Descrizione
Località Selva di Progno, Selva di Progno, Verona, Veneto
Data 8 luglio 1944 - 15 luglio 1944
Matrice strage Nazista
Numero vittime 3
Numero vittime uomini 3
Numero vittime uomini adulti 2
Numero vittime uomini anziani 1
Descrizione: Le valli del Chiampo, d’Alpone e d’Illasi furono interessate da una vasta operazione militare cominciata il 5 luglio 1944 e conclusasi il 14 dello stesso mese (vd. scheda generale sull’episodio), il rastrellamento coinvolse anche Selva di Progno, tramutandosi tuttavia in una vera e propria operazione di rappresaglia.
Dopo aver agito principalmente sul territorio vicentino, le truppe nazifasciste assediarono il comune di Vestenanova (vd. scheda apposita) e Selva di Progno dove già l’8 luglio si registrarono le prime vittime, in due differenti circostanze (vd. scheda apposita). La violenza, però, aumentò di intensità quando, l’11 luglio, il 40° Battaglione mobile della Gnr catturò il giovane partigiano Arcangelo Anselmi. Durante la perquisizione, fu trovato in possesso di una lista indicante una quarantina di nomi, tra cui alcune donne. Per le autorità tedesche, subito informate dai fascisti, quell’elenco dimostrava che l’intera comunità avesse – sino a quel momento - tramato contro l’occupante. Si stabilì dunque una violenta rappresaglia. Innanzitutto, la casa di Arcadio Anselmi, padre di Arcangelo, fu incendiata, così come la dimora della nipote di Arcadio, Giustina. In seguito, fu arrestato lo zio di Arcangelo, Abramo, probabilmente perché il suo nome rientrava nell’elenco. A quel punto, le truppe si incamminarono verso la piazza del paese, si imbatterono in Angelo Cattazzo e lo uccisero a colpi d’arma da fuoco; poi, fu la volta di Silvino Gugole, anch’egli assassinato mentre, ignaro degli eventi, si stava dirigendo verso Campofontana. Infine, una terza persona che abitava nella piazza di San Bortolo, Anselmi Giacomo, fu trascinato fuori di casa e ucciso.
E’ difficile spiegare la condotta tedesca. Supponiamo che Cattazzo e Gugole fossero obiettivi casuali dell’arbitraria violenza nazista, mentre le modalità della morte di Giacomo Anselmi ci inducono a pensare che l’uomo rientrasse, al pari di Abramo Anselmi, nella lista rintracciata nelle tasche di Arcangelo. Naturalmente i destini di quest’ultimo e dello zio Abramo erano segnato: furono uccisi il 12 luglio a Vestenanova da militi della Gnr. Le esequie dei due giovani furono celebrate a Vestenanova il 14 luglio al termine delle operazioni militari.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: incendio di abitazione
Tipo di massacro: rappresaglia
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Annotazioni: Fu il comando tedesco a coordinare le operazioni di rappresaglia, subito dopo il rinvenimento della lista nelle tasche di Arcangelo Anselmi. Ad effettuare l’azione a San Bortolo delle Montagne furono i militi del 40° Battaglione Mobile della Gnr guidati da Bruno Reggiani. E’ difficile da stabilire se furono i militi fascisti i responsabili delle morti di Giacomo Anselmi, Angelo Catazzo e Gugole Silvino, mentre pare accertato il loro coinvolgimento nell’incendio delle cascine della famiglia Anselmi.
Bruno Reggiani fu commissario prefettizio e segretario del fascio di San Bonifacio (Verona). Arruolatosi nella Gnr, nel luglio 1944, comandò il presidio di Vestenanova (Verona) dove condusse numerosi rastrellamenti e rappresaglie, provocando diverse vittime tra le fila partigiane. La notte tra il 19 e il 20 agosto 1944 fu ferito mortalmente da alcuni partigiani della Brigata Avesani.
La principale difficoltà nel ricostruire quei tragici momenti dell’11 luglio riguarda la mancanza di fonti archivistiche. L’episodio è narrato da Don Attilio Benetti, parroco di Vestenanova, un paese limitrofo a Selva di Progno. Benetti non assistette direttamente ai fatti, ma nella prefazione alle sue memorie (si tratta di un diario rielaborato negli anni successivi alla guerra) scrisse di aver ricavato alcune informazioni da testimoni affidabili.
Fu proprio il parroco di Vestenanova a confessare e dialogare con il giovane Arcangelo Anselmi prima che questo venisse dapprima portato al comando di Verona, e poi ucciso a Vestenanova il 12 luglio. In quella conversazione Arcangelo spiegò che la lista rintracciata dai tedeschi indicava i nomi di quaranta persone di contrade vicine che, la domenica successiva, avrebbero dovuto monitorare la zona circostante per garantire ai partigiani la partecipazione alla liturgia domenicale.
Scheda compilata da ANDREA MARTINI
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-18 22:32:40
Vittime
Elenco vittime
Anselmi Giacomo Pietro nato a Selva di Progno il 29 giugno 1905 e deceduto a Selva di Progno l’11 luglio 1944, legato ai partigiani;
Catazzo Angelo – Settimo nato a Crespadoro (Vi) il 18 maggio 1880 e deceduto a Selva di Progno l’11 luglio 1944; civile;
Gugole Silvino (o Selvino) nato a Selva di Progno il 25.11.1914 e deceduto a Selva di Progno l’11 luglio 1944, civile.
Elenco vittime civili 2
Catazzo Angelo
Gugole Silvino
Elenco vittime legate a partigiani 1
Anselmi Giacomo Pietro
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
monumento a Selva di Progno
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Selva di Progno
Descrizione: Il comune di Selva di Progno ha dedicato alle vittime delle due guerre mondiali un monumento. Una sezione è dedicata ai caduti per rappresaglia tra il 1940 e il 1945, vi compaiono anche i nomi di Anselmi Giacomo, Cattazzo Angelo e Gugole Silvino.