Descrizione
Località Mirano, Mirano, Venezia, Veneto
Data 17 gennaio 1945
Matrice strage Fascista
Numero vittime 7
Numero vittime uomini 7
Numero vittime uomini adulti 7
Descrizione: I partigiani fucilati erano, eccetto Michele Cosmai, appartenenti alla compagnia Luneo-Salzano che di giorno vivevano in famiglia e svolgevano attività lavorativa. L’accampamento della formazione, che si era costituita nell’aprile del 1944, si trovava in aperta campagna, tra i territori di Mirano, Salzano e Martellago ed era comandata da Bruno Tomat, sergente dei bersaglieri che aveva combattuto nei Balcani tra il ’40 e il ’43. La Luneo iniziò la sua attività nel giugno del 1944 quando, insieme ai partigiani della brigata cattolica “G. Negri”, partecipò all’aviolancio nei pressi di Camponogara, ottenendo armi moderne ed esplosivo. In autunno portò a termine alcune impegnative operazioni militari: in settembre attaccò un distaccamento della GNR accasermato presso la scuola elementare di Scaltenigo di Mirano insieme alle compagnie Volga, Bis e Felisati. Nello stesso mese al comando di Ruggero Eccher sequestrò il tenente di polizia Cocca, in seguito rilasciato con la promessa di collaborazione. In ottobre la Volga, durante un pattugliamento sulla strada che collega Venezia con Padova, catturò il tenente delle SS Vasco Mingori, che, interrogato, ammise il suo ruolo di reclutatore di italiani da inviare in Germania. Il tenente fu giustiziato nell’accampamento della Luneo per decisione del commissario politico, che seguiva le disposizioni emanate dalla Garibaldi Padova datate 15 ottobre 1944, e sepolto lì vicino.
In novembre per rifornirsi di armi, venti uomini al comando di Tomat, disarmarono la polizia fascista repubblicana di Chirignago nel comune di Venezia e si impadronirono di pistole e moschetti. Una donna, Gioconda Pellizzon, informatrice abituale di Zagari, fu individuata come la responsabile della cattura e fucilazione del partigiano Oreste Licori. Sequestrata fu fatta confessare e uccisa in località Luneo.
In dicembre gran parte degli appartenenti alla Luneo furono arrestati e reclusi nella Casa del fascio. Il comandante Zagari si era messo sulle tracce di questi partigiani in seguito alla cattura dei fratelli Libralesso, capi di una banda che compiva rapine e furti nel circondario ed erano in contatto con alcuni giovani della compagnia, e al tradimento di Bruno Scalmana, infiltrato tra i partigiani, che si professava medico ed era conosciuto con il nome di battaglia di “Ten”.
Il 5 gennaio del 1945 fu riesumato il cadavere di Vasco Mingori e si istituì un processo contro tredici persone che furono processate a Mirano dal Tribunale speciale straordinario di Venezia per l’omicidio della SS italiana, Elda Gallo e Gioconda Pellizzon, il cui cadavere fu scoperto durante il dibattimento. Al processo presenziarono le autorità tedesche. Sette le condanne alla pena capitale per fucilazione, che fu eseguita nella mattinata del 17 gennaio 1945 presso il cimitero di Mirano.
Modalità di uccisione: fucilazione
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Mario Zagari nel dopoguerra fu catturato a Roma e condannato alla pena capitale dalla Corte d’Assise di Firenze.
Tullio Santi, chiamato il “Professore”, abitava a Spinea e con la famiglia gestiva la trattoria “La bella Venezia”. Di professione era insegnante di disegno in una scuola di Conegliano e durante il regime era considerato dai suoi compaesani un oppositore. Dopo l’8 settembre 1943 il suo atteggiamento verso il fascismo cambiò radicalmente: coinvolgendo la figlia minore Gisella rifondò il fascio a Spinea e svolse un ruolo di primo piano tra le Brigate nere di Mirano e di Mestre, diventando un feroce persecutore e torturatore di partigiani. Nei giorni della Liberazione fu arrestato e condotto a Mestre, dove fu condannato a morte dal Tribunale del Popolo; esposto sul cassone di un camion Dodge fu fatto sfilare nei paesi che con la sua azione aveva terrorizzato. La sentenza fu eseguita il 30 aprile del 1945.
