Albareto, Modena, 30.09.1944

(Modena - Emilia-Romagna)

Descrizione

Località Albareto, Modena, Modena, Modena, Emilia-Romagna

Data 30 settembre 1944

Matrice strage Fascista

Numero vittime 2

Numero vittime uomini 2

Numero vittime uomini adulti 2

Descrizione: Negli ultimi giorni di settembre del 1944 le organizzazioni della Resistenza preparano l’insurrezione generale per la Liberazione delle città emiliane. I tedeschi e i fascisti non si limitano a difendere le posizioni, ma effettuano diverse operazioni anti-partigiane. Fra il 27 e il 30 settembre 1944 i militi delle formazioni legate al 42° Comando Provinciale della RSI modenese rastrellano 188 persone: 7 ostaggi sono fucilati, 27 vengono messi a disposizione del Comando germanico e della FlaK, 26 sono trattenuti per accertamenti e 128 risultano rilasciati. Il 30 settembre 1944, mentre la 16° Divisione Reichsführer SS prosegue il massacro di Monte Sole, Bruno Piva ordina alla Compagnia per l’Ordine Pubblico del 42° Comando Provinciale della GNR di Modena di effettuare un rastrellamento nella zona di Albareto. Intorno alle 16.30 Virginio Benedetti viene fermato nei pressi di un ponte in via Cavo Argine: i militi gli chiedono i documenti e, dopo avergli chiesto di scostarsi dalla strada, lo uccidono con diversi colpi di arma da fuoco. Mezz’ora dopo, la banda di Bruno Piva si sposta tra le vie Cavo Minutara e Munarola: il partigiano Lelio Luppi viene sorpreso in un fienile ed è trascinato fuori violentemente dai fascisti. Alle minacce e alle percosse segue un ordine di fucilazione, che arriva dalle labbra di Piva: i militi uccidono Luppi non lontano dalla strada e abbandonano il cadavere nei campi. Il rastrellamento prosegue con gli arresti di Mario Messori e Marino Meschiari: il comandante autorizza i furti e i prelevamenti nella casa di quest’ultimo ostaggio, ma vieta di procedere all’incendio della struttura; secondo alcune testimonianze, tuttavia, alcuni militi appiccano il fuoco a una parte dell’abitazione.

Modalità di uccisione: fucilazione,uccisione con armi da fuoco

Violenze connesse: deportazione della popolazione,furto e-o saccheggio

Tipo di massacro: rastrellamento
--> Per saperne di più sulle tipologie

Estremi e note penali: Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti, Amanzio Ragni e Calogero Geraci.
1. Primo Grado: “[La corte] dichiara Galli Gino, Nespoli Antonio, Piva Bruno, Sacchetti Renato colpevoli del reato di collaborazionismo a loro ascritto nonché del delitto di omicidio aggravato continuato, il Galli inoltre, di quello di rapina aggravata continuata, e concessa l’attenuante dell’art. 62 bis C.P., condanna ciascuno di essi alla pena dell’ergastolo, con accessori di legge, il Galli in più della multa di £5000, tutti alla confisca dei beni, al pagamento in solido delle spese processuali; il Piva anche al risarcimento dei danni a favore di Luppi Silvio costituito parte civile, liquidati, secondo la richiesta in lire una, nonché alle spese di assistenza e costituzione in £10.096. Dichiara Ragni Amanzio colpevole di collaborazionismo punibile ai sensi dell’art. 58 CP MG nonché di furto aggravato continuato, e concesse le attenuanti dell’art. 62 bis C.P. per ambedue dell’art. 114 C.P. per il primo reato, lo condanna alla pena di anni sei di reclusione £2000 di multa, inoltre alla confisca nella misura di un terzo dei beni, alla interdizione perpetua dai pubblici uffici ed al pagamento delle spese in solido con gli altri. Dichiara condonate in anni trenta di reclusione la pena dell’ergastolo, nella misura di anni cinque quella detentiva inflitta al Ragni ed interamente le pene pecuniarie. Dichiara non doversi procedere nei confronti di Sacchetti Guido, Geraci Calogero per essere estinto il reato causa amnistia, e ne ordina la scarcerazione se non detenuti per altro motivo. Modena, 27 marzo 1947.”
2. Sentenza 1/3/1949 CASSAZIONE: sostituisce alla pena dell’ergastolo inflitta a Sacchetti, quella di 30 anni di reclusione. Annulla la sentenza a) nei riguardi di Nespoli per difetto di motivazione in ordine alla ritenuta aggravante di cui all’art. 112 CP per l’omicidio e per errore nella determinazione della pena. b) nei confronti di Galli Gino e Piva Bruno per difetto di motivazione sulla ritenuta aggravante della crudeltà e per errore nella determinazione della pena. Rigetta nel resto e rinvia la causa alla Corte di Assise di Perugia per il nuovo giudizio sui punti oggetto di annullamento nei riguardi del Nespoli, Galli e Piva. Modena, 9/5/1949 f. Ferrari.
3. Sentenza 26/4/1950 CORTE DI ASSISE IN PERUGIA: determina la pena per l’omicidio aggravato pel numero delle persone ed in concorso delle attenuanti generiche, e continuato, in anni 24 di reclusione ed aperto il cumulo con la pena di anni 30 di reclusione inflitta al Nespoli, al Galli ed al Piva per collaborazionismo militare determina in anni 30 di reclusione la pena complessiva da espiarsi da ciascuno dei 3 imputati assorbita in detta pena anche quella della reclusione inflitta al Galli per la rapina. Condanna gli imputati stessi in solido, al pagamento delle spese processuali, escluse quelle del giudizio di Cassazione. Dichiara condonati anni 21 di reclusione e le multe irrogate [sic] per la rapina a favore del detenuto Galli Gino. Modena, 27/8/1951, f. Pirolo.
4. DECLARATORIA 14/11/1952: dichiara condizionalmente condonata la residua pena di anni 1 di reclusione inflitta al Ragni Amanzio. Modena, 25/11/1952, f. Pirolo.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Albareto ha mantenuto viva la memoria del rastrellamento fascista del 30 settembre 1944 attraverso l’impegno nell’erezione dei cippi e la difesa dell’eredità partigiana che i “ribelli” del luogo hanno mantenuto in tutto il periodo della guerra.

