Descrizione
Località Sticciano, Roccastrada, Grosseto, Toscana
Data 18 giugno 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini senza informazioni 1
Descrizione: L’agguerrita resistenza nell’area roccastradina si ricollega all’antifascismo storico di quel paese, definito “Roccaforte Rossa” negli anni ’20, quando al potere vi era una salda amministrazione socialista, che fu rovesciata dalla violenza squadrista. Il 24 luglio 1921 i fascisti devastarono Roccastrada e uccisero 11 civili. Tali fatti, di rilevanza nazionale, ebbero vasti strascichi, tanto che per questo territorio si può parlare di “lunga guerra civile”, compresa tra il primo dopoguerra e il post-liberazione. Al primo nucleo partigiano, formatosi alla fine del settembre 1943, seguì l’organizzazione nel marzo 1944 di una vera formazione, la 3. Brigata Garibaldi “Antonio Gramsci”, che dipendeva dal CPLN e agiva in concomitanza con la Brigata “Spartaco Lavagnini” operante a Siena, mantenendo stretti contatti col partito comunista grossetano. Guidata dall’ex sergente maggiore Sady Basi, era divisa in sei distaccamenti (Giuncarico, Torniella, Ribolla, Tatti, Paganico, Montemassi) e si distinse come una delle bande più politicizzate e meno militarizzate della provincia. Protagonista di molte azioni audaci, con l’avvicinarsi del fronte fu coinvolta in vari scontri coi tedeschi, ostacolandone la ritirata. In località Ponte del Ricci quattro partigiani morirono nel corso di un attacco condotto in inferiorità numerica (17 giugno), mentre nei combattimenti dei giorni seguenti rimase ucciso anche Sady Basi. Roccastrada era un punto strategico per i tedeschi, perché costituiva un collegamento con le altre divisioni della 14. Armata a Pomarance (Pisa) e Volterra (Pisa), nonché con Siena, da dove giungevano i rifornimenti. Prima dell’arrivo degli Alleati (24 giugno), la popolazione fu costretta a evacuare il paese, rimasto per una settimana in scacco ai tedeschi, che lo incendiarono e saccheggiarono facendo vittime tra i civili. Nella frazione di Sticciano, in circostanze non note, il 18 giugno fu ucciso il civile Armando Guerri.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Tipo di massacro: indefinita
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Estremi e note penali: Per questo episodio non fu mai avviato alcun procedimento giudiziario.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Il dopoguerra di Roccastrada è segnato più di altri dalla fatica della ricostruzione di un clima di pace. A lungo si è protratta una memoria difficile, piena di vuoti, che lascia intravedere indizi di episodi mai chiariti. Il tutto in un clima particolarmente pesante, segnato dalle divisioni storiche tra eredi del fascismo e antifascisti, così come dalle disarmonie tra gli stessi protagonisti della Resistenza. Manca ancora oggi una ricostruzione certa sulle dinamiche della morte di Sady Basi, un episodio di cui non si è mai parlato volentieri, con gli stessi testimoni che sono parsi sempre eludere le domande precise e circostanziate. Ancora più emblematica è la vicenda di una figura di primo piano come l’ex commissario politico Amedeo Pecci, antifascista di lungo corso e primo sindaco dopo la liberazione, oggetto di accuse e sospetti. Senza dimenticare la carenza di testimonianze e la poco chiarezza anche in merito alla vendetta esercitata sui fascisti più compromessi, all’indomani della liberazione. Cinzia Pieraccini, autrice del volume sulla strage di Ponte del Ricci, ha riscontrato nella popolazione roccastradina una peculiare caratteristica “antropologica”, ossia una sorta di resistenza al racconto, allo sforzo della memoria. D’altronde, che l’atmosfera a Roccastrada sia stata particolarmente pesante per tutti gli anni ’40 è dimostrato anche dagli scontri tra la chiesa locale e uomini della sinistra, che oltrepassarono i confini del paese e della provincia.
Scheda compilata da Marco Grilli
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-02-05 23:37:26
Vittime
Elenco vittime
Guerri Armando.
Elenco vittime civili 1
Guerri Armando.
Responsabili o presunti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
museo a Grosseto, Via de’Barberi 61
Tipo di memoria: museo
Ubicazione: Grosseto, Via de’Barberi 61
Descrizione: Mostra permanente dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isgrec): “Stragi nazifasciste nella provincia di Grosseto”, visitabile nella Biblioteca Francesco Chioccon dell’Isgrec, in Via de’Barberi 61, Grosseto.