MANCIANO 27.02.1944

(Grosseto - Toscana)

Descrizione

Località Manciano, Manciano, Grosseto, Toscana

Data 27 febbraio 1944

Matrice strage Nazista

Numero vittime 1

Numero vittime uomini 1

Numero vittime uomini adulti 1

Descrizione: Con l’espansione del movimento partigiano e la prossimità del termine di presentazione per l’arruolamento nell’esercito della RSI (8 marzo 1944) – che in Maremma rappresentò un vero fallimento – i nazifascisti intensificarono le operazioni di rastrellamento, condotte in particolar modo in tutta l’area del Fiora, dove l’attività delle bande, molto precoce, fu forte sin dall’autunno-inverno 1943. Già nel dicembre 1943, al fine di stroncare gli “atti di banditismo” nell’area di Manciano, il capo della provincia Ercolani aveva disposto il coprifuoco nel comune dalle 19 alle 7, la sospensione dei permessi di caccia e «l’arresto immediato di tutte le persone che fomentano il disordine». Nel territorio mancianese agivano la Banda “Arancio Montauto” e il futuro 7. Gruppo bande del Raggruppamento Patrioti “Monte Amiata” (settore B), costituito prevalentemente dai partigiani del tenente Lucchini (con sede nei boschi del Pelagone) e da quelli del tenente Canzanelli, che dal febbraio 1944 si era spostato nella macchia di Murci-Pomonte (Scansano), compiendo numerosi attacchi e azioni di sabotaggio, prima di assumere anche la guida della formazione “Tigrotti di Maremma” del Baccinello. A febbraio tutta l’area del Fiora conobbe una notevole intensificazione delle attività partigiane, con scontri anche nella zona di Sorano, luogo d’operazione della banda di Montebuono, e continui sabotaggi sui ponti stradali e attacchi alle colonne tedesche nell’area del Pelagone. Il 7 febbraio 1944, nei boschi di Montauto, era stato fucilato il segretario del PFR di Selvena Carlo Favron, in seguito alla deliberazione del Comitato militare di Grosseto. Prima ancora dei rastrellamenti di inizio marzo, che portarono i nazifascisti a dichiarare ripulita dai ribelli tutta l’area del Fiora, a Manciano si registrò una vittima tra i civili. Ugolino Crestini, forse sospettato di collaborare coi partigiani, fu catturato dai tedeschi e fucilato dietro al cimitero del paese alle 4 del 27 febbraio 1944.

Modalità di uccisione: fucilazione

Tipo di massacro: punitivo
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Estremi e note penali: Per questo episodio non fu mai avviato alcun procedimento giudiziario.

Scheda compilata da Marco Grilli
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-13 22:27:41

Vittime

Elenco vittime

Crestini Ugolino, nato il 05/05/1907 a Chiusi della Verna (Arezzo) e residente a Massa Marittima (Grosseto), boscaiolo.

Elenco vittime civili 1

Crestini Ugolino.

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


Memorie

Memorie legate a questa strage

  • onorificenza alla città a

    Tipo di memoria: onorificenza alla città

    Descrizione: Croce di bronzo al Valor Militare al Comune di Manciano.

  • commemorazione a

    Tipo di memoria: commemorazione

    Descrizione: Ogni anno, in occasione della ricorrenza della Festa del lavoro (1. maggio), l’amministrazione comunale di Manciano organizza un corteo e una celebrazione ufficiale di fronte al cippo ai “Caduti per la libertà”, onorando la memoria delle vittime della guerra di Liberazione.

  • museo a Grosseto, Via de’Barberi 61

    Tipo di memoria: museo

    Ubicazione: Grosseto, Via de’Barberi 61

    Descrizione: Mostra permanente dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isgrec): “Stragi nazifasciste nella provincia di Grosseto”, visitabile nella Biblioteca Francesco Chioccon dell’Isgrec, in Via de’Barberi 61, Grosseto.

  • cippo a Manciano

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: Manciano

    Anno di realizzazione: 1953

    Descrizione: Il 6 settembre 1953 a Manciano è stato inaugurato un cippo dedicato ai “Caduti per la libertà”, commissionato dall’amministrazione comunale e realizzato dallo scultore Marcello Legaluppi. Il monumento intende onorare la memoria di tutte le vittime della guerra di Liberazione.

Bibliografia


Giulietto Betti, Franco Dominici, Banda Armata Maremmana. La Resistenza, la guerra e la persecuzione degli ebrei a sud di Grosseto (1943-’44), Effigi, Arcidosso, 2014, p. 74.
Nicola Capitini Maccabruni, La Maremma contro il nazifascismo, La Commerciale, Grosseto, 1985, p. 141.
Comune di Manciano, Il Comune di Manciano nel Ventennale della Liberazione, Ctln, Manciano, 1964.
Comitato per le celebrazioni del XX della Resistenza, La Provincia di Grosseto alla macchia. Atti e documenti delle formazioni partigiane e del Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale, Amministrazione provinciale, Grosseto, 1965, pp. 29-34, 187.
Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, 1943-’45, La liberazione in Toscana. La storia, la memoria. Testimonianze, ricordi dai comuni toscani, Giampiero Pagnini editore, Firenze, 1994, p. 122.
Comune di Manciano, Comune di Manciano. 30° della Resistenza e della Liberazione, senza editore, Manciano, 1974.
Tamara Gasparri, La resistenza in provincia di Siena, Firenze, Olschki, 1976, pp. 136-138.
Giovanni Verni, Cronologia della Resistenza in Toscana, Roma, Carocci, 2005, cd allegato.

Sitografia


www.grossetocontemporanea.it
www.isgrec.it
www.radiomaremmarossa.it

Fonti archivistiche

Fonti

AS Manciano, RAM 1944-45-46, registro suppletivo degli atti di morte per l’anno 1944.
ISGREC, Anpi, Serie I, b. 39, Documenti sulla formazione partigiana Manciano.
ISGREC, Anpi, Serie I, b. 4, Relazione sugli avvenimenti della primavera del ’44 nella provincia di Grosseto, redatta dal comune di Manciano nel ventennale della Liberazione.
ISGREC, Anpi, Serie I, b. 49, Documenti per ricerche storiche, Elenco dei Caduti di guerra nel territorio del Comune di Manciano.
ISGREC, Anpi, Serie II, b. 17, Elenchi fucilati per rappresaglia dai nazifascisti; pratiche per pensioni ai discendenti; pratiche per sussidi ai familiari e per pensioni.
ISGREC, Miscellanea di piccoli fondi privati, Carte Banda Arancio Montauto.
ISRT, Lelio Barbarulli, Relazione dell’attività svolta dal “Settore B” del Raggruppamento Monte Amiata.