Turchi, Pizzoferrato, 25.12.1943

(Chieti - Abruzzo)

Descrizione

Località Turchi, Pizzoferrato, Chieti, Abruzzo

Data 25 dicembre 1943

Matrice strage Nazista

Numero vittime 10

Numero vittime uomini 10

Numero vittime uomini adulti 4

Numero vittime uomini anziani 6

Descrizione: Dopo l’annuncio dell’armistizio e con la stabilizzazione del fronte lungo il corso del Sangro, i Comuni dell’alto vastese furono direttamente coinvolti nel conflitto dal precoce sopraggiungere delle divisioni tedesche: i soldati germanici, infatti, predisponendo le linee di difesa per contenere l’offensiva alleata, iniziarono una sistematica opera di spoliazione e di distruzione delle infrastrutture, con il deliberato intento di ritardare quanto più possibile l’avanzata delle truppe nemiche. I militari tedeschi sfruttarono abilmente le caratteristiche morfologiche del terreno ricorrendo alla posa in opera di estesi sbarramenti minati, all’appostamento sulle alture per l’osservazione ed il tiro, nonché all’evacuazione e la distruzione degli abitati, dei ponti e delle strade e mantenendo, così, per tutto l’inverno il possesso della parte superiore della sponda sinistra del Sangro. Sino alla definitiva ritirata delle truppe tedesche, le popolazioni subirono dunque sgomberi, requisizioni e violenze legate allo stanziamento del fronte e dell’esercito occupante.
È in questo contesto che matura la strage nel giorno di Natale a Turchi, nel Comune di Pizzoferrato.
Intorno alle 8 della mattina del 25 dicembre 1943, proveniente da Gamberale, una pattuglia tedesca armata di tutto punto racimolò in vari casolari otto uomini, strappati alle famiglie con la promessa che, terminato il turno di lavoro per cui erano stati prelevati, sarebbero tornati a casa. Le cose, invece, andarono in maniera differente: condotti al Casale Fracassi, in località Coste, gli otto uomini furono costretti ad entrare nella stalla di proprietà di Felice Pasquarelli e, senza troppi convenevoli, furono mitragliati. Si salvò, perché caduto sotto i cadaveri degli altri sette uomini, il solo Domenico Di Matteo, che, benché ferito, riuscì ad allontanarsi dal luogo del massacro, in ciò agevolato dalla prosecuzione dell’azione dei militari germanici che raggiunsero altri casolari prelevando, con la medesima motivazione del lavoro, Pietro Di Matteo (71 anni), Antonio Pasquarelli (44 anni), Giulio Rosato (76 anni) e Domenico Sannicandro (46 anni): alla Tavernara, anch’essa in località Coste, avvenne la loro fucilazione. I corpi dei caduti furono recuperati soltanto nella primavera del 1944.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: incendio di abitazione

Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri

Tipo di massacro: ripulitura e desertificazione
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Estremi e note penali: Fu aperto il fascicolo n. 1014 presso la Procura militare del Regno di Napoli – ufficio procedimenti contro criminali di guerra tedeschi a carico di “Certo – Gino – (squadrista, da Perugia) ed altri ignoti napoletani” e a carico di “Ignoti militari tedeschi appartenenti alla S.S.” per il reato di aggressione e rapina – commessa da certo Gino” nonché per “Violenza con omicidio contro privati previsto dall’art. 185 C.P.M.G.”, successivamente trasmesso alla Procura militare di Roma ed iscritto il 28/12/1994 sul registro mod. 45 con il numero 800/C/94. Dopo l’archiviazione provvisoria, decretata il 14/01/1960 dal procuratore Santacroce, fu disposta la definitiva archiviazione in data 23/07/1996.

