Descrizione
Località Strada Nazionale per Carpi, Quartirolo, Carpi, Modena, Emilia-Romagna
Data 26 gennaio 1945 - 27 gennaio 1945
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 32
Numero vittime uomini 15
Numero vittime uomini adulti 9
Numero vittime uomini senza informazioni 6
Numero vittime di genere ignoto 17
Descrizione: All’inizio di gennaio del 1945 i partigiani della Prima Zona della provincia modenese dimostrano di aver superato le difficoltà che hanno caratterizzato l’annuncio del Proclama Alexander: fin dalla metà di dicembre del 1944 la Resistenza riesce a controllare in maniera efficace il territorio di Carpi e crea una “zona libera non riconosciuta”, all’interno della quale i tedeschi e i fascisti non sono più in grado di incidere in maniera rilevante. Le azioni contro le forze di occupazione e i collaborazionisti rendono ancora più complessi i contatti tra le anime dell’Asse: il 21 gennaio 1945 i gappisti uccidono tre soldati tedeschi e due uomini della Brigata Nera di Carpi presso la stazione ferroviaria di Appalto di Soliera, mentre due giorni dopo tre militari germanici e tre fascisti vengono aggrediti ed eliminati a Gargallo. Il 42° Comando Militare Provinciale della GNR modenese stabilisce che la Brigata Nera di Carpi elimini trentadue detenuti delle carceri di Sant’Eufemia per mandare un segnale alle organizzazioni della Resistenza della Prima Zona. Il 26 gennaio 1945 i militi prelevano gli ostaggi dalla prigione modenese e li conducono su un camion lungo la strada provinciale per Carpi: quando il mezzo giunge nei pressi della Curva Cattania, il plotone d’esecuzione fa scendere le vittime e le elimina con raffiche di mitra sul ciglio della strada. I corpi restano abbandonati nella neve e le macchie di sangue generano uno scenario orribile: la mattina del 27 gennaio i passanti si accorgono dell’esecuzione e segnalano la presenza dei cadaveri, ma il fango, il gelo e i segni delle torture rendono diciassette salme irriconoscibili.
Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO.
Il 5 luglio 1945 la Corte d’Assise di Modena condanna Antonio Petti alla pena di morte con degradazione poiché lo riconosce colpevole di vari capi d’accusa legati alla repressione antipartigiana e alle operazioni di guerra ai civili del 42° Comando Militare Provinciale di Modena. La strage della Piazza dei Martiri di Carpi fa parte degli episodi presentati dall’accusa. La sentenza viene eseguita mediante fucilazione alla schiena il 5 ottobre 1945.
Annotazioni: L’impossibilità di identificare la maggior parte delle vittime complica il lavoro di ricostruzione. Secondo alcuni documenti raccolti nel fascicolo del processo della CAS contro Antonio Petti, i fucilati sono stati 29, ma le fonti bibliografiche parlano – all’unanimità – di 32 morti. Si è deciso di seguire questa versione e di adottare tale cifra.
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La strage della Curva Cattania è diventata un simbolo della brutalità del 42° Comando Provinciale della GNR di Modena. Nel corso del conflitto, l’immagine dei cadaveri ha allontanato la popolazione di Quartirolo di Carpi e le genti della “Bassa” dalle strutture dei fascisti, mentre nel dopoguerra la memoria del 26-27 gennaio 1945 è rimasta viva poiché l’identità di alcuni degli uccisi e l’efferatezza della fucilazione contribuirono a rendere paradigmatico e particolarmente suggestivo quel tragico episodio.
Scheda compilata da Daniel Degli Esposti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-16 23:59:00
Vittime
Elenco vittime
1. Emilio Baldini: di generalità ignote, detenuto nelle carceri di Sant’Eufemia, indefinito. Viene fucilato nella frazione di Quartirolo, alla curva Cattania, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1945 dagli uomini della Brigata Nera di Carpi. Riconosciuto grazie a una nota entrate-spese trovata sul suo corpo.
2. Vittorio Bellini: di generalità ignote, detenuto nelle carceri di Sant’Eufemia, indefinito. Viene fucilato nella frazione di Quartirolo, alla curva Cattania, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1945 dagli uomini della Brigata Nera di Carpi. Riconosciuto grazie a un documento d’identità trovato sul suo corpo.
3. Giorgio Bortolamasi o Bartolamasi: nato a Modena il 10 giugno 1924, figlio di Armando e Clorinda Malversi, residente a San Damaso in via Montecatini 549, tornitore meccanico, partigiano. Il 5 maggio 1944 entra nella Resistenza della pianura modenese con il nome di battaglia di “Ivan”: comandante di settore, partecipa a diverse azioni armate, ma viene arrestato per delazione. Dopo un massacrante interrogatorio, viene fucilato nella frazione di Quartirolo, alla curva Cattania, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1945 dagli uomini della Brigata Nera di Carpi. Riceve una Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria e la Brigata “Ivan” prende il nome da lui.
