santa Cecilia, Francavilla al Mare, Chieti, Abruzzo

Data 30 dicembre 1943

Matrice strage Nazista

Numero vittime 20

Numero vittime uomini 20

Numero vittime uomini ragazzi 1

Numero vittime uomini adulti 18

Numero vittime uomini anziani 1

Descrizione: La mattina del 30 dicembre truppe tedesche procedevano allo sfollamento della collina di Santa Cecilia, ordinando alla popolazione di dirigersi verso Chieti, e al prelevamento di uomini dalle campagne per impegnarli in lavori coatti.

Carmela Gattone, assieme alla sorella e alla cognata, recuperava viveri per nasconderli nella casa situata in fondo ad un vallone. Un soldato tedesco a cavallo, probabilmente ubriaco, seguiva la ragazza nei suoi numerosi viaggi: avendo capito le intenzioni del soldato Carmela si rifugiò nella stalla con la sorella e la madre. Il soldato entrò e cercò di portarla via, ma il padre di lei, sentendo le grida, accorse e accoltellò l'aggressore più volte. Tuttavia il soldato riuscì a fuggire e a portarsi verso il ciglio della strada principale, dove lo trovarono i suoi commilitoni. Nel primo pomeriggio truppe tedesche si diramarono nella zona in cerca dei responsabili della morte del camerata, perquisendo case e stalle alla ricerca dell'arma del delitto.

L'eccidio accadde in due momenti diversi: i primi, 11 uomini rastrellati dai tedeschi tra gli sfollati di passaggio e i lavoratori coatti, furono condotti presso il comando tedesco (Villa Perenich) e trucidati in un vallone; gli altri 9 furono uccisi da un maresciallo tedesco ventiseienne, Ehlers Arnold, che, accorso nei pressi della casa della famiglia Calvi dove si trovavano altri civili impegnati nel lavoro coatto, iniziò a sparare a chiunque vi si trovasse. I sopravvissuti furono costretti a seppellire i cadaveri dei loro compagni in un letamaio situato dietro l'abitazione.

Le procedure per riesumare e rendere omaggio alle vittime della strage iniziarono nell'agosto del 1944, furono portate avanti dal Commissario Prefettizio Domenico De Monte. Il 9 agosto del 1944 i cadaveri furono riesumati, la cerimonia funebre si svolse nella chiesa di Sant'Antonio.
Grazie a documentazione alleata recentemente declassificata, l'episodio può essere ricondotto all'operazione SIMCOL (vedi “Unità alleate coinvolte”). In questo nuovo scenario la rappresaglia non sarebbe da ricondurre al tentativo di stupro ma al rifugio dato ai due marconisti e al wireless set che cercavano di nascondere.

Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: stupro

Tipo di massacro: rappresaglia
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: L'avvocato Ferruccio De Medio, figlio di Giuseppe e fratello di Pietro De Medio, vittime della strage, il 16 marzo del 1947, in occasione del processo all'ex feld maresciallo tedesco Kesserling, si costituì parte civile in qualità di Presidente della sezione locale dell'Associazione Nazionale delle famiglie dei martiri trucidati dai nazi-fascisti, sollecitato dall'ANPI (comitato provinciale di Chieti). Tuttavia l'iniziativa non fu portata a termine.

L'avvocato Ruggeri Vittorio, con il Comitato Ricerche Storiche di Francavilla al Mare e il Codacons, a dicembre del 2014, in corrispondenza del 71° anniversario della strage ha dichiarato di voler creare un comitato parenti delle vittime per richiedere un risarcimento danni alla Germania.

