Descrizione
Località Scansano, Scansano, Grosseto, Toscana
Data 14 giugno 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 2
Numero vittime uomini 2
Numero vittime uomini adulti 1
Numero vittime uomini anziani 1
Descrizione: La prima formazione partigiana scansanese fu quella dei “Tigrotti di Maremma”, attiva dal novembre 1943 e comandata da Domenico Ottaviani, prima della sua aggregazione ai patrioti di Montebuono di Sorano, guidati dal capitano Roderick. Dopo numerose azioni di asportazione di esplosivi dalle miniere e requisizione degli ammassi, la banda subì un rastrellamento (febbraio 1944) e si disperse per poi ricostituirsi sotto la guida di Luigi Canzanelli (il tenente “Gino”), che si era spostato dall’area di Montauto nei boschi di Murci-Pomonte, dove aveva costituito una formazione agguerrita e in espansione (confluita poi nel 7. Gruppo bande del Raggruppamento “Monte Amiata”, settore B, guidato dal tenente Lucchini), che mirava a difendere aree strategiche (Fattoria del Granaione sede della Missione Flax del Sim e zona dei Pianetti, possibile testa di ponte per l’eventuale sbarco alleato in Maremma), mantenendo un forte movimento partigiano all’interno del “triangolo fascista” Arcidosso (sede carceri e Tribunale), Scansano (Questura) e Paganico (Prefettura). Dopo molte ed efficaci azioni il tenente “Gino” cadde nel rastrellamento condotto dalla 98. Legione GNR (Murci, 7 maggio 1944), così che i “Tigrotti” si riorganizzarono sotto la guida di Ottaviani e in parte passarono agli ordini del 7. Gruppo bande di Lucchini. Dall’aprile-maggio 1944 nell’area di Scansano agirono anche altre formazioni partigiane: il Distaccamento di Monte Bottigli della formazione di Grosseto dipendente dal CPLN; il Nucleo partigiani di Scansano, sorto dal distaccamento dalla banda autonoma di Magliano in Toscana, e la banda di Montorgiali del Raggruppamento “Monte Amiata”, settore C. Coi sabotaggi e gli attacchi ai mezzi tedeschi i partigiani agevolarono la liberazione dell’area di Scansano (12-14 giugno 1944), senza riuscire però a evitare le rappresaglie sui civili da parte delle truppe in fuga, come nel caso dell’uccisione di Cavallucci e Corrieri, avvenuta in circostanze non note il 14 giugno 1944. Corrieri morì il 13 luglio successivo in seguito alle ferite riportate.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Per questo episodio non fu mai avviato alcun procedimento giudiziario.
Scheda compilata da Marco Grilli
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-14 17:47:49
Vittime
Elenco vittime
Cavallucci Angelo, nato il 07/10/1903 a Scansano.
Corrieri Pietro, nato il 27/06/1885 a Scansano.
Elenco vittime civili 2
Cavallucci Angelo.
Corrieri Pietro.
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
museo a Grosseto, Via de’Barberi 61
Tipo di memoria: museo
Ubicazione: Grosseto, Via de’Barberi 61
Descrizione: Mostra permanente dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isgrec): “Stragi nazifasciste nella provincia di Grosseto”, visitabile nella Biblioteca Francesco Chioccon dell’Isgrec, in Via de’Barberi 61, Grosseto.