Descrizione
Località Mirano, Mirano, Venezia, Veneto
Data 10 dicembre 1944 - 11 dicembre 1944
Matrice strage Fascista
Numero vittime 7
Numero vittime uomini 7
Numero vittime uomini adulti 7
Descrizione: I giovani arrestati, torturati e uccisi dalle brigate nere di Mirano, erano partigiani della compagnia Luneo-Salzano che di giorno vivevano in famiglia e svolgevano attività lavorativa. L’accampamento della formazione, che si era costituita nell’aprile del 1944, si trovava in aperta campagna, tra i territori di Mirano, Salzano e Martellago ed era comandata da Bruno Tomat, sergente dei bersaglieri che aveva combattuto nei Balcani tra il ’40 e il ’43. La Luneo iniziò la sua attività nel giugno del 1944 quando, insieme ai partigiani della brigata cattolica “G. Negri”, partecipò all’aviolancio nei pressi di Camponogara, ottenendo armi moderne ed esplosivo. In autunno portò a termine alcune impegnative operazioni militari: in settembre attaccò un distaccamento della GNR accasermato presso la scuola elementare di Scaltenigo di Mirano insieme alle compagnie Volga, Bis e Felisati. Nello stesso mese al comando di Ruggero Eccher sequestrò il tenente di polizia Cocca, in seguito rilasciato con la promessa di collaborazione. In ottobre la Volga, durante un pattugliamento sulla strada che collega Venezia con Padova, catturò il tenente delle SS Vasco Mingori, che, interrogato, ammise il suo ruolo di reclutatore di italiani da inviare in Germania. Il tenente fu giustiziato nell’accampamento della Luneo per decisione del commissario politico, che seguiva le disposizioni emanate dalla Garibaldi Padova datate 15 ottobre 1944, e sepolto lì vicino.
In novembre per rifornirsi di armi, venti uomini al comando di Tomat, disarmarono la polizia repubblichina di Chirignago nel comune di Venezia e si impadronirono di pistole e moschetti. Una donna, Gioconda Pellizzon, informatrice abituale di Zagari, fu individuata come la responsabile della cattura e fucilazione del partigiano Oreste Licori. Sequestrata fu fatta confessare e uccisa in località Luneo. In dicembre gran parte degli appartenenti alla Luneo furono arrestati e reclusi nella Casa del fascio. Il comandante Zagari si era messo sulle tracce di questi partigiani in seguito alla cattura dei fratelli Libralesso, capi di una banda che compiva rapine e furti nel circondario ed erano in contatto con alcuni giovani della compagnia, e al tradimento di Bruno Scalmana, infiltrato tra i partigiani, che si professava medico ed era conosciuto con il nome di battaglia di “Ten”.
Modalità di uccisione: fucilazione
Violenze connesse: furto e-o saccheggio,sevizie-torture
Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri
Tipo di massacro: rappresaglia
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Estremi e note penali: Mario Zagari nel dopoguerra fu catturato a Roma e condannato alla pena capitale dalla Corte d’Assise di Firenze.
Tullio Santi, chiamato il “Professore”, abitava a Spinea e con la famiglia gestiva la trattoria “La bella Venezia”. Di professione era insegnante di disegno in una scuola di Conegliano e durante il regime era considerato dai suoi compaesani un oppositore. Dopo l’8 settembre 1943 il suo atteggiamento verso il fascismo cambiò radicalmente: coinvolgendo la figlia minore Gisella rifondò il fascio a Spinea e svolse un ruolo di primo piano tra le brigate nere di Mirano e di Mestre, diventando un feroce persecutore e torturatore di partigiani. Nei giorni della Liberazione fu arrestato e condotto a Mestre, dove fu condannato a morte dal Tribunale del Popolo; esposto sul cassone di un camion Dodge fu fatto sfilare nei paesi che con la sua azione aveva terrorizzato. La sentenza fu eseguita il 30 di aprile del 1945.
Gino Bortolozzo nel dopoguerra ha continuato a risiedere a Mirano, dove è morto nel 1967.
Procura Militare Territoriale:
Procura Militare di Padova
Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): La memoria della lotta di Liberazione si è strutturata precocemente a Mirano, se raffrontata con gli altri paesi del circondario; il principale artefice è stato il primo sindaco democraticamente eletto nel secondo dopoguerra, il comunista Tullio Morgante. Sul solco di questa tradizione si sono posti altre lapidi e cippi nelle celebrazioni degli anniversari, le amministrazioni comunali hanno promosso la pubblicazione di libri su questo argomento. Recentemente (10 ottobre 2014), in alcuni luoghi significativi del paese, sono state inaugurate quattro targhe in memoria di amministratori e consiglieri comunali che avevano partecipato alla Resistenza (Bruno Ballan, Giancarlo Tonolo, Argeo Masaro, Gioacchino Gasparini) che nel secondo dopoguerra hanno avuto un ruolo significativo nello sviluppo culturale, sociale e urbanistico di Mirano.