Annotazioni: Doppia rappresaglia: i primi undici furono rastrellati e fucilati; il secondo gruppo, composto da 9 uomini che si trovavano a casa Calvi per lavorare, fu vittima della furia del maresciallo Ehlers Arnold, che, venuto a conoscenza della morte del commilitone, iniziò a sparare all'impazzata contro gli italiani che aveva davanti.
Nel secondo caso, dunque, non si tratta di una vera e propria fucilazione: gli uomini non vengono rastrellati per essere uccisi, ma si trovano già in loco; non vengono messi in fila, ma vengono sorpresi sulle scale dell'abitato, nei pressi della casa; non c'è un plotone di esecuzione, ma un gruppo di soldati che giunge sparando all'impazzata. Nella descrizione di Lorito, sopravvissuto alla seconda strage, la scena è così descritta: «immediatamente seguiti da scoppi di bombe a mano, raffiche di mitra, colpi di pistola, invocazioni d’aiuto, lamenti, un inferno, insomma. Le armi sparavano e sembravano non scaricarsi mai, tanto erano continui i colpi».

Nella relazione che il capitano Eros Compagnucci Compagnoni, delegato del Patriot Branch per la provincia di Chieti, consegna all'Allied Control Commission si fa riferimento a due compagnie di paracadutisti. Secondo il database redatto da Carlo Gentile all'epoca della strage erano presenti sul territorio francavillese il 1° reggimento della I e II divisione paracadutisti (Fallschirm-Jäger-Regiment 1, Bataillon I e Bataillon II) e il 3° reggimento della I divisione paracadutisti (Fallschirm-Jäger-Regiment 3, Bataillon I).
È molto probabile, dunque, che i responsabili siano i soldati dello stesso reggimento che poco più di un mese prima si era macchiato della strage di Pietransieri: il 1° reggimento della I divisione paracadutisti (Palombaro, Limmari di Pietransieri e le stragi di civili nell'abruzzo del 1943).
La supposizione è confermata dalle numerose testimonianze dei sopravvissuti, che descrivono “paracadutisti tedeschi” e “paracadutisti austriaci”(di reparti di battaglioni bavaresi e austriaci nel territorio francavillese parla anche Scalzitti), e dalla dichiarazione dell'ex paracadutista dell'11ª compagnia, che comprova la presenza del reggimento a Francavilla nel mese di dicembre.
Nell'elenco redatto da De Simone viene indicata come responsabile della strage la Wehrmacht, senza però specificare il reparto (come invece avviene per gli altri casi); mentre negli Atti della Commissione parlamentare d'inchiesta gli accusati sono “ignoti soldati delle SS”.

Tra il 1969 e il 1970 Giuseppe Iacone, fratello di una delle vittime, da sempre alla ricerca dei responsabili della strage, intraprese una corrispondenza con Valentin Feuerstein, generale del 51° Corpo delle forze alpine, per chiedere informazioni sulle fucilazioni da lui ordinate il 30/12/1943. Feuerstein rispose dichiarando di non ricordare le unità in funzione in quel periodo a causa dei continui cambiamenti (la corrispondenza è riportata in Iacone, Santa Cecilia).

Nella bibliografia il numero delle vittime varia: nell'elenco di De Simone risultano 24 vittime (20 uomini, dal conteggio avanzano così 4 vittime); Antonio Lorito e Laura De Medio nelle loro testimonianze parlano di 21 vittime; Scalzitti parla di morti tra i soldati tedeschi e inserisce nella lista anche Michele Ciamarone (che fu sì fucilato dai tedeschi, ma in altro contesto); Rosito pur rilevando che nel settembre del 1944 furono disseppelliti solo 20 corpi, ipotizza che la ventunesima vittima possa essere un anziano che passava nei pressi del luogo della strage.
Nelle delibere comunali inerenti la richiesta della medaglia d'argento e, successivamente, d'oro le vittime sono sempre 21: compare nella lista il nome di D'Onofrio Antonio; ma da una ricerca nei cedolini dell'anagrafe l'unico D'Onofrio Antonio risulta essere morto il 20/01/1944, con atto di morte registrato nel Comune di Chieti. Il numero 21 ricorre anche in una via intitolata alle vittime: “Via dei XXI martiri”(oggi “Largo dei XXI martiri”), tuttavia sulle lapidi compaiono sempre solo 20 nominativi (non compare quello di D'Onofrio Antonio).
Di fatto oltre agli uomini seppelliti sulla collina di Santa Cecilia, possono essere ricondotte alla strage anche le morti di Valentini Nicola, nonno di Carmela Gattone (forse il signore anziano a cui fa riferimento Rosito), Carlotti Aldo, sopravvissuto alla strage che, impazzito per lo schok, morì in giovane età, e forse anche Palazzo Giacomo, fuggito dall'eccidio e ritrovato morto nel gennaio del 1944.

