Descrizione
Località Gamberale, Gamberale, Chieti, Abruzzo
Data 4 febbraio 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini adulti 2
Descrizione: Dopo l’annuncio dell’armistizio e con la stabilizzazione del fronte lungo il corso del Sangro, i Comuni dell’alto vastese furono direttamente coinvolti nel conflitto dal precoce sopraggiungere delle divisioni tedesche: i soldati germanici, infatti, predisponendo le linee di difesa per contenere l’offensiva alleata, iniziarono una sistematica opera di spoliazione e di distruzione delle infrastrutture, con il deliberato intento di ritardare quanto più possibile l’avanzata delle truppe nemiche. I militari tedeschi sfruttarono abilmente le caratteristiche morfologiche del terreno ricorrendo alla posa in opera di estesi sbarramenti minati, all’appostamento sulle alture per l’osservazione ed il tiro, nonché all’evacuazione e la distruzione degli abitati, dei ponti e delle strade a scopi bellici: in questo modo, per tutto l’inverno tennero il possesso della parte superiore della sponda sinistra del Sangro, controllando con continui pattugliamenti il territorio sulle direttrici Pizzoferrato-Palena e Civitaluparella-Montenerodomo. Sino alla definitiva ritirata delle truppe tedesche, le popolazioni subirono dunque sgomberi, requisizioni e violenze legate allo stanziamento del fronte e dell’esercito occupante.
È in questo contesto che, in territorio del Comune di Gamberale, matura la morte di Enrico Di Sciullo e Giovanni Pasquarelli, per i quali nel Libro dei Morti è riportata la dicitura “Sparato dai tedeschi”.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
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Annotazioni: Non è stato possibile risalire con certezza al reparto di appartenenza dei militari che si macchiarono della strage.
Nel mese di febbraio 1944 nella zona sono presenti la 1^ Divisione Paracadutisti, 1° Reggimento, 3° Battaglione artiglieria (1 FJD Fallschirm-Artillerie-Regiment 1Btl. III), di stanza a Gamberale dal gennaio al febbraio 1944; la 305^ Divisione di Fanteria (305 ID – 305. Infanterie-Division), di stanza nella zona di Pizzoferrato dal gennaio al marzo 1944.
In C. Gentile, La presenza tedesca in Italia (1943-1945) in http://194.242.233.149/ortdb/it/ortdb.html.
La ricostruzione degli eventi succedutisi a Pizzoferrato presenta delle difficoltà insormontabili dovute, essenzialmente, allo squilibrio tra i fatti di sangue riguardanti i civili e le vicende resistenziali che nella bibliografia esistente vengono risolte a favore delle seconde: la memoria delle innumerevoli uccisioni perpetrate dai tedeschi nel territorio comunale di Pizzoferrato è affidata, essenzialmente, al ricordo dei familiari e dei sopravvissuti o a pubblicazioni riguardanti fatti specifici, come ad esempio la strage di Natale 1943 avvenuta in contrada Turchi. La fonte più attendibile, attesa la mancata collaborazione del Comune nel fornire i dati richiesti relativi ai decessi tra l’8 settembre 1943 ed il 4 febbraio 1944 e le cause che li determinarono, risulta essere il Libro dei morti parrocchiale, dove, tuttavia, vi sono molte approssimazioni sui luoghi della morte, spesso indicati come “Campagna”: tenuto conto che le frazioni del paese sono Turchi, Collalto e Castiglione e che per la prima disponiamo di uno studio specifico che ha individuato i decessi ivi avvenuti, si deve dedurre che con la generica dicitura “Campagna” si intendano le restanti due frazioni, a volte riportate con le denominazioni dell’epoca o con i nomi delle località. Inoltre, nel Libro dei morti si perdono le modalità che caratterizzarono quelle vicende. Bisogna anche aggiungere che le morti causate direttamente o indirettamente dai tedeschi furono oltre 160, quasi il 15% della popolazione e che, a più riprese, il paese fu distrutto nella pressoché totalità per via della tattica della “terra bruciata”.
Vi è una seconda fonte che raccoglie i nomi delle vittime: si tratta di un documento redatto dal maggiore Valentino D’Aloisio, che fu a capo di una formazione partigiana che si formò ed operò in concomitanza della battaglia del 3 febbraio 1944, quando la WigForce, un reparto misto tra inglesi e partigiani della Banda Patrioti della Maiella guidata da Lionel Wigram, tentò senza successo di scacciare i tedeschi dal paese, comunque abbandonato nella notte successiva. L’elenco dei “Morti fucilati per rappresaglia” coincide in massima parte con l’elenco presente del Libro dei morti parrocchiale, ancorché si palesino delle incongruenze sulla data di morte di pochi nominativi: si è ritenuto, tuttavia, più attendibile quanto riportato da don Vincenzo Sammartino rispetto a quanto affermato da D’Aloisio.
Per quanto concerne le vittime indicate, si specifica che, in assenza di ulteriori informazioni, si è riportato il numero totale dei deceduti nella giornata: potrebbe, dunque, trattasi di uccisioni non collegate tra di loro.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Benché non vi siano commemorazioni specifiche di quanto accaduto, nella comunità di Pizzoferrato è ancora vivo il ricordo dei giorni dell’occupazione tedesca, che direttamente ed indirettamente fu causa di circa 160 decessi; uno spazio importante viene riservato per le vicende della Brigata Maiella, che proprio a Pizzoferrato combatté, insieme agli inglesi di Lionel Wigram, una delle più difficili e cruenti battaglie della sua importante storia.
Scheda compilata da Nicola Palombaro
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-11-23 23:32:11
Vittime
Elenco vittime
1. Di Sciullo Enrico fu Michele e fu Di Cesare Pasqua, nato a Pizzoferrato, anni 50, coniugato con Di Zio Carmina
2. Pasquarelli Giovanni fu Domenico e fu Di Paolo Domenica, nato a Pizzoferrato, anni 52, coniugato con Ragnelli Giovina
Elenco vittime civili 2
Di Sciullo Enrico,
Pasquarelli Giovanni
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Pizzoferrato
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Pizzoferrato
Descrizione: Pizzoferrato: lapide commemorativa per i caduti civili della Seconda guerra mondiale, in piazza San Rocco (Municipio)