Descrizione
Località Fontanazzo, Marano sul Panaro, Marano sul Panaro, Modena, Emilia-Romagna
Data 15 giugno 1944 - 24 giugno 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 6
Numero vittime uomini 6
Numero vittime uomini adulti 6
Descrizione: All’inizio di maggio del 1944, il reggente del fascio di Pavullo Bruno Rivaroli organizza una vasta operazione di polizia per stroncare il movimento partigiano nella valle del Panaro e guadagnare credito presso i nazisti. I successi del comandante garibaldino Mario Ricci (“Armando”) convincono i militi di Pavullo ad attuare un’azione preventiva per evitare il collasso delle istituzioni della RSI. Gli arresti colpiscono le strutture periferiche della V Zona partigiana, ma complicano notevolmente anche i contatti fra l’organizzazione bolognese e l’Appennino modenese: alla fine della primavera l’antifascista maranese Arnaldo Retelli viene arrestato e rinchiuso nel carcere di Pavullo insieme alle mogli dei comandanti partigiani Leonida Patrignani e Iris Malagoli, mentre fra il 15 e il 24 giugno Luciano Dardani, Gino Garagnani, Giorgio Parisini, Ferdinando Parisini, ed Evaristo Sandoni – cinque giovani resistenti originari della provincia di Bologna – sono sorpresi dai fascisti nel territorio vignolese, che frequentano per tessere contatti clandestini fra i nuclei felsinei e le formazioni dell’Appennino modenese. Gli arrestati vengono fucilati in località imprecisate dopo essere stati torturati, come testimoniato dai loro corpi straziati, ma i militi della GNR decidono di seppellirli tutti in una sola località: scavano tre piccole fosse nella località Fontanazzo (Marano sul Panaro), sul greto del fiume, e ricoprono i corpi a coppie con un sottile strato di terra, ma l’esplosione di un ordigno smuove la superficie polverosa e fa riemergere una parte dei resti. Il 25 giugno 1944 i contadini delle adiacenti case Galassi e Landi segnalano il macabro ritrovamento alle autorità di Marano sul Panaro, che riportano alla luce i cadaveri dei sei partigiani e procedono con il riconoscimento: particolarmente struggente è l’identificazione della salma sfigurata di Arnaldo Retelli, originario del paese e, con ogni probabilità, vittima di aspre torture.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: sevizie-torture
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: rastrellamento
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Scheda compilata da Daniel Degli Esposti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-07 15:51:20
Vittime
Elenco vittime
1. Luciano Dardani: nato a Bologna il 13 dicembre 1921, figlio di Francesco e Rita Carboni, residente a Bologna, partigiano. Il 18 maggio 1944 entra in contatto con la Brigata Comando delle forze della montagna modenese e partecipa alla Resistenza, ma poco tempo dopo viene arrestato dai fascisti di Pavullo. I militi della GNR lo uccidono fra il 15 e il 24 giugno 1944 in una località imprecisata e lo seppelliscono in località Fontanazzo, sul greto del Panaro, insieme ad altri cinque partigiani; pochi giorni dopo, lo scoppio di alcuni ordigni fa emergere i suoi resti.
2. Gino Garagnani: nato a Castello di Serravalle il 17 gennaio 1924, figlio di Gualtiero e Maria Degli Angeli, residente a Castello di Serravalle, fattorino, partigiano. La mancanza di tre dita della mano destra lo esentano dalla leva, ma dopo l’8 settembre 1943 si avvicina alla Resistenza. Il 2 gennaio 1944 entra nella Brigata “Scarabelli” e si occupa di costruire legami fra il movimento clandestino della provincia di Bologna e la rete dell’Appennino modenese. Nella seconda metà di febbraio prende in affitto un locale di via Bernardoni, nel centro di Vignola, e apre una gelateria insieme a Evaristo Sandoni: la bottega diventa un luogo di passaggio e di scambio di informazioni per le staffette, ma una spia fascista si accorge dei movimenti sospetti e li segnala ai camerati di Pavullo. Nel tardo pomeriggio del 23 giugno 1944 gli uomini di Bruno Rivaroli irrompono nella gelateria e arrestano Garagnani insieme a Sandoni, a una ragazza e a un giovane responsabile dei collegamenti partigiani; questi ultimi due vengono rilasciati dopo un breve interrogatorio, ma Garagnani e Sandoni vengono uccisi fra il 24 e il 25 giugno 1944 in una località imprecisata. I fascisti li seppelliscono in località Fontanazzo, sul greto del Panaro, insieme ad altri quattro partigiani; pochi giorni dopo, lo scoppio di alcuni ordigni fa emergere i loro resti.
3. Ferdinando Parisini: nato a Bologna il 22 settembre 1920, figlio di Otello e Giuseppina Rimondini, residente a Bologna, partigiano. Il 1 marzo 1944 entra nella 36° Brigata Garibaldi “Bianconcini”, poi passa alla Brigata “Scandellari” della Divisione Modena Montagna. Il 20 giugno 1944 viene catturato dai fascisti di Pavullo; i militi della GNR di Bruno Rivaroli lo uccidono fra il 20 e il 24 giugno 1944 in una località imprecisata e lo seppelliscono in località Fontanazzo, sul greto del Panaro, insieme ad altri cinque partigiani; pochi giorni dopo, lo scoppio di alcuni ordigni fa emergere i suoi resti.
