Descrizione
Località Bucine, Bucine, Arezzo, Toscana
Data 7 luglio 1944 - 11 luglio 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 21
Numero vittime uomini 21
Numero vittime bambini 1
Numero vittime uomini adulti 16
Numero vittime uomini anziani 4
Descrizione: Due soldati tedeschi rimangono vittime di un agguato partigiano nelle vicinanze di casa Rigoni in data 7 luglio. La notizia, arrivata all’ufficiale medico lì attestato, avvia una rapida rappresaglia contro i civili, assunta dai reparti di casa Rigoni e di San Salvatore.
Scatta il rastrellamento degli uomini presso il rifugio delle Cave: 6 di loro, indicati dal gesto della mano di uno dei soldati, sono condotti sul luogo dell’omicidio e due, Poggi e Savelli, sono accusati, senza alcun ragionevole motivo, di esserne gli autori e selvaggiamente percossi. Altri tre, catturati presso casa Borbotta, sono allineati contro il muro, ancora una volta con l’accusa di appartenere alle file partigiane: Isidori Giuseppe riesce a fuggire, mentre Romanelli e Isidori Pietro rimangono vittime dei colpi tedeschi. Tornati con gli ostaggi presso casa Rigoni, due sono liberati, mentre gli altri 4 sono trattenuti in arresto.
Un nuovo rastrellamento eseguito presso il tunnel di Poggiano segue lo stesso percorso: i 5 uomini scelti sono trasportati sul luogo del delitto e lì giustiziati. Due uomini, rifugiati nel bosco, sono prelevati ed eliminati con l’accusa di essere partigiani. Il giorno successivo, il parroco Don Vincenzo Ughi prega il comandante Hahm di rilasciare gli ostaggi di casa Rigoni: condotto sul posto, ottiene dal comandante medico la promessa di un colloquio con gli ufficiali superiori per la liberazione dei detenuti ed è qui trattenuto, perché sospetto di collaborazione con i resistenti. Ma, verso mezzogiorno, i quattro sono caricati su una camionetta e trasportati a Villa Rubeschi, tre sono costretti a seppellire i soldati morti e quindi a scavare un’ampia fossa per loro stessi; bastonati e allineati contro un muro, sono mitragliati. Il sopravvissuto, Poggi Ernesto è sottoposto a interrogatorio a Villa Rigoni, dove rivela, sembra senza alcun fondamento, la presenza di partigiani nella zona di San Leonino. Camuffato da soldato tedesco, è assunto come guida della nuova spedizione punitiva, attribuita ad una squadra speciale antipartigiana, guidata da Hartens e intrapresa la mattina successiva. Catturati e radunati nella piazza gli uomini di San Leonino, con l’eccezione del prete, giudicato troppo vecchio e di un uomo disposto a pagare la libertà con la somma di lire 50.000, i tedeschi, non soddisfatti, si disperdono per le campagne circostanti, raggiungendo casa Capalborgo, e giustiziando i suoi abitanti, uomini e donne, poi Poggio del Fattore, dove sono uccisi soltanto gli uomini, infine il Mulinaccio, dove gli uomini sono prelevati e trasportati in località Ristolli. Hartens, utilizzando come interprete un professore ebreo di nome Borghi Amerigo, dichiara l’obiettivo di rappresaglia che lo muove, minacciando nuove morti in caso di silenzio sulle posizioni dei partigiani: uno dei presenti indica la località di Duddova, che tuttavia Hartens giudica troppo lontana per essere raggiunta in quello stesso giorno. Poggi è pubblicamente accusato di aver fornito false informazioni ed ucciso davanti agli astanti, liberati perché riconosciuti innocenti civili. Ospitato al Mulinaccio per il pasto, Hartens e i suoi uomini si fanno accompagnare da Borghi a San Leonino, per chiudere l’operazione rappresaglia, certificando su di un piccolo pezzo di carta l’innocenza dei residenti del Mulinaccio. Arrivato sul piazzale antistante la chiesa, in cui erano radunati oltre un centinaio di uomini del paese, l’11 luglio Hartens dichiara di ritenere responsabili dell’uccisione dei due soldati i civili del posto e decide di inscenare una pubblica esecuzione, simile a quella di Poggi, accusando di resistenza e uccidendo Dante Bernini. Per l’occasione impiega lo stesso soldato per l’esecuzione e dirige la stessa modalità, ovvero un colpo di rivoltella all’altezza del collo. I civili sono provvidenzialmente salvati dall’intervento di aerei alleati che prendono di mira l’artiglieria tedesca.
