Descrizione
Località Baggiovara, Modena, Modena, Emilia-Romagna
Data 1 settembre 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Nell’agosto del 1944 la Lotta di Liberazione della provincia modenese prosegue con importanti azioni nei territori della pianura: le forze fasciste si adoperano per stroncare l’organizzazione partigiana attraverso le reti di spionaggio e le infiltrazioni negli ambienti che sostengono la Resistenza. Nelle pagine del 2 settembre della “Cronaca Pedrazzi” si legge che il passaggio a livello sulla “Giardini” mostra «un doloroso e macabro spettacolo: sul margine della strada in destra giaceva un giovane ucciso da vari colpi d’arma da fuoco [...] dalla “Brigata Nera” perché trovato a mano armata in una casa posta in via “Contrada” in quel di Saliceta S. Giuliano, ove egli accompagnato da sette altri individui erasi recato nell’intento di compiere un attentato contro la persona del Colonnello Rossi». Avvertito dell’attacco, l’ufficiale fascista «chiedeva l’invio di parecchi militi» per rastrellare i partigiani: venivano arrestati Athos Iori e un «giovanetto sedicenne»; quest’ultimo «non venne giustiziato perché non trovato in possesso di arma, ma lo si volle presente alla esecuzione del suo compagno nella lusinga che l’esempio potesse valergli a far confessare il nome dei complici: il ragazzo però insisté nel dire che nulla sapeva, e semplicemente venne dai componenti della spedizione incaricato della custodia delle biciclette».
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: sevizie-torture
Tipo di massacro: rappresaglia
--> Per saperne di più sulle tipologie
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La tortura e la fucilazione del giovane partigiano di Baggiovara Athos Iori hanno lasciato un segno profondo nella comunità della frazione modenese: la sezione del PCI e le forze della Sinistra hanno trasformato il ragazzo nel simbolo della propria Resistenza.
Scheda compilata da Daniel Degli Esposti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-22 16:00:44
Vittime
Elenco vittime
1. Athos Iori o Jori: nato a Modena il 6 maggio 1922, figlio di Tommaso e Itala Rinaldi, residente a Baggiovara, meccanico, partigiano. Durante la guerra vive al civico 531 di via Jacopo da Porto e lavora come meccanico artigiano. Sogna di arruolarsi nell’Aviazione, ma non supera le visite militari per tre anni consecutivi e non comincia mai la guerra fascista. Il 10 maggio del 1944 entra nella Brigata “Mario” e sceglie il nome di battaglia di “Liscièt”: protagonista della “battaglia della trebbiatura” e di varie azioni di sabotaggio, alla fine dell’estate del 1944 comanda una formazione con oltre 35 uomini. Il 1 settembre 1944 è catturato dai fascisti, che lo torturano a Modena, lo seviziano e lo fucilano non lontano dalla sua casa sotto gli occhi di un giovane compagno. Così scrive Adamo Pedrazzi il 2 settembre: “Chi aveva oggi occasione di transitare oggi sulla Via Giardini […] ove il passaggio a livello di Baggiovara la incrocia avrebbe visto un doloroso e macabro spettacolo. Sul margine della strada in destra giaceva un giovane ucciso da vari colpi d\'arma da fuoco nel pomeriggio del giorno precedente.”
Elenco vittime partigiani 1
Athos Iori o Jori
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
sconosciuto Rossi
Nome sconosciuto
Cognome Rossi
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile Colonnello. Bersaglio dell’attentato fallito e promotore della rappresaglia.
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Casa del Popolo di Baggiovara, Modena
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Casa del Popolo di Baggiovara, Modena
Descrizione: Athos Iori è ricordato nella lapide affissa al muro esterno della Casa del Popolo di Baggiovara.
cippo a Baggiovara, Modena
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Baggiovara, Modena
Descrizione: Athos Iori è ricordato nella lapide affissa al muro esterno della Casa del Popolo di Baggiovara e nel cippo che si trovava lungo la ferrovia, nel luogo in cui il 1 settembre 1944 i fascisti hanno ucciso «il partigiano caposquadra», ed è stato spostato per consentire la costruzione dello stabilimento della Terim.