4. Arrigo Cocchi: nato a Piumazzo (MO) il 22 giugno 1922, figlio di Rinaldo e Dina Cantaroni, residente a Piumazzo, studente, partigiano. Dopo un’esperienza da allievo ufficiale di fanteria in Croazia, rientra in Italia e matura la consapevolezza di non voler prestare servizio per la RSI. Il 1 ottobre 1944 entra nella Brigata “Walter Tabacchi” con il nome di battaglia “Tif”. Arrestato in una data non precisata, nella notte fra il 26 e il 27 gennaio 1945 viene trucidato insieme ad altri 31 ostaggi in località Quartirolo, alla Curva Cattania.
5. Sante Di Liberto: di generalità ignote, detenuto nelle carceri di Sant’Eufemia, indefinito. Viene fucilato nella frazione di Quartirolo, alla curva Cattania, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1945 dagli uomini della Brigata Nera di Carpi.
6. Franco Erveta: di generalità ignote, detenuto nelle carceri di Sant’Eufemia, indefinito. Viene fucilato nella frazione di Quartirolo, alla curva Cattania, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1945 dagli uomini della Brigata Nera di Carpi.
7. Gino Ferrarini: nato a Bomporto (MO) il 3 ottobre 1922, figlio di Augusto e Agata Lancellotti, residente a Modena, apprendista meccanico, partigiano. Nel gennaio del 1942 entra nel 4° Reggimento C.A. Autocolonne e diventa artigliere scelto. Nell’estate del 1942 è trasferito a Firenze, dove viene poi impiegato nel 3° Reggimento Artiglieria Contraerei. Nel marzo del 1944 risponde alla chiamata della RSI ed è inviato nel 1° Reggimento Fanteria in Torino, ma diserta e l’8 settembre 1944 entra nella Brigata “Walter Tabacchi” con il nome di battaglia di “Arfeo”. Secondo alcune fonti viene fucilato a Soliera o a Saliceta, ma appare decisamente più probabile che sia una delle vittime della strage della curva Cattania, come scrive Ilva Vaccari nella sintesi finale.
8. Selvino Gualdi: nato a Novi di Modena il 28 settembre 1904, figlio di Geremia ed Elena Vaccari, residente a San Damaso, imbianchino, antifascista e partigiano. Organizzatore socialista e poi comunista, nel 1930 emigra in Francia; si stabilisce a San Damaso nel 1937 dopo il confino in Sardegna, ma viene arruolato nel Genio. Durante la guerra cambia vari reparti, ma viene arrestato per disfattismo politico e di nuovo condannato al confino alle Isole Tremiti; liberato dopo l’armistizio, torna a Modena e organizza la Resistenza: diventa commissario di zona della Brigata “Ivano”, ma il 17 marzo 1944 è arrestato e rinchiuso prima a Fossoli, poi al Forte Urbano di Castelfranco. Viene fucilato a Quartirolo di Carpi, alla curva Cattania, nella notte fra il 26 e il 27 gennaio 1945.
9. Renato Losi: nato a Modena il 21 marzo 1923, figlio di Enrico e Rosa Prospero, residente nella zona di Albareto, fonditore, partigiano. Il 20 maggio 1943 viene arruolato nel 2° Reggimento Pontieri, ma dopo l’armistizio sbanda, ritorna a casa e contribuisce a organizzare i primi nuclei della Resistenza. L’8 marzo 1944 è reclutato nell’Esercito della RSI per completare la ferma di leva, ma diserta e resta nella Brigata “Walter Tabacchi” con il nome di battaglia di “Amato”. Arrestato in una data non precisata, nella notte fra il 26 e il 27 gennaio 1945 viene trucidato insieme ad altri 31 ostaggi in località Quartirolo, alla Curva Cattania.
10. Sergio Manicardi: nato a Carpi (MO) il 20 novembre 1913, figlio di Ernesto e Marcella Bulgarelli, residente a Carpi, operaio, partigiano. Il 2 aprile 1944 entra nella Brigata “Grillo” con il nome di battaglia “Giotto”. Arrestato in azione in una data non precisata, nella notte fra il 26 e il 27 gennaio 1945 viene trucidato insieme ad altri 31 ostaggi in località Quartirolo, alla Curva Cattania.