Nella bibliografia il numero delle vittime varia: nell'elenco di De Simone risultano 24 vittime (20 uomini, dal conteggio avanzano così 4 vittime); Antonio Lorito e Laura De Medio nelle loro testimonianze parlano di 21 vittime; Scalzitti parla di morti tra i soldati tedeschi e inserisce nella lista anche Michele Ciamarone (che fu sì fucilato dai tedeschi, ma in altro contesto); Rosito pur rilevando che nel settembre del 1944 furono disseppelliti solo 20 corpi, ipotizza che la ventunesima vittima possa essere un anziano che passava nei pressi del luogo della strage.
Il numero 21 ricorre anche in una via intitolata alle vittime: “Via dei XXI martiri”(oggi “Largo dei XXI martiri”); tuttavia sulle lapidi compaiono sempre solo 20 nominativi.
In effetti, oltre agli uomini seppelliti sulla collina di Santa Cecilia, possono essere ricondotte alla strage anche le morti di Valentini Nicola, nonno di Carmela Gattone, Carlotti Aldo, sopravvissuto alla strage che, impazzito per lo shock, morì in giovane età, e forse anche Palazzo Giacomo, fuggito dall'eccidio e ritrovato morto nel gennaio del 1944.

Per i documenti relativi a Peter Phillips e Donald Stewart (NA, WO 373/5/474; WO 373/5/475): la fruibilità pubblica delle citazioni per il conferimento della Distinguished Conduct Medal è avvenuta grazie alla declassificazione dei documenti. Tuttavia, ad una lettura approfondita, tale documentazione risulterebbe essere redatta in modo differente rispetto alle altre migliaia di citazioni. Di seguito sono riportati i punti salienti.

Nelle citazioni ufficiali per il conferimento di qualsiasi medaglia a personale delle forze armate britanniche impiegato durante la WWII erano riportati il luogo del Comune o il riferimento mappa per essere ancora più precisi. Nei due documenti testé citati sono assenti tali indicatori spaziali.
Non sono stati trascritti alcuni riferimenti temporali che possano contestualizzare l'azione.
Fattore ancor più chiaro che evidenzia la connessione tra i due soldati britannici e un'operazione altamente classificata è la presenza di una postilla assai rara, per non dire unica: “Reports by Major Anthony Deane – Drummond MC”. Nelle citazioni la prima firma che attestava la veridicità di quanto avvenuto era del Comandante dell'unità: nel nostro caso, infatti, è presente quella del Tenente Colonnello T.G.V. Stephenson (Commanding Officer, ufficiale comandante, 1st Airborne Divisional Signal). La postilla sovra citata annota come l'atto ufficiale sia stato compilato dal Maggiore Deane-Drummond (durante dell'Operazione Simcol fu posto come ufficiale di collegamento tra l'A Force e la Task Force), in mancanza di documenti ufficiali post operativi che attestino la partecipazioni dei due marconisti all'operazione. Per inciso, il documento di Dean- Drummond è quello testé citato, conservato presso gli archivi militari del Parachute Regiment (Airborne Assault: The archive of Parachute Regiment & Airborne Forces, 2 C3. 27.1.45: Personality Files of MAJOR GENERAL DEANE-DRUMMOND CD, DSO, MC).

