Descrizione
Attenzione: questo episodio è escluso dal conteggio perché la sua dinamica è troppo poco chiara oppure controversa --> Per saperne di più
Località Ravenna, Ravenna, Ravenna, Emilia-Romagna
Data 27 settembre 1943
Matrice strage Nazista
Numero vittime 1
Numero vittime di genere ignoto 1
Descrizione: A differenza di Forlì, il 12 settembre a Ravenna non è presente ancora un solo tedesco. Due giorni dopo un reparto di militari nazisti occupa l’aeroporto senza incidenti. L’attuazione del «Piano Alarico», ovvero il piano d’occupazione elaborato dal comando germanico in previsione della crisi italiana, diviene una realtà anche per la provincia ravennate. Nel rapporto del 2 ottobre Rapisarda evidenzia che il ristabilimento dell’ordine pubblico inizia nella seconda quindicina di settembre, quando sia a Ravenna che a Faenza si stabiliscono i comandi militari tedeschi che danno avvio anche al richiamo alle armi dei militari italiani allontanatisi la settimana prima.
Il 15 settembre il comando tedesco affigge questo proclama:
1. «Chiunque asporti o danneggi oggetti di qualsiasi specie delle Forze Armate Germaniche o Italiane, specialmente armi, sarà fucilato secondo la legge marziale.
2. Chiunque tenga nascoste armi e non effettui la consegna presso un Comando Militare Germanico entro 24 ore dalla pubblicazione di questo proclama sarà fucilato secondo la legge marziale.
3. Oggetti delle Forze Armate italiane, come automobili, cavalli, muli, veicoli, carburante, lubrificanti, attrezzi di qualsiasi genere ecc., sono da consegnare immediatamente presso il più vicino Comando Militare Germanico.
4. Nei luoghi ove non esistono Comandi Militari germanici, le armi, gli oggetti di qualsiasi specie delle Forze Armate dovranno essere consegnati al Podestà, il quale dovrà curarne il versamento sollecito al più vicino comando militare germanico.
5. Militari italiani di qualsiasi genere, anche quelli appartenenti a reparti sciolti, dovranno presentarsi in uniforme SUBITO presso il più vicino Comando Militare Germanico. I militari che non si presenteranno saranno deferiti al Tribunale di Guerra.
6. Il luogo di rifugio di prigionierI aglo-americani evasi dovrà essere subito indicato all’Autorità Militare Germanica; gli inadempienti saranno severamente puniti.
7. Chiunque, trascorse 24 ore dalla diffusione del seguente proclama a mezzo radio, volantini e manifesti murali, darà alloggio o vitto e fornirà vesti borghesi ai prigionieri anglo-americani sarà deferito al Tribunale di Guerra per l’applicazione di pene gravissime.
8. I Questori e i Podestà provvederanno alla emanazione di norme corrispondenti per i territori di loro competenza e saranno responsabili dell’esecuzione di quanto sopra».
Dal 23 settembre entra in funzione anche la federazione fascista repubblicana con un consiglio di reggenza composto da: il dottor Giuseppe Altini, noto per le sue posizioni intransigenti diffuse attraverso l’organo di stampa locale, in qualità di reggente; il capo manipolo Ubaldo Ravaglia in qualità di vice reggente; il dottor Guelfo Negri, Renato Albonetti, Raffaele Raffaeli in qualità di triumviri; Eugenio Cicognani con l’incarico di commissario dell’opera nazionale balilla provinciale, Michele Troiano, Guido Bacchetta. Quasi contemporaneamente Mussolini comunica la formazione del nuovo governo repubblichino. La ricostituzione della federazione fascista obbliga gli antifascisti più esposti ad adottare subito rigorose misure di vita clandestina. Il 24 settembre iniziano le presentazioni al distretto militare dei sottufficiali e soldati della giurisdizione di Ravenna. Il 25 settembre riprendono le pubblicazioni anche de «La Santa Milizia», l’organo della federazione fascista. In essa spiccano le disposizioni del comando tedesco.
Due giorni dopo, di primo pomeriggio, alcuni militari stanno facendo la guardia ai magazzini del casermaggio, mentre sulle mura di fronte a loro, quelle della circonvallazione, due ragazzini stanno giocando dietro alcuni cespugli. Passano pochi istanti e uno dei due cade a terra morto mentre l’amico viene ferito leggermente. Sono stati entrambi raggiunti da alcuni colpi sparati dai soldati.
Subito dopo l’accaduto viene svolta un’inchiesta sia dalla questura che dal comando tedesco. Gli esiti parleranno di un incidente dovuto alla leggerezza di uno dei militari che, nell’atto di provare un’arma da fuoco, aveva scelto come bersaglio due cespugli sulle mura dietro i quali sfortunatamente giocavano i due ragazzi.
L’indagine avviata dalla Questura il 27 stesso si limita a raccogliere sommariamente la testimonianza orale dell’altro bimbo ferito che era insieme alla vittima. Per il resto comunica al Procuratore che riferirà al comando germanico da poco insediato accanto al luogo dell’uccisione per avere informazioni. In data 29 settembre il Procuratore, dopo aver sentito un altro bimbo presente, chiude l’indagine. Senza nemmeno attendere un eventuale riscontro dal comando germanico, del quale la Questura dà notizia solo il 12 ottobre, a inchiesta già chiusa. Testimonianze orali dei familiari dicono di un funerale svolto in tutta fretta e di manifesti funebri defissi dai muri. Non è comunque da escludere o un atto intimidatorio condotto senza scrupoli e senza perizia, o ad un atto volontario dovuto ad una paranoica ossessione per la sicurezza. Ad avvenuta liberazione di Ravenna il CLN inserì Ruffato Walter nel fascicolo dei caduti per mano nazifascista, insieme a partigiani uccisi in combattimento o per rappresaglia.
Modalità di uccisione: uccisione con armi da fuoco
Scheda compilata da Enrica Cavina e Guido Ceroni
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Ultimo aggiornamento dei dati: 2022-11-07 11:02:20
Vittime
Elenco vittime
Ruffato Walter
Elenco vittime indefinite 1
Ignoto