11. Ildebrando Maselli: nato a Rubiera (RE) il 21 dicembre 1905, figlio di Ferdinando e Carolina Ruosi, residente a San Damaso, muratore, partigiano. Anche se è sposato e ha un figlio di due anni, il 10 luglio 1944 decide di entrare nella Resistenza della pianura modenese; sceglie il nome di battaglia di “Ivaldo” e ricopre importanti incarichi organizzativi, ma le azioni armate lo espongono ai sospetti delle forze occupanti. Catturato e tenuto come ostaggio nelle carceri modenesi, viene fucilato dalla Brigata Nera di Carpi nella frazione di Quartirolo, alla curva Cattania, nella notte fra il 26 e il 27 gennaio 1945.
12. Antonio Poggioli: di generalità ignote, detenuto nelle carceri di Sant’Eufemia, indefinito. Viene fucilato nella frazione di Quartirolo, alla curva Cattania, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1945 dagli uomini della Brigata Nera di Carpi.
13. Sergio Zoppiani o Poppiani: di generalità ignote, detenuto nelle carceri di Sant’Eufemia, indefinito. Viene fucilato nella frazione di Quartirolo, alla curva Cattania, nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1945 dagli uomini della Brigata Nera di Carpi.
14. Oviglio o William Zagni: nato a Soliera (MO) il 15 settembre 1923, figlio di Giacinto e Augusta De Pietri, residente a Modena, conducente di macchine agricole, partigiano. Diventa una recluta del 33° Reggimento carrista. L’8 settembre 1944 entra nella Brigata “Walter Tabacchi” e sceglie il nome di battaglia di “Torino”. Arrestato in una data non precisata, secondo Ilva Vaccari viene trucidato insieme ad altri 31 ostaggi in località Quartirolo di Carpi, alla Curva Cattania, nella notte fra il 26 e il 27 gennaio 1945; secondo il certificato di riconoscimento partigiano, tuttavia, viene fucilato a Soliera il 26 gennaio 1945.
15. Otello Olivi: nato a Panzano di Campogalliano (MO) il 16 marzo 1922, figlio di Prospero e Rosina Rognoni, residente nella zona di Bertola-Albareto, partigiano. Dopo l’armistizio rifiuta di sostenere la RSI e si avvicina alla Resistenza; il 1 novembre 1944 diventa un partigiano della Brigata “Walter Tabacchi” e sceglie il nome di battaglia di “Arancio”. Arrestato in una data non precisata, nella notte fra il 26 e il 27 gennaio 1945 viene trucidato insieme ad altri 31 ostaggi in località Quartirolo, alla Curva Cattania.
Diciassette sconosciuti
Elenco vittime partigiani 9
Giorgio Bortolamasi o Bartolamasi,
Arrigo Cocchi,
Gino Ferrarini,
Selvino Gualdi,
Renato Losi,
Sergio Manicardi,
Ildebrando Maselli,
Oviglio o William Zagni,
Otello Olivi
Elenco vittime indefinite 23
Emilio Baldini,
Vittorio Bellini,
Sante Di Liberto,
Franco Erveta,
Antonio Poggioli,
Sergio Zoppiani o Poppiani,
Diciassette sconosciuti
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Antonio Petti
Nome Antonio
Cognome Petti
Ruolo nella strage Collaboratore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Colonnello Antonio Petti: comandante del 42° Comando Militare Provinciale – “Tribunale Militare Straordinario”.
Note procedimento Verbale di dibattimento n. 94 R.G. – CAS MO. Il 5 luglio 1945 la Corte d’Assise di Modena condanna Antonio Petti alla pena di morte con degradazione poiché lo riconosce colpevole di vari capi d’accusa legati alla repressione antipartigiana e alle operazioni di guerra ai civili del 42° Comando Militare Provinciale di Modena. La strage della Piazza dei Martiri di Carpi fa parte degli episodi presentati dall’accusa. La sentenza viene eseguita mediante fucilazione alla schiena il 5 ottobre 1945.
Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana
Nome del reparto 42. Comando Militare Provinciale/GNR di Modena
Memorie
Memorie legate a questa strage
cippo a Curva Cattania, Strada nazionale per Carpi, Quartirolo di Carpi
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Curva Cattania, Strada nazionale per Carpi, Quartirolo di Carpi
Descrizione: Le trentadue vittime della strage della Curva Cattania sono ricordate da un cippo eretto nel luogo della fucilazione e del ritrovamento dei cadaveri.
onorificenza alla persona a Giorgio Bortolamasi
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Ubicazione: Giorgio Bortolamasi
Descrizione: Giorgio Bortolamasi ha ricevuto una Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.
commemorazione a Quartirolo, Carpi
Tipo di memoria: commemorazione
Ubicazione: Quartirolo, Carpi
Descrizione: Ogni anno la strage della Curva Cattania è ricordata con una cerimonia pubblica.