Annotazioni: Benché nella denuncia di Giuseppina De Palatis, vedova del generale Carmine Di Lallo, si affermi che il massacro fu compiuto da una pattuglia di SS, si può ragionevolmente ritenere che i responsabili vadano individuati nella 1^ Divisione Paracadutisti, 3° Reggimento, 3° Battaglione (1 FJD Fallschirm-Jäger-Regiment 3 Btl. III), dal novembre 1943 al gennaio 1944 di stanza a Gamberale, a soli 3 km da Pizzoferrato (In C. Gentile, La presenza tedesca in Italia (1943-1945) in http://194.242.233.149/ortdb/it/ortdb.html).
Nella citata denuncia di Giuseppina De Palatis, emerge il ruolo di delatori di due squadristi, dei quali sono citati soltanto il nome di battesimo (Gino e Claudio) ed il luogo di provenienza (Perugia). Furono indicati tra i responsabili anche degli squadristi provenienti da Napoli, ma senza ulteriori precisazioni. I soli nominativi sono Gino e Claudio, quest’ultimo deceduto successivamente ai fatti di Turchi; ma l’indicazione del solo nome di battesimo impedisce qualsivoglia ipotesi sulla loro effettiva identità. Gli squadristi perugini e napoletani si resero responsabili di continue persecuzioni dei coniugi Di Lallo sin dai tempi in cui risiedevano a Sant’Angelo del Pesco: dopo lo sfollamento a Pizzoferrato si resero responsabili della denuncia di Carmine Di Lallo, di sentimenti antinazisti, il quale, dopo essersi speso per l’aiuto agli ex prigionieri alleati, avrebbe avuto in animo di costituire una formazione partigiana.
Vi sono versioni discordanti sulle motivazioni che portarono alla strage di Natale: in Marisa Colletti, Umberto Dante, Costantino Felice, “Pizzoferrato. Un paese in guerra”, le fucilazioni sarebbero scattate in seguito ad un rifiuto di collaborare alla realizzazione degli apprestamenti difensivi tedeschi; secondo Giovanna Di Cecco Di Marino, “Pizzoferrato. Eventi bellici 1943 – Ricordi e testimonianze” la causa sarebbe stata l’aver accertato, da parte tedesca, la volontà di Carmine Di Lallo di dare vita ad una formazione resistenziale. Pur nella necessità di sottolineare come precedentemente al Natale 1943 vi era stata l’uccisione di due soldati tedeschi lasciati di guardia ad un deposito tra Quadri e Pizzoferrato, letteralmente svuotato dagli autori della duplice uccisione, l’intera vicenda va inquadrata nella tattica della “terra bruciata” posta in essere dai tedeschi: in quella zona, infatti, si assiste alla distruzione della quasi totalità dei Comuni, oltre ad innumerevoli razzie di animali e beni. La circostanza, del resto, che nella sola Pizzoferrato vi siano stati oltre 160 morti riconducibili, direttamente e indirettamente, all’occupazione dell’esercito germanico (non solo fucilazioni ed uccisioni con armi da fuoco per futili motivi, ma anche vittime da cannoneggiamento e da mine antiuomo), induce a concludere che, se rappresaglia vi fu, questa deve essere necessariamente inquadrata in una ossessiva azione di distruzione e desertificazione.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): L’eccidio di Natale è ricordato soprattutto dai più anziani. La memoria di quei fatti è ancora viva.

Scheda compilata da Nicola Palombaro
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-11-26 22:41:39

Vittime

Elenco vittime

1. Di Lallo Carmine fu Lorenzo e fu Di Lucente Mariagiuseppa, nato a Sant’Angelo del Pesco il 19/12/1876, generale medico in congedo, anni 67, sfollato da Sant’Angelo del Pesco con la moglie, Giuseppina De Palatis, che nel corso dell’occupazione perderà due gemelli neonati per la mancanza di cibo, la suocera e due cognate. Più volte decorato al Valor militare (campagna di guerra italo-turca 1911-1912; campagna di guerra 1915-1918), nominato Commendatore nell’Ordine della Corona d’Italia per particolari benemerenze (RD 6 luglio 1939) e nell’Ordine Coloniale della Stella d’Italia di motu proprio sovrano (RD 30 dicembre 1940), dal luglio 1931 assunse la titolarità del servizio sanitario comunale di Sant’Angelo del Pesco. Nel 2003 la Federazione Maestri del Lavoro d’Italia – Consolato regionale del Molise gli ha dedicato il concorso “1943-2003 Exodus. Sessant’anni sul filo della memoria. Premio Generale Medico Carmine Di Lallo”. E’ stato definito la personalità più eminente della vita di tutti i tempi del Comune di Sant’Angelo del Pesco.
2. Di Matteo Antonio fu Federico e fu Di Poccio Domenica, nato a Pizzoferrato, anni 65
3. Di Matteo Felice fu Nicola e fu D’Aquilante Fiorinda, nato a Pizzoferrato, anni 70
4. Di Matteo Pasquale fu Michele e fu Palmieri Di Matteo Maria, nato a Pizzoferrato, anni 75
5. Niro Giuseppe fu Nicola fu Palmieri Preziana , nato a Pizzoferrato, anni 55
6. Palmieri Giuseppe fu Sebastiano e di Pasquarelli Angela, nato a Pizzoferrato, anni 29
7. Pasquarelli Antonio di Felice e fu Pasquarelli Carmela, nato a Pizzoferrato, anni 44
8. Pasquarelli Felice fu Michele e fu Conicella Giacinta, nato a Pizzoferrato, anni 66
9. Rosato Giulio, nato a Pescocostanzo il 4/03/1868, anni 75, sfollato con la famiglia da Pescocostanzo
10. Sannicandro Domenico di Alfonso e fu Arbore Clementina, nato a Corato, anni 46, amico di Rosato, anch’esso sfollato con la famiglia da Pescocostanzo dove si era trovato per lavoro

