Descrizione
Località Strada Enego-Foza, Foza, Vicenza, Veneto
Data 19 febbraio 1945 - 20 febbraio 1945
Matrice strage Nazifascista
Numero vittime 1
Numero vittime uomini 1
Numero vittime uomini adulti 1
Descrizione: Il 19 e 20 febbraio 1945 nella parte orientale dell’altopiano dei 7 Comuni il BdS-SD di Bassano e Longa di Schiavon viene effettuato un vasto rastrellamento che porta alla cattura e uccisione di un partigiano rimasto ignoto e alla deportazione di molti altri partigiani e fiancheggiatori (patrioti), prima a Villa Cabianca di Longa e poi a Verona.
Modalità di uccisione: INDEFINITA
Violenze connesse: deportazione della popolazione,furto e-o saccheggio,incendio di abitazione
Tipo di massacro: rastrellamento
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Estremi e note penali: Banda Carità.
Con sentenza del 3 ottobre 1945 vennero processati a Padova 16 componenti la “Banda Carità”, e il verdetto fu lieve: su sette richieste dal PM, 4 furono le condanne a morte (Coradeschi, Gastaldelli, Linari e Tecca, latitante evaso da Padova il 25.9.45), due gli ergastoli (Cecchi e Chiarotto M.), due le condanne a 30 anni di reclusione (Falugiani e Gonnelli), 16 anni fu la pena inflitta a Carità Franca, 15 anni a Piani e Massai, 6 anni e 8 mesi per Notti, Chiarotto V. e Simonini. Elisa Carità è ritenuta non imputabile per incapacità di intendere e di volere, la corte ne ordina il ricovero in un riformatorio giudiziario per un tempo non inferiore a tre anni; Mancuso Margherita è assolta perché il fatto non costituisce reato; Alberto Sottili, è assolto per insufficienza di prove. Il 5 ottobre, immediatamente dopo la sentenza, fu presentato ricorso in appello. Di quattro condanne capitali ne rimase una (Coradeschi), le altre, “per difetto di motivazione in ordine alle circostanze attenuanti” vennero annullate. Annullate anche le altre condanne o addirittura annullate per “illegalità della pena” come nel caso di Notti e Simonini, che furono rinviati a giudizio alla Corte d’Assise, Sezione Speciale d’Appello di Venezia. Successivamente, grazie all’amnistia promulgata sotto la guida del Guardasigilli Togliatti (DDL del 22.6.46) ed altre giustificazioni giuridiche, tutti gli imputati furono liberati in pochi anni. L’ultimo ad essere liberato fu Castaldelli (nel 1955), processato anche a Lucca per i fatti di Firenze. Gli altri furono tutti scarcerati prima del 1950. Nel 1962 Linari fu persino riabilitato dalla Corte d’appello di Venezia. L’unico a pagare fu Antonio Coradeschi. Venne fucilato all’alba del 26 aprile '46 al poligono di tiro di Padova.
Scheda compilata da Pierluigi Dossi
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2016-01-01 18:37:57
Vittime
Elenco vittime
ignoto partigiano
Elenco vittime partigiani 1
ignoto partigiano
Responsabili o presunti responsabili
Elenco reparti responsabili
Reparto servizi speciali GNR di Firenze \"Banda Carità\"
Tipo di reparto: Guardia Nazionale Repubblicana
Elenco persone responsabili o presunte responsabili
Alfredo Perillo
Nome Alfredo
Cognome Perillo
Note responsabile Perillo Alfredo di Antonio e Elvira Ceccucci, cl. 11, nato a Esch sur Alzette in Lussemburgo; è vissuto all’estero sino al ’32, residente a Chiarino di Sotto (Trento), coniugato con Guerrina Selko “Rina” (cl. 16, nata a Laurana - Istria, residente a Tiarno di Sotto in Val di Ledro - Brescia), con 2 figli; ufficiale d’artiglieria del Regio Esercito in s.p.e., poliglotta e perciò in missione in vari stati: Germania, Svizzera, Cecoslovacchia. Dopo l’8 settembre, ufficiale della GNR Contraerea, esperto della lingua tedesca, giunge a Bassano nell\'agosto ’44, ufficialmente come interprete, traduttore e ufficiale di collegamento con i tedeschi (magg. Fraiss), di fatto trasforma l\'UPI della GNR di Bassano, in un ufficio della BdS/SD tedesca; anche lui come Carità è un ufficiale (tenente-SS/SS-obersturmführer) e dirigente del BdS-SD.