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Vichi Luciano, figlio di una delle vittime, riteneva che la morte dei 20 civili fosse dovuta al comportamento della famiglia Gattone che, invece di nascondere il corpo del tedesco e avvisare la cittadinanza dell\'accaduto, fuggì per Giulianova. Come lui, molti altri francavillesi hanno accusato la famiglia Gattone dell\'accaduto. Tanto che, dopo la guerra, i Gattone lasciarono Francavilla. Carmela si sposò e si trasferì a Paitone nel Bresciano. Per quanto riguarda MESCHINI Arturo, convivono due testimonianze divergenti: la sorella di Meschini racconta che la mattina del 30 dicembre, verso le 10 del mattino una truppa di circa 15 tedeschi, entrò in casa, la saccheggiò e costrinse Arturo a trasportare i viveri presumibilmente verso il loro accampamento. Mentre Alessia Sciulli, riportando la testimonianza della zia Filomena, sorella di Michele (vittima), racconta che Meschini Arturo era con Michele Sciulli e Armando Vichi nel fienile della famiglia Sciulli quando i tedeschi li presero. Nella testimonianza di Alessia Sciulli si parla di un ragazzo di 12 anni chiamato Carlotta Giovanni, probabilmente è di Carlotti Aldo che la zia Filomena le aveva parlato e non di Carlotta Giovanni, che peraltro non compare né nei documenti né in altre testimonianze.

Scheda compilata da Martina Mancinelli, Francesco Di Cintio, Andrea Di Marco
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-04-09 15:36:03

Vittime

Elenco vittime

1. De Medio Giuseppe, anni 65, nato a Francavilla al Mare il 02/07/1978, ebanista
2. De Medio Pietro,anni 32, nato a Francavilla al Mare il 08/10/1912, figlio di De Medio Giuseppe, meccanico
3. Di Franco Antonio, anni 20, nato ad Augusta, figlio di Di Franco Giuseppe, sottotenente di fanteria dell\'esercito (dopo l\'armistizio si era recato a Francavilla da alcuni parenti), medico, sbandato
4. Di Meo Antonio, anni 35, nato a Manoppello il 18/01/1918, residente in Contrada Cerreto, aviere, sbandato
5. Ferraioli (o Ferraiolo) Roberto, anni 47, nato a Torrevecchia Teatina il 12/02/1896, residente a Miglianico, agricoltore
6. Galasso Dionino, anni 18, nato a Francavila al Mare il 07/09/1929, mezzadro
7. Germano Sebastiano, anni 41, nato ad Avola il 03/05/1903, Procuratore dell\'Ufficio del Registro
8. Iacone Ugo, anni 20, nato a Francavilla al Mare il 27/11/1923, figlio di Iacone Domenico, manovale
9. Leonzio Leandro, detto “de Pucenelle”, anni 23, nato a Francavilla al Mare il 04/12/1920, residente in Contrada Cerreto, esercente, militare di fanteria, sbandato
10. Leonzio Pietro, detto “Pierino”, anni 22, nato a Francavilla al Mare nell\'aprile del 1921, sposato il 4 novembre del 1943 con Cignelli Assunta, residente in Via San Bernardino, meccanico, arruolato nella marina, era in stanza a La Spezia: dopo l\'armistizio affondarono la nave e l\'11 settembre era già di ritorno a Francavilla
11. Matricardi Giuseppe, anni 34, nato a Francavilla al Mare il 03/10/1910, residente in Miglianico, figlio di Matricardi Franco, coniugato con Ippolito Antonia, agricoltore
12. Matricardi Rocco, anni 16, nato a Miglianico il 03/05/1927, figlio di Matricardi Franco
13. Meschini Arturo, anni 20, nato a Tollo il 30/11/1923 residente a Tollo, agricoltore, arruolato nell\'aeronautica è stato inviato ad Ascoli Piceno, dove si trovava al momento dell\'armistizio, militare sbandato
14. Pantaleone Ippolito, anni 32, nato a Miglianico il 18/06/2011, agricoltore
15. Rapini (o Rapino) Mario, anni 17, nato a Pescara, commerciante
16. Sciulli Michele, anni 18, nato a il 23/02/1925, residente in Contrada Cerreto, studente
17. Verzella Pasquale, anni 41, nato a Città Sant\'Angelo il 04/06/1902, residente a Miglianico, agricoltore, militare di fanteria, sbandato
18. Vichi Armando, anni 45, nato a Chieti il 01/01/1898, residente in Francavilla al Mare, sottoufficiale di Marina, sbandato
19. Zuccarini Raffaele, anni 35, nato a Manoppello il 17/03/1909, residente in Contrada Foro, contadino, chiamato in guerra si trovava in Sardegna il giorno dell\'armistizio, soldato sbandato
20. Zulli Giovanni, anni 43, nato a Francavilla al Mare l\'8/12/1901, residente in contrada Foro sulla statale Provinciale, carabiniere in servizio a Pineto