Elenco vittime civili 9

Di Matteo Antonio,
Di Matteo Felice,
Di Matteo Pasquale,
Niro Giuseppe,
Palmieri Giuseppe,
Pasquarelli Antonio,
Pasquarelli Felice,
Rosato Giulio,
Sannicandro Domenico

Elenco vittime militari 1

Di Lallo Carmine

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


III./Regiment 3/1. Fallschirm-Jäger-Division

Tipo di reparto: Wehrmacht
Appartenenza: Luftwaffe

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • lapide a piazza San Rocco, Pizzoferrato

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: piazza San Rocco, Pizzoferrato

    Descrizione: Pizzoferrato: lapide commemorativa per i caduti civili della Seconda guerra mondiale, in piazza San Rocco (Municipio)

  • lapide a Casale Fracassi, in contrada Turchi, Pizzoferrato

    Tipo di memoria: lapide

    Ubicazione: Casale Fracassi, in contrada Turchi, Pizzoferrato

    Anno di realizzazione: 2005

    Descrizione: Pizzoferrato: lapide commemorativa della strage del 25/12/1943, al Casale Fracassi, in contrada Turchi (anno 2005, Amministrazione comunale)

  • monumento a Piazza Caduti, Sant’Angelo del Pesco

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Piazza Caduti, Sant’Angelo del Pesco

    Descrizione: Sant’Angelo del Pesco: Monumento ai caduti di guerra con lapide in memoria di Carmine Di Lallo, Antonio D’Ascenzo, Ondivio Mariani, Felice Lalli, Giuseppina Preziosi, Carmela Novelli, Maria Rosaria Novelli, Alfonso Novelli, Antonio Pasquarelli, in Piazza Caduti

  • altro a Sant’Angelo del Pesco

    Tipo di memoria: altro

    Ubicazione: Sant’Angelo del Pesco

    Descrizione: Sant’Angelo del Pesco: epigrafe su lapide cimiteriale, che recita: “Dott. Carmine Di Lallo / Gen.le medico n. riserva / All’alba del Natale 1943 / il tedesco invasore / con freddo cinismo / troncò la sua esistenza / spesa al servizio della Patria / e della più nobile missione umana / 19.12.1876 – 25.12.1943

  • commemorazione a Casale Fracassi, in contrada Turchi, Pizzoferrato

    Tipo di memoria: commemorazione

    Ubicazione: Casale Fracassi, in contrada Turchi, Pizzoferrato

    Anno di realizzazione: 2013

    Descrizione: Nel 2013 al Casale Fracassi vi è stata la solenne commemorazione in occasione del 70° anniversario della strage. I fatti accaduti durante il periodo di occupazione tedesca sono ricordati nelle ricorrenze civili e nel giorno dell’anniversario

Bibliografia


Giovanna Di Cecco Di Marino, Pizzoferrato. Eventi bellici del 1943 – Ricordi e testimonianze, Pescara, Ianieri Editore, 2014
Vincenzo Sammartino, Pizzoferrato e la Seconda guerra mondiale. L’occupazione tedesca, in “Rivista abruzzese” n. 4/1956, pp. 123-125
Marisa Colletti, Umberto Dante, Costantino Felice, Pizzoferrato. Un paese in guerra. La prima formazione del Sangro nel memoriale del comandante D’Aloisio, Pescara, Carsa, 2001
Cesidio Delle Donne, Avvenimento. 70° anniversario della guerra patita a Sant’Angelo del Pesco: vittime civili e caduti in divisa, Isernia, Tipografia Cicchetti, 2013
Antonio Arduino, Vincenzo Di Pietro, Il viaggio della memoria. Pizzoferrato dalle radici all’esordio del terzo millennio, Agnone, Arduino Editore, 2005

Sitografia


http://194.242.233.149/ortdb/it/ortdb.php?Suche=gamberale&Modus=trunkiert&Suchbereich=alle&Zeilen=10&submit=Invia+richiesta
www.vivisantangelo.com/History/caduti.htm
www.vivisantangelo.com/History/luigi.htm
www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=14148
www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=12691
http://www.yasni.info/ext.php?url=http%3A%2F%2Fwww.iltempo.it%2F2003%2F08%2F09%2Fsant-angelo-sessantesimo-anniversario-dei-tragici-avvenimenti-1.877099&name=Felice+Antonio+Pasquarelli&showads=1&lc=it-it&lg=it&rg=it&rip=it

Fonti archivistiche

Fonti

AUSSME, N 1/11, b. 2132 bis
CPI, 009/144
Libro dei morti di Pizzoferrato, vol. 08/02/1941 – 05/12/1950, p. 50 (atti nn. 103, 104, 105); p. 51 (atti nn. 106, 107, 108); p. 52 (atto n. 109)