Scheda compilata da Daniel Degli Esposti
Scarica la scheda in formato .pdf
Le schede monografiche in formato .pdf sono coperte da diritto d'autore.
Ogni uso improprio o non consentito è punibile ai sensi di legge

Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-17 22:50:21

Vittime

Elenco vittime

1. Virginio Benedetti: nato a Modena il 15 febbraio 1923, meccanico, civile. Le informazioni sul suo conto sono piuttosto scarse: la lapide del cippo che si trova nel luogo dove viene ritrovato il suo corpo ricorda che è ucciso il 30 settembre 1944 ad Albareto, nello stesso giorno in cui le Brigate Nere fucilano il partigiano Lelio Luppi nella vicina via Munarola, a poche centinaia di metri di distanza. Appare del tutto probabile che i due giovani abbiano trovato la morte nel corso dello stesso rastrellamento fascista.
2. Lelio Luppi: nato a Modena l’11 luglio 1921, figlio di Silvio e Norina Casali, residente a Modena in via Nonantolana, meccanico, partigiano. Il 27 maggio 1941 è assegnato al Centro di Reclutamento della Regia Aeronautica di Ferrara come aviere. Dopo l’occupazione tedesca e la formazione della RSI cerca di avvicinarsi alla Resistenza: il 10 maggio 1944 diventa un partigiano della Brigata “Walter Tabacchi” con il nome di battaglia “Dante”. Il 30 settembre 1944 è catturato dalla Brigata Nera e viene fucilato nelle campagne tra Villavara e Albareto.

Elenco vittime civili 1

Virginio Benedetti

Elenco vittime partigiani 1

Lelio Luppi

Responsabili o presunti responsabili

Elenco reparti responsabili


42. Comando Militare Provinciale/GNR di Modena

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Compagnia Ordine Pubblico/42. Comando militare provinciale/GNR di Modena

Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana

Elenco persone responsabili o presunte responsabili


  • Bruno Piva

    Nome Bruno

    Cognome Piva

    Ruolo nella strage Autore

    Stato imputato in procedimento

    Note responsabile Bruno Piva: nato a Spilamberto (MO) il 3 maggio 1907, figlio di Angelo e Regina Rossi, latitante, contumace. Comandante della Compagnia per l’Ordine Pubblico del 42° Comando Provinciale GNR di Modena, in contatto diretto con l’Ufficio Politico Investigativo della RSI. Volle che Lelio Luppi fosse ucciso nel luogo esatto della cattura, avvenuta in via Munarola. Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti, Amanzio Ragni e Calogero Geraci. -------------- Verbale del Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti, Amanzio Ragni e Calogero Geraci, in ASMO CAS (1946) – Nespoli, Piva, Galli, Sacchetti e altri – CAS MO. “[Bruno Piva è accusato] di avere il 30-9-1944 capeggiando il proprio reparto CP in un rastrellamento nella zona di Albareto ordinando l\'uccisione di certo Benedetti Virginio in via Cavo Argine, poi del partigiano Luppi Lelio, arrestato in via Minutara Albareto, che il Piva volle fosse ucciso sul posto, con l\'arresto di Messori Mario e Meschiari Marino, la casa del Messori fu saccheggiata ed incendiata, biancheria ed altre cose mobili tutte vennero asportate”.