Elenco vittime civili 11

De Medio Giuseppe,
De Medio Pietro,
Ferraioli Roberto,
Galasso Dionino,
Germano Sebastiano,
Iacone Ugo,
Matricardi Giuseppe,
Matricardi Rocco,
Pantaleone Ippolito,
Rapini Mario,
Sciulli Michele

Elenco vittime carabinieri 1

Zulli Giovanni

Elenco vittime sbandati 8

Di Franco Antonio,
Di Meo Antonio,
Leonzio Leandro,
Leonzio Pietro,
Meschini Arturo,
Verzella Pasquale,
Vichi Armando,
Zuccarini Raffaele

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Fallschirm-Jäger-Regiment 1/1. Fallschirmjäger-Division

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Luftwaffe

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Arnold Ehlers

    Nome Arnold

    Cognome Ehlers

    Ruolo nella strage Autore

    Note responsabile Nato il 12 dicembre 1917, ufficiale maresciallo berlinese responsabile della seconda rappresaglia, morì il 31/12/1943 nello stesso luogo della strage per scoppio di granata

    Note procedimento L\'avvocato Ferruccio De Medio, figlio di Giuseppe e fratello di Pietro De Medio, vittime della strage, il 16 marzo del 1947, in occasione del processo all\'ex feld maresciallo tedesco Kesserling, si costituì parte civile in qualità di Presidente della sezione locale dell\'Associazione Nazionale delle famiglie dei martiri trucidati dai nazi-fascisti, sollecitato dall\'ANPI (comitato provinciale di Chieti). Tuttavia l\'iniziativa non fu portata a termine. Con la scoperta del cosiddetto “Armadio della vergogna” nella sede della Procura Militare di Roma (Palazzo Cesi), presso il Tribunale Militare fu aperto un procedimento a carico di ignoti soldati delle SS per “violenza con omicidio”(art. 13, 185 CPMG e 575 CP), ma verrà archiviato nel luglio nel 1996 (CPI, 9/157 e 43/9). L\'avvocato Ruggeri Vittorio, con il Comitato Ricerche Storiche di Francavilla al Mare e il Codacons, a dicembre del 2014, in corrispondenza del 71° anniversario della strage ha dichiarato di voler creare un comitato parenti delle vittime per richiedere un risarcimento danni alla Germania.

    Nome del reparto nazista Wehrmacht

    Nome del reparto Fallschirm-Jäger-Regiment 1/1. Fallschirmjäger-Division

  • Ulrich Klawunn

    Nome Ulrich

    Cognome Klawunn

    Ruolo nella strage Collaboratore

    Note responsabile Nato il 19 settembre 1924, caporale (Obergefreiter), paracadutista della Luftwaffe, soldato che tentò lo stupro, ucciso da Orazio Gattone