4. Giorgio Parisini: nato il 1 marzo 1924, figlio di Lazzaro e Ida Negroni, residente a Bologna, operaio, partigiano. Il 1 marzo 1944 entra nella 36° Brigata Garibaldi “Bianconcini”, poi passa alla Brigata “Scandellari” della Divisione Modena Montagna. Il 22 giugno 1944 viene catturato dai fascisti di Pavullo; i militi della GNR di Bruno Rivaroli lo uccidono fra il 22 e il 24 giugno 1944 in una località imprecisata e lo seppelliscono in località Fontanazzo, sul greto del Panaro, insieme ad altri cinque partigiani; pochi giorni dopo, lo scoppio di alcuni ordigni fa emergere i suoi resti.
5. Arnaldo Retelli: nato a Marano sul Panaro (MO) il 28 marzo 1904, figlio di Remigio e Giuseppina Lucenti, residente a Marano sul Panaro, operaio, partigiano. Durante i moti del Biennio Rosso rimane affascinato dalle idee socialiste e non aderisce mai al fascismo; anche se gli esponenti del PNF maranese lo controllano con sospetto, gli abitanti del paese lo apprezzano per il carattere gioviale e nascondono le sue “stravaganze” politiche. Dopo l’armistizio si avvicina ai nuclei clandestini del PCI e, insieme a Pietro Maleti, prende contatto con il militante vignolese Samuele Simonini: grazie all’attività di questi uomini, la Fornace Cavallini di Marano sul Panaro diventa un punto di contatto fra l’organizzazione clandestina bolognese e l’Appennino modenese. Nella primavera del 1944 i movimenti dei “ribelli” attirano le attenzioni dei fascisti di Rivaroli sullo stabilimento: Retelli viene arrestato e condotto nelle carceri di Pavullo. I militi della GNR lo uccidono fra il 15 e il 24 giugno 1944 in una località imprecisata e lo seppelliscono in località Fontanazzo, sul greto del Panaro, insieme ad altri cinque partigiani; pochi giorni dopo, lo scoppio di alcuni ordigni fa emergere i suoi resti.
6. Evaristo Sandoni: nato a Zola Predosa (BO) il 12 giugno 1919, figlio di Alberto e Maria Dosi, residente a Bologna, macellaio, partigiano. Dal 12 gennaio 1940 all’8 settembre 1943 presta servizio militare in fanteria. Il 2 gennaio 1944 entra nella 66° Brigata “Jacchia”, poi diventa vice-comandante di compagnia della 7° Brigata Garibaldi della Divisione Modena Montagna. Nella seconda metà di febbraio prende in affitto un locale di via Bernardoni, nel centro di Vignola, e apre una gelateria insieme a Gino Garagnani: la bottega diventa un luogo di passaggio e di scambio di informazioni per le staffette, ma una spia fascista si accorge dei movimenti sospetti e li segnala ai camerati di Pavullo. Nel tardo pomeriggio del 23 giugno 1944 gli uomini di Bruno Rivaroli irrompono nella gelateria e arrestano Garagnani insieme a Sandoni, a una ragazza e a un giovane responsabile dei collegamenti partigiani; questi ultimi due vengono rilasciati dopo un breve interrogatorio, ma Garagnani e Sandoni vengono uccisi fra il 24 e il 25 giugno 1944 in una località imprecisata. I fascisti li seppelliscono in località Fontanazzo, sul greto del Panaro, insieme ad altri quattro partigiani; pochi giorni dopo, lo scoppio di alcuni ordigni fa emergere i loro resti.
Elenco vittime partigiani 6
Luciano Dardani,
Gino Garagnani,
Ferdinando Parisini,
Giorgio Parisini,
Arnaldo Retelli,
Evaristo Sandoni
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Bruno Rivaroli
Nome Bruno
Cognome Rivaroli
Note responsabile Bruno Rivaroli, comandante della GNR di Pavullo.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto GNR, distaccamento di Pavullo nel Frignano
sconosciuto Frontini
Nome sconosciuto
Cognome Frontini
Ruolo nella strage Delatore
Note responsabile Frontini, delatore fascista vignolese.
Memorie
Memorie legate a questa strage
cippo a Fontanazzo, Marano sul Panaro
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Fontanazzo, Marano sul Panaro
Descrizione: Il luogo nel quale sono state trovate le salme dei partigiani è contraddistinto da un cippo: l’epigrafe ricorda sinteticamente l’episodio e le generalità delle vittime, mentre una colonna troncata costituisce la parte artistica del monumento.
commemorazione a Scuola media "Salvatore Quasimodo" di Marano sul Panaro
Tipo di memoria: commemorazione
Ubicazione: Scuola media \"Salvatore Quasimodo\" di Marano sul Panaro
Descrizione: Da circa dieci anni la scuola media “Salvatore Quasimodo” di Marano sul Panaro commemora il ritrovamento dei corpi dei partigiani a Fontanazzo con la deposizione di una corona e un racconto delle vicende storiche nel “giro della memoria” che precede il 25 aprile.