Descrizione
Località Castellina Scalo, Monteriggioni, Siena, Toscana
Data 28 aprile 1944
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 3
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Numero vittime donne 2
Numero vittime donne adulte 2
Descrizione: Dalla fine del mese di marzo, sia il comando tedesco che quello della GNR di Siena iniziano a ricevere informazioni sempre più insistenti sulla nascita di un CLN a Castellina Scalo, e sulla presenza in paese e nelle campagna circostanti di gruppi di renitenti alla leva, in contatto sempre più frequente con i partigiani autonomi del “Il gruppo bande” del raggruppamento “Monte Amiata”. Le informazioni giungono da fascisti locali, ed anche dai delatori in contatto con la questura di Siena. Dalla metà di aprile vengono inviati di stanza anche alcuni soldati tedeschi che, simulando simpatie antinaziste e la volontà di disertare, cercano di raccogliere informazioni sugli antifascisti locali, sui collaboratori dei partigiani e sui ricoveri dei renitenti. La sera del 28 aprile un contingente della GNR, in compagnia di tre militari della Gestapo, parte da Siena e raggiunge Castellina ove inizia un rastrellamento che investe tutto il paese. Appena i camion con a bordo i fascisti giungono in paese, i militari tedeschi, che si trovano dentro i locali del Dopolavoro, iniziano a sparare per evitare che gli uomini fuggano. Resta così ferito gravemente Rugi Gino, proprietario del locale, che morirà il 5 maggio successivo. Poi alcuni fascisti entrano nel locale spaccio alimentare, gestito dalla Guerranti e dalla figlia Dell’Orso. Le minacciano puntando loro contro due fucili con la baionetta e le due donne terrorizzate indietreggiano sino al banco delle bottiglie una dietro l’altra, quando parte un colpo di fucile che le trapassa entrambe. Vengono ricoverate all’ospedale di Siena ma spirano il giorno dopo. Alla fine il rastrellamento porta anche alla deportazione in Germania di altri cittadini, tutti uomini in età di lavoro. Tra questi Luigi Guerranti che morirà nel campo di Dachau.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Violenze connesse: deportazione della popolazione
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Tale eccidio è tra i capi d’imputazione del processo celebrato nel dopoguerra contro il capo della provincia di Siena Chiurco, ma sia lui che il comandante della GNR Zolese, insieme ad alcuni fascisti di Castellina, sono assolti per insufficienza di prove da questo addebito. La sentenza asserisce quindi la sola responsabilità di militari tedeschi che restano non identificati.
Scheda compilata da Giulietto Betti, Marco Conti
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-03-25 19:10:26
Vittime
Elenco vittime
Dell’Orso Norma, di anni 29, nata a Monteriggioni e ivi residente. Figlia di Ernesta Guerranti.
Guerranti Ernesta, di anni 53, nata a Colle di Val d’Elsa (Siena) e residente a Monteriggioni. Madre di Dell’Orso Norma.
Pugi Gino, di anni 39, nato a Monteriggioni e ivi residente.
Elenco vittime civili 3
Dell\'Orso Norma.
Guerranti Ernesta.
Pugi Gino.
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Memorie
Memorie legate a questa strage
lapide a Monteriggioni, Castellina Scalo
Tipo di memoria: lapide
Ubicazione: Monteriggioni, Castellina Scalo
Descrizione: Lapide a Castellina Scalo con riportati i nomi delle tre vittime più quello di Guerranti Luigi morto a Dachau e Berrettini Emilio.