    Note procedimento L\'avvocato Ferruccio De Medio, figlio di Giuseppe e fratello di Pietro De Medio, vittime della strage, il 16 marzo del 1947, in occasione del processo all\'ex feld maresciallo tedesco Kesserling, si costituì parte civile in qualità di Presidente della sezione locale dell\'Associazione Nazionale delle famiglie dei martiri trucidati dai nazi-fascisti, sollecitato dall\'ANPI (comitato provinciale di Chieti). Tuttavia l\'iniziativa non fu portata a termine. Con la scoperta del cosiddetto “Armadio della vergogna” nella sede della Procura Militare di Roma (Palazzo Cesi), presso il Tribunale Militare fu aperto un procedimento a carico di ignoti soldati delle SS per “violenza con omicidio”(art. 13, 185 CPMG e 575 CP), ma verrà archiviato nel luglio nel 1996 (CPI, 9/157 e 43/9). L\'avvocato Ruggeri Vittorio, con il Comitato Ricerche Storiche di Francavilla al Mare e il Codacons, a dicembre del 2014, in corrispondenza del 71° anniversario della strage ha dichiarato di voler creare un comitato parenti delle vittime per richiedere un risarcimento danni alla Germania.

    Nome del reparto nazista Wehrmacht

    Nome del reparto Fallschirm-Jäger-Regiment 1/1. Fallschirmjäger-Division

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • monumento a Piazza della Rinascita, Francavilla al Mare

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Piazza della Rinascita, Francavilla al Mare

    Anno di realizzazione: 1962

    Descrizione: Piazza della Rinascita: Obelisco dedicato ai morti della I e II guerra mondiale, 1962 inaugurato il giorno in cui l\'onorevole Spadaro conferì la medaglia d\'argento a Francavilla. [Rimosso per edificare un nuovo monumento, mai realizzato].

  • monumento a Contrada Santa Cecilia, Francavilla al Mare

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Contrada Santa Cecilia, Francavilla al Mare

    Anno di realizzazione: 1975

    Descrizione: Contrada Santa Cecilia: Monumento in ricordo dei martiri di Santa Cecilia, 1975, giunta Sante De Toma, progetto dell\'Architetto Germano Prosdocimi, messa in opera della Ditta Liberatoscioli di Pescara. Demolito nel 2013 per far posto alla nuova lapide.

  • lapide a Palazzo Mumi, Francavilla al Mare

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Palazzo Mumi, Francavilla al Mare

    Anno di realizzazione: 1970

    Descrizione: Lapide commemorativa sulla facciata del vecchio Comune (Palazzo Mumi), scritta dal Prof. Umberto Russo: «Francavilla al Mare / Medaglia d\'argento al Valor Civile / Lembo d\'Italia / che l\'immane bufera della guerra / dall\'ottobre 1943 al giugno 1944 / tormento devasto distrusse / risorta a nuova vita / per amore il lavoro il sacrificio paziente dei suoi figli / a perenne testimonianza che agli uomini la pace sola può rendere ciò che l\'odio ha sotratto / MCMLXX», inaugurata il 22 dicembre 1970, messa in opera Ditta Liberatoscioli di Pescara. [Rimossa e conservata nelle adiacenze della torre di Ciarrapico].

  • monumento a Chiesa di San Franco, Francavilla al Mare

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Chiesa di San Franco, Francavilla al Mare

    Descrizione: Chiesa di San Franco: monumento dedicato ai martiri della II guerra mondiale, realizzato dallo scultore Cascella.

  • lapide a Comune di Francavilla al Mare

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Comune di Francavilla al Mare

    Descrizione: Comune di Francavilla: lapide commemorativa per i “trucidati dai tedeschi”.

  • lapide a Contrada Santa Cecilia, Francavilla al Mare

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Contrada Santa Cecilia, Francavilla al Mare

    Anno di realizzazione: 2013

    Descrizione: Contrada Santa Cecilia: lapide con i nomi delle vittime e monumento, inaugurato a dicembre del 2013 per 70° anniversario della strage.

  • altro a

    Tipo di memoria: altro

    Anno di realizzazione: 1968

    Descrizione: 1968-1969 Mostra fotografica sulle distruzioni belliche e i fatti di Santa Cecilia, allestita da Giuseppe Iacone presso il Palazzo Sirena, in collaborazione con l\'Amministrazione Comunale.

