Lupara, Montazzoli, 18.10.1943

(Chieti - Abruzzo)

Descrizione

Località Lupara, Montazzoli, Chieti, Abruzzo

Data 18 ottobre 1943

Matrice strage Nazifascista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Nell’ottobre 1943, Montazzoli vide avvicinarsi pericolosamente il fronte e, come tutti i paesi della zona, vide il continuo passaggio di numerosi reparti tedeschi, che si alternavano nella difesa delle postazioni della linea Barbara apprestata per far fronte alle truppe alleate, che diedero l’inizio alle operazioni belliche nella bassa valle del Trigno intorno al 20 ottobre, senza tuttavia ottenere, almeno inizialmente, apprezzabili risultati dal punto di vista militare. In quel periodo, nella zona vi furono atti di sabotaggio, soprattutto alle linee telefoniche che i tedeschi avevano apprestato.
I primi reparti tedeschi che sostarono a Montazzoli, uomini del II Battaglione della Fallschirm-Jäger-Regiment 3, giunsero il 13 ottobre, continuando l’opera di spoliazione iniziata in altre zone e terrorizzando la popolazione del paese. Ciononostante, vi fu chi, come Giuseppe Palferro, continuò a prodigarsi per portare in salvo gli ex prigionieri di guerra alleati, rifocillandoli e conducendoli oltre le linee del fronte attraverso percorsi montani, ubicati oltre i 1200 metri, ai più sconosciuti.
Intorno alla metà di ottobre, in contrada Lupara, si presentarono a Palferro due uomini dai vestiti laceri che affermarono di essere ricercati dai fascisti e dai tedeschi: senza indugiare oltre, accolse i due uomini, per i quali fu uccisa una pecora che fu successivamente condivisa con i prigionieri inglesi in attesa di passare il fronte. I due fuggiaschi, in realtà spie dei tedeschi, ben presto si allontanarono senza lasciare notizie né tracce. Il 18 ottobre, Palferro vide arrivare una pattuglia tedesca che chiese con insistenza dove fossero i prigionieri inglesi, ormai lontani ma che furono successivamente egualmente catturati : negò con decisione di averli visti fin quando i due fuggiaschi che aveva sfamato nei giorni precedenti si fecero avanti dai ranghi tedeschi, indicando il luogo in cui erano stati nascosti gli ex prigionieri alleati e denunciando Palferro, che subì un sommario processo che si concluse con la sua condanna a morte.
La fucilazione avvenne il 18 ottobre stesso presso il cimitero di Montazzoli, verso le ore 17, alla presenza del podestà e del maresciallo dei carabinieri.

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
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Estremi e note penali: Fu aperto il fascicolo n. 2049 R.G. a carico di ignoti militari tedeschi, presso la Procura generale militare del Regno – Ufficio procedimenti contro criminali di guerra tedeschi . Dopo la richiesta di archiviazione, giunta il 16/12/1966 per essere rimasti sconosciuti gli autori, il procedimento fu definitivamente archiviato con sentenza del 19/12/1966.
Non risultano procedimenti a carico dei due italiani.

Annotazioni: Dopo la fucilazione, il corpo di Palferro fu oggetto di scherno da parte dei militari tedeschi, che, benché già morto, crivellarono di colpi il corpo fino a scaricare i caricatori. Analoga cosa fece l’ufficiale che comandava il plotone, che infierì con la sua pistola di ordinanza.
In alcuni documenti custoditi presso l’AUSSME e nel fascicolo della CPI n. 9/98, il nominativo di Palferro viene erroneamente associato con quelli di Luigi Mele e Caterina Franceschelli, anch’essi morti in seguito alle angherie da parte di militari tedeschi ma in date e circostanze differenti.

Scheda compilata da Nicola Palombaro
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-11-24 00:52:27

Vittime

Elenco vittime

Palferro Giuseppe di Ambrogio e fu Gavato Anna, nato a Belmonte del Sannio il 16/12/1924, pastore

Elenco vittime civili 1

Palferro Giuseppe

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


II./Regiment 3/1. Fallschirm-Jäger-Division

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Luftwaffe

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Enrico D’Amore

    Nome Enrico

    Cognome D’Amore

    Ruolo nella strage Delatore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile Muratore, da Roma

    Note procedimento Non risultano procedimenti a suo carico. Secondo la deposizione di Ettore Tedesco, relativa agli omicidi di Luigi Mele e Caterina Franceschelli, Mario Donati ed Enrico D’Amore, che dopo la fucilazione si trattennero alcuni giorni a Montazzoli, ricevettero un compenso di £ 1500 per la delazione.

  • Mario Donati

    Nome Mario

    Cognome Donati

    Ruolo nella strage Delatore

    Stato individuato sulla base di indagine o di procedimento italiano

    Note responsabile Muratore, da Roma

    Note procedimento Non risultano procedimenti a suo carico. Secondo la deposizione di Ettore Tedesco, relativa agli omicidi di Luigi Mele e Caterina Franceschelli, Mario Donati ed Enrico D’Amore, che dopo la fucilazione si trattennero alcuni giorni a Montazzoli, ricevettero un compenso di £ 1500 per la delazione.

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a Rampa SS. Salvatore, Belmonte del Sannio

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Rampa SS. Salvatore, Belmonte del Sannio

    Descrizione: Esiste una lapide in Belmonte del Sannio, luogo natio di Palferro, sito nella Rampa SS. Salvatore, con la seguente dicitura: PALFERRO GIUSEPPE N. IL 16-12-124 TRUCIDATO DAI NAZISTI IL 18-10-1943

Bibliografia


Sitografia


http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=17690

Fonti archivistiche

Fonti

CPI, 9/98
CPI, 100/146
AUSSME, n. 1/11, b. 2132 bis