Gino Bortolozzo nel dopoguerra ha continuato a risiedere a Mirano, dove è morto nel 1967.
Antonio Pirone venne accusato “di aver informato il comando della Bn di Mirano dell’esistenza e del luogo dove si rifugiava il partigiano Bassi Luigi, provocandone la cattura da parte di quella Bn”.
Annotazione e specificazioni sui procedimenti penali (svolgimento, esito, riferimenti vari gradi di giudzio)
Sentenza 28 maggio 1946 della Corte d’Assise Straordinaria di Venezia; condanna Antonio Pirone: anni 4, mesi 5 e giorni 10.
Procura Militare Territoriale:
Indicare Procura Militare competente (rif: pre-riforma 2007)
Corte d’Assise Straordinaria di Venezia e Procura Militare di Padova
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La memoria della lotta di Liberazione si è strutturata precocemente a Mirano, se raffrontata con gli altri paesi del circondario; il principale artefice è stato il primo sindaco democraticamente eletto nel secondo dopoguerra, il comunista Tullio Morgante. Sul solco di questa tradizione si sono posti altre lapidi e cippi nelle celebrazioni degli anniversari, le amministrazioni comunali hanno promosso la pubblicazione di libri su questo argomento. Recentemente (10 ottobre 2014), in alcuni luoghi significativi del paese, sono state inaugurate quattro targhe in memoria di amministratori e consiglieri comunali che avevano partecipato alla Resistenza (Bruno Ballan, Giancarlo Tonolo, Argeo Masaro, Gioacchino Gasparini) che nel secondo dopoguerra hanno avuto un ruolo significativo nello sviluppo culturale, sociale e urbanistico di Mirano.
Scheda compilata da MARIA LUCIANA GRANZOTTO
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-22 23:34:26
Vittime
Elenco vittime
Bassi Luigi, anni 23, morto a Mirano il 17-1-1945
Boschin Ivone, nato il 23-10-1923, morto a Mirano il 17-1-1945
Camilot Dario, nato il 3-2-1922, morto a Mirano il 17-1-1945
Cosmai Michele, nato il 2-5-1892, morto a Mirano il 17-1-1945
Garbin Primo, nato il 1-1-1922, morto a Mirano il 17-1-1945
Vescovo Aldo, nato il 15-8-1917, morto a Mirano il 17-1-1945, di professione commesso viaggiatore
Zamatteo Gianmatteo, nato il 20-9-1924, morto a Mirano il 17-1-1945, di professione meccanico
Elenco vittime partigiani 6
Bassi Luigi
Boschin Ivone
Camilot Dario
Garbin Primo
Vescovo Aldo
Zamatteo Gianmatteo
Elenco vittime antifasciste 1
Cosmai Michele
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Antonio Pirozzo
Nome Antonio
Cognome Pirozzo
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Antonio Pirone, nato a Pratola Serra (Av) il 6.4.1907. Qualifica: civile.
Note procedimento Antonio Pirone venne accusato “di aver informato il comando della Bn di Mirano dell’esistenza e del luogo dove si rifugiava il partigiano Bassi Luigi, provocandone la cattura da parte di quella Bn”. Sentenza 28 maggio 1946 della Corte d’Assise Straordinaria di Venezia; condanna Antonio Pirone: anni 4, mesi 5 e giorni 10. Procura Militare Territoriale: Indicare Procura Militare competente (rif: pre-riforma 2007) Corte d’Assise Straordinaria di Venezia e Procura Militare di Padova
Gino Bortolozzo
Nome Gino
Cognome Bortolozzo
Ruolo nella strage Autore
Note responsabile Gino Bortolozzo, nato a Mirano il 23-3-1906 e deceduto 11-2-1967 Gino Bortolozzo nel dopoguerra ha continuato a risiedere a Mirano, dove è morto nel 1967.
