Sant’Elena Ateleta 6-12-1943

(L'Aquila - Abruzzo)

Descrizione

Località Sant’Elena, Ateleta, L'Aquila, Abruzzo

Data 6 dicembre 1943

Matrice strage Nazista

Numero vittime 2

Numero vittime uomini 2

Numero vittime uomini anziani 2

Descrizione: Il comune di Ateleta è situato tra il Sangro e il monte Secine, entrambi ostacoli naturali su cui l'esercito tedesco nell'inverno del 1943 decide di posizionare la linea Gustav. Vengono costruire trincee e camminamenti lungo le falde del monte, in località Merza della Falasca; le fortificazioni si diramavano lungo l'asse Rivisondoli-Monte Secine-Gamberale.
Per erigere le costruzioni di difesa furono messi ai lavori tutti gli uomini di età compresa tra i 16 e 70 anni; nel tentativo di sfuggire ai rastrellamenti tedeschi gli uomini di Ateleta si rifugiarono nei territori di Cantalupo, vallone Lotuso e San Cristoforo.
Il 30 ottobre Kesselring emana l'ordine di evacuazione, il 5 novembre soldati della Wehrmacht giungono ad Ateleta e costringono la popolazione a sfollare verso Sulmona. Gran parte degli abitanti rimane però nei boschi limitrofi, nelle frazioni di Sant'Elena e Carceri, per tentare di fuggire al sud del Sangro in direzione di San Pietro Avellana. Molti morirono trasportati dalle acque del fiume in piena.
Negli stessi boschi l'esercito tedesco aveva occupato masserie e casolari. Dove non c'erano i soldati, erano le mine a presidiare il territorio: tra il 1943 e il 1947 si contano trenta morti ateletesi in seguito a scoppio di mina.
Nei giorni successivi all'ordine di sfollamento, Ateleta viene rasa al suolo. Tra il 6 e il 12 novembre i tedeschi mettono in pratica la tattica della “terra bruciata” facendo esplodere con cariche di dinamite il 90% degli edifici.
In data 6 dicembre del 1943, tre o quattro tedeschi entrarono nelle case di Beniamino Colecchia e Carmine Marino, costringendo i due uomini a seguirli con la forza. Probabilmente i due furono messi ai lavori forzati (la moglie del Colecchia ricorda che i soldati misero in mano al marito una zappa e una pala). I due uomini non fecero più ritorno e i loro corpi furono ritrovati nei mesi successivi, ricoperti di colpi di arma da fuoco.
Nella frazione di Sant'Elena erano molte le masserie occupate dai tedeschi, il territorio era ai piedi di Marza della Falasca, dove erano collocate le linee difensive.

Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco

Tipo di massacro: legato al controllo del territorio
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Annotazioni: Nella ricostruzione di Mannella Colecchia Beniamino ha 80 anni ed è nato da Saverio e Zappa Maria Maddelena.

Scheda compilata da Martina Mancinelli
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-09-07 14:55:05

Vittime

Elenco vittime

1. Colecchia Beniamino, anni 58, fu Saverio e fu Zeppa Bambina, sposato con Colaizzi Maria, contadino
2. Marino Carmine, anni 75, fu Vincenzo e Belisario Maria, contadino

Elenco vittime civili 2

1. Colecchia Beniamino, anni 58, fu Saverio e fu Zeppa Bambina, sposato con Colaizzi Maria, contadino
2. Marino Carmine, anni 75, fu Vincenzo e Belisario Maria, contadino

Responsabili o presunti responsabili
Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a Piazza Carolina, Ateleta

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: Piazza Carolina, Ateleta

    Anno di realizzazione: 2008

    Descrizione: Piazza Carolina, Ateleta. Cippo in ricordo delle vittime di civile della II Guerra Mondiale. Inaugurato il 26 luglio 2008 in Piazza Carolina ad Ateleta. Il cippo commemorativo, costruito in pietra, sorge sull\'area di una chiesa completamente rasa al suolo dai tedeschi durante l\'occupazione e riporta l\'elenco delle vittime civili nate ad Ateleta.

Bibliografia


Ugo Falconio, Il cataclisma tedesco in Ateleta e in altri comuni che sorgono lungo la Linea "Gustav”, Editrice La Città, 1995

Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, Donzelli Editore, Roma, 2014

Costantino Felice (a cura di), La guerra sul Sangro: eserciti e popolazione in Abruzzo, 1943-1945, F. Angeli, Milano, 1994

Francesco Le Donne, Origini e storia di Ateleta, La Moderna, Sulmona, 2000, pp.341-373

Mario Mannella, La nostra terra... ci racconta, EPAM, Castel di Sangro, 2008

Mario Mannella (a cura di), Il Cippo Monumento ai caduti civili ateletesi della guerra 1943-1945, EPAM, Castel di Sangro ,2008

Nicola Palombaro, I Limmari di Pietransieri e le stragi di civili nell'Abruzzo del 1943: l'alba della "normalità del male", in Francesco Soverina (a cura di), 1943. Mediterraneo e Mezzogiorno d'Italia, Napoli, Viella 2015

Angelo Scalzitti, Il quarantatre: l'invasione tedesca in Abruzzo, Circolo Letterario, Sulmona, 1976

Sitografia


Fonti archivistiche

Fonti

ASAq, Pref. gab. 2v, b. 150
ASAq, Pref. gab. 2v, b. 150 (2)
AUSSME, N 1/11, b. 2132 bis
Comune di Ateleta, SC, Atto di Morte n.11 del 18 agosto 1944 e Atto di Morte n.9 del 17 agosto 1944 (dati riportati da Mario Mannella nella sua ricerca \"La nostra terra ci racconta, EPAM, Castel di Sangro, 2008, pp.133-230\")

Testimonianze orali:
Mannella Mario, bambino all\'epoca dei fatti, raccolta da Martina Mancinelli il 03/08/2015.