Antonio Nalin
Nome Antonio
Cognome Nalin
Note responsabile Nalin Antonio, sottotenente dell’ex Milizia portuaria, tra i primi elementi della Scuola di spionaggio di Villa Cabianca delle SS italiane, di cui ne è il massimo responsabile dopo il generale Visconti. Dal gennaio ‘45, con l’arrivo a Longa della “Banda Carità”, Nalin ne entra a far parte organica come sottotenente-SS (SS-untersturmführer), e sino all’ultimo periodo, quando cioè la Sede Centrale è portata da Padova a Villa Cabianca, è il responsabile della Sezione staccata di Longa di Schiavon; è lui che guiderà in trappola i Comandanti della Divisione partigiana autonoma “Monte Ortigara”.
Robert Mathieu
Nome Robert
Cognome Mathieu
Note responsabile Mathieu Robert; della Flak-Ergänzungs-Abteilung 2, comandante la “Batteria deposito Flak” - “Allarm Flak batterie” 90/53-301/VII (FPN L 60609) presso la Caserma \"Reatto\"; è l\'«anima dirigente» di Villa Cà Dolfin, \"in cui aveva sede il Comando tedesco \"Ferga 2\", apparentemente comando di una o più batterie contraeree, in sostanza sede di una feroce organizzazione ...con spiccate funzioni antipartigiane”, “tra i maggiori responsabili delle stragi, delle devastazioni e delle persecuzioni compiute in zona\".
Vittorio Bernar
Nome Vittorio
Cognome Bernar
Note responsabile Bernar Vittorio di Antonio, cl. 1915, da Cesuna; maestro elementare, esonerato dall’insegnamento per aver violentato una bambina di 8 anni. Ai primi di dicembre ‘43 era alla GNR di Schio e a fine dicembre a Vicenza; a metà febbraio ‘44 è destinato alla Compagnia della Guardia Giovanile el Littorio (GGL) come istruttore militare; in aprile la compagnia si trasferisce a Bertesina e a fine mese partecipa al rastrellamento di Crespadoro, facendo parte del gruppo di centro che da Valdagno punta direttamente verso Crespadoro; ai primi di maggio del ‘44 partecipano in circa trenta ad un altro rastrellamento nella zona di Recoaro/Valdagno. A metà del settembre ’44 assume il comando del Distaccamento GNR di Bassano del Grappa (ex tenenza Carabinieri), sino alla Liberazione; il 4 novembre 1944 è coinvolto nell’arresto e nel furto in casa di Marina Scomazzon a Marsan di Marostica; il 26 Aprile, su un camion, raggiunge Vicenza e si aggrega alle residue forze della GNR vicentina intenzionate a “ripiegare” verso Trento, via Schio. Catturato dopo la Liberazione è trattenuto alla Caserma Sasso e incriminato dalla CAS; è rilasciato nell\'agosto \'45. Segnalato al CLNP come “fascista socialmente pericoloso”: Radiato dai quadri dell\'esercito e della categoria insegnanti elementari per tentata violenza carnale a danno di una sua alunna, fece all\'entrata in guerra dell\'Italia, domanda di partire volontario quale ufficiale della milizia per il fronte giuliano ...44^ Legione CN. Fino all\'8 settembre \'43 con il grado di s. tenente. Dopo tale data si presentò ...al comando milizia stradale di Schio, dove prestò servizio...in qualità di tenente. Fu trasferito poi a Bassano col grado di capitano della GNR per assumere il comando...Segnaliamo inoltre che il Bernar era comandante nel periodo in cui avvenne l\'impiccagione dei patrioti di Bassano...” .