Descrizione
Località Piani Marini, Lama dei Peligni, Chieti, Abruzzo
Data 21 gennaio 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 7
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini anziani 1
Numero vittime donne 6
Numero vittime donne anziane 6
Descrizione: Nel novembre 1943 la frazione di Pianimarini era abitata da anziani non in grado di affrontare il disagio del trasferimento. I tedeschi erano a conoscenza della loro esistenza ma non avevano mai intimato loro di sgomberare limitandosi ad utilizzare la manodopera di Angelucci Francesco per lavori necessari a procurare loro legna e vettovagliamento.
Il 21 gennaio 1944 gli alpenjäger della Werhmacht, in seguito all’uccisione di due loro commilitoni da parte dei partigiani, in località Santa Giusta di Torricella, effettuarono un’operazione di rappresaglia verso civili inermi: al mattino, in loc. Sant’Agata (Gessopalena) e al pomeriggio, ritirandosi in direzione Fonterossi, nella frazione di Piani marini, fucilarono sette ultraottantenni. Unico superstite fu Angelucci Francesco, marito di Di Crescenzo Maria.
Egli si accorse in anticipo dell’arrivo dei soldati e si nascose nel sottotetto. Quando sentì il crepitare della mitraglia, chiamò la moglie ma non ebbe risposta. Uscito dal nascondiglio notò un telo che copriva l’entrata della stalla e scostandolo vide ammassati i corpi senza vita di sua moglie e delle vicine di casa. Dopo qualche settimana i tedeschi, che continuarono a pattugliare e depredare Pianimarini, per evitare l’odore che emanavano i cadaveri, decisero di far saltare in aria la casa di Francesco ma nello scoppio due soldati tedeschi rimasero seppelliti dalle macerie. Scavando riuscirono ad estrarre uno del lori commilitoni, ferito ad una gamba, mentre dell’altro non trovarono il corpo. I cadaveri delle vittime invece riaffiorarono in un sol gruppo, irriconoscibili dalle macerie e dall’avanzato stato di decomposizione. Furono identificati grazie ai vestiti e depositati in casse di fortuna. Nel procedere allo sgombero delle macerie improvvisamente affiorarono i resti del soldato tedesco che giaceva in posizione rannicchiata. La popolazione si avventò contro di lui con sputi e calci e addirittura un contadino gli piantò un colpo di bidente sulla schiena. Fu caricato su una carriola e seppellito senza cassa presso il fiume Aventino in località “Gravare”.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: incendio di abitazione
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Scheda compilata da Daniela Spadaro
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-23 15:44:20
Vittime
Elenco vittime
1. Angelucci Cleonice fu Nicola ( moglie di Di Giacomo Antonio)
2. Di Crescenzo Maria fu Luigi
3. Di Giacomo Chiara fu Ferdinando ( sorella di Di Giacomo Antonio)
4. Di Giacomo Antonio fu Ferdinando
5. Di Rocco Alessandra fu Camillo ( sorella di Di Rocco Lucia)
6. Di Rocco Lucia fu Camillo
7. Tocco Maria Maddalena fu Alfonso
Elenco vittime civili 7
1. Angelucci Cleonice fu Nicola ( moglie di Di Giacomo Antonio)
2. Di Crescenzo Maria fu Luigi
3. Di Giacomo Chiara fu Ferdinando ( sorella di Di Giacomo Antonio)
4. Di Giacomo Antonio fu Ferdinando
5. Di Rocco Alessandra fu Camillo ( sorella di Di Rocco Lucia)
6. Di Rocco Lucia fu Camillo
7. Tocco Maria Maddalena fu Alfonso