Scheda compilata da MARIA LUCIANA GRANZOTTO
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2015-12-23 14:26:31
Vittime
Elenco vittime
Bovo Mosè, nato a Maerne di Martellago il 4-4-1922, morto a Maerne di Martellago il 10-12-1944, di famiglia contadina
Chinellato Cesare, nato a Mirano il 24-1-1922, morto a Mirano l’11-12-1944, operaio allo stabilimento Sava di Porto Marghera, di famiglia contadina. Il fratello Cesare è deceduto per cause di guerra.
Garbin Bruno, nato a Spinea il 7-3-1926, morto a Mirano l’11-12-1944, di famiglia contadina
Garbin Giovanni, nato a Spinea il 25-2-1923, morto a Mirano l’11-12-1944, di famiglia contadina
Spolaor Cesare, nato a Salzano il 29-9-1922, morto a Mirano l’11-12-1944, falegname, di famiglia contadina
Spolaor Severino, nato a Mirano il 27-6-1922, morto a Mirano l’11-12-1944, di famiglia contadina
Vescovo Giulio, nato a Mirano il 27-7-1922, morto a Mirano l’11-12-1944, fittavolo agricoltore
Elenco vittime partigiani 7
Mosè Bovo
Cesare Chinellato
Bruno Garbin
Giovanni Garbin
Cesare Spolaor
Severino Spolaor
Giulio Vescovo
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Giovanni Noè
Nome Giovanni
Cognome Noè
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Giovanni Noè venne accusato anche di “collaborazionismo partecipando al corteo che si recava il 1 novembre del 1944 a fucilare il patriota Licori Oreste in Mirano”.
Note procedimento Sentenza 16 ottobre 1945 della Corte d’Assise Straordinaria di Venezia; condanna: Giovanni Noè anni 14. Con sentenza 13 marzo 1946 la Cassazione annulla e rinvia alla Sezione Speciale della Corte d’Assise di Padova. Con sentenza 17 luglio 1946 la Sezione Speciale della Corte d’Assise di Padova condanna Noè Giovanni ad anni 6, mesi 2 e giorni 13, in applicazione dell’amnistia dichiara condonati anni 5. Procura Militare Territoriale: Corte d’Assise Straordinaria di Venezia
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 17. Brigata nera “Bartolomeo Asara”
Mario Zagari
Nome Mario
Cognome Zagari
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Mario Zagari nel dopoguerra fu catturato a Roma e condannato alla pena capitale dalla Corte d’Assise di Firenze.
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 17. Brigata nera “Bartolomeo Asara”
Tullio Santi
Nome Tullio
Cognome Santi
Ruolo nella strage Autore
Stato imputato in procedimento
Note responsabile Tullio Santi, chiamato il “Professore”, abitava a Spinea e con la famiglia gestiva la trattoria “La bella Venezia”. Di professione era insegnante di disegno in una scuola di Conegliano e durante il regime era considerato dai suoi compaesani un oppositore. Dopo l’8 settembre 1943 il suo atteggiamento verso il fascismo cambiò radicalmente: coinvolgendo la figlia minore Gisella, rifondò il fascio a Spinea e svolse un ruolo di primo piano tra le brigate nere di Mirano e di Mestre, diventando un feroce persecutore e torturatore di partigiani
Note procedimento Nei giorni della Liberazione fu arrestato e condotto a Mestre, dove fu condannato a morte dal Tribunale del Popolo; esposto sul cassone di un camion Dodge fu fatto sfilare nei paesi che con la sua azione aveva terrorizzato. La sentenza fu eseguita il 30 di aprile del 1945.
Tipo di reparto fascista Brigata Nera
Nome del reparto 17. Brigata nera “Bartolomeo Asara”
Memorie
Memorie legate a questa strage
cippo a Mirano, strada per il cimitero
Tipo di memoria: cippo
Ubicazione: Mirano, strada per il cimitero
Anno di realizzazione: 2011
Descrizione: Nel 2011 è stato posto un cippo in memoria di Oreste Licori sulla strada che porta al cimitero
onorificenza alla città a
Tipo di memoria: onorificenza alla città
Descrizione: Mirano è stata insignita della medaglia di bronzo al valor militare
commemorazione a
Tipo di memoria: commemorazione
Descrizione: Da alcuni anni l’Anpi, in collaborazione con l’amministrazione comunale, celebra con varie iniziative ogni anno l’anniversario dell’eccidio e delle fucilazioni.