Frattanto, due soldati tornano a casa Borbotta, pretendendo dalle donne presenti la somma di lire 10.000, prontamente fornite dalla signora Romanelli, ancora sconvolta dalla morte del marito.
La rappresaglia sembra configurarsi come un’escalation, culminante nell’esecuzione mancata di San Leonino, e dispersa sul territorio in modo da seminare il terrore con più ampio raggio.
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: furto e-o saccheggio,sevizie-torture
Trattamento dei cadaveri: Occultamento dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Scheda compilata da Gianluca Fulvetti, Antonio Losi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-25 12:46:15
Vittime
Elenco vittime
Arrigucci Lido, 30 anni, ucciso in località Campitello – Perelli Vignali il 7 luglio.
Bernini Dante, 45 anni. Ucciso in località Ristolli e Poggio del Fattore il 9 luglio.
Brogi Giuseppe, 36 anni, ucciso in località Campitello – Perelli Vignali il 7 luglio.
Ceccherini Oreste, 48 anni, ucciso in località Campitello – Perelli Vignali il 7 luglio.
Cellai Alfredo, 35 anni. Ucciso in località Ristolli e Poggio del Fattore il 9 luglio.
Cellai Sabatino, 61 anni. Ucciso in località Ristolli e Poggio del Fattore il 9 luglio.
Dell’amico Giorgio, 17 anni, ucciso in località Campitello – Perelli Vignali il 7 luglio.
Dell’amico Ugo, 45 anni, ucciso in località Campitello – Perelli Vignali il 7 luglio.
Fantini Attilio, 47 anni, ucciso in località Campitello – Perelli Vignali il 7 luglio.
Gambini Antonio, 40 anni. Ucciso in località Capannole e Villa l’11 luglio.
Gambini Silvano, 16 anni. Ucciso in località Capannole e Villa l’11 luglio.
Genti Ernesto, 36 anni. Ucciso in località Capannole e Villa l’11 luglio.
Isidori Pietro, 34 anni, ucciso in località Campitello – Perelli Vignali il 7 luglio.
Martinelli Santi, 62 anni. Ucciso in località Ristolli e Poggio del Fattore il 9 luglio.
Mecucci Francesco, 29 anni. Ucciso in località Ristolli e Poggio del Fattore il 9 luglio.
Mini Domenico, 35 anni. Ucciso in località Ristolli e Poggio del Fattore il 9 luglio.
Poggi Ernesto, 37 anni. Ucciso in località Ristolli e Poggio del Fattore il 9 luglio.
Romanelli Pietro, 66 anni, ucciso in località Campitello – Perelli Vignali il 7 luglio.
Romanelli Plinio, 23 anni, ucciso in località Campitello – Perelli Vignali il 7 luglio.
Spaghetti Giovanni, 17 anni. Ucciso in località Ristolli e Poggio del Fattore il 9 luglio.
Spaghetti Giustino, 57 anni. Ucciso in località Ristolli e Poggio del Fattore il 9 luglio.
Elenco vittime civili 21
Arrigucci Lido.
Bernini Dante.
Brogi Giuseppe.
Ceccherini Oreste.
Cellai Alfredo.
Cellai Sabatino.
Dell’amico Giorgio.
Dell’amico Ugo.
Fantini Attilio.
Gambini Antonio.
Gambini Silvano.
Genti Ernesto.
Isidori Pietro.
Martinelli Santi.
Mecucci Francesco.
Mini Domenico.
Poggi Ernesto.
Romanelli Pietro.
Romanelli Plinio.
Spaghetti Giovanni.
Spaghetti Giustino.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
onorificenza alla città a
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Anno di realizzazione: 1975
Descrizione: La comunità di Bucine è stata insignita il 05/02/1975 di Medaglia d’Oro al Valor Civile per le vittime e le violenze subite durante l’occupazione nazifascista.
monumento a Bucine, San Leonino
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Bucine, San Leonino
Descrizione: Monumento ai caduti di San Leonino.
lapide a Bucine
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Bucine
Descrizione: Lapide commemorativa di tutti gli uccisi nel 1944.
cippo a Bucine, via di Perelli
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Bucine, via di Perelli
Descrizione: Cippo di Perelli (via di Perelli) del Comune di Bucine, relativamente ai seguenti nominativi: Ceccherini Oreste, Dell’Amico Giorgio, Dell’Amico Ugo, Fantini Attilio, Romanelli Plinio.