  • onorificenza alla città a Francavilla al Mare

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Ubicazione: Francavilla al Mare

    Anno di realizzazione: 1960

    Descrizione: 1960 riconoscimento di Città Martire e medaglia d\'Argento al Valore Civile da parte del Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi, con la seguente motivazione: «Sopportava con animo fiero numerosi bombardamenti che causavano morti e distruzioni, offrendo nobile esempio di strenuo coraggio e di devozione alla Patria.» (G.U. n. 180 del 13 luglio del 1960).

  • onorificenza alla città a Francavilla al Mare

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Ubicazione: Francavilla al Mare

    Anno di realizzazione: 1984

    Descrizione: 1984 medaglia d\'oro al Valore Civile, rilasciata con decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, con decreto presidenziale del 15 giugno 1984 e consegnata dal Presidente del Consiglio Bettino Craxi, con la seguente motivazione: «Ridente cittadina degli Abruzzi gravemente provata nell\'ultimo conflitto mondiale da spaventose rappresaglie del nemico invasore. Resisteva impavida alle più dure sofferenze e contrastando l\'offesa sopportava con fiero coraggio le più rovinose distruzioni e la crudele perdita di vite umane. Mai piegando la sua fede in una Italia migliore offriva magnifico esempio di patriottismo e di devozione alla Patria.»

  • commemorazione a Francavilla al Mare

    Tipo di memoria: commemorazione

    Ubicazione: Francavilla al Mare

    Descrizione: Ogni anno il 30 dicembre, Francavilla si riunisce per commemorare le vittime: la cerimonia prevede la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti, una messa in suffragio dei 20 martiri e una mostra fotografica delle vittime e di Francavilla nella Seconda Guerra Mondiale.

  • commemorazione a Francavilla al Mare

    Tipo di memoria: commemorazione

    Ubicazione: Francavilla al Mare

    Anno di realizzazione: 2007

    Descrizione: Il 26 gennaio del 2007 in occasione della Giornata della Memoria, si è svolta una commemorazione delle vittime di Santa Cecilia con gli alunni della terza media e della quinta elementare.

Immagini delle memorie di pietra
Bibliografia


Baccili Luigi, Abruzzo Kaputt, S. Atto, Teramo, 1975, pp. 57-58

Di Rico Francesco Elia, Chieti nel periodo dell'occupazione tedesca – settembre 1943 giugno 1944, Palmerio, Guardiagrele, 1949, p. 60

Felice Costantino, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, Donzelli Editore, Roma, 2014, pp. 137-138

Iacone Giuseppe, Santa Cecilia 30 dicembre 1943 – 30 dicembre 2008, Francavilla al Mare, con la collaborazione dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione - Città di Francavilla al Mare, Centro Studi Michettiano, 2007

Iacone Giuseppe, Kaputt!- Francavilla dal Fascismo alla Resistenza, Emidio Luciani, Francavilla al Mare 1983

Iacone Giuseppe, Francavilla e i suoi martiri

Nativo Giovanni, La guerra in Abruzzo, Itinerari, Lanciano, 1983

Nicola Palombaro, I Limmari di Pietransieri e le stragi di civili nell'Abruzzo del 1943: l'alba della "normalità del male", in Francesco Soverina (a cura di), 1943. Mediterraneo e Mezzogiorno d'Italia, Viella, Napoli, 2015

Patricelli Marco, I banditi della libertà, Utet, Torino, 2005, p. 113

Perenich Angelina, Francavilla 1943-1947, ricordi e note di Angelina Perenich, Tipografia D'Argento, Francavilla al Mare, 1973, pp. 20-21

Rosito Giovanni, L'eccidio di Santa Cecilia a Francavilla al Mare, in Rivista Abruzzese di Studi Storici dal fascismo alla resistenza, 1983 anno IV, nn. 2-3, pp. 141-150