Mario Zagari
Nome Mario
Cognome Zagari
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Mario Zagari, comandante del distaccamento di Mirano della XVII Brigata nera “Bartolomeo Asara”,
Note procedimento Mario Zagari nel dopoguerra fu catturato a Roma e condannato alla pena capitale dalla Corte d’Assise di Firenze.
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 1. battaglione “Mestre”/17. Brigata nera “Bartolomeo Asara” di Venezia
Tullio Santi
Nome Tullio
Cognome Santi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Tullio Santi, chiamato il “Professore”, abitava a Spinea e con la famiglia gestiva la trattoria “La bella Venezia”. Di professione era insegnante di disegno in una scuola di Conegliano e durante il regime era considerato dai suoi compaesani un oppositore. Dopo l’8 settembre 1943 il suo atteggiamento verso il fascismo cambiò radicalmente: coinvolgendo la figlia minore Gisella rifondò il fascio a Spinea e svolse un ruolo di primo piano tra le Brigate nere di Mirano e di Mestre, diventando un feroce persecutore e torturatore di partigiani. Nei giorni della Liberazione fu arrestato e condotto a Mestre, dove fu condannato a morte dal Tribunale del Popolo; esposto sul cassone di un camion Dodge fu fatto sfilare nei paesi che con la sua azione aveva terrorizzato. La sentenza fu eseguita il 30 aprile del 1945.
Vittorio Vescovo
Nome Vittorio
Cognome Vescovo
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Vittorio Vescovo, originario di Salzano, Foca
Memorie
Memorie legate a questa strage
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Da alcuni anni l’Anpi, in collaborazione con l’amministrazione comunale, celebra con varie iniziative ogni anno l’anniversario dell’eccidio e della fucilazione.
onorificenza alla persona a
Tipo di memoria: onorificenza alla persona
Descrizione: Mirano è stata insignita della medaglia di bronzo al valor militare
luogo della memoria a Mirano
Tipo di memoria: luogo della memoria
Ubicazione: Mirano
Descrizione: La piazza di Mirano, prima dedicata a Vittorio Emanuele II, nel dopoguerra prese il nome di Piazza Martiri della Libertà.
lapide a Mirano, municipio
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Mirano, municipio
Descrizione: Una lapide posta sulla facciata del municipio ricorda i caduti della guerra di Liberazione.
monumento a Mirano
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Mirano
Anno di realizzazione: 1975
Descrizione: Nel 1975 al centro della piazza è stato collocato il monumento “Al Partigiano” di Augusto Murer, scultore, allievo di Arturo Martini, fu partigiano della brigata garibaldina del bellunese “Fratelli Fenti”. In cimitero del paese c’è il primo monumento dedicato alla Resistenza, la tomba monumentale
monumento a Mirano, cimitero
Tipo di memoria: monumento
Ubicazione: Mirano, cimitero
Descrizione: In cimitero del paese c’è il primo monumento dedicato alla Resistenza, la tomba monumentale dedicata ai Martiri di Mirano, inaugurato il 23 ottobre 1949. La spesa fu sostenuta dall’amministrazione comunale con l’integrazione di una somma raccolta con una pubblica sottoscrizione. Il muro del cimitero porta ancora i fori provocati dai proiettili del plotone di esecuzione, una targa ricorda i nomi dei fucilati il 17 gennaio 1945. Nel 40° della Liberazione è stata posta una lastra di marmo che riproduce le sagome dei sette partigiani.
cippo a Mirano, strada per il cimitero
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Mirano, strada per il cimitero
Anno di realizzazione: 2011
Descrizione: Nel 2011 è stato posto un cippo in memoria di Oreste Licori sulla strada che porta al cimitero.