    Note procedimento Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti, Amanzio Ragni e Calogero Geraci. 1. Primo Grado: “[La corte] dichiara Galli Gino, Nespoli Antonio, Piva Bruno, Sacchetti Renato colpevoli del reato di collaborazionismo a loro ascritto nonché del delitto di omicidio aggravato continuato, il Galli inoltre, di quello di rapina aggravata continuata, e concessa l’attenuante dell’art. 62 bis C.P., condanna ciascuno di essi alla pena dell’ergastolo, con accessori di legge, il Galli in più della multa di £5000, tutti alla confisca dei beni, al pagamento in solido delle spese processuali; il Piva anche al risarcimento dei danni a favore di Luppi Silvio costituito parte civile, liquidati, secondo la richiesta in lire una, nonché alle spese di assistenza e costituzione in £10.096. Dichiara Ragni Amanzio colpevole di collaborazionismo punibile ai sensi dell’art. 58 CP MG nonché di furto aggravato continuato, e concesse le attenuanti dell’art. 62 bis C.P. per ambedue dell’art. 114 C.P. per il primo reato, lo condanna alla pena di anni sei di reclusione £2000 di multa, inoltre alla confisca nella misura di un terzo dei beni, alla interdizione perpetua dai pubblici uffici ed al pagamento delle spese in solido con gli altri. Dichiara condonate in anni trenta di reclusione la pena dell’ergastolo, nella misura di anni cinque quella detentiva inflitta al Ragni ed interamente le pene pecuniarie. Dichiara non doversi procedere nei confronti di Sacchetti Guido, Geraci Calogero per essere estinto il reato causa amnistia, e ne ordina la scarcerazione se non detenuti per altro motivo. Modena, 27 marzo 1947.” 2. Sentenza 1/3/1949 CASSAZIONE: sostituisce alla pena dell’ergastolo inflitta a Sacchetti, quella di 30 anni di reclusione. Annulla la sentenza a) nei riguardi di Nespoli per difetto di motivazione in ordine alla ritenuta aggravante di cui all’art. 112 CP per l’omicidio e per errore nella determinazione della pena. b) nei confronti di Galli Gino e Piva Bruno per difetto di motivazione sulla ritenuta aggravante della crudeltà e per errore nella determinazione della pena. Rigetta nel resto e rinvia la causa alla Corte di Assise di Perugia per il nuovo giudizio sui punti oggetto di annullamento nei riguardi del Nespoli, Galli e Piva. Modena, 9/5/1949 f. Ferrari. 3. Sentenza 26/4/1950 CORTE DI ASSISE IN PERUGIA: determina la pena per l’omicidio aggravato pel numero delle persone ed in concorso delle attenuanti generiche, e continuato, in anni 24 di reclusione ed aperto il cumulo con la pena di anni 30 di reclusione inflitta al Nespoli, al Galli ed al Piva per collaborazionismo militare determina in anni 30 di reclusione la pena complessiva da espiarsi da ciascuno dei 3 imputati assorbita in detta pena anche quella della reclusione inflitta al Galli per la rapina. Condanna gli imputati stessi in solido, al pagamento delle spese processuali, escluse quelle del giudizio di Cassazione. Dichiara condonati anni 21 di reclusione e le multe irrogate [sic] per la rapina a favore del detenuto Galli Gino. Modena, 27/8/1951, f. Pirolo. 4. DECLARATORIA 14/11/1952: dichiara condizionalmente condonata la residua pena di anni 1 di reclusione inflitta al Ragni Amanzio. Modena, 25/11/1952, f. Pirolo.

    Tipo di reparto fascista Guardia Nazionale Repubblicana

    Nome del reparto Compagnia Ordine Pubblico/42. Comando militare provinciale/GNR di Modena

Memorie

Memorie legate a questa strage

  • cippo a Albareto

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: Albareto

    Descrizione: Virginio Benedetti è ricordato con la costruzione di un cippo personale nel luogo in cui è stato ucciso il 30 settembre 1944.

  • cippo a Albareto

    Tipo di memoria: cippo

    Ubicazione: Albareto

    Descrizione: Lelio Luppi è ricordato con la costruzione di un cippo personale nei luogo in cui è stato ucciso il 30 settembre 1944.

  • monumento a Navicello

    Tipo di memoria: monumento

    Ubicazione: Navicello

    Descrizione: Virginio Benedetti è commemorato anche nel monumento di Navicello.

Bibliografia


Ermanno Gorrieri, La repubblica di Montefiorino, Bologna, Il Mulino, 1970.
Claudio Silingardi, Una provincia partigiana, Milano, Franco Angeli, 1998.
Ilva Vaccari, Dalla parte della libertà, Santa Sofia di R., Stab. Tip. dei Comuni per COOP Estense, 1999, pag. 579.

Sitografia


http://www.istitutostorico.com/app-modena900/index.html#/memorial/59
http://www.istitutostorico.com/app-modena900/index.html#/person/84
http://www.istitutostorico.com/app-modena900/index.html#/memorial/65
http://www.istitutostorico.com/app-modena900/index.html#/person/101
http://www.comune.ravarino.mo.it/cultura_e_turismo/itinerari_storici_artistici_e_naturalistici/carta_storica_della_terza_zona_partigiana.htm

Fonti archivistiche

Fonti

Notiziario n. 276 del Comando Provinciale della GNR di Modena, 1 ottobre 1944.
Processo della Corte d’Assise sezione Speciale di Modena contro Gino Galli, Antonio Nespoli, Bruno Piva, Renato Sacchetti, Giulio Sacchetti e Amanzio Ragni.