Rosito Giovanni, La guerra continua!, Il Cenacolo, Francavilla al Mare 1994

Rosito Giovanni, Francavilla al Mare. L'inverno più lungo, Tipografia “La Stampa”, Pescara, 2012, pp. 22-25 e 28

Russo Umberto (a cura di), Francavilla nella Storia e nell'arte, aggiornamento dell'opera di Teodorico Marino, Francavilla al Mare, 1986, p. 581

Scalzitti Angelo, Il quarantatre: l'invasione tedesca in Abruzzo, Circolo Letterario, Sulmona, 1976, p. 113

La mia guerra. Parlano i testimoni, a cura di Luana Rovini e Maurizio Piccinino, Il Centro, Nuova Cesat, Firenze

E dopo lo stupro la strage «Italiani, tutti Kaputt!», di Romolo Vitelli, in «L'Unità», anno 85 n. 6 del 7 gennaio 2008

Studi e testimonianze sul fascismo e 2° guerra mondiale, a cura del Comune di Francavilla al Mare e del Liceo Scientifico “A. Volta”

Franceschelli Max, La Guerra in Casa, Edicola, 2006

Friedrich Andrae, La Wehrmacht in Italia. La guerra delle forze armate tedesche contro la popolazione civile 1943-1945, Editori Riuniti, 1997, pag. 117;

Gerhard Schreiber, La vendetta tedesca 1943-1945. Le rappresaglie naziste in Italia, Mondadori Editori, 2000, pag. 162;

Sitografia


http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/golpdf/uni_2008_01.pdf/07POL08A.PDF&query= (consultato il 02/12/2014)

http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o31547:e1 (consultato il 02/12/2014)

http://www.francavillalmare.com/pagbellum/pagmod5.html (consultato il 02/12/2014)

http://www.lacollinadisantacecilia.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2&Itemid=3 (consultato il 02/12/2014)

http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/stragi.htm (consultato il 02/12/2014)

http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2013/12/29/news/nuovo-monumento-ai-martiri-di-santa-cecilia-1.8381353 (consultato il 07/01/2015)

http://www.codacons.it/articoli/eccidio_di_santa_cecilia_i_parenti_chiedono_i_danni_273815.html (consultato il 10/01/2015)

http://paradata.org.uk/ Edito da Francesco Di Cintio e Harvey Grenville. (database sul Reggimento Paracadutisti e sulle forze aviotrasportate britanniche dal 1940 ai giorni nostri).

Franceschelli Max, La Guerra in Casa, Edicola, 2006

Fonti archivistiche

Fonti

Archivio comunale di Francavilla al Mare, Ufficio dello Stato Civile, registri degli atti di morte degli anni 1943-1945; Ufficio Anagrafe; Ufficio Archivio Deliberazione della Giunta Municipale (n. 24 del 10/02/1960 e n. 1015 del 23/12/1982).

Archivio centrale dello Stato, Allied Control Commission, relazione Compagnucci Compagnoni, s. 245, bob. 1230 B, fot. 41.0, fasc. 67.

Airborne Assault: The archive of Parachute Regiment & Airborne Forces, 2 C3. 27.1.45: Personality Files of MAJOR GENERAL DEANE-DRUMMOND CD, DSO, MC

Elenco Stragi De Simone

NA, WO 373/5/474; WO 373/5/475

BUNDESARCHIV MILITARCHIVE (Freiburg im Breisgau)

RH 24-76/7 77 Generalkommando LXXVI Panzerkorp Abt.C Bericht fur der zeit vom 1 – 10.01.1944;
RH 24-76/7 76b Art. Stellungskarte stand 7.1.1944
RH 24-76/7 82a Lagenkarte 1.Fsch.Jg.Div. Stand 21.1.1944
BW 57/69 Verlustlisten Fsch.Pz.Jg.Abt. 1 19.11.1943 – 10.02.1944

Database Commissione storica italo-tedesca – Atti della Commissione parlamentare di inchiesta, 0009_157 e 0043_